Il Progresso
La gestione del proprio dominio passa anche attraverso il progresso. I tre aspetti proposti dal gioco (progresso militare, culturale ed economico) sono strettamente legati perché, rispettando ancora una volta il quadro storico, la trasmissione del progresso lungo il vostro dominio non è istantanea al momento di acquisizione del progresso stesso. Mi spiego: se nella vostra capitale è stata forgiata un nuovo tipo di spada, più lunga e più mortale, prima che questa spada venga adottata nelle regioni periferiche del vostro feudo bisogna che quest’innovazione venga trasmessa, che viaggi lungo il vostro dominio perché sia conosciuta da tutti, e quindi adottata: e questo richiede del tempo. Per cercare, quindi, di accorciare i tempi bisogna costruire strade che leghino le regioni, strade che consentiranno ai mercanti ed agli eserciti di spostarsi più rapidamente e con loro anche le innovazioni che avete scoperto nella vostra capitale.
Grazie al progresso potrete garantirvi la fedeltà e devozione dei paesani, della borghesia e dei nobili, potrete imparare a costruire basiliche e cattedrali, castelli e palazzi reali, potrete sviluppare nuove attività economiche come lo sfruttamento di miniere o l’allevamento di un particolare tipo di bestiame o, ancora, sviluppare i vostri commerci grazie a nuovi contratti commerciali o a lettere di credito.
Bisogna comunque sottolineare che, nonostante l’aspetto del governo e della ricerca siano abbastanza articolati, il giocatore è sgravato dalla gestione diretta dei progressi. Una volta che impostate le scelte, tutto si sviluppa automaticamente: l’unica cosa che va fatta attivamente è la scelta delle infrastrutture da costruire in ogni territorio posseduto, ma anche questo è abbastanza semplice: infatti, come già in Europa Universalis, cliccando sulla regione si attivano le costruzioni che potrete intraprendere, semplicemente con un altro clic.
Il prestigio, la reputazione e la guerra
Una volta sistemata la situazione interna del vostro feudo bisogna occuparsi delle relazioni con gli altri. Più territori avrete sotto il vostro dominio e più guadagnerete di prestigio, e sarete un signore potente e rispettato, ma il tutto va pianificato con cura. Per dichiarare guerra in Crusader Kings bisogna avere una rivendicazione, più o meno legittima, su un titolo. La rivendicazione di un titolo si può avere sia avendolo acquisito in via ereditaria sia rivendicandolo direttamente presso il detentore, al prezzo di un abbassamento del vostro prestigio. Quindi, se il vostro prestigio ve lo consente, potrete rivendicare per esempio la corona di Boemia o quella di Francia (naturalmente rivendicare un titolo di Conte “costa” meno in termini di prestigio, rivendicare il titolo di Duca costa un po’di più e quello di Re costa moltissimo). Ma fare guerre per conquistare titoli e territori da un lato può fare aumentare il vostro prestigio, una volta che avete conquistato il titolo: ma dall’altro può far peggiorare la vostra reputazione.
Anche qui gli sviluppatori di Crusader Kings hanno attinto alla logica soggiacente a Europa Universalis: avere una cattiva reputazione rende i vostri vicini diffidenti ed i vostri vassalli infedeli, e questo può provocare tradimenti ed instabilità nel vostro dominio: quindi prima di lanciarsi in una caccia sfrenata ai titoli bisogna ben soppesare le conseguenze. Questa, a mio parere, è un’altra caratteristica importante che distingue Crusader Kings dagli altri titoli Paradox, nel senso che l’aspetto militare è importante ma comunque deve essere gestito con più cura. La gestione della guerra, infatti, non è limitata alla singola acquisizione del territorio, ma è mirata soprattutto all’acquisizione del titolo più importante. Per fare un esempio, se il nostro prestigio ce lo consente si potrebbe fare solo una guerra contro il re di Germania, per rivendicare il diritto alla corona: vincendola ci si trova già con una settantina di vassalli, e inoltre non è sempre necessario conquistare tutta la Germania prima di proclamarsi re.
Naturalmente tutto ciò non impedisce di interpretare Crusader Kings in chiave più militare: sempre, ripeto, facendo attenzione alla fedeltà dei vassalli ed alla reputazione che ci creiamo.
Un’ultima considerazione a favore del fatto di avere una buona reputazione è che, accompagnata sempre da una buona dose di prestigio, può farci acquisire dei vassalli senza scatenare necessariamente le ire di Marte: a volte basta semplicemente chiedere al conte o al duca in questione di entrare a far parte dei nostri vassalli.
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