Patrician III è un gioco così detto di nicchia. Molto di nicchia, talmente di nicchia che chi ci sta, in quella nicchia, diventa letteralmente scemo. Roba da giocarlo con il contagocce, come una droga pesante che porta gravi danni alla salute ma di cui non si riesce a fare a meno.
Non c’è niente di particolare in questo gioco che non si sia già visto da altre parti, ma forse per l’amalgama, forse per qualche indiscussa novità, riesce a prendere il giocatore in maniera quasi fisica, a me personalmente fa un’effetto che pochi altri giochi, dopo UFO Enemy Unknown, hanno fatto, obbligandomi a giocare sempre e comunque ogni volta che anche solo intravedo le mie postazioni per PC.
Ora, per chi non ha idea di cosa sia un gioco in cui si richiede non tanto la capacità di accumulare risorse al fine di creare unità devastanti ma quella di fare soldi per il semplice gusto di ampliare la potenzialità della tua azienda virtuale, questo gioco potrà sembrare un “tantinello” complesso, ma vi “assicuro” che rimane solo una prima impressione. Certamente, sono da considerare moltissimi fattori, ma non ci si può definire un’amante degli strategici se nel contempo si ama la semplicità, che spesso in quest’ambiente fa rima con banalità.
Comunque tornando a noi vediamo cosa è di preciso questo bellissimo e “semplice” gioco.
Vi ritrovate ad ereditare la vostra azienda di famiglia nel contesto storico della Lega Anseatica, formatasi attorno la 1300 nei mari del Nord Europa allo scopo di incrementare lo scambio commerciale e di regolarne l’attività. Tutto quello che possedete è un magazzino per le merci, una casa e un battello con una decina di marinai.
Quello che dovete fare all’inizio del gioco è vagare per i porti del Nord alla ricerca di merci a basso prezzo da stivare dentro il piccolo vascello che vostro padre vi ha lasciato.
Queste merci poi potranno essere vendute in altri porti dove sono valutate più di quanto le avete comparate. Con questa semplice regola di base si gioca comodamente a tutto il gioco.
Ora detto così sembra alquanto stupido ma se lo provate vi accorgete che anche solamente andare in giro a scegliere le merci e le offerte ad esse legate per i porti di mezza Europa, cercando di trovare il miglior prezzo che nel frattempo può variare a seconda se ritardiate o meno nell’acquisto, può essere molto complesso. Considerate che non vi spostate istantaneamente da un punto all’altro e i vostri marinai alla lunga si stancano di star per mare; se poi a questo sommate l’attenzione verso ogni aspetto della vostra attività che genera costi, il numero di merci prodotte nella Lega (almeno una ventina), la richiesta della popolazione che varia a seconda della città e della produzione cittadina, il fatto che non tutte le città possono produrre i beni necessari, la presenza dei pirati ad attaccare i convogli, gli incarichi ufficiali delle varie signorie, quelli privati dei tipi poco raccomandabili che vi fanno proposte di contrabbando, i clienti petulanti con richieste per rifornimenti i banchetti permatrimoni e vostra moglie; vi rendete conto che la cosa si complica di più.
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