Se si va in profondità sotto la soglia di sicurezza, il rumore dello scafo che resiste alla pressione interna inizia a farsi sentire, cominciano a presentarsi problemi all’impianto di illuminazione, esplodono i vetri degli indicatori e si aprono delle falle dai tubi. Quando si subiscono dei danni si dovrà approntare una squadra di persone che provvederà a riparare i guasti al battello.
Come dicevo in precedenza il realismo di questa simulazione è molto alto. Le innovazioni tecniche della strumentazione degli alleati sono riprodotte fedelmente, e si rispecchiano in una maggiore possibilità di essere individuati da parte del nemico. Anche da questo punto di vista si è fatto un grande passo avanti rispetto a SH2, quando spesso accadevano cose poco realistiche: si veniva scoperti dal nemico in condizioni di impossibilità a che ciò avvenisse (ad esempio se eravamo di poppa al destroyer nemico), oppure i caccia nemici cambiavano automaticamente direzione a qualsiasi nostra virata pur essendo in profondità, ecc. Ora invece le ricerche da parte dei destroyer sono molto realistiche.
Sono stati simulati i problemi ai siluri che erano la disperazione dei comandanti tedeschi nei primi mesi di guerra, e sono presenti inoltre anche i bold (ordigni civetta che disturbavano gli asdic, cioè i sonar, nemici) e il metox, il rilevatore di onde radar che indicava che era avvenuta la rilevazione da parte dei radar nemici. In particolare questi ultimi due strumenti non erano presenti nel precedente capitolo, cosa che mi aveva lasciato piuttosto perplesso.
Ora i convogli procedono, come avveniva storicamente, a zig zag e i destroyer nemici effettuano i movimenti tipici della ricerca con l’asdic (in SH2 convogli e destroyer filavano dritti come se fossero su rotaie). Le scorte nemiche sono sempre più precise ed affidabili con il passare degli anni, e gli attacchi aerei, come avveniva storicamente, aumentano di numero e di intensità con il procedere della guerra.
Inoltre si trovano navi nemiche anche in zone diverse da quelle previste per il pattugliamento (cosa che non avveniva in SH2), così da potersi spostare in qualunque punto della mappa e incontrare navi isolate o convogli da o verso l’Inghilterra.
L’interfaccia, dopo un breve periodo di ambientamento, è semplice da usare e immediata, e con la giusta combinazione di mouse e di tasti rapidi, tutte le operazioni possono essere fatte in tempo reale, e i principali strumenti di controllo sono sempre visibili in fondo allo schermo.
La grafica è decisamente superlativa: l’interno dello scafo è molto realistico, i movimenti del personale fluidi e appropriati. La visuale esterna è anch’essa ottima: in particolare i riflessi sul mare delle imbarcazioni meritano particolare attenzione, così come le esplosioni delle navi affondate.
Il sonoro è molto buono, sia per quanto riguarda gli effetti (motori, esplosioni ecc.), sia per quanto riguarda le voci dell’equipaggio.
Circa la velocità del gioco è possibile comprimere il tempo fino a x1024, anche se è preferibile non salire oltre x512. Inevitabile utilizzare la compressione durante i lunghi spostamenti.
Passando ai lati negativi del gioco, Silent Hunter 3 presenta un grosso bug (al momento attuale: patch 1.2) che deve essere risolto per non intaccare la giocabilità (o meglio, il realismo e la difficoltà), e alcune imperfezioni che invece non ritengo imprescindibili.
Il bug principale fa in modo che, soprattutto andando avanti con la carriera, non tutte le navi scorta nemiche sono presenti nel gioco, anche se previsti nei relativi file, e si incontrano dei grandi convogli scortati anche da un solo destroyer pur trovandoci dopo il 1943 (quando nella realtà le scorte erano in numero normalmente alto). Tecnicamente succede che ogni nave ha una data di “appearance”, cioè compaiono nel gioco da una certa data (es. il DD JC Butler nel 1943, il DD Fletcher nel 1942 ecc.); ogni convoglio ha una nave leader, che come le altre ha la sua data di “appearance”; il bug consiste nel fatto che tutte le navi scorta che hanno una data di appearance superiore a quella della nave leader non compaiono nella scorta, anche se erano previsti nel relativo file!
Non dovrebbe essere difficile per la Ubisoft correggere l’errore, e non ho dubbi che una nuova patch metterà le cose a posto. In ogni caso terrò aggiornato questo file sulla questione.
Tra le imperfezioni c’è da notare innanzitutto che non esiste nella carriera la possibilità di effettuare attacchi di branchi di lupi (cioè l’attacco di molti sommergibili contro uno stesso convoglio). Questo tipo di attacco, storicamente fondamentale, sarebbe stata una importante implementazione, e spero che possa essere risolto con una futura patch. Da notare che era presente nel ”vetusto” AoD…
Le comunicazioni con il BdU, la sede operativa tedesca, sono ridotte all’osso. Non c’è la possibilità di chiedere nuove zone di pattugliamento (nel caso in cui la zona pattugliata risultasse poco “pescosa”), e se si fa il report come risposta si ha solo qualche risposta tipo “Sii più aggressivo”, “buon lavoro” ecc. Non c’è traccia di altro tipo di comunicazioni, quali ad esempio le novità sui fronti di guerra, notizie degli altri U-Boot ecc. Quando si torna alla base, inoltre, mi sarebbe piaciuto rientrare con le famose bandierine attaccate al periscopio, che indicavano numero di navi affondate e loro tonnellaggio. Ma forse quest’ultimo aspetto è solo “colore”.
Non esistono neanche le “mucche da latte”, cioè quei sommergibili adibiti esclusivamente a rifornire altri U-Boot che operavano in settori lontani (normalmente vicino alle coste americane). Non è una mancanza “pesante”, ma si fa notare anche questa.
Ultima annotazione: a volte si ricevono dal BdU informazioni sulla presenza di navi nemiche (segnalate nella mappa con quadratini colorati a seconda della nazionalità) anche se si è in profondità tali da non poter ricevere alcuna comunicazione radio o con la radio danneggiata.
Ma ripeto, sono dettagli che incidono solo minimamente sulla giocabilità di questo simulatore.
Infine un piccolissimo bug che accade solo nell’ultima missione del tutorial (cioè della Naval Academy) fa sì che le cacciatorpediniere nemiche si sparino l’un l’altra come fossero nemiche. Questo però non mi è mai capitato né nella modalità carriera, né durante le missioni singole.
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