Per anni, nel passato, sono stato un appassionato di giochi di miniature. Si tratta di giochi dove persone, dotate di molta pazienza, passano intere giornate a montare e dipingere un numero, a volte enorme, di personaggi e soldatini di ogni genere e che, non soddisfatti della enorme prova di pazienza già superata, si lanciano, armati di dadi, centimetri e segnalini di ogni sorta, in interminabili partite.
Ho sempre giocato a versioni fantasy con orchi, goblin, morti viventi ed impavidi e lucenti cavalieri, ma esistono molte versioni che si rifanno a realtà storiche o moderne di tutti i tipi. Tin soldiers (TS da qui in poi) è la versione “computerizzata” di tale tipo di giochi.
Con TS Julius Caesar, secondo capitolo della serie Tin Soldier, ci ritroveremo catapultati nelle campagne che il mitico condottiero affrontò. Dovremo combattere alcune delle battaglie più famose della storia e gestire le armate romane.
Lo scopo finale di TS è quello di far diventare Cesare il dominatore assoluto di Roma e per far ciò dovremo superare una serie di prove sul campo. La prima di queste sarà la campagna gallica che avrà il suo culmine nella battaglia di Alesia mentre in seguito affronteremo la guerra civile contro Pompeo per diventare signori di Roma.
Le possibilità di gioco messe a disposizione purtroppo non sono molte; potete affrontare la campagna o altrimenti scegliere tra una serie di battaglie singole, che però sono le stesse della campagna, ed in effetti il gioco, una volta finita quest’ultima, non ha più molto da dire.
Nella campagna, inizialmente, ci si dovrà cimentare in Gallia. Avremo a disposizione una cartina con sei possibili battaglie da combattere. Non esiste un ordine con cui affrontare le prove e non è necessario affrontarle tutte; l’importante è totalizzare un sufficiente numero di vittorie per far arrivare il punteggio di fama di Cesare al livello massimo. Per ottenere un aumento del livello di fama è necessario vincere delle battaglie; per una vittoria minore si ottiene un livello, per una vittoria maggiore se ne ottengono due. Per arrivare alla battaglia finale di Alesia si deve raggiungere il sesto livello, per cui si devono affrontare almeno tre delle sei battaglie disponibili.
Quando Cesare raggiunge il massimo della fama possibile tutte le battaglie scompaiono e rimane disponibile solo quella di Alesia. Vincendo anche questo scontro si passerà alla campagna successiva, che ci vedrà contrapposti alle ben più agguerrite legioni romane di Pompeo in una fratricida guerra civile. La logica della seconda campagna è identica alla prima: si deve raggiungere il massimo livello di fama per diventare i padroni di Roma. A differenza della fase gallica la cartina ci permetterà di combattere in Spagna, Egitto e Grecia. Le battaglie saranno decisamente più difficili e compariranno alcune nuove unità (in verità poche) ma alla fine queste rimarranno le uniche differenze rispetto alla prima campagna. Per essere onesti, mi sarei aspettato più variazioni di rilievo ed invece dover affrontare la seconda parte della campagna trovandosi di fronte le stesse situazioni e i medesimi obiettivi, può risultare ripetitivo e in alcuni casi togliere la voglia di spingersi fino al termine del gioco.
Come avrete capito tutto gira intorno ad una serie di battaglie collegate tra loro da un filo storico.
Per vincere non vi basteranno doti tattiche e di comando, ma servirà anche la capacità di gestire le forze a vostra disposizione nell’arco di tutta la guerra.
Prima di ogni battaglia viene mostrata una finestra che permette la selezione delle truppe che parteciperanno allo scontro. Ogni unità, tipicamente una legione anche se esistono formazioni differenti, è normalmente divisa in 4 raggruppamenti di miniature dello stesso tipo. E’ possibile reclutare l’unità e anche coprirne le perdite subite in battaglie precedenti. Tutto ciò però ha un costo economico, che va a sottrarsi da un tesoro personale che cresce in modo indipendente dalle nostre azioni. Grazie a questo sistema di gestione si riesce a dare al gioco una base strategica sufficiente, anche se un pò semplice e lineare, che rende più avvincente la serie di battaglie previste. Infatti riuscire a limitare le perdite o usare il minor numero di truppe possibili, sono elementi importanti dei quali si deve tener conto se si vuole arrivare alle battaglie più difficili con un sufficiente livello economico e militare.
I soldi serviranno anche a comperare delle “carte”. Questa possibilità, tipica eredità dei giochi di miniature, permette di acquistare dei bonus, sottoforma di carte del tipo “Magic the Gathering”. Queste potranno essere utilizzate durante le battaglie con diverse modalità. I poteri di queste carte sono temporanei e possono ad esempio raddoppiare i danni inflitti in uno scontro, alzare di un livello il morale del gruppo di miniature, aumentare la priorità di movimento, ecc. In totale ci sono 10 carte diverse ed e’ possibile acquistarne fino a quattro uguali. Reputo l’utilizzo delle carte un elemento decisamente utile alla varietà delle battaglie dal momento che, se giocate con perizia, possono far pendere l’ago della bilancia in vostro favore.
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