E’ stata una lunga attesa, da mesi i fan della serie attendevano l’uscita ufficiale di Hearts of Iron III (da ora in poi HOI III), ma dopo qualche breve rinvio il sette Agosto la Paradox ha annunciato la disponibilità del nuovo titolo strategico. Noi di NWI ne abbiamo seguito l’intero cammino: dal suo annuncio, alla beta (link) e infine attraverso le varie patch fino all’attuale versione, la 1.3.
Per chi non sapesse di cosa stessimo parlando Hearts of Iron III è uno strategico in tempo reale ambientato nella seconda guerra mondiale. Ci permette di scegliere una qualsiasi delle nazioni realmente esistite durante lo scorso conflitto mondiale e gestirne tutti gli aspetti fondamentali: diplomazia, guerra, ricerca, forze armate, spionaggio, politica e molto altro ancora. E’ un must per gli amanti del periodo storico e non a caso è una delle serie di punta della software house che lo ha sviluppato. Il passaggio dal livello divisionale a quello di brigata ha poi dato una longevità e un grado di personalizzazione quasi ineguagliabile.
A differenza delle aspettative possiamo dire che il rilascio è stato costellato di luci ed ombre; succede spesso quando i precedenti capitoli sono stati un successo e le attese per il successore fanno già pensare al gioco definitivo. C’è da dire anche che i vari diari settimanali e il continuo aggiornamento tramite Twitter sulle fasi di sviluppo hanno creato una eccitazione di tipo quasi sportivo, che ha portato a fondere le informazioni oggettivamente disponibili con quanto ognuno di noi avrebbe voluto. Già a poche ore dall’uscita alcuni parlavano di flop clamoroso, altri chiedevano rimborsi e i restanti proponevano di attendere le immancabili patch che di lì a poco avrebbero risolto tutto. Quindi cosa è stato alla fine di HOI III?
Personalmente credo che al momento quasi tutte le attese siano state, anche se in parte tardivamente, rispettate. Certamente sarebbe stata opportuna una maggior revisione e bilanciamento prima della commercializzazione: la 1.0 era davvero al limite della giocabilità, i beta tester in questa occasione non si sono dimostrati all’altezza della situazione. A parziale giustificazione si può dire che HOI3 ha innovato molto rispetto al precedente capitolo, su alcuni aspetti sono state fatte scelte coraggiose, altri sono stati sviluppati ex novo, e in certi casi soluzioni del tutto rivoluzionarie sono state impiegate per garantire un maggior realismo.
Tornando alla questione patch, per sintetizzare quanto avvenuto finora possiamo dire che la 1.1, pubblicata quasi assieme al gioco, ha sanato gli errori di compatibilità più gravi ma ha lasciato irrisolto quasi tutto il bilanciamento. La 1.2 ha ottimizzato le performance, in parte migliorato il bilanciamento e risolto altre criticità. La 1.3, ultima al momento in cui scriviamo, ha reso HOI3 completamente giocabile e ha dimostrato la piena fondatezza delle alte aspettative che tutti noi avevamo.
Terminata questa breve cronistoria iniziamo ad analizzare le modifiche e i cambiamenti di maggior importanza.
Interfaccia
La veste grafica è stata totalmente rivisitata. L’introduzione del 3D per la mappa, oltre a comportare un peso forse eccessivo a livello di risorse hardware, ha diviso il pubblico. I puristi e veterani della serie continuano a preferire la precedente mappa che con 4-5 colori di base per tipologia di terreno forniva una immediata informazione sul suolo dove ci si accingeva a combattere. In effetti oltre all’abbellimento grafico, che resta del tutto soggettivo, l’attuale visuale spesso trae in inganno sul tipo di orografia che le nostre truppe rischiano di trovare. Mandare una brigata corazzata all’assalto di un passo montano scambiandolo per una allegra pianura può essere piuttosto spiacevole, e questo ci porta a dare ragione agli hardcore gamers; e così devono aver pensato anche a Stoccolma poiché già dalla patch 1.2 era prevista una nuova mappa su 5 colori sul modello di quella di HOI2. C’è da notare anche un rallentamento alle velocità di gioco maggiori sui computer di non ultimissima generazione. Con la 1.2 vi era stato un miglioramento, ridottosi purtroppo con la 1.3.
IA
Anche sull’IA possiamo notare un’evoluzione con il susseguirsi delle varie patch. Alcuni aspetti di bilanciamento sul fronte diplomatico restano ancora aperti, poiché si verificano situazioni differenti dal reale percorso storico. Alcuni esempi esplicativi possono essere gli USA negli alleati già dal 1939 o il Giappone e l’Ungheria nell’Asse dal 1936.
Ottima l’IA commerciale. A differenza del titolo precedente, nel quale le nazioni acquistavano di tutto indipendentemente dalle proprie produzioni nazionali, ora vi è un comportamento maggiormente “economicistico”. La Germania difficilmente sarà interessata ad acquistare carbone, visto il suo enorme surplus, ma sarà al contrario propensa a concludere trattati per ottenere minerali strategici per la propria industria bellica o rifornimenti militari.
L’IA relativa allo spionaggio ogni tanto fa sentire la sua presenza, ma anche per via delle limitate opzioni disponibili le sue azioni possono essere al più un semplice fastidio passeggero.
Venendo all’IA militare abbiamo notato un netto miglioramento rispetto alle prime versioni, del tutto insoddisfacenti. Per quanto riguarda le forze di terra le nazioni nemiche tentano di sottrarsi ad accerchiamenti palesi, spostano unità sui confini in base alle necessità, e riescono ad opporre una valida difesa, anche se non eccessivamente ben articolata in profondità. L’aviazione viene sempre usata dall’intelligenza artificiale, a volte anche con l’impiego di grandi concentrazioni di velivoli: il bombardamento dei QG con fanterie annesse e la protezione avanzata dei bombardieri fanno si che la guerra aerea sia ben organizzata, anche se a volte risulta essere troppo concentrata su settori limitati o secondari del fronte.
La marina necessita ancora di qualche miglioramento. Vi sono state partite, per fortuna rarissime con la 1.3, nelle quali alcuni stati cinesi riuscivano non si sa bene come a sbarcare a Formosa. Per il resto vi è un buon mix di azione e reazione. Se mandiamo dei sommergibili ad attaccare le rotte commerciali di paesi rivali la loro marina interverrà entro poche settimane. Anche il contrasto ai nostri movimenti navali viene quasi sempre affrontato con la concentrazione di unità in modo da avere buone possibilità di successo.
Possiamo anche lasciare singoli aspetti del gioco (parti di un fronte, ricerca, produzione, spionaggio, commercio) alla gestione dell’IA, che riesce a dare buona prova di sé su tutti tranne che per quanto riguarda la produzione e la gestione militare, che in situazioni complesse si rivela non all’altezza.
Nel complesso possiamo dire che l’intelligenza artificiale è l’aspetto del gioco sul quale si sono maggiormente concentrati gli sforzi degli sviluppatori. Resta ancora da fare per bilanciare alcuni aspetti come la diplomazia, ma i miglioramenti apportati a quasi tre mesi dall’uscita fanno sì che il giudizio complessivo su questo comparto sia molto buono.
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