Giochi semplici, giochi complessi. I giochi di strategia sono una gran bella cosa, ma alcuni, diciamocelo francamente, possono essere veramente molto impegnativi, sia da imparare che da giocare. Io lavoro buona parte del giorno al computer, e ci sono delle volte che alla sera, nel poco tempo libero, mi piacerebbe riprendere qualche partita in corso, ma sono semplicemente troppo stanco, e sento il bisogno di uno svago più rilassante. Ma alla fin fine sarà proprio vero che i wargames debbano per forza essere impegnativi? Quali sono i veri elementi caratterizzanti di un wargame? Sembra una domanda banale, ma non è semplice rispondere. Nel nostro sito si è voluta operare una distinzione tra giochi “strategici” e “wargames”, e non è stato affatto facile. Ok, si deve trattare di un gioco che ha a che fare con la simulazione bellica, si potrebbe dire. Ma in senso lato gli stessi scacchi potrebbero essere visti come un wargame (ed erano concepiti come tali). E a questo punto la dama cessa di esserlo solo perché le pedine non rappresentano pedoni, fanti e alfieri? Va bene, la mia è una provocazione ovviamente, lo sfondo bellico è direi molto evidente in tutti i giochi che trattiamo, ma il punto è: è necessario che siano giochi molto complessi? Iper-realistici? Direi di no. Un’ultima considerazione. Molti dei frequentatori di NWI sono veri gragnards: pronti a studiarsi manuali di centinaia di pagine senza esitazione. Sono anche io così. Però il mondo dei wargames non è (e non deve essere) esclusivamente dei grognards, altrimenti si estinguerebbe! C’è bisogno sempre di nuove reclute, e a volte per avvicinare a un nuovo mondo come il nostro può essere utile un titolo più intuitivo della media, graficamente accattivante, e quasi, consentitemi il termine, educativo, per non dire divulgativo.
Vi starete chiedendo se oggi ho mangiato o bevuto troppo, ma presto vi sarà chiaro il motivo di questa premessa. Il titolo del gioco che recensisco oggi è “Battlefield Academy” (BA nel seguito), pubblicato a inizio agosto da Slitherine e Matrix Games. Vi traduco la sintetica descrizione che ne viene fatta sulla pagina ufficiale del sito della Matrix Games: “Un gioco di strategia a turni come non se ne è visti prima. Accessibile a tutti, coinvolgente e visualmente di grande effetto, Battlefield Academy mira a rivoluzionare il mercato dei giochi di strategia con una miscela di design intuitivo e game play avvincente, supportata da innovazioni tecniche di avanguardia”. Premesse molto ambiziose per un gioco anche insolitamente non caro (non dico economico!), almeno per gli standard Matrix: circa 30 Euro per la versione digital download. L’ho provato, e in effetti è molto più intuitivo della media dei wargames. Troppo semplice? Continuate a leggere e lo scoprirete.
Il gioco
Si tratta di un wargame a turni ambientato nella seconda guerra mondiale; offre al momento tre campagne per un totale di 28 missioni, più un breve tutorial di due missioni. Ci sono inoltre due “missioni speciali”, una per l’asse e una per gli alleati, che offrono una specie di “modalità arcade”, nella quale sarete sottoposti a ondate successive di nemici e dovrete sopravvivere un certo numero di turni. Il gioco è disponibile solo in lingua inglese. Al momento dell’esecuzione viene proposta tutte le volte la schermata con le opzioni grafiche principali, cosa che trovo personalmente piuttosto fastidiosa; molto positivo il supporto per moltissime risoluzioni, comprese quelle 16:9, anche Full HD (1920×1080), anche se le opzioni grafiche sono purtroppo un po’ limitate. Dal menu principale è possibile accedere alla lista delle campagne, avviare una sfida multiplayer, caricare una partita, avviare l’editor. E’ possibile modificare le opzioni del gioco e del comparto sonoro anche durante la partita semplicemente premendo il tasto ESC, tuttavia le possibilità di configurazione sono davvero limitatissime. Colpisce a mio parere in modo immediatamente positivo la grafica dei menu: come potete vedere dagli screenshot lo stile prescelto è quello dei fumetti storici. Lo trovo molto efficace e immediato, più coinvolgente della media. La musichetta di sottofondo è gradevole ma viene presto a noia, e come mi succede quasi sempre ho finito per disattivarla dopo le prime due partite. Il tutorial, come ho detto, è veramente sintetico, ma il gioco è talmente immediato che saranno le campagne stesse (soprattutto se giocate nella giusta sequenza) a introdurci progressivamente alle varie regole. Inoltre in vari momenti del gioco compaiono a schermo utili suggerimenti.