Introduzione
Da molti anni la Matrixgames ci ha abituato alla politica di proporre, assieme alle nuove uscite, riedizioni di vecchi giochi strategici del passato aggiornate ai nuovi standard tecnologici offerte ai “nostalgici” e a coloro che si sono persi le edizioni originali. Di solito si tratta di vecchi classici, che hanno spopolato all’epoca della loro uscita, e che vantano ancora oggi una discreta comunità di appassionati.
Close Combat: WAR (da adesso in poi CC:WAR) rientra appieno in questa categoria: il “nuovo” gioco della Matrixgames si basa infatti sul motore “rivisto e corretto” del quarto capitolo della serie Close Combat, “Battle of the Bulge”. La serie peraltro non è nuova a questo tipo di “rivisitazioni”, dato che, sempre la Matrixgames, ha pubblicato le riedizioni del terzo capitolo, uscito con il nome di “Close Combat: Cross of Iron”, e del secondo, “Close Combat: Last Stand Arnhem”.
CC:WAR è ambientato durante la disperata controffensiva tedesca delle Ardenne sul finire del ‘44. A differenza di CC:COI, viene offerta una vera e propria modalità campagna, con tanto di rimpiazzi e mappa strategica sul quale osservare i propri progressi e le proprie strategie e un numero limitato di squadre e mezzi di rinforzo con il quale possiamo gestire le nostre armate.
Non avendo giocato alle edizioni originali, mi concentrerò principalmente sulle differenze fra CC:WAR con il predecessore CC:COI.
Prime impressioni e intefaccia
Il gioco è stato acquistato in modalità di digital download: la collaudata formula offerta dalla Matrix non ha dato il minimo problema. E’ encomiabile che in tempi di DRM e Starforce la MatrixGames sia ancora una delle poche case ad offrire il gioco sotto forma di file eseguibile che si può copiare su CD e installare quante volte si vuole, anche su PC diversi e senza necessità di attivazioni e disattivazioni online (l’unica forma di protezione è il numero seriale che viene inviato via mail). Viene anche garantita la possibilità di scaricare il gioco quante volte si vuole, una volta acquistato: quindi non ci sono problemi anche nel caso in cui si smarrisca la copia di backup del programma.
Il gioco gira senza difficoltà su S.O. anche molto recenti (testati, oltre a Windows XP, anche Windows Vista e Windows Seven).
Dopo la classica presentazione di rito, rappresentata da uno stringatissimo filmato, si apre il menu iniziale del gioco, che presenta la possibilità di selezionare le seguenti opzioni:
- Gioca una partita: in cui è possibile scegliere se giocare una campagna, un’operazione (una sorta di mini campagna) o uno singola battaglia.
- Tutorial, in cui vengono illustrate le meccaniche di base del gioco, l’accesso ad un editor di campagna
- Editor, per creare le proprie campagne
- Multiplayer, per impostare una partita multigiocatore via TCP/IP.
- Opzioni (poche per la verità), di cui l’unica degna di nota è la possibilità di impostare la risoluzione.
Selezionando una delle campagne disponibili e una fazione con cui giocare (Alleati o Tedeschi), il gioco ci propone una mappa strategica delle Ardenne suddivisa in vari settori occupati da unità alleate o tedesche. Preciso che le diverse campagne sono solo una variazione sul tema principale: cambiano solo la durata, le unità e gli obiettivi dei giocatori, ma la mappa rimane sempre la stessa. Sulla mappa strategica, a turno, ciascun giocatore sposta le proprie “armate” (dove per armata si intende un gruppo di unità, in genere otto) e decide quali settori invadere o meno. In questa fase è possibile vedere quali squadre compongono le singole armate e, se ci sono rimpiazzi, cambiare la composizione delle armate stesse
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