Primo giorno 23 Aprile
Il giorno dei dubbi (e di qualche certezza)
Ad accogliere i giornalisti un benaugurante logo formato manifesto pubblicitario sulla tangenziale…“Home of wargamers”.
Fantastico. Mi sento già a casa. JD McNeil, Ad della Slitherine/Matrix Games (d’ora in avanti “S/MG”), apre l’evento, dando continuità ai discorsi con cui avevamo ci eravamo lasciati l’anno scorso. Siamo ospiti di un’azienda rampante e ben gestita che sa cogliere e sfruttare i dettami della new economy. Nell’anno della crisi, il 2011, l’azienda ha chiuso con un incremento sostanzioso di fatturato (oltre il 50% ). Anche queste notizie sono confortanti: per il prossimo periodo non mancheranno le opportunità da un mercato in grande crescita.
Ci si appresterebbe quindi ad un pomeriggio tranquillo, cullato dalle dolci onde dal Lago Maggiore, dalla bellezza del paesaggio e delle nuove uscite che presto verranno snocciolate, una dopo l’altra. Ma su Stresa non si addensano solo i nuvoloni neri densi di pioggia… ma sinistro aleggia l’intervento di Marco Minoli, italianissismo responsabile marketing della società.
Una delle prime slide di Marco recita “what is a wargamer?” La domanda pare non trovi risposta anche nei più prestigiosi vocabolari custodi della madrelingua d’oltremanica. Sono vittima di una grave crisi di identità. Da un punto di vista di marketing il concetto di wargamer appare in effetti quanto mai labile. Da “Call of Duty” a “War in the Pacific” da “Distant Worlds” all’edizione di “1704” per Nintendo… Chi può definirsi un wargamer?
Probabilmente tutti, no anzi … quasi tutti… Mi autodefinisco “wargamer” da almeno un quarto di secolo ma sono un pò spaesato. Seppur con gusti e sensibilità diverse, il mercato appare davvero molto più ampio di quella della nicchia di appassionati duri e puri, che comunque rappresentano “la flagship”, il punto di riferimento di tendenze ed opinioni di gran parte del settore.
La profonda crisi di identità comincia a lenirsi ed appare sempre più chiara la filosofia “S/MG”. Il target di riferimento appare davvero il più vasto possibile per quantità e varietà di giochi ma rimane forte l’impegno a no trascurare la qualità, ovvero i giochi di prestigio che aumentano il “peso specifico” del brand (ma anche il fatturato aziendale naturalmente).
L’inviato assorto nei suoi amletici dubbi :-):
Da questo punto di vista aumenta la forte sinergia in atto con il mondo dei boardgames: viene annunciato Conflict of heroes in uscita nelle prime settimane di maggio e probabilmente anche Lock & load Heroes of Stalingrad, potrebbe raggiungere gli scaffali. Viene evocato quasi sommessamente persino il fantasma di World il Flames. La crisi di identità torna a risalire forte. Un’altra certezza ormai incrollabile vacilla …. “World in Flames” potrebbe perdere la fama di icona assoluta del “vapor-ware” e diventare un software acquistabile?