Panzer Corps

Il 1996 è stato l’anno di Panzer General, strategico a turni di grande spessore. Una buona IA ed un’avvincente sistema di combattimento, oltre alla possibilità di essere “moddato”, ne hanno fatto una pietra miliare, che a distanza di quasi sedici anni è ancora lì a tenerci impegnati.

Panzer Corps vuole essere il suo degno erede, e per farlo ci riporta nei campi della Seconda Guerra mondiale, facendoci comandare le nostre unità in una serie di scenari molto ben caratterizzati e portandoci tutta un’altra serie di “chicche” che andremo a valutare nel corso della recensione.

Riuscirà nel suo intento?

Panoramica

I programmatori di Slitherine hanno sviluppato Panzer Corps a immagine e somiglianza del suo predecessore: un gioco strategico a turni su griglia esagonale. Appena avviato il gioco, dovremo selezionare la risoluzione preferita per poi goderci il classico filmato iniziale. Piccolo appunto, nella versione che sto provando non c’è alcuna opzione per poter giocare in finestra. Questo in parte può essere scomodo ma credo verrà fixato con l’uscita dei soliti aggiornamenti. Di buon auspicio è il fatto che il gioco sia già predisposto per essere giocato anche ad alte risoluzioni, come la mia 1920×1080.

Dopo aver selezionato “New Game” dovremo decidere quali campagne affrontare. Panzer Corps offre ben quattro differenti campagne:

‘39 – ‘45 L’invasione della Polonia

‘41 – ‘45 Attacco alla Russia e campagna di Kursk

‘43 – ‘45 Lo sbarco alleato in Sicilia

‘43 – ‘45 L’operazione Citadel

Oltre a queste campagne base, troveremo un’altra serie di scenari, con inclusi anche dei “What If” davvero intriganti.

Una caratteristica davvero interessante di questo gioco è quella di proporre degli scenari modulari. Cosa significa? Che anche in caso di sconfitta non appare la scritta “Game Over”, riprova: al contrario si continuerà con uno scenario diverso, previsto in caso di sconfitta. In sostanza la guerra continuerà, prendendo però una “piega” differente. Giusto per farvi un esempio, una vittoria decisiva nella missione della campagna di Kursk porterà ad un’invasione di Mosca, mentre in caso di sconfitta saremo costretti ad affrontare una missione in Russia centrale. E’ davvero una trovata geniale, nella sua semplicità, che caratterizzava già Panzer General. Potremo portarci appresso nella missione successiva una parte delle nostre unità, mentre altre saranno utilizzabili solo per la durata di un determinato scenario; potremo anche integrarle con nuove unità di nostra scelta, permettendoci quindi di adattare l’esercito al nostro stile di gioco personale.

Appena il gioco verrà avviato dovremo selezionare il livello di difficoltà e le opzioni che aumenteranno o meno il realismo; le condizioni del tempo, i rinforzi, e la classica “fog of war” (l’ombra che non ci consente di vedere il terreno oltre un certo limite di distanza dalle nostre unità). Fatto questo, riceveremo un messaggio che ci introdurrà alla missione, e successivamente un secondo messaggio che ci informerà delle condizioni di vittoria della mappa; poi saremo catapultati direttamente nell’azione con la nostra amata interfaccia di controllo nella parte destra, come già in PG, e la mappa di gioco nella parte sinistra.

L’interfaccia di comando mostra i classici tasti per annullare una mossa (cosa possibile solo in certi casi, ovvero a patto che non si siano rivelate nuove unità nemiche), richiedere dei rinforzi e così via. Interessante la parte in alto, dove troviamo oltre all’indicazione del turno di gioco e dei punti prestigio, che spiegheremo meglio in seguito, anche due icone che ci mostrano le attuali condizioni atmosferiche e le previsioni per l’indomani, molto importanti per le nostre scelte strategiche.

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