Prologo
Il capitano Ivanov stava osservando i movimenti dei carri nazisti dall’alto del campanile della chiesa del villaggio di Balik. Perfettamente mimetizzato e invisibile agli occhi nemici, aveva comunicato le coordinate del boschetto poco distante nel quale si erano intravisti movimenti sospetti del nemico. Con un boato infernale, la compagnia di mortai da 120mm aprì il fuoco. Violente esplosioni fecero tremare il terreno, come forti scosse di terremoto. Istintivamente Ivanov si appoggiò alla parete e si guardò intorno: il vecchio campanile in legno e pietra avrebbe tenuto?
Poi un sorriso maligno si abbozzò sul suo viso: se tremava lui a quella distanza, chissà come stavano ballando i nazisti sotto quella pioggia di fuoco! Dei violenti boati lo distolsero dai suoi pensieri. Due colonne di fumo nero si stavano alzando dal limitare del boschetto. Ivanov mise a fuoco il binocolo in quella direzione: uno Stug III nazista agonizzava lentamente, avvolto dalle fiamme, centrato da un colpo di mortaio sulla torretta. Poco distante, un altro carro subiva la stessa sorte…
“Benvenuti in Russia luridi nazisti!” esclamò Ivanov. Il ghigno sulla sua faccia si fece ancora più ampio…
Versione “romanzata” di un mio turno in PBEM contro uno sfortunato Balena: i suoi Stug sono messi KO da un mio tiro molto fortunato di mortai da 120mm. Ah, la potenza dell’artiglieria sovietica!
Introduzione
La serie Panzer Command della Koios fa parte dello scarno (purtroppo!) filone di wargame tattici in 3D di cui la Battlefront, con la serie “Combat Mission”, è stata finora l’indiscusso punto di riferimento.
Il primo capitolo della serie Panzer Command, Winterstorm, usciva a metà 2006 suscitando grandi aspettative. Non mancavano le premesse per garantirgli un buon successo commerciale: il principale concorrente, la Battlefront, decideva infatti di ammodernare il motore grafico di CM e nel contempo di dedicarsi alla guerra moderna (scelta che, ovviamente, provocò diversi malumori nella comunità di wargamer, per i quali la seconda guerra mondiale rimane l’ambientazione che esercita più fascino in assoluto); in secondo luogo era diffusa l’impressione che Winterstorm potesse essere un tattico 3D “per tutti”: sufficientemente profondo da essere una “piacevole alternativa” per il veterano di CM e, con un motore grafico moderno e un gameplay accessibile, attirare anche quei giocatori ai quali CM non era piaciuto.
Per diverse ragioni, Winterstorm non riuscì a raggiungere questi ambiziosi obiettivi. Nonostante infatti il gioco lasciasse intravedere un ottimo potenziale, il risultato finale fu un prodotto acerbo con parecchi limiti in termini di giocabilità.
A due anni di distanza da quella “occasione mancata”, la Koios ci riprova con il secondo capitolo della serie, Panzer Command: Kharkov (PCK nel seguito della recensione).
L’ambientazione, come per il predecessore, rimane il fronte orientale della seconda guerra mondiale. Le campagne principali di PCK (una tedesca ed una sovietica) sono ambientate nella seconda battaglia di Kharkov (Maggio del 1942), con le sue due grandi offensive: quella sovietica iniziale e la controffensiva tedesca che qualche giorno più tardi provocò la disfatta delle forze di Stalin.
E’ riuscito PCK ad colmare quelle lacune che affliggevano Winterstorm? Vi anticipo subito che per quanto mi riguarda la risposta è sì, anche se con qualche riserva.
Installazione e prime impressioni.
Per chi ha scelto di acquistare il gioco in digital download, il “peso” del file è di circa 700 MB. L’installazione nel mio caso è avvenuta senza problemi. Il gioco occupa circa 1 GB di spazio su disco e richiede l’installazione del framework .NET 1.1 e delle DirectX 9.0c per poter funzionare correttamente, dato che la Koios Works utilizza .NET e C# per lo sviluppo dei suoi prodotti.
Alcuni componenti aggiuntivi del gioco (editor di campagne e di missioni) richiedono Internet Explorer 7.0 per poter funzionare correttamente. Questa è una scelta che ha fatto storcere il naso a più di un utente, almeno a giudicare da qualche lamentela spuntata sul forum del gioco, ma va detto che a tempo di record è già uscita la patch 1.01 che estende il supporto a Internet Explorer 6.0, evitando quindi a molti utenti la necessità di effettuare un upgrade del browser (Explorer 6.0 è infatti lo standard su Windows XP).
All’avvio del gioco occorre impostare la modalità grafica (risoluzione, profondità di colore, qualità delle texture, livello di dettaglio ecc). Purtroppo questa richiesta viene fatta ad ogni avvio del gioco (per fortuna vengono mantenute in memoria le precedenti selezioni) e non è possibile lanciare il gioco direttamente con dei settaggi predefiniti. L’impatto visivo dei diversi settaggi grafici è notevole (specie Anti Aliasing e qualità delle texture), per contro le performance del gioco ne risentono se non si ha un PC di ultima generazione. Sul mio sistema, che ha già qualche annetto alle spalle (Athlon 2800+ con 1 gb di ram e ATI X1550 con 512 mb di ram), il gioco gira in maniera più che accettabile alla risoluzione di 1280×1024 e livelli di dettaglio alti (col massimo livello di antialiasing).
L’introduzione del gioco è in classico stile Matrix, con un semplice video che mostra dei filmati di guerra originali del fronte orientale, con un adeguato sottofondo sonoro: carino ma nulla di trascendentale.
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