Era atteso da tempo, e dopo qualche fisiologico rinvio è finalmente arrivato sugli scaffali di tutta Italia Silent Hunter 3 (SH3), un simulatore, anzi, IL simulatore di U-Boot, ambientato nella seconda guerra mondiale.
Questo titolo ci mette nei panni di un comandante di un sommergibile tedesco nella campagna dell’Atlantico, a combattere contro le navi inglesi (e anche americane poi) nel tentativo di porre in essere un blocco navale contro l’Inghilterra per impedire l’arrivo nell’isola di rifornimenti, mezzi e truppe che provenivano dalle colonie inglesi e dai lontani Stati Uniti. Il fine era di affondare il maggior numero di bastimenti nemici, e in particolare un tonnellaggio superiore a quello prodotto dalle industrie alleate. Nei primi anni di guerra la flotta inglese si trovò impreparata ad affrontare questo tipo di aggressione, e gli U-Boot tedeschi colsero un enorme numero di successi. Con il passare dei mesi, però, le navi alleate furono dotate di strumenti di rilevazione e di distruzione tali da far pendere l’ago della bilancia fortemente a proprio favore. Il punto di svolta fu certamente l’invenzione del radar, che permise al nemico di localizzare i battelli tedeschi anche di notte o comunque con visibilità limitata, quando i comandanti del Reich dovevano ancora basarsi sulla rilevazione idrofonica o a vista. Quando la Germania costruì dei sommergibili che avrebbero potuto cambiare le sorti della guerra (il tipo XXI) sarebbe stato troppo tardi.
Discendente diretto di Silent Hunter 2, e pronipote del vecchio Aces of the Deep (AoD), questo nuovo capitolo è un gioco completamente nuovo rispetto ai precedenti, sia per la grafica (superlativa), sia per la migliore intelligenza artificiale, sia per un assoluto realismo senza precedenti. Inoltre c’è la possibilità di giocare in modalità Carriera (possibilità prevista in AoD ma che mancava in SH2), che è stata chiesta a gran voce dagli utenti e che ha causato un ritardo nella consegna del prodotto, ritardo ampiamente giustificato dal risultato finale.
C’è anche la possibilità di giocare missioni singole, dieci in tutto, in cui sono ricostruite vere missioni storiche, dalla “beffa” di Scapa Flow (C.te Prien) all’affondamento della Bismarck (noi dovremo ovviamente difenderla), dal supporto per lo sbarco in Norvegia fino all’impresa più ardua: il passaggio dello stretto di Gibilterra.
Il gioco è in inglese e in tedesco, ma è sufficiente avere le conoscenze minime della lingua per giocare senza problemi. Il manuale è completamente in italiano, sufficientemente completo, ed è accompagnato da una cartina in cui sono indicate le principali rotte delle navi e dei convogli nemici e da un utile schema con tutte le funzioni raggiungibili da tastiera.
E’ presente un tutorial (Accademia Navale) composto da 5 sezioni per prendere dimestichezza con il proprio battello. In step successivi apprenderemo le basi per la semplice navigazione in emersione e in immersione, l’utilizzo di artiglieria navale e antiaerea, l’impiego delle torpedini e l’attacco ad un convoglio. Al termine potremo svolgere un esame per ogni sezione che ci permetterà di accumulare punteggio Renow (tornerò a spiegare più avanti cos’è e a cosa serve).
Ora siamo pronti per iniziare la nostra carriera di Comandanti di U-Boot!
Ci troveremo il 1 settembre del 1939 (data dell’inizio della seconda guerra mondiale) nel nostro ufficio in una base tedesca. Qui avremo la possibilità di scegliere il nostro battello: inizialmente sarà disponibile solo il tipo IIA, poi nel corso della guerra saranno disponibili i tipi VII (e varianti), IX (e varianti) e, al termine del conflitto, il rivoluzionario tipo XXI. Possiamo scegliere nel corso della carriera il tipo di armamenti, di torretta, di siluri e di equipaggiamenti (ad es. motori e idrofoni migliorati), ma solo dal momento in cui storicamente saranno disponibili nel corso della guerra. Ogni miglioria costerà un certo punteggio di Renow. Il Renow, nuovo concetto introdotto in SH3, corrisponde alla fama del comandante, e aumenta a seconda dei successi ottenuti in mare. Accresce con l’affondamento di navi nemiche e con il completamento delle missioni, diminuisce se si affondano navi amiche o neutrali.
Dal nostro ufficio inoltre dovremo imbarcare il nostro equipaggio: sceglieremo i nostri ufficiali, sottufficiali e marinai in base a grado, esperienza e qualifiche (idrofonisti, siluristi ecc.). Un sottufficiale motorista, ad esempio, renderà molto più alla sala motori che in un altro settore del sommergibile, e sarà importante poter disporre degli uomini giusti ai posti giusti quando ci si prepara ad un attacco. Gli uomini migliori costeranno anch’essi un certo numero di Renow. Dalla stessa schermata, al ritorno delle missioni potremo onorare l’impegno dell’equipaggio assegnando promozioni, medaglie e nuove qualifiche.
Circa gli equipaggi va sottolineato che durante le missioni i nostri uomini si stancheranno e dovranno essere messi a riposo e sostituiti con uomini freschi, e a causa di attacchi nemici possono essere feriti o morire. La stanchezza dell’equipaggio incide sulla qualità del servizio che si apprestano a fare: se stanno in vedetta individueranno più difficilmente il nemico, se sono ai motori la velocità massima sarà inferiore, se si tratta dei siluristi impiegheranno più tempo per ricaricare le torpedini. L’organizzazione dell’equipaggio ha una importanza cruciale in SH3, e sarà necessario ruotare gli uomini tra le cuccette e i posti di lavoro per avere sempre il personale efficiente. Anche il morale è importante: aumenterà o diminuirà a seconda del comportamento dell’U-Boot in missione.
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