Elezioni presidenziali USA

Discussione in 'Off Topic' iniziata da CptWasp, 23 Settembre 2008.

  1. archita

    archita

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    quoto ma il Presidente solo lui può decidere le opzioni militari visto che è il capo supremo delle forze armate anche se negli anni '70 c'è stato il powers act che ridusse il molto il carattere discrezionale del suo potere mentre tuttavia i "bottoni" delle armi nucleari spettano solo a lui...a proposito non si vede più in giro la fatidica valigetta :cautious:
     
  2. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Il Presidente può decidere quasi d'imperio su questi temi: la politica estera attuale è dominata dagli interessi delle Lobby ma se domani Bush impazzisse (ulteriormente?) potrebbe tranquillamente dichiarare guerra alla Giamaica.
     
  3. archita

    archita

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    una curiosità: la valigetta è leggenda metroplitana o esiste davvero? e cosa contiene davvero? codici di lancio o un miniapparecchio a trasmissione con il "cruscotto" per le chiavi? ( se non mi sbaglio le chiavi le hanno il presidente e il vice e dovrebbero usarli contemporaneamente )
     
  4. GyJeX

    GyJeX

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    football prevede unicamente l'impiego di chiave a codice presidenziale (che il presidente conserva dove gli pare, purchè sulla sua persona), il vice non c'entra niente, l'apertura di football prevede l'impiego dell'arsenale nucleare all'interno del SIOP, quindi essenzialmente all'interno di una lista di obbiettivi selezionati dall'intelligence e raccolti in apposite liste (sono circa 200000 obbiettivi classificati in 61 ordini d'importanza), un ipotetico meccanismo di sicurezza prevede che, una volta attivato, il sistema chieda di venire autenticato ogni 90 minuti, la mancata autenticazione attiverebbe le sequenze di lancio di una parte dell'arsenale su obbiettivi primari.
     
  5. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    200000 obiettivi? ma che cacchio si sono bevuti??? perché un numero così spropositato?
     
  6. archita

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    non ho capito questo fatto dell'autenticazione, vuoi dire che una volta "aperta" la valigetta in tempo di crisi il Presidente deve dare i suoi codi ogni 90 min? e se per caso venisse ucciso o impedito di farlo ( magari quando è in bagno ) ci sarebbe in automatico l'attacco?

    riguardo al vicepresidente, deve comunque pure lui avere lo strumento per ordinare l'attacco nucleare in caso di morte o scomparsa del presidente, in caso di tale ipotesi allora cosa succede?:humm:
     
  7. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    bè considerà città, agglomerati industriali, basi militari, silos... ci può stare...
     
  8. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Si ma quante testate hanno? 10000? Sono 20 obiettivi a testata, un po' tantini...

    A parte che immagino questi obiettivi siano divisi per zone (all'interno delle categorie di importanza), quindi magari ogni testata ha 10 obiettivi in Russia, 4 in Iran, 3 in corea, ecc... Allora ci può stare.
     
  9. Piccolo Messe

    Piccolo Messe

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    Intes MiMe :D... nonostante ciò non credo che Obama sia così predisposto a un ritiro immediato delle truppe, nè che Mccain possa permettersi di farsi nemici importanti come la russia che in questo momento di incertezza globale possono fare la voce del leone...

    e poi personalmente la penso come Kruscev.. "Gli uomini politici sono tutti uguali, promettono ponti anche dove non ci sono fiumi"
     
  10. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Obama non si ritirerà a rotta di collo, ma lentamente ridurrà il suo impegno.

    McCain da buon politico sa che creare nemici esterni distrae il popolino dalle magagne interne, ergo premerà eccome sulla russia, basta ascoltare le sue dichiarazioni e quelle della Palin. Altro che guerra fredda.
     
  11. Catilina

    Catilina

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    Ciao :)

    Cosa intendi per ipotetico?
     
  12. GyJeX

    GyJeX

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    ipotetico, che sono illazioni, voci, non è certo, è coperto da segreto
     
  13. theBlooder

    theBlooder

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    Leggendo questa notizia
    http://finanza.repubblica.it/script...ews.tpl&del=20080930&fonte=RPB&codnews=193470

    Non ho potuto far altro che ammirare i Repubblicani convinti, che al contrario di Bush, hanno mantenuto una linea di coerenza assoluta!
    Adesso il mercato farà un bel tonfo, certo, ma non vedo perchè gli USA dovrebbero iniziare a comportarsi "all'Italiana" cioè socializzando le perdite e privatizzando i profitti, un po come farà Colaninno con Alitalia, dopo averci già fatto vedere cosa è in grado di fare con Telecom.
     
  14. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Concordo totalmente. Hanno voluto il liberismo, l'hanno imposto anche a chi non lo voleva, adesso che si ciuccino i suoi disastri!
     
  15. theBlooder

    theBlooder

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    Non è che io sia un sostenitore del Mercantilismo o di istituti come la vecchia IRI (Dio ci salvi!!!!), il liberismo è una gran cosa, basta che abbia i controlli necessari per non far si che i piccoli risparmiatori vengano letteralmente truffati!!
    Quanto avrei voluto non pagare con i miei soldi i dipendenti Alitalia, minima percentuale di quei 4 o 5 (non ricordo) disoccupati Italiani, che però cavalcondo l'onda della politicizzazione del loro caso, otterranno anche se licenziati trattamenti favorevoli (cassa per 7 anni e così via) che tutti gli altri lavoratori Italiani possono solo sognarsi...
    Se questa è uguaglianza...:facepalm:
     
  16. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Eh no il liberismo puro (o neoliberismo Friedmaniano) non prevede ALCUN controllo! Ehehheh, e se questo va benone quando sei in fase di cannibalizzazione, in fase di crisi poi non puoi andare a piangere da mamma Stato... :asd:
     
  17. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Liberismo = assenza di controlli e nessuna regola è un concetto abbandonato da tutti perché abbastanza fallimentare. Nessuno stato, USA inclusi, applica un liberismo puro.
    Per libero mercato si intende un sistema dove all'imprenditore è garantita la massima libertà di impresa all'interno però di un sistema di regole preciso.
    L'UE è un sistema liberista, ma non puoi fare dumping o abusare di posizioni dominanti, tanto per capirci.
    L'idea che l'attuale crisi ci porti verso una forma più o meno preponderante di statalismo sarebbe un incubo, i cui effetti sarebbero ben peggiori della crisi stessa.

    Sul discorso intervento stato SI/NO, una delle maggiori critiche mosse al NO del piano di salvataggio USA è che hai risparmiato la spesa di un intervento per 700 miliardi di dollari, ma hai fatto bruciare - nella sola america - ben di più in termini di capitalizzazione di borsa, dove sono investiti buona parte dei risparmi dei lavoratori americani (Fondi pensione ecc ecc)...

    Saluti.
     
  18. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Nessuno applica il liberismo puro in realtà, ovviamente. Di sicuro è stato applicato più e più volte nella storia. Cile, Bolivia, Messico, Argentina, Russia, sono esempi abbastanza calzanti. Tutte le volte in seguito a crisi ben precise, ma questo è un'altro discorso...

    I liberisti puri ci sono ancora: la votazione l'hanno decisa i Friedmaniani puri, i repubblicani ancorati all'idea "il mercato si regola da solo" sempre e comunque.
     
  19. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Io sono dell'idea che aprire l'economia, se il passaggio è gestito bene, porti vantaggi a tutti. E' evidente che il processo non può essere brutale, come è avvenuto in diversi casi che hai citato, ma deve avvenire per gradi, altrimenti si rischiano squilibri sociali pazzeschi. La Russia ne è certamente un esempio. Ma nell'ultimo decennio la Russia cresce a tassi stratosferici grazie anche ai capitali stranieri e all'apertura della sua economia.
    La Cina è un altro esempio.
    Di sicuro il protezionismo non aiuta una economia a crescere, anzi, aiuta solo chi lo chiede (che guarda caso sono gli industriali). La concorrenza (interna ed esterna, attuabile solo in una economia dove le barriere all'ingresso sono basse) porta spesso i migliori benefici. Non va esasperata, specie in alcuni settori, ma tornare allo statalismo non mi sembra una soluzione...

    Ma non è vero, il voto negativo è stato abbastanza trasversale fra i partiti e si basava sul principio: perché lo stato deve andare ad aiutare quelle società che hanno fatto profitti stellari con le loro costruzioni di ingegneria finanziaria che si sono rivelate dei veri e propri castelli di carte? C'era poco di ideologico in quella votazione, almeno da quello che ho letto io.
    Il linea di principio, sarei pure d'accordo con chi ha votato no: chi ha sbagliato deve essere punito dal mercato con un fallimento, non soccorso dallo stato. Perché premiare i furbi?
    C'é un problema però: si rischia un collasso sistemico dato che ormai le banche e le economie sono troppo strettamente correlate. Salta Lehman brother? Diverse banche italiane hanno collocato obbligazioni Lehman; anche le Poste hanno come sottostante di alcuni loro prodotti bond lehman. C'é una sfiducia generalizzata sui mercati e una crisi del sistema credizio (le banche chiudono i rubinetti) avrebbe conseguenze ben peggiori dell'approvazione del piano di salvataggio...
     
  20. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Sono daccordissimo, ma i neoliberisti non la pensano così. Loro puntano proprio a lucrare sugli squilibri e le crisi da te descritte.



    Vero in parte: i democratici in maggioranza hanno votato si, ma i DUE TERZI dei repubblicani hanno votato no, e per molti di loro la ragione era proprio che il mercato si deve regolare da solo. Bush era l'idolo dei liberisti, si sono sentiti traditi.



    Non lo so: dipende a chi vanno quei finanziamenti. Dovremmo sperare negli organi di controllo, ovvero gli stessi che hanno (con la loro inazione) creato i presupposti della megacrisi :cautious:. E ricordiamoci che comunque in queste operazioni nel 90% dei casi si privatizzano i profitti e socializzano le perdite. Ovvero: quei 700sacchi rischiano di finire in tasca ai soliti noti mentre i correntisti vedranno sparire ugualmente i loro soldi.

    E' l'economia neoliberista, bellezza. I veri padroni non perdono mai, e i poveracci perdono sempre. :approved:
     

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