Emigrazione dal meridione al Nord Italia: dopo 50 anni non è cambiato nulla.

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Darksky, 7 Ottobre 2008.

  1. Darksky

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    Oggi in metro a Milano, mentre mi recavo al lavoro, solita scena. Mi ritrovo in vagone sempre più volti di ragazzi che hanno frequentato il Politecnico di Bari. Eppure Milano è una città enorme, la mattina accorrono in città lavoratori da tutta la regione e non, come sciami di locuste. Statisticamente, se io vedo costantemente questi volti, e volti nuovi, significa che di ragazzi del PoliBA a Milano ce ne sono a frotte. Certo, gente mai conosciuta, ma volti comunque noti, visti centinaia di volte dopo anni passati in quella struttura.
    Al momento lavoro presso una multinazionale italiana, una marea di uffici e la lingua ufficiale sembra essere innanzitutto l'italiano con cadenza barese, seguito a ruota da italiano con cadenza napoletana e siciliana. Sono tutti giovani ragazzi di giù.
    Poi ripensi anche ai tuoi amici, quasi tutti anche colleghi di università alla fine, e vedi che solo il 10% di loro è rimasto a Bari dopo la laurea. Gli altri su, a non meno di 1000km dal posto in cui sono vissuti per quasi 30 anni. Alcuni addirittura fuori dall'Italia.
    E quando parliamo del nostro futuro sappiamo che non siamo andati via "per fare esperienza ma poi ritornare giù" perché nella maggior parte dei casi questo è un discorso che non regge. L'esperienza accumulata te la rivendi sempre ad almeno 1000km da casa. Insomma sappiamo che difficilmente metteremo radici dove siamo nati, ma invece daremo inizio ad una nuova progenie che pian piano dimenticherà quei piccoli dettagli che ci hanno caratterizzato ( e non differenziato ) da altri italioti. Alla fine il bello dell'Italia è proprio questa varietà di culture, dialetti, cadenze, gastronomie, storia, storie, etc..

    Ciliegina sulla torta, un articolo che ho letto su Repubblica quest'estate. Secondo una indagine, la consistenza degli attuali flussi migratori Sud verso nord è inferiore soltanto del 10-15% alla consistenza di quelli del boom migratorio a cavallo degli anni '50-'60. L'unica differenza è che ora ad emigrare sono laureati, magari non più gente che muore di fame ma ragazzi che hanno detto no a chi vuole trattarli come schiavi da spremere per 4 soldi in totale precariato. Ovviamente ci sono le eccezioni, come in tutto; sicuramente qualcuno che si sistema bene giù c'è come c'è anche chi decide di emigrare non solo per motivi di lavoro. Nell'articolo si parlava solo di emigrazione verso il Nord italia e non verso l'estero.

    Tutto questo per dire cosa ? Che alla fine in 50 anni in Italia non è cambiata una beneamata mazza.
    Sia chiaro, non sto facendo un discorso "emigrare che schifo, voglio il lavoro sotto casa", quasi certamente per molti di questi ragazzi emigrare è un modo per scoprire gente, usi e luoghi nuovi e quindi sono felici di ciò. Sicuramente però molti lo fanno perchè non hanno alternative ed alla fine è impressionante vedere come ci siano tuttora simili flussi migratori.



    PS: no non voglio tornare a casa, anzi voglio rilanciare, voglio l'estero :D
     
  2. ange2222

    ange2222

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    in caso buon viaggio! :D

    Certo che non è cmabiato molto.
    Anche 50 anni fa oltre all'emigrazione dei manovali c'era l'emigrazione dei diplomati e dei laureati. Questi ultimi andavano a coprire ruoli dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni e non solo: dirigenti in grandi aziende, professionisti, ecc.

    La differenza era numerica, per ogni laureato o diplomato probaiblemnte c'erano 30 manovali. Oggi questo rapporto numerico è cambiato e di molto.
     
  3. woland

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    E' il fallimento della cassa del mezzogiorno e di tutte le politiche assistenzialiste che non hanno portato a nulla,come hai detto tu non è cambiato nulla....io penso al miracolo veneto,una volta erano gli abitanti del triveneto(Veneto,Friuli,Trentino)a emigrare,eppure senza un aiuto dalla parte dello stato oggi il triveneto è diventato una potenza economica....
     
  4. balena

    balena

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    beh ce da dire che il mondo rispetto a 50 fa e' cambiato molto.

    Si circola molto di piu sia per diletto che per lavoro.
    Oggi i flussi migratori sono del 10-15% inferiori a quelli d 50 anni fa?

    I flussi di vancanze, erasmus, mobiltà "affettive" (cambiare città attratti da....:love:) oggi e 10.000 volte superiore.

    le statistiche sono difficilmente paragonabili....

    Poi in effetti ero il mese scorso a Milano per un corso di aggiornamento e invece di cenare spesato ho preferito cenare a casa di un amico di infanzia, migrato ormai da 20 anni anche lui a Milano.

    L'impressione e' proprio quella di una citta impietosa che ti multa perche sbagli la raccolta differenziata che ti rende precario a 50 anni (questo e' il suo caso) che ti rende difficile anche stare un tempo decente col figlioletto di 8 anni.

    E quindi e' normale che la tristisssima vicende della "generazione di precari" sfruttati e mal pagati trovi propiro a Milano il suo epicentro.

    Ma la situazione non e' di molto migliore in altri settori economici e in altri zone d'Italia... Non credo chew potremo vivere a lungo con una generazione che ha tutte le tutele del mondo ed un altra che non ne ha nessuna.....


    e se vai all'estero...
    io ci sono sono quando fonderai NetWargaminEurope....:approved:
    (anche se il mio inglese fa schifo)
     
  5. Antigono

    Antigono

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    Beh, io lavoro vicino a Milano, ieri una ragazza dall'inconfondibile accento lombardo ha telefonato in ufficio per sapere se cercavamo personale, senza neppure preoccuparsi per quale ruolo. Questa è la prima volta che capita, forse siamo alla frutta anche quassù...
     
  6. Mcgerm

    Mcgerm

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    discussione che mi interessa, ma l'ora è tarda per cimentarmi, però vorrei che darsky mi chiarisse l'obiettivo del suo intervento: la tristezza nei confronti di un sud che non è in grado di trattenere i propri talenti?
     
  7. Darksky

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    No è solo una riflessione personale, forse non ha nessuno scopo. Mi sa che era più un post da blog che da forum :asd:

    Ma non parlo di quello, per flussi migratori intendo gente che parte e non torna più da dove è venuta o se torna lo fa dopo molto molto tempo. L'erasmus è una parentesi, così come può esserlo una vacanza. Riguardo Milano, veramente è una delle mete di chi emigra proprio perchè ci sono molte più occasioni , perchè se dici che a Milano si sta messi male per il lavoro allora giù da noi che dovremmo dire ? Certo la crisi c'è ovunque, ci sono alcuni settori in crisi, alcune professionalità non ricercate, ma in media la situazione è mille volte più rosea che giù. Cmq non era questo l'oggetto del mio pensare/scrivere ad alta voce in questa discussione, non vorrei autoinfrazionarmi per dirottamento di discussione :asd:
     
  8. kaiser85

    kaiser85

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    Io vivo in Sicilia e non ho ancora capito una cosa...quà da noi cè ormai"la voce" che al nord il lavoro lo trovi sicuro se emigri, però se sei da solo non riesci a mantenerti con uno stipendio medio diciamo di 1200 euro per via innazitutto dell'affitto e del caro vita in generale che è maggiore rispetto al sud,per questo molti ragazzi che vanno al nord lo fanno solo se sono almeno 3 così da potersi dividere le spese.
    Ma è vero ciò?Non ce la fai a vivere da solo con uno stipendio?Mi pare una cosa assurda....
     
  9. Darksky

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    Il grosso problema di Milano, oltre l'alto costo delle paste ( :asd: ), è il costo degli affitti e degli immobili in genere. Entrambi sono beni di prima necessità di cui non puoi fare a meno ( :D ). Poi c'è il costo di tutto ciò che è "divertimento": consumazioni, cene, ingressi, bla bla bla. Ciò rientra in qualcosa che invece puoi gestirti da solo.
    A milano con 1200 euro vivi in maniera dignitosa ma in una stanza singola e non in un appartamento tutto per te. Mettersi d'accordo serve solo se vuoi vivere con persone che conosci e con cui ti trovi bene, altrimenti trovi benissimo stanze singole o soltanto posti letto in doppie.
    Per vivere soli con quella cifra l'alternativa sarebbe andare a vivere fuori Milano e fare il pendolare.
    In ogni caso, tornando in topic, considera che molti che si spostano ed emigrano vivono quella situazione come una gavetta da fare o comunque un modo per iniziare a fare esperienza e curriculum, anche se praticamente non metti da parte quasi una fava. Sempre meglio che starsi a grattare la pancia o stare a casina di "mammà" a 30 anni.

    Ecco volendo rispondere a mcgerm, quello che mi meraviglia è che dopo 50 anni si emigri ancora per necessità e non magari soltanto per ambire a qualcosa di molto più importante. Perchè se i numeri sono quelli che ho citato sicuramente ci si sposta per necessità, o almeno essenzialmente per quello.
     
  10. PzKpfW

    PzKpfW

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    Non credo che sia solo un problema del sud, è una questione di tutto il sistema paese. Parlo sia per esperienza personale sia avendo visto il vissuto di molti altri colleghi. Chi può scappa dal "bel paese" inutile negarlo, in particolare se si è visto come funziona all'estero. Indipendentemente da nord, centro o sud in Italia per i giovani vi sono pochissime opportunità.

    Qualche esempio:

    - Se hai una idea imprenditoriale valida in paesi come il Regno Unito un giovane riesce a trovare finanziamenti accessibili in co-partecipazione con la banca. Qui nemmeno se lasci in garanzia un rene ti danno alcun prestito.

    - Alloggi. Un mio collega sta cercando di mollare l'Italia per andare negli USA e mi stava facendo vedere alcuni appartamenti a NY di cui uno vicino a Central Park.. beh con 3 piani 200mq più altri 60mq terrazzati viene meno che un appartamentino nella periferia di Roma. E ovviamente li anche i servizi sono tutta un altra cosa..

    - Occupazione. Se uno è qualificato il lavoro lo trova, se non si hanno poi grandi pretese in paesi come UK o USA o Spagna anche se vai senza avere conoscenze il posto lo trovi. In Italia..?beh o hai qualcuno che ti "indirizza" o scordati qualsiasi concorso pubblico. Il privato di solito è un passaparola e anche li la meritocrazia va spesso a farsi benedire.

    - Qualità della vita: beh per lavoro ho girato un po tutta Italia e in moltissime delle città che ho visto (Genova, Napoli, Salerno, Firenze, Messina, ecc..) non vivrei nemmeno se mi pagassero. Si salvano ancuni piccoli centri del nord, Roma dove abito e Milando dove mi reco spesso non sono nemmelo lontanamente paragonabili alle vere metropoli europee. A Roma prendere la macchina è un suicidio, un tratto di 20 minuti in moto diviene 2 ore in macchina escluso il tempo per il parheggio, con i mezzi pubblici?due ore quanto in macchina, sempre che non vi siano scioperi, deviazioni, manifestazioni o altro. Inutile dire che in città come Parigi, Londra ma anche Praga o Mosca il servizio pubblico supera di gran lunga quello della nostra capitale. Milano già va meglio sotto questo punto di vista.


    Aggiungiamo una tassazione a livello da rapina (a mio parere oltre il 30% diviene furto legalizzato), servizi che sono a livello di secondo mondo. E non sono i soliti luoghi comuni. Le liste di attesa negli ospedali sono talmente lunghe da costringere chi ne ha bisogno a rivolgersi al privato, l'istruzione come quella universitaria tranne pochi rari casi è mediocre e anche qui se si vuole il massimo si deve ricorrere al privato, la giustizia poi non ne parliamo ci costa tre volte tanto per cittadino rispetto alal Germania e per un processo civile ci vogliono anche 10-15 anni senza problema.. A questo pagare per pagare tanto vale andare in uno dei paesi scandinavi ma avere servizi al top in tutto.

    Anzi, sono fin troppi a rimanere, invece di andare a Milano tanto vale andare un po più oltre: Francia, Svizzera, Austria, Germania.. certo c'è il problema della lingua per molti ma il "sacrificio" di imparare un nuovo idioma vale bene la possibilità di vivere in un paese civile. In Italia ci si può sempre tornare per le vacanze... per altro non credo che ne valga la pena.
     
  11. Mcgerm

    Mcgerm

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    il problema è che 50 anni fa emigravano lavoratori despecializzati da inserire in catene di montaggio mentre chi aveva studiato aveva chance in più, oggi sembra invece accadere il contrario, grandi investimenti pubblici, fondi di sviluppo e un pò di imprenditorialità locale hanno creato un pò di posti di lavoro "generici", mentre le figure più qualficate non trovano un mercato del lavoro abbastanza reattivo.
    quali le cause? quali le soluzione?

    francamente non lo so. Lo sviluppo deve essere sempre legato a delle risorse presenti in loco, altrimenti dopo aver sfruttato un qualcosa di episodico, pensando al sud mi riferisco ad esempio ai contratti d'area, tante imprese del nord li hanno utilizzati per investire al sud, finiti i programmi le imprese se ne sono andate in romania.
    Però se lo sviluppo deve essere ancorato ad una vocazione territoriale c'è poi il problema del basso tasso di autoimprenditorialità, cioè quanta gente prova ad avviare una propria attività, al sud questo dato è bassissimo (probabilmente a causa di tanti fattori diversi), cose come i prestiti d'onore seppure interessanti hanno rappresentato una goccia nel mare.

    Per me è una cosa triste vedere tanti ragazzi del sud che vengono al nord a studiare, o magari subito dopo la laurea e non hanno la minima intenzione di tornare al sud per la propria vita professionale, perchè così il sud perde i propri figli migliori.

    Milano sarà cattiva ed esigente, ma dà possibilità. Io essendo nato a milano sono privilegiato rispetto a tanti che ci emigrano e che non possono poggiarsi a reti famigliari. Però allo stesso tempo ci sono soluzioni, darsky ne ha illustrate alcune, certamente chi è disposto ad emigrare saprà adattarsi a vivere con nuove persone, se si spera di potersi trasferire e vivere da soli in un bel appartamento e godendo di tanti agi, vuol dire che si ha una percezione distorta di ciò che è necessario
     
  12. Darksky

    Darksky Admin Membro dello Staff

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    Ah qui sfondi una porta aperta e hai letto perfettamente il mio pensiero, perchè cmq alla fine Milano e il nord non è che sia il paese del bengodi anche se sicuramente offre molto molto più che una qualsiasi realtà del meridione d'Italia.
     
  13. ange2222

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    per la parte in grassetto:
    è un tuo parere.
    Le tasse vanno pagate in base al reddito ed ai servizi offerti dallo stato, in certi casi il 30% è poco.

    però stiamo andando OT.

    Vorrei far notare due differenze tra il 2008 e il 1958:
    1) non si emigra quasi più dal nord Italia. Il nord Italia non è fatto solo da milano-torino-genova. Le aree montane del piemonte, della lombardia, la lomellina, l'oltrepo pavese, il friuli, il veneto, la bassa cremonese e mantovana erano aree di emigrazione al livello dela Puglia (guardate su wikipedia i dati istat dei singoli comuni) o della Calabria, certo spesso l'emigrato faceva poca strada, ma sono stati moltissimi quelli che sono andati in Svizzera, Belgio, Germania. Oggi il fenomeno è praticametne scomparso, dal nord quasi nessuno emigra per andare a fare il manovale.
    2) Le paste sono più care.
     
  14. Mcgerm

    Mcgerm

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    sembrerà un discorso stupido e un pò patetico, sai perchè non ho mai seriamente considerato di andare via, ben sapendo che ci sono posti migliori?
    perchè ho sempre pensato che esiste un principio di responsabilità verso un luogo, perchè se noi trentenni, istruiti e motivati ce ne andiamo, questo bizzarro paese si avviterà su se stesso e si spegnerà.
    certo non penso di essere il salvatore della patria, però se ce ne andiamo tutti, dubito che questo diventerà un paese migliore.
    ripeto è un pò patetico ma io in fondo ci credo
     
  15. PzKpfW

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    Invece è perfettamente in topic. Io me ne andro anche per questo, non ha senso restare e vedere i propri soldi finire a foraggiare gruppi privati di potere. Se lo stato ti spreme senza darti servizi adeguati perchè restare?il mondo oggi è molto più piccolo rispetto a 10 anni fa, per non parlare rispetto a soli due decenni fa. I servizi che abbiamo sono pari o superiori a quanto lo stato ti chiede?direi proprio di no quindi ti stanno derubando. Solo che questa è rapina di stato.

    E questo per forza di cose si riflette sulla qualità della vita. Ho bisogno di una radiografia urgente?bene tra i 3 e i 16 mesi mi tocca attendere quindi si deve pagare ancora per rivolgersi al privato. Stessa cosa per l'istruzione, o ti sposto per andare verso le poche eccellenze pubbliche che ancora abbiamo (con tutti i costi che derivano) o ti tocca andare pure qui dal privato che in alcuni casi costa meno della pubblica.. alla faccia dell'istruzione libera e gratuita. I paesi scandinavi hanno una tassazione pari alla nostra (solo in teoria, nell'economia reale incide molto meno) ma hanno servizi che noi ci sognamo. Le loro università sono come le nostre Bocconi e LUISS, dentisti gratuiti come per tutte le visite specialistiche qui non coperte, niente liste d'attesa bibliche, una giustizia che funziona davvero per tutti.

    Inoltre qui da noi non si tratta solo di tasse dirette che da sole arrivano e superano ben il 50% ma di tutto il resto: costo dei carburanti, dei servizi, del credito bancario, ecc.. tutte tasse sulle tasse.

    Dopo che uno dopo che si è fatto due conti normale che dice che resto a fare qui. Non è questo il posto per farsi una famiglia.


    Ti dico hai ragione, pienamente ragione! Ma per quanto conviene però provare?vedere gente senza ne arte ne parte andare avanti solo perchè raccomandato o perchè figlio di caio.. sinceramente io nel mio piccolo ci ho provato, non a caso lavoro e do lavoro qui in Italia rimettendoci anche! I migliori normale che vogliono farsi una vita come si deve dopo essersi impegnati fino in fondo. Studi come un dannato 5 anni in una buona università, spesso fuori sede, fai mille sacrifici normale che poi pretendi dei risultati adeguati. Se l'Italia non è il paese adeguato per darmi ciò che voglio vado all'estero.

    Quando tutte le persone di buona volonta, gli imprenditori e i capitali avranno definitivamente mollato il nostro paese e questo collasserà su se stesso forse cambierà qualcosa... diversamente ogni cambio di rotta mi pare una gan utopia. Gli altri paesi pur con tutti i loro difetti almeno si danno da fare per migliorare la qualità della vita, investono nei giovani, nelle imprese... vanno avanti! qui da noi si discute su beghe di condominio come se fossero decisioni di importanza capitale! E' da sempre che l'Italia è così.. sarà che il vero problema del paese non è la nazione in se ma la maggioranza del suo popolo..?in fondo ogni nazione ha i governi che si merita.. e vista la recente storia nostrana direi che non ci meritiamo di meglio!
     
  16. Mcgerm

    Mcgerm

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    l'unico paragone è la francia dove ho vissuto per circa un anno e quindi come residente e non come semplice turista, non sempre quando sei dentro è tutto figo e tutto facile, poi ripeto ci sono decine di paesi che così su due piedi vorrei trasferirmi armi e bagagli
     
  17. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Devo concordare con PzKpfw: se non fosse per quello che impropriamente chiamerei "il piacere di essere italiano" e i legami ovvii (amici, parenti, affetti, ecc) emigrerei altrove. Se non altro per smetterla di vergognarmi ogni volta che salta fuori qualche assurdità, tipo quella che ora come ora ci governa...

    C'è da dire che sceglierei con cura il dove. Non dimentichiamoci che la qualità della vita in Italia è molto alta nonostante tutto anche se per via di fattori non legati al buon governo. Se siamo il paese con la pi8ù alta speranza di vita al mondo c'è un perché.
     
  18. Lenfil

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    Oddio rispetto ad altri paesi del nord europa, canada o certe zone dell'Oceania mica tanto
    Siamo undicesimi, comunque una ottima posizione (ringraziamo la dieta mediterranea)

    Ciau :)
     
  19. Armilio

    Armilio

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    Il problema è che in Italia abbiamo una media del 43% che ha poche prospettive per diminuire.


    Concordo...:(
     
  20. Long Tom

    Long Tom

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    Piccolo OT:
    Non ci posso credere !! è la prima volta che vedo una parola abbreviata dal capo !! :D:D:D Resterà alla storia ! :D
    fine OT:
     

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