io a 16 anni ero un grosso pirla, però la capacità di capire perché scioperavo ce l'avevo. poteva essere la guerra USA/libia o la riforma Falcucci
Io a 16 anni lo sapevo, a 17 anche, a 18 sicuramente, e in ogni caso le assemblee vengono fatte apposta per quello: far capire agli intervenuti perché si è contrari al decreto.
anche perché alle assemblee (in aula magna, richieste dal preside e cavoli vari, non c'erano occupazioni ai miei tempi) nel mio istituto parlavano tutti, favorevoli e contrari.
Queste cose di solito si fanno rpima di promulgare una legge: non ci sarebbero state manifestazioni o occupazioni e avrebbe tolto carburante alla protesta. Comunque visto che sei preoccupato degli eccessi dei cattivi manifestanti: http://rbnet.it/blog/2008/10/23/francesco-cossiga/
Io non sono assolutamente preoccupato degli eccessi dei cattivi manifestanti,anzi non me ne può fregar di meno.Mi disturba il fatto che la gente venga manipolata sul niente ed anzi mi auguro che la Gelmini non faccia il minimo passo indietro. Pensa che la maggior parte dei genitori che manifesta lo fa solo perchè ha scambiato la scuola per Baby sitter,e non perchè i tagli potrebbero incidere sulla formazione dei propri figli ma questo e normale quando fuori dalle scuole si sente genitori lamentarsi perchè sono stati dati troppi compiti ai loro bambini Forse tanti sono un pò confusione,come lo sono quelli che manifestano il loro dissenso,che sarebbe importante inquadrassero su un punto,ma visto che il leader del movimento studentesco è il signor Brancaccio o come si chiama,si capiscono già tante cose. Lasciamo all'opposizione fare opposizione sulle scuole razziste come le chiamano loro,quando sono i primi ad essere razzisti permettendosi di usare come insulto i difetti fisici delle persone.W l'ipocrisia e tutti quelli che cavalcano quel cavallo.
Sicuramente è più facile dire "manifestanti=tonti, io= buono, Gelmini= buono", piuttosto che capire che il tempo pieno o prolungato non è nato come babysitter e che la gente non lo vede in questo modo. Tanto si rimane agli insulti e non al merito della riforma,ma se ti diverte denigrare la gente, chi sono io per negartelo? W l'ipocrisia di quelle persone come te che si adirano per D'Alema e non per insulti dello stesso genere rivolti a Prodi, Vendola o Luxuria. O magari hai solo la memoria selettiva.
... visti i riferimenti temporali, penso che siamo coetanei, oltre che d'accordo... Quanto al merito del dibattito, mi piacerebbe tanto che smettessimo di giocare ai "piccoli economisti" rispetto agli input altrui (Gelmini, Fioroni, Tremonti & Padoa Schioppa pari sono, in questo...). Magari cerchiamo anche di evitare banalità sul rapporto numerico Carabinieri/bidelli, inutile nascondere che molto spesso il Pubblico Impiego ha assorbito forza lavoro difficilmente assorbibile dal privato causa dequalificazione e/o problemi fisici vari, qualcuno però mi spieghi quale alternativa si propone (Rupe Tarpea per i meno agili, brillanti, trendy, dotati ?? Non ho mai sopportato l'eugenetica lavorativa, nemmeno come lievito per scatenare presunte, salutari "concorrenze" che giovino alla produttività ... e lo dice uno che "gestisce" risorse umane, come piace dire oggi ). Dove sta scritto che un Comune, per quanto piccolo, non debba avere diritto al suo plesso scolastico fosse anche per una manciata di studenti (e non mi si dica che il Decreto non "impone" chiusure, oggi o in prospettiva...) ? Dove sta scritto che, laddove un territorio ne manifesti l'esigenza, non possano essere creati corsi universitari magari "numericamente" minoritari ma non per questo indegni di attenzione da parte delle Istituzioni. Che concezione abbiamo dell'Università, fabbrica del lavoro o momento formativo? Alla base di tutto c'è ancora la semplice, vecchia questione, quanto ci si sente di investire nel "momento formativo" ? Siamo nel sottoscala planetario quanto a spesa per la scuola in senso lato, ma ricordiamoci che nessuno ce lo ha imposto, non è un virus irrimediabilmente insito nell'italico DNA, è solo questione di scelte strategiche.... E finchè continueremo acriticamente ad accettare dal Ministro di turno la solita litania "non ci sono soldi" non risolveremo di una virgola i problemi alla base...
Si saranno rigirate le parti :humm: Ma :humm: prova a fare qualche domanda fuori dalle scuole. Uso le stesse metrature. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Questo tu giudizio rivolto alla mia persona potevi evitarlo,preferisco evitare la replica.Ciao e buona giornata.
La spesa pubblica italiana per le scuole è quasi la metà rispetto ai paesi in cima alle classifiche mondiali di qualità della formazione. I tagli al personale saranno fatti senza inserire alcun metro di giudizio meritocratico, verranno (come sempre) premiati i gerontocrati che non hanno passato nessun esame serio per l'abilitazione, spesso quelli che a causa degli spostamenti di personale fatti a caso insegnano materie in cui non sono laureati. Toglieranno ulteriori fondi alle scuole pubbliche, obbligandole a rivolgersi a privati che, essendo in Italia, le incentreranno sul profitto e basta. Questo invece (cosa sensata) di commissariare gli istituti in difficoltà, inchiodare i dirigenti alle loro responsabilità, e mettere in sesto i conti in modo logico e rigoroso. Questo mi basta per bocciare la legge, dato che non risolve i problemi alla base: - scarsi finanziamenti - i pochi fondi sono gestiti male e in modo clientelare - nessun metodo meritocratico di giudizio (e conseguente scrematura) del personale scolastico Se volete i dettagli sullo sfascio chiedete pure: stasera li posto per quanto mi è possibile.
:boni::boni::boni::boni::boni::boni::boni::boni: cerchiamo di non insultare altri utenti, siamo persone civili e dobbiamo discutere da persone civili. Già si parla di un tema spinoso, manteniamo i toni bassi, rifacciamoci ai dati certi e continuiamo a discutere da bravi ragazzi
Ma ancora con questi tagli al personale........ ma l'avete capito o no che nessuno e dico nessuno, e poi vi spiego meglio, assunto a tempo indeterminato nella pubblica istruzione, sarà mai dico mai tagliato. Quando dico nessuno intendo neppure: a) Il bidello che ha preso 6 denunce per percosse e lesioni a professori e colleghi. b) il professore precario che insegnava, ma poi ci si è resi conto dopo averlo assunto a tempo indeterminato che non è in grado di reggere la parte e quindi ora fa il bibliotecario per la scuola: leggi guarda i film in un lettore dvd portatile dentro la sua stanza. c) l'insegnante che non ha ancora capito che è pagato anche per le ore di completamento in cui sta in sala insegnanti seduto e quindi continua ad andarsene a casa e a non svolgere. d) Il bidello che si rifiuta di fare tutte quelle fotocopie perché è una noia e almeno vuole 700 euro in più all'anno per fare ciò. Potrei continuare per molti altri casi, ma mi fermo. E non mi parlare di precari perché fino a prova contraria nessuno ad un precario della scuola garantisce che continuerà ad insegnare all'infinito o che sarà assunto a tempo indeterminato prima o poi. Te lo dice uno che è stato precario per 6 anni (solo, certo mi è andata bene e ne sono consapevole), ma ho impiegato solo i primi due mesi per capire come girava la questione...... cioè senza nessun criterio per poter predire il futuro visto che ongi volta cambiavano le carte in tavola (andavo per probabilità ). Concludo dicendo di non fraintendermi il precariato è un problema serio, anzi serissimo, ma non lo si combatte creando dei posti che non esistonoo sistemando tutti indiscriminatamente, è già stato fatto ampiamente nella pubblica istruzione ed ecco i risultati.
Tutto vero (soprattutto la parte in cui parli della difficoltà di testare le reali capacità di insegnamento in un sistema in cui le assunzioni avvengono ancora "per titoli" e con scarse verifiche di tirocinio...), però stiamo sempre e comunque parlando di "casi" a cui si possono agevolmente contrapporre esempi opposti di dedizione e attaccamento al proprio lavoro/compito... Ripeto che per lavoro "gestisco" personale e riscontro le stesse problematiche, magari solo un po' più raffinate nel simulare intensa fatica quando passo tra le scrivanie (e magari c'è anche qualche utente di NWI che scrive sul Forum... durante le ore di lavoro ... se li becco...) Il problema è piuttosto "motivazionale", cioè quanto il sistema istruzione sia in grado di coinvolgere chi poi deve sul campo erogare il servizio... La riforma Gelmini in questo mi pare, eufemisticamente..., deficitaria e dunque inevitabilmente fallirà (a meno che intendiamo un successo una semplice riduzione delle spese ). Ti ripropongo la "provocazione" suggerita nel mio post precedente : sei disposto a ribaltare copernicamente il concetto del "bisogna arrangiarsi con le risorse che abbiamo" con "incrementate queste c***o di risorse perchè l'istruzione è un asse portante dello sviluppo di una società " ??? Ah, sottointeso, nessun interesse privato in materia, non lavoro nel Pubblico e non ho figli eppure sono pronto a espormi "a mie spese" : aumentate pure il prelievo fiscale dal mio reddito se serve....
Sono disposto in linea teorica, ma bisogna considerare il contesto. Ora se fossimo negli Emirati Arabi potremmo tranquillamente seguire il tuo ragionamento, fornire grandi risorse mantenendo per un po' anche le cose che non funzionano e smaltendole piano piano. Ma il nostro contesto è l'Italia...... devo continuare. Forse mi basta osservare che saresti uno dei pochi ad esporti a tue spese. Gli altri, vedi i genitori, si lamentano dei costi dei libri (non difendo le case editrici che con i cinque anni di stop al cambio libri pagheranno caro l'essersene approfittate, spero) e poi i loro cari bambini vengono a scuola con cellulari che io mi sogno.
ribadisco ancora quanto ho già detto, questa è una riforma fatta per risparmiare, fino ad ora non si è mai vista una vera riforma della scuola, in quanto si è sempre modificata e adattata a nuove esigenze la riforma gentile degli anni '20... la scuola è fatta da precari in numero rilavante e questi devono aspettare anni e anni prima di passare di ruolo eliminando i precari si tengono solo quelli di ruolo e non si ringiovanisce di certo l'insegnamento nelle scuole la fuga di cervelli dimostra poi quando si investa in istruzione avanzata e ricerca universitaria
Ok, non tagliano il personale. Semplicemente per ogni 5 che lasciano (pensione) ne riassumono uno o due non ricordo al momento. Con che criterio assumono? Anzianità di precariato. Meritocrazia zero, punto e accapo. Non solo, bisognerà anche aspettare che siano i peggiori elementi ad andarsene per cause di forza maggiore, quindi anche l'esclusione andrà per anzianità. Ergo un giovane pessimo elemento continuerà a fare danni. E continueremo ad avere personale in sovra-sovrannumero e carenze di qualità.
Premessa: non ho votato per questo governo e di solito non sono tenero nei suoi confronti (mi sembra che al Presidente del Consiglio piacciano tanto gli slogan e le soluzioni populistiche, tipo "l'esercito per le strade", ma non è con quelle che risolvi davvero i problemi, al limite li tamponi). Ciò detto, OGNI TENTATIVO DI RIFORMA DELLA SCUOLA o di qualche altro ramo del settore pubblico è quasi sempre naufragata fra cortei e "okkupazioni" varie. Non si riesce a cambiare un sistema che produce dei semi ignoranti e non fa più neppure un minimo di selezione, con conseguenze immaginabili sul mercato del lavoro: oggi per fare il bidello ormai ti chiedono quasi una laurea... Basta guardare la percentuale di bocciati alla maturità (se non erro sotto il 3%), già ai miei tempi (venti anni fa) la selezione veniva fatta solo in I liceo, con l'eliminazione dei "teppisti", dopo era parecchio difficile essere bocciato, ti ci dovevi mettere di impegno. Con i "debiti formativi" la situazione è pure peggiorata... Io ho avuto amici che non studiavano *MAI*, avevano insufficienze croniche in materie importantissime e sono usciti dalla maturità ad uno scientifico con il minimo sindacale. Altri che si impegnavano, non erano delle cime ma ci provavano, e sono usciti con uno o due punticini in più. Ti sembra corretto? Sui prof: ne ho avuti di ottimi ma ho anche visto le inefficienze del sistema scuola. Ho avuto professori di ginnastica che leggevano la gazzetta dello sport mentre altri guidavano il riscaldamento, i più "ammanicati" che - caso strano - avevano sempre lunedì e venerdì liberi, la mafia dei libri scolastici (invece di adottare i testi migliori adotti quelli scritti dal professore ammanicato di turno) e via discorrendo. Il problema di questo paese è che ogni volta che tenti di cambiare un settore che non funziona ti scontri con l'inevitabile "la casta" di privilegiati. A farne parte non sono solo i politici purtroppo. Il che non deve più di tanto stupire dato che per decenni si è utilizzato il pubblico come bacino di voti dove piazzare l'amico raccomandato e via discorrendo... Gente come il bidello descritto da Berto per cui parole come "produttività" e "lavoro" hanno poco significato. Scaldano la sedia e poco altro. Per fare un paragone con un'azienda privata, la mia produttività è misurata con cadenza giornaliera. Devo produrre dei risultati ed ho degli obiettivi mensili che devo raggiungere se non voglio lavate di capo dei miei superiori (e se voglio avere una minima chance di fare carriera). Beninteso, i fannulloni ci sono anche da me (ma è fisiologico all'aumentare della dimensione dell'azienda), ma in misura ridotta rispetto al pubblico, dove non c'é un risultato da raggiungere (anche se ultimamente qualcosa di molto blando in questo senso si sta facendo) e tanto si è intoccabili... Non so se sia un sistema giusto o sbagliato (l'ansia da budget talvolta è pesante), ma introdurre dei parametri di produttività anche nel settore pubblico non mi sembra una cosa dell'altro mondo. Uno per la scuola potrebbe essere *NON* il numero di diplomati *MA* quanti di questi diplomati si inseriscono nel mondo del lavoro (e in quanto tempo). Saluti
Siamo in pieno accordo sul fatto che questa non è una riforma. Diciamo allora che è un tentativo di dare una regolamentazione,o meglio strutturare questo ambito. Credo che su alcuni aspetti del decreto ci si possa trovare tutti in linea,anche se qualcuno può dissentire,credo che siano regole che si possono reintrodurre nel mondo della scuola. Qualcuno si difende dicendo che è un tornare indietro,concretamente si,ma da un lato pratico quel sistema scolastico non mi sembra che abbia fatto dei danni così gravi,basta paragonarlo a quello vigente per rendersene conto(ovviamente parlo di istruzione e comportamento). Per capirci e parlare concretamente non vedo niente di male,nel reinserire i famosi grembiulini(cosa che comunque in molte scuole elementari non si è mai persa), voti,voti in condotta etc. Veniamo al tanto discusso maestro unico: Ricordiamo un aspetto non poco importante che attualmente ci sono tre maestri,ma in realtà non sono tre ma molti di più,non dimentichiamo altri insegnanti che affiancano i già tre presenti, esempi: religione musica educazione motoria e varie. L’insegnante unico dovrà occuparsi di coprire le 24 ore settimanali,poi saranno le varie scuole su richiesta dei genitori a decidere sul tempo pieno,e in questo caso verranno utilizzati gli insegnanti in esubero(sicuramente questo punto non è molto chiaro e a mio avviso dovrebbe essere meglio definito) Un aspetto che aveva già sottolineato Berto è che gli insegnanti con contratto indeterminato non li potrà licenziare nessuno,e quindi ci sarà ovviamente interesse a utilizzarli. Un aspetto che molti dimenticano è quello che quando si andava a scuola ai miei tempi,e questo lo ricorderanno quelli che hanno la mia età,la natalità non era sicuramente sotto zero come lo è oggi,quindi è qualcosa di paradossale che diminuendo i bambini aumentino le maestre,(anche se è vero che il fattore migratorio però potrebbe compensare questa variabile,ma in questo caso non conosco i dati statistici e quindi non mi pronuncio). Tagli del personale,probabilmente solo per i precari che avranno più difficoltà,ma anche su questo aspetto ha già detto Berto. Ricordo inoltre un'altra particolarità riguardante i bidelli che non me ne vogliano,ma è assurdo che in molte scuole i compiti di pulizia vengano svolti da cooperative esterne. Ricordo anche che il decreto Gelmini in un punto del quale pochi parlano,introduce la regolamentazione dei libri di testo ed il loro utilizzo per almeno 6 anni. I tagli all’università:ci sono e non sono tagli così eclatanti come vengono pubblicizzati da chi ne ha interesse a farlo. Ora se ci si vuole scontrare su questo lo trovo a dir poco ridicolo,perché forse non tutti abbiamo chiaro che questi soldi non saranno soldi in meno per la ricerca,ma semplicemente soldi in meno per le lobby o i clan che determinano il potere all’interno degli atenei. Quando sento studenti che dicono che viene loro negato il diritto allo studio,mi cadono le braccia,preferisco coloro che dicono,non mi interessa io vado a scuola per studiare. In Italia bisogna cambiare,e in questo caso c’è qualcuno ,che al di la del colore politico ci sta provando,per cambiare qualcuno deve rinunciare a qualche privilegio,e in questo caso penso che anche i politici dovrebbero dare dei segnali. Con questo post visto che ho trovato il tempo,rispondo anche a chi mi ha chiesto di parlare della riforma,invece di insultare e denigrare chi va in piazza.
Si cade sempre lì: tagliando senza intaccare seriamente le lobby (visto che si va solo per anzianità) significa solo che dette lobby per mantenere il loro tenore di vita e il loro potere cannibalizzeranno ancora di più tutto il resto. E rivolgersi ai privati, in Italia, è perfetto per convertire anche le poche università serie rimaste in laureifici come quelli che vengono chiusi a decine ad ogni inchiesta. Il bello è che le classifiche internazionali piazzano in una buona posizione le scuole primarie (sulle quali si abbattono molti punti della riforma), mentre bocciano pesantemente sia le superiori (quasi ignorate dalla riforma) e soprattutto le università. E non perché sono dei buchi neri mangiasoldi, ma perché la qualità è pessima, cosa, ripeto, che la riforma non cambierà di una virgola. E' l'ennesima resa dello stato tramutata in farsa: non riuscendo e NON VOLENDO colpire i baroni che risultano tanto comodi per la loro influenza, si decide di tagliare facendola pagare a tutti, lasciando i veri problemi dove stanno. Oltretutto, i sistemi perversi che determinano i buchi di bilancio (ovvero per lo più gli investimenti farlocchi in immobili di amici degli amici) degli atenei non verranno interrotti visto che chi li pratica rimarrà tranquillamente al suo posto.
Vantaggi? Non credo che il grembiulino abbaia particolare valore formativo,ma di sciuro ringraziano già i fabbricanti che hanno provveduto a rincarare il prezzo (40% secondo il codacons). Mi spiego meglio: in che modo il grembiulino può migliore la formazione dell'alunno? In questo modo non realizzi un tempo pieno con lezioni nelle ore pomeridiane,ma semplicemente fai tornare i bambini a scuola per altre attività che non sono quelle di insegnamento o lezione. Come servizio di babysitter va bene,ma non come scuola. Vero su tutta la linea: bisognerebbe chiedere a chi è stato al governo negli ultimi anni come mai non ci ha pensato prima. Il fattore migratorio dipende da zona a zona, i dati non li ho nemmeno io. problema relativo: molte maestere e insegnatihanno sempre indicato quando un libro vecchio era riciclabile o meno. Non che mi lamenti di questa misura,ma non è fondamentale. Al di là del qualunquismo sulle lobby e sistemi di potere rimane il fatto che gli atenei hanno ridotto di molto finanziamenti e borse di studio per studenti negli ultimi anni, oltre ad aver aumentato le tasse di frequenza. Un conto è cambiare cercando di migliorare, un altro cambiare tanto per far vedere che si fa qualcosa. Un pò come mandare i militari in piazza dopo aver ridotto le FdO. Grazie. Comunque "sono stato frainteso".
E' sempre colpa di qualcuno,il problema è che se si continua così non ci si muoverà di una virgola. Chi è che penalizzi ?? I soldi che vanno alle università ci vanno non per meritocrazia,ma solo per abilità da parte dei rettori di accappararsi i fondi,quindi se tagli a che tagli. alla ricerca?Chi penalizzi? I fondi dovrebbero essere attribuiti per chi fa chi produce,ma nel nostro paese non solo la scuola è così.Io lavoro nel privato e noto qualche differenza da chi lavora nel pubblico,ma questo si deve dire a voce bassa perchè altrimenti vengono violanti i diritti dei lavoratori. Se vogliamo andare a cercare penalizzata potrebbe essere la scuola primaria,ma se si fanno delle attente analisi,ci si rende conto che la pedagogia è una cosa,la realtà è un'altra.Faccio un esempio:ieri aspettavo che uscisse mia figlia dal corso di musica,e leggevo i manifesti,tra l'altro molto moderati sulla protesta studentessa.Visto che sono un buon osservatore(ma in questo caso non serviva esserlo),mi sono reso subito conto che vicino ad ogni volantino appeso spiccava la pubblicità di un locale,roba di party (insomma chi vuol capire capisca)sta di fatto che in una scuola dove all'ingresso ci sta tanto di campagna contro la droga,a mio avviso non posso permettere di pubblicizzare un induzione chiara a questa e a minori.Domanda dovrebbe intervenire qualcuno in questo caso,in nome della tanto decantata pedagogia? Questo dimostra come parlare di pedagogia ed educazione sia facile,ma di quanto è difficile applicarla poi su un piano concreto,quindi meno discorsi e più fatti.