Ciao a tutti, finalmente ho trovato il tempo necessario per scrivere e quindi ho deciso di scrivere il primo racconto di prova, qui nella sezione OT come ha suggerito Darsky. Capitolo 1: I campi in fiore, i prati rigogliosi, i fiori che sbocciavano e i bimbi che li coglievano per le ragazze. La chiesetta doveva essere splendida, il campanile, in muratura bianca probabilmente rifletteva ,d'estate e in primavera, il sole , la piazzetta brulicava di persone per il mercato, sentivo già quasi le urla delle persone che vendevano i propri prodotti. "Ecco così doveva essere questo paesino prima della guerra,così"-pensavo tra me e me-"una ridente e felice cittadina, certo nessuno avrebbe potuto immaginar eciò che sarebbe diventata,nessuno" Ero immerso in queste considerazioni tanto che non sentii neppure il sibilo delle "toommy jack's", le granate inglesi da 380. L'esplosione fu fortissima, un fragore assordante, una tempesta impetuosa, un suono lacerante che mi travolse l'orecchio frastornendolo. Lo sbalzo d'aria fu molto potente ma smorzato dalla lontananza sicchè non fui ,per fortuna ,ucciso ma caddi bruscamente indietro. "merda!"-urlai ,anche se non sentivo più la mia voce. Rimasi un attimo di stucco a vedere il Lieutenant Hirschberg che mi stava dicendo qualcosa che non sentivo, ero rimasto sordo,almeno per il momento. Mi guardai intorno smarrito e confuso, il panico cominciava ad asalirmi,la paura e il terrore mi risalivano velocemente dai piedi sin alla punta dei capelli. Mi alzai dal suolo fangoso, ero ancora sordo, ma,con mia immensa felicità, stavo,sia pur lentamente, riguadagnando l'udito. Mi sbattei le mani contro le orecchie più volte finchè non risentii la mia voce che mi riscaldò più di dieci camomille bollenti, mentre riacquistavo fiducia in mè stesso. Presi il fucile,lo sbattei per aria un momento per spolverarlo, la baionetta anche se non luccicava era abbastanza affilata da infilzare qualunque nemico mi si fosse avvicinato. "In ogni caso ho la la vanghetta,e l'MG08 non dovrebbe incepparsi,spero"-pensai. Le granate inglesi piovevano lì intorno ma non avevano una gran mira, ultimamente tendevano a mirare più in avanti, le loro munizioni erano praticamente finite, quindi sparavano così poco e così di rado che non sprecavano aerei di ricognizione per osservare e direzionare il tiro. "Ehi Andreas!"-udì la voce burbera ma rinfrancante di Jonas alle mie spalle. Mi volsi indietro e vidi un uomo sulla 40ina, alto e grosso fisicamente,dei grossi baffoni incorniciavano il volto,un taglio che sfregiava la guancia destra dava un'aria poco rassicurante al personaggio. Eppure ,nonstante l'aspetto, io lo conoscevo bene, era Jonas Friedeberg,il panettiere di Goethe Strasse,viveva ,come me, a Magonza. Era una persona burbera e selvaggia d'aspetto,ma nascondeva un cuore d'oro, ad esempio alla Marna a Settembre ,cioè due mesi fa, aveva rischiato la vita per riportare in trincea un ragazzo 18enne rimasto ferito e aveva preso la croce di ferro di 2a classe per questo. Indossai l'elmo, il mio fidato Stalhelm, lo amavo quell'elmo, ti salvava la vita ed era spesso, inoltre ci potevi bere e mangiare dentro,sempre che il sapore metallico che conferiva al cibo e all'acqua non ti facesse schifo. Squadrai i componenti della mia quadra, da destra:Wilhelm,Jakob,Gustav,Jonas(il panettiere) e Alfred,gli altri 11 componenti erano stati tutti uccisi o feriti, da Agosto,cioè da quando era iniziata questa stupida guerra. L'artiglieria inglese ci martellò per un buon quarto d'ora, due uomini della compagnia accanto alla nostra si disintegrarono letteralmente quando un proiettile cadde dentro la buca in cui si erano rifugiati. Trascorsi tutto quel tempo dentro un traballante rifugio,mentre le bombe piovevano furiose sulle nostre trincee e la nostra artiglieria rispondeva con vigore. Giocavo a carte, incredibilmente vincevo e,per quanto soprendente ,nonera un buon segno. Jonas e Alfred bestemmiavano a ogni serie di assi che facevo, mentre Gustav fumava come un turco. "cazzo Andreas,Non devi vincere!porca *******!lo sai che succede quando vinci te maledizione!"-diceva furioso Jonas. "già....è destino che io non debba mai vincere a carte?"-domandai con tono serio "no,non quello mein Herr"-disse ironico Alfred "boh...a me sembra una sciocca superstizione sapete"-dissi ignorando la frecciata di Alfred. "no non lo è ...lo sa"-rispose Alfred con un volto serioe cupo "già Andreas, ogni volta che vinci te c'è un attacco!"-ribattè Jonas "ma ci sono sempre attacchi!"-risposi indignato "certo, ma quando vince lei ci sono attacchi più violenti del solito!"-affermò Gustav "ma..." "non dica di no! se lo ricorda a Mons?sulla Marna?" Stavo per ribattere quando mi interruppi in silenzio. "che c'è?"-domandarono tutti "non si sente più l'artiglieria, fuori ragazzi,fuori!"-urlai Tutti uscirono senza fiatare, presi l'elmo,me lo calcai in testa e uscii fuori in fretta e furia. Improvvisamente si udì uno squillo di tromba e delle urla assordanti venire dalle trincee opposte alle nostre. Controllai il mio fucile, il Kar98k era perfettamente funzionante, il caricatore carico, pulì in fretta e furia la canna con la bacchetta. Ribollivo d'eccitazione, quell'eccitazione che prende ciascuno di noi quando si è nel momento del supremo pericolo. Girai lo sguardo intorno a me, Wilhelm armava freneticamente il suo fucile, mentre Jonas preparava le granate. Osservai affascinato la casse con i terribili ordigni di morte, sembravano semplici "schiacciapatate" come le chiamavamo noi, ma in realtà erano infernali congegni che potevano letteralmente cancellare un uomo. "Andreas!Andreas!Arrivano!Arrivano!"- Le parole di Jakob mi riportarono alla realtà. Le pallottole fischiavano intorno a me ma ,nonstante ciò,dovevo vedere ciò che succedeva davanti alla mia trincea per dare gli ordini. Misi il piede sopra una sporgenza artificiale e mi issai, i sibili e i fischi dei colpi si udivano infernali intorno a me. Gli shrapnel inglesi tuonavano sopra di me, ma osservai la scena. Inorridito vidi almeno 5 ondate britanniche avanzare verso la nostra trincea. Osservai bene i nemici, l'elmo arrotondato sull'estremità,le uniformi non lasciavano alcun dubbio, erano inglesi. Vidi un ufficiale inglesi che urlava agitando una sciabola e avanzava portando una vistosa bandiera inglese,lo udivo urlare: "Go on!go on!Kill the damned Krauts!Kill them!Send them to the Hell!For the king!" "avanti!avanti!uccidete i dannati tedeschi!uccideteli!mandateli all'inferno!per il Re!" "All'inferno ci andrai tu maledetto"-pensai con rabbia. Puntai con fermezza e precisione e sparai, il colpo lo udii partire,ma ovviamente non lo vidi andare. Però andò a segno, infatti l'ufficiale cadde con un grido portandosi le mani al cuore. Osservai bene la direzione d'avanzata inglese e scesi dal parapetto. Richiamai l'attenzione dei miei uomini e ordinai: "zog über den Feind! Feuer für Gott! werfen Granaten jetzt! Ort, um nicht zu geben, Kraft Stärke!, die Maschinengewehre auf!" "tirate sul nemico!fuoco!per dio!lanciare le granate ora!In posizione, non cedere,forza forza!piazzate le mitragliatrici avanti!" I miei uomini ubbidirono sparando raffiche su raffiche con fermezza e calma. Gli guardai , erano tutti pronti a seguirmi,ovunque,anche all'inferno ed era che li stavo conducendo..... Ecco la prima "storia" in teoria è una prova, ma commentate,consigliate e suggerite,spero piaccia , se sarà così posterò anche il 2o capitolo col resto della battaglia! Andy
perchè non fai una storia di guerra con soldati italiani nella IWW? così hai il vantaggio di scrivere un resoconto più dettagliato con fonti storiche di più immediato reperimento comunque interessante anche se è un pò fastidiosa la doppia frase in tedesco e in italiano..funziona nei film ma nei romanzi no ah ma da dove hai letto che gli ufficiali inglesi andassero con sciabola e bandiera union jack in vista?
beh è il 1914,è ambientato alla prima battaglia di Ypres(1-22 novembre 1914) quindi la guerra era ancora abbastanza ottocentesca, poi è ovvio che ho aggiunto , un pò.
abbiamo uno scrittore in erba a quanto leggo:contratto: complimenti! non vedo l'ora di leggere il 2o capitolo!
Il racconto si lascia leggere bene e poi per una volta ci si mette un pò anche dalla parte dei tedeschi...
Allora gli scrittori non mancano! Complimenti per il racconto, finalmente dalla parte dei tedeschi (almeno una volta)
O l'inventore di una bibita rivoluzionaria, ovviamente in produzione esclusiva per l'esercito del Kaiser !!!
Contribuisco anch'io alla prova della nuova sezione... Vedi l'allegato Tradimento (word 03).doc E' un breve racconto storico, ambientato (almeno nelle intenzioni) durante la prima campagna d'Italia di Napoleone... Spero possa andare bene Buona lettura!
capitolo 2: Le schiere nemiche avanzavano,inesorabili,fiduciose che la loro artiglieria avesse compiuto il loro dovere. "Stolti"-pensai. Truppe nemiche muovevano verso la buca a destra della sua posizione e altre davanti a lui, vedevo chiaramente i loro volti. Oramai non c'era tempo da perdere, mi calcai l'elmetto in faccia, controllai il fucile, puntai e feci fuoco più volte urlando a tutto spiano: "FUOCO!FUOCO!FUOCO!PER DIO!PER IL KAISER!PER LA GERMANIA!STERMINATELI!"-un furore indicibile mi percorreva, il momento supremo era giunto. Il terreno era completamente deserto, la vegetazione, un tempo rigogliosa e fertile, ora era devastata, buca e crateri enormi squassavano il terreno,tronchi spogli, ecco cosa restava delle grandi foreste del luogo, dei relitti. "proprio come noi"-pensai -"dei relitti in mezzo ad un mare in burrasca che ci travolge"- Immediatamente dopo il mio ordine le mitragliatrici fecero fuoco, un rumore incredibile, un crepitio feroce, sembravano dei cani che abbaiavano furiosamente, dei latrati furiosi s'udirono. Le pallottole fischiavano ovunque, le MG08 scatenarono l'inferno, la terra veniva smossa dalla furia dei colpi, i sibili incessanti,le traiettorie che ,a stento, si vedevano seminavano morte coi loro colpi, sembrava tutto così irreale. "come si può morire così, per cosa?"-mi domandai disperato. Gli inglesi cadettero a centinaia, uno dopo l'altro, erano sicuramente reclute, giovani ed inesperte convinte che andare a fare la guerra fosse una bella cosa da raccontare alla fidanzata. "poveri idioti"-pensai osservandoli morire. Uno spettacolo che non si può raccontare, ragazzi di 19-20 anni che muoiono così, urlando, invocando la madre, invocando dio, piangendo, oppure in silenzio, con un gemito,un mormorio, un sommesso mormorio. Quello era il suono dell'inferno, un mormorio che nessuno, se non noi poveri soldati potevamo udire,l'inferno esisteva ,eccome se esisteva, ma non per i cattivi ma per chi non se lo meritava. Gli inglesi cadevano ma avanzavano, non al centro e a sinistra, colà infatti vennero falciati e massacrati dalle granate,ma a destra evidentemente erano unità esperte, veterane probabilmente, le uniche che avrebbero potuto causare problemi del resto. Puntai il Kar98k diverse volte, abbattei, almeno credo, circa 7 inglesi, o forse li ferii e basta, non ne vado fiero, per niente, ma ero lì per quello, solo per quello, non ero volontario, non avevo chiesto io di andare là,eppure c'ero,ero là. Striscia fuori dal parapetto, non correvo grandi rischi, ero sul settore sinistro, l'impeto albionico era stato bloccato rapidamente. Scivolai velocemente dentro una buca, dentro c'erano 4 inglesi stecchiti. Uno di questi era steso a bocconi, le mani rattrappite sul petto, le gambe all'indietro in posa innaturale, il volto sopreso, quasi spaventato. Gli altri due eranoa faccia in giù ,erano relativamente vecchi, avranno avuto 35 anni, forse, ad entrambi una pallottola aveva trapassato la schiena uccidendoli sul colpo. Quello che mi colpì di più fu l'ultimo, un bambino ancora, avrà avtuo si e no 16 anni, pochi peli di barba sul volto, che era triste,gli occhi chiusi , la bocca lievemente aperta, un braccio in avanti, quasi ad abbracciare la terra della buca, l'altro supino lungo il fianco, docilmente immobile. Ero orripilato, com'era possiblie che mandassero dei bambini a combattere e a morire,come? Non ebbi il tempo di rispondermi perchè la fanteria inglese sul fianco destro stava creando diversi problemi, dovevo bloccarli. Ad un tratto sentii uno scalpiccio dietro di me, mi voltai e vidi Jonas che portava sulle spalla uno dei nostri, ferito, e anche gravemente,aveva uno squarcio nell'anca, assai difficilmente sarebbe sopravvissuto. Il sangue scorreva copioso, il volto del ragazzo era bianco come un lenzuolo, il sudore scendeva ai lati del volto formando una maschera di terrore sul volto del ragazzo. La ferita era grave, un largo e profondo taglio squarciava l'anca del compagno, si vedeva l'osso, Jonas gli aveva messo un pezzo di legno con dei rivestimenti in cuoio e gomma da mordere contro il dolore, che doveva essere spaventoso. Guardai Jonas, lo sapeva anche lui, il ragazzo era predestinato,sarebbe durato qualche ora, forse un giorno, se adeugatamente soccorso, ma in mezzo all'inferno era difficile che giungesse un medico anche perchè i feriti, a quanto aveva sentito da un furiere poche ore prima ammontavano almeno a 7.000, su 25.000 unità delle due divisioni, che per di più erano già a ranghi incompleti. Ergo il ragazzo poteva vivere qualche ora e soffrire orribilmente oppure morire subito, senza soffrire ulteriormente. Guardai Jonas che ricambiò triste lo sguardo. Se c'era qualcosa che non sopportava era vedere degli innocenti,come quel ragazzo, morire così per nulla. Jonas annuì mesto e disse con un tono sofferente: "vai avanti resterò qua io, lo faccio io, vai..."-e mi fece cenno di andarmene. Annuì col capo, adoravo quell'uomo, così grosso e selvaggio in apparenza, ma con un cuore d'oro, povero , suo figlio era rimasto ucciso sulla Marna, a settembre, sua moglie era morta di crepacuore, ed il fratello era stato ucciso ai Laghi Masuri. Uscii veloce e schietto dalla buca, corsi per un pò in avanti, mi fermai a riposare quando... ...udii un boato enorme, un esplosione la cui forza d'urto mi catapultò in avanti.... bestemmiando mi rialzai e mi girai...la buca di Jonas e del ragazzo ferito non esisteva più, nulla, solo un immenso buco fumante.... "JONAAAAAAASSS!"-urlai disperato stringendomi urlando la testa con le mani. Poi come d'improvviso udì una fortissima fitta al petto e un urto forte che mi costrinse a cadere in avanti.... Il dolore era immenso, incommensurabile, non vedevo nulla, il cuore batteva a mille, avevo il sangue che pulsava dolorosamente. In seguito,circa 1 minuto e mezzo dopo il dolore s'attnuò, terrorizzato guardai il mio petto e vidi un buco, un misero buchetto che aveva forato il cuore, o più o meno a 10 cm da esso. Persi la forza nelle gambe e caddi in ginocchio, le manie le braccia persero sensibilità... "sto per morire,lo so"- Eppure non mi sentivo triste,anzi pensai a mia moglie, al mio bambino, una strana sensazione mi pervase....aveva 4 anni, non si sarebbe mai ricordato di me,mai, ma , come pensai in quegli istanti, avrei lasciato un mio ricordo, qualcosa di me sarebbe vissuto in mio figlio, e nei suoi futuri... Osservai negli ultimi istanti il cielo sopra di me ,dopo essere cadut a terra di fianco, vidi le nuvole diradarsi, sorrisi un ultima volta e chiusi gli occhi mentre i miei pensieri mi lasciavano insieme alla vita, con un ultimo soffio di essa pensai alla mia dolce ragazza, il mio ultimo pensiero andò a lei, la rividi nei miei occhi e mormorai con le ultime forze che avevo: "addio amore mio,addio per sempre" Poi gli occhi si chiusero per sempre mentre calava su di lui un silenzio immortale ed eterno. Dedicato ai 2.057.846 soldati tedeschi caduti nella WWI Spero che vi piaccia,commentate,un pò triste ma spero vi piaccia