Passi metà della tua giornata 5 giorni su 7 con queste persone....alcune, poche, piacevoli (tutto sommato...ma appunto tutto sommato)....altre come dire...inodore incolore insapore (magari lo sono anche io)...altre ti stanno pure sulle balle. Vabbè insomma passi già metà giornata con questa gente e poi organizzano gli aperitivi fra colleghi....le partite di calcio fra colleghi...i go kart fra colleghi...alcuni fanno pure le vacanze insieme (stesso sesso, mal pensanti....mmm bhe si può malpensare lo stesso ).....tutto fra colleghi. A meno di non essere sotto con qualche progetto che mi mangia anche il dopo lavoro in studio di documentazione, a me di solito di vedere persone che mi ricordano il lavoro, dopo il lavoro, non fa un gran che piacere. Sarà che son sbagliato io o che l'attuale colleganza in media non sia 'sto gran che, io tendo sempre a lasciare i colleghi dove sono, nel loro status di colleghi (fatta eccezione per la colleganza femminile per ovvi motivi di pilu e pariglia di buoi ). E voi....ci andate agli aperitivi/calcetti/gokart/serate/compleanni/matrimoni fra colleghi ? PS: ecco c'è da dire che con 4 ex colleghi si organizzano di solito serate...ma appunto sono EX colleghi da cui è nato un rapporto di amicizia
imho, la condizione ESSENZIALE per uscire con i colleghi è: NON PARLARE DI LAVORO. per il resto vedo di buon occhio l'aperitivo, le cene con i colleghi... specialmente se paga il capo
Non paga il capo....e cmq i "capi" non partecipano a 'ste robe. Escludo la condizione della trasferta dove gioco forza la sera si tende a vedersi e cenare tutti insieme....anche in quel caso però tendo se posso a vedermi con altra gente se conosco qualcuno in quella città. Cioè vuoi mettere a torino fra una cena tra colleghi ed una paella con cptwasp e invernomuto ?
Ciao, secondo me dipende molto dal rispetto che c'é', il rapporto di lavoro con altri colleghi sotto certi aspetti potrebbe essere un pò simile ad 'una convivenza anche se ovviamente i parametri messi a confronto son diversi, ma entrambi si accomunano con le abitudini delle persone, dai i pregi, dai i difetti e quant'altro può far conoscere una persona. Non amo particolarmente parlare di lavoro quando ho finito, semplicemente per una questione di stacco e di tempi, ma se capita l'occasione all'argomento non disdegno a parlarne anche perché facendo parte della mia vita e comunque anche piacendomi quello che faccio, non lo trovo noiso o fastidioso. Con i miei colleghi di lavoro mi trovo molto bene, a volte ho avuto forti divergenze e contrasti solo con i familiari che anch'essi lavorano nella società, ma questo é accaduto per un'eccesso di confidenza e soprattutto per una mancanza di "RISPETTO" nei miei confronti, per il resto direi tutto bene, con il magazziniere e dei suoi amici che conoscevo solo di vista ci eravamo perfino fatti una settimana a lloret de mar ai tempi (vancanza inaspettata e organizzata a random davvero bellissima), con il fratello che poi sarebbe anche il capo ho un'ottimo rapporto di amicizia, una persona davvero squisita molto disponibile dove ho avuto modo di conoscerla meglio anche extra lavoro. Gli aperitivi e le mangiate é da un pò di tempo che non ne facciamo, un pò per la mancanza di tempo, un pò perché comunque gestendo ognuno un negozio a diversi km l'uno dall'altro non abbiamo occasione di vederci spesso e diciamo che il nostro rapporto rimane più per via telefonica. In linea di massima direi che sono soddisfatto sia del lavoro che dei colleghi, unico neo i familiari e i loro eccessi di confidenza, per il resto dopo aver chiarito anche con loro che il legame familiare non c'entra un piffero col lavoro molte cose sono migliorate rispetto a prima. A mio parere credo che alla base di tutto ci voglia il rispetto, elemento essenziale per costruire qualsiasi rapporto, d'amicizia, di coppia, di lavoro, senza questo si può andare incontro a spiacevoli rapporti con contrasti che possono portare a del malumore non potendo altro che farci peggiorare le nostre giornate, considerando poi che il lavoro fà parte integrante della nostra vita portandoci via una bella fetta di tempo, ecco che se si passa volentieri e si và d'accordo con i colleghi é sicuramente tutta un'altra musica...
Io con alcuni colleghi ho mantenutpo qualche contatto. Prevalentemente gioco con loro a calcetto e - molto più raramente - ci si vede per aperitivi o simili. Per il resto, la penso abbastanza come te. Non ho bisogno di fare grandi opere di socializzazione, mia moglie e i miei amici non sono colleghi. A lavoro generalmente ho buoni rapporti con i colleghi e di solito il clima è simpatico e scherzoso, ma non sento la necessità di frequentazioni extralavorative. Ad ogni modo, ci sono le dovute eccezioni, potrei presentarti alcune colleghe che ti farebbero cambiare idea sulle frequentazioni extralavorative in un baleno
Bè con i "colleghi" dell'università è capitato di fare qualche uscita insieme, dove si parla pure di "lavoro" ed è sempre un piacere ..
Non so se il mio può essere un "esempio attinente"...ad ogni modo personalmente rimpiango di non aver stretto un buon rapporto prima con i miei compagni di liceo...solo ultimamente lo sto facendo e devo dire che mi dispiace perchè in fondo uscendoci insieme, chiacchierandoci e facendo qualche "zingarata" tutti insieme, mi sono reso conto che sono persone non male.Poi qualche volta parliamo anche di scuola uscendo insieme, giusto il necessario per pianificare interrogazioni e cose simili per aiutarci ed evitare di essere sommersi dai compiti dei professori(soprattutto quella di latino e italiano!!!)
noi siamo una società piccina piccina e fatta eccezione per il mio capo, tra colleghi non siamo troppo distanti anagraficamente, diciamo che la simpatia reciproca c'è, però se poi devo andare a vedere di attività extralavorative insieme non ne abbiamo quasi mai fatte, qualcosa, ma poco. penso che dipenda che già li vedo una decina di ore al giorno, quando si esce ognuno ha voglia di vedere altri. però se organizzata bene e in relax una cena o un aperitivo con i colleghi è anche piacevole.
ti quoto! e non ci trovo niente di male se si parle un pochettino anche di lavoro, o meglio di minchiate inerenti il lavoro.
l'avevo inteso...ad ogni modo se può andar bene l'esperienza del lavoro estivo...beh con i miei "colleghi" ci uscivo!di solito andavamo sempre a prendere qualcosa al bar prima di rincasare la sera dopo il lavoro oppure ci vedevamo prima di attaccare, magari rinfrescandoci con qualche aperitivo per l'appunto.
normalmente cerco di evitare queste cosa, ma ogni tanto tocca cedere per via dei buoni rapporti che si devono tenere
una massa di arrampicatori gneek gneek che hanno in testa solo il simbolo dell'euro, i pochi "umani" che ogni tanto arrivano non durano molto perchè secondo le alte sfere "rendono poco"... Al che preferisco un cumbidu a su tzilleri con i clienti che passano di lì che con la "collegaglia"... Quando è "necessaria" la presenza a cene o manifestazioni varie il clima è sempre lo stesso, lamentele: il posto è fatto di beoti, bigotti, pastori, grezzume vario con cui non si riesce a "lavorare" (concetto di "lavoro" alquanto discutibile), c'è gente pericolosa etc... E in seconda battuta l'invidia: Ma come fai, perchè a te non ti cercano mai, perchè non hai casini, perchè a te aprono sempre, perchè a te non ti incendiano la macchina, perchè non ti sparano al portone di casa o alle finestre ? Bah... anni di formazione e marketing, forse ?
mmm, ragazzi, dopo questo "quadretto" piacevole che mi fate del mondo del lavoro mi fate venire voglia, finita l'università, di impiccarmi nel mio armadio. Sembrerebbe quasi una prospettiva migliore.
Il mio credo e' semplice: se con i colleghi c'e' amicizia o qualcosa di vicino, ci lavori meglio, ci si puo' spalleggiare ecc. Quindi ben vengano gli aperetivi, le cene, i calcetti ecc. Ma non sono compagnone da subito: la mia prima uscita con un collega qui a Vienna (lavoro e persone nuove quindi) e' stata quasi dopo 8 mesi di "costruzione di rapporto almeno decente" con uno che mi andava a genio. Siamo usciti in 4, con le rispettive consorti, ad un running sushi ed e' stata una bella esperienza e poi ci siamo infilati in un pub irlandese e giu' birra... Faccio il barista e siamo in 5 come personale di sala, siamo estremamente eterogenei (3 italiani, un tedesco e un senegalese con passaporto austriaco) ma oramai ci si invita a cena, le nostre mogli o ragazze si conoscono, compleanni ecc. E soprattutto siamo unitissimi se capitano problemi (vedasi il capo che fa lo str...il birichino) sul lavoro. Io ho raggiunto il mio scopo e ho fatto amicizie. Cosi' mi piace lavorare
Non è il caso di essere così drammatici, dipende sempre da cosa cerchi e da cosa ti aspetti. Personalmente in questa fase della mia vita non ho bisogno di socializzare e la penso esattamente come Darksky. Vedo i miei colleghi 10 ore al giorno, vado d'accordo con tutti (con le inevitabili dovute eccezioni) e "faccio gruppo", ma la mia vita, i miei legami affettivi, le mie amicizie e i miei interessi sono fuori dal mondo del lavoro, ergo non ho necessità di stringere legami particolari. Fossi single, e avessi 10 anni di meno magari vedrei le cose in maniera diversa. Quindi sì a qualche aperitivo ogni tanto, ma uscire assieme tutte le settimane, no grazie. Per tranquillizzarti, ci sono uffici dove capita. La maggior parte dei miei colleghi è sposata o fidanzata con altri colleghi. Le occasioni di socializzazione non mancano, non siamo automi dediti 10-12 h /24 al lavoro. Quindi riponi pure il cappio , non è l'inferno, anzi. Personalmente mi trovo meglio a lavoro che all'università; la situazione varia da posto a posto e da persona a persona. La cosa che non mi piace è la diffusa tendenza tipica del mondo del lavoro odierno a farti socializzare a tutti i costi, quasi fosse un valore aziendale, a stringere i rapporti inter aziendali, forse perché è sempre più pieno di persone sole che hanno nel mondo del lavoro la loro unica chance di socializzazione. E quindi via di convenscion, viaggi premio, incontri ecc ecc. No grazie. Se merito un premio perché sono stato bravo ed ho prodotto risultati (e qualche volta mi capita ) datemi un bonus in soldi che me li spendo come e con chi voglio io, non pagatemi il viaggio con i colleghi. Ma oggi, almeno nelle grandi aziende, questa visione è pura eresia. Non andare alla convention con il capo o al viaggio premio si rischia di passare per ingrati o non completamente dediti anima e cuore all'Azienda. La cosa viene vista come forma di snobismo o di superiorità intellettuale (e in alcuni casi la paghi in termini di chance di carriera). Ma, ad essere sinceri, non me ne frega un ca**o .
perché vuoi farti del male prese in giro del capo-forum a parte: ho invitato due miei colleghi a pranzo da me domenica, verranno con le rispettive fidanzate; in ufficio mi trovo bene con loro anche se abbiamo interessi e gusti molto diversi. (Taccio i gusti musicali di uno di loro perché sono ributtanti). Mi è sembrato normale invitarli, lavoro con loro da circa 3 mesi e sono quelli nell'ufficio nuovo con cui mi trovo meglio. Sono fatto strano? Specifico che l'azienda per la quale lavoro non è grande, quindi non c'è politica di convenscion e robe del genere citate nel post di invernomuto.
ok ripongo il cappio. Tra l'altro sono molto d'accordo con quello che dici e penso mi comporterò in modo simile a te: il lavoro già ti porta via parecchie ore e che invada anche a piene mani la tua vita privata è inaccettabile.
Fino all'inizio del 2008 lavoravo in banca e i rapporti erano tutto sommato buoni con tutti, anche con i capi (quando non dovevano fare la parte del cattivo) due o tre volte l'anno si andava fuori a cena e ci si divertiva veramente, poi con un gruppetto più ridotto (due/tre persone) il rapporto era diventato molto più intimo, ci aiutavamo reciprocamente sul lavoro e condividevamo gran parte delle gioie e dei dolori della nostra vita privata (negli ultimi anni purtroppo più dolori causati da lutti e malattie che gioie) Alla fine del 2007 purtroppo le mie condizioni di salute hanno avuto un tracollo e dopo sedici anni di lavoro a tutta birra ho dovuto mollare. Dopo un 2008 passato come pensionato forzato ho ricominciato da gennaio a lavorare, ma, e qui viene il bello, il mio nuovo lavoro mi ha posto a fianco a dei colleghi del tutto speciali con i quali non è proprio possibile vivere le mie esperienze precedenti o quelle descritte da alcuni di voi. Infatti sono stato assunto per un part time pomeridiano presso un istituto religioso composto in tutto e per tutto da 5 suore ultraottantenni, quindi di aperitivi e zingarate varie non se ne parla proprio più Dovreste vedere la faccia che ha fatto suor Federica la prima volta che mi ha visto giocare al PC a Rome Total War, dopo il primo attimo di interdizione ha concluso che quei pupazzi erano proprio carini.