"ACID RAIN" L'inizio Il 21 Aprile 2003 si delineò la vera natura del regime. Con l'operazione "Acid Rain" (Pioggia Acida) le forze Serbe diedero inizio alla prima delle guerre per la conquista della jugoslavia. Il primo bersaglio, la nazione che soffrì il peso di tutta la rabbia repressa, fu la Macedonia. 21 Aprile - Ore 5.00 Inizia l'offensiva "Acid Rain", la 1° Brigata Serba schierata sui monti a nord-ovest di Skopje, inizia il bombardamento preliminare di artiglieria verso la capitale Macedone, mentre le forze della 2° e 3° Brigata, più l'intera 2° Divisione più ad est valicano il confine. I cannoni serbi tuonarono per 18 giorni consecutivi, martellando Skopje 21 Aprile - Ore 8.00 I primi proiettili cominciano a sibilare nell'aria, la 7° Brigata Motorizzata e la 2° Meccanizzata si scontrano contro la 1° Motorizzata Macedone a Nord di Skopje. Un cingolato Serbo lancia un razzo nella prima fase dell'offensiva, e nella seconda foto un mitragliere Macedone della 1° Brigata a Skopje 22 Aprile - Ore 5.00 Dopo una giornata intera di scontri, la situazione rimane stabile con i Macedoni che riescono a frenare l'avanzata Serba. La truppe da ambe i fronti prendono posizioni statiche cercano di riorganizzare le forze. Le forze macedoni presero posizioni strategiche sulle colline nei pressi della capitale. 1 Maggio - Ore 11.00 L'arrivo della 3° Divisione, con una manovra a tenaglia verso il fianco ovest delle forze Macedoni, permettono alle 2 Divisioni Serbe a Nord di sganciarsi ed lanciare una massiccia offensiva che si conclude con la conquista di Skopje. L'offensiva finale Serba guidata dalla manovra della 4° e 5° Brigata ad ovest di Skopje 9 Maggio - Ore 23.00 Rawgovic, da Belgrado, dichiara l'esercito Macedone sconfitto e la Macedonia parte della Serbia. Di stanza sul territorio rimane la 5° Brigata di Fanteria. Questa primo passo verso la riunificazione delle repubbliche jugoslave vede una reazione passiva sia della comunità internazionale, che di Croazia e Bosnia. Il regime Serbo ne esce rinvigorito, malgrado la guerra non sia stata condotta nel migliore dei modi dall'esercito. I territori macedoni, confluiti sotto l'egemonia di Rawgovic, garantiscono quindi un afflusso di risorse da incanalarsi verso le fabbriche serbe. Malgrado tutto però, l'occupazione del territorio macedone viene eseguita cercando di mantenere buono il rapporto con la popolazione. Le perdite Serbe ammontano a poco meno di 100 uomini e 10 veicoli mentre le perdite Macedoni sono quasi dieci volte superiori, e purtroppo tra le vittime si contano anche numerosi civili, colpiti dalle salve di artiglieria che martellò la città di Skopje per l'intera durata del conflitto. L'ambasciatore croato, in una nota, sottolineava come l'atteggiamento guerrafondaio del regime non avrebbe garantito una neutralità croata in caso di nuove azioni offensive Serbe.
wow rawghi ti ammiro molto per 2 cose x quelle belle grafiche per le unità e per queste realistiche mappe di guerra
guardata ragazzi, photoshop è la parola magica, una volta che si impare ad usare praticamente non si hanno limiti a quello che si può fare! ps: se invece qualcuno poi mi rivela i segreti di come scrivere in un italiano fluente lo ringrazio, vuoi per errore di battitura, vuoi perchè mi dimentico che scrivevo in passivo e poi sono finito al presente... insomma... Manzoni si sta rivoltando nella tomba..
E come facciamo?corsi accelerati di italiano su NWI non credo che se ne possano fare (d'altronde non c'è la sezione adatta).Comunque il mio consiglio è di leggere prima di postare e sentire come va.Al massimo cambi qualche frase o parola qui e là ed avrai risolto in meno tempo di quel che credi.
L'INVASIONE DELLA CROAZIA E DELLA BOSNIA "Fondamentale in tutte le guerre è lo stratagemma." Sun Tzu Dopo la conquista della Macedonia, era ovvio che la situazione nei balcani stava per esplodere nuovamente. Nessuno era interventuo in quella situazione di caos globale dato dall'intervento americano in Iraq, azione che aveva delineato un'attrito diplomatico fra gli USA e le maggiori potenze del Patto di Shanghai, Russia e Cina. Nel mese successivo all'entrata in Skopje, il governo serbo era riuscito a placare i moti della popolazione Macedone, grazie anche ad una discorso indetto dallo stesso Rawgovic dove sottolineava che i Macedoni non erano cittadini di serie B, ma anzi, con uno stanziamento sostanziale di risorse veniva presentato un piano per lo sviluppo della zona industriale della città ex-macedone. Questo, se da molti punti di vista fece calare la tensione, faceva riflettere sulle reali intenzioni del regime. Un piano industriale era sicuramente stato studiato prima ancora della salita al potere del SRP. Il 1° Giugno 2003 Rawgovic dichiarò: "Ho proposto al parlamento croato di riunificarci e ricreare quello che una volta era una grandiosa nazione". Ovviamente la risposta croata fu un secco "no", ma il 9 Giugno a Zagabria e Spalato, manifestazioni di nazionalisti croati favorevoli ad una riunificazione (probabilmente più preoccupati di una nuova guerra che intenzionati a fraternizzare con i Serbi) dovettero essere sedate con la forza dalla polizia croata. Non poteva esistere un pretesto migliore per invadere la nazione croata. I croati disponevano solamente di una divisione motorizzata, consci del fatto che in caso di guerra le altre nazioni europee sarebbero intervenute. Ma in quel momento gli occhi erano puntati altrove, e l'intervento nei balcani di una superpotenza avrebbe portato a risultati catastrofici. Anche la Croazia era per i governanti della terra, una vittima sacrificabile. 10 Giugno - Ore 5.00 Inizia l'operazione "Slavic Scythe" (Falce Slava). Su Vukovar e Osijek, al confine fra Serbia e Croazia, cominciarono a piovere i colpi dell'artiglieria Serba. La 1° e la 2° divisione serbe cominciarono l'avanzata in territorio croato. Nel frattempo le forze della 4° Brigata Motorizzata "Podgorica" conquistarono Dubrovnik. Immagini dell'offensiva iniziale a Vukovar 10 Giugno - Ore 5.00 Il sommergibile Sava affonda una torpediniera Croata al largo di Rijeka mentre il porto della città viene colpito dai proiettili dei cannoni della Flotta Adriatica Serba. 10 Giugno - Ore 11.00 Le truppe serbe sfondano ad Osijek e avanzano verso Zagabria. 11 Giugno - Ore 4.00 Dubrovnik viene presa dalla 4° Brigata Serba. 11 Giugno - Ore 13.00 La 1° Divisione Serba procede verso Zagabria mentre la 2° Divisione occupa Bjelovar. Soldati croati attendono l'arrivo della 1°Divisione Serba 14 Giugno - Ore 16.00 Ad est di Zagabria avvengono feroci scontri, i serbi hanno la meglio e conquistano la città. I croati si schierano ad est di Rijeka. 16 Giugno - Ore 6.00 La 1° Divisione Serba viene fermata a Rijeka. Malgrado la forte spinta, le forze Serbe faticarono a conquistare Rijeka 16 Giugno - Ore 18.00 I serbi riescono a conquistare anche Rijeka grazie all'appoggio dei cannoneggimenti delle cacciatorpediniere dal mare. Ultima resistenza delle forze croate e Rijeka 18 Giugno - Ore 10.00 Cade anche Spalato. Viene dichiarato il cessate il fuoco con la resa totale dell'esercito croato. Persa anche Spalato, non esisteva più ragione epr combattere La conquista della Croazia fu un'operazione che richiese soli 8 giorni. L'esperienza in Macedonia permise ai generali serbi di pianificare in maniera migliore soprattutto la furiosa offensiva iniziale, che letteralmetne tagliò le gambe ai croati. Le perdite da ambe le parti furono minime poichè l'apertura del conflitto rese evidente agli occhi dei croati la differenza di forze messa in campo. Il morale delle truppe crollò incredibilmente, portando quasi metà della brigata motorizzata alla diserzione. La situazione rimase pressochè stabile per i sei mesi successivi. L'esercito era impegnato in azioni anti-partigiane su tutta la Croazia, mentre un contingente della 5° Brigata di Fanteria continuava a presidiare Skopje. Blindato della 5° Brigata di guardia a Skopje Il governo serbo tuttavia, nell'ottica di una riunione pacifica dei popoli slavi, prese delle serie misure per rimborsare tutti i civili croati che avessero subito danni durante l'operazione. Ma a questo punto il territorio Serbo aveva completamente circondato la Bosnia e l'azione intrapresa da Rawgovic fu tanto azzardata quanto rapida. Il 20 Marzo del 2004, iniziò l'utima fase dell'operazione "Slavic Scythe", tenuta segreta poichè comprendeva anche l'invasione della Bosnia. Le forze serbe ormai avevano una netta superiorità di armamenti rispetto alla controparte bosniaca e nuovamente il mondo lascio carta bianca al dittatore di Belgrado, portando ad una inevitabile fine l'ormai accerchiata nazione della Bosnia Erzegovina. Questa volta lo schieramento serbo doveva estendersi per tutta la lunghezza del confine, suddividendo le varie brigate al fine di poter sferrare una offensiva che partiva da tutti e 4 i punti cardinali. Soldati bosniaci in ritirata verso Sarajevo e AFV Serbi in posizione presso Mostar La resistenza Bosniaca fu davvero breve. Malgrado le 4 brigate di cui disponeva, l'esercito bosniaco si sfaldò davanti alla superiorità schiacciante di quello serbo, e il 1° di Aprile, Sarajevo cadde in mano ai soldati di Rawgovic. Ormai l'intera ex-jugoslavia, ad eccezione della Slovenia, era in mano alla dittatura di Belgrado. Manifestazioni contro il regime della popolazione bosniaca. L'influenza del SRP era ormai arrivata al punto di controllare tutti i centri nevralgici del potere, con uomini infiltrati in tutti i rami della società slava. Rawgociv dichiarava che: "Ormai siamo quasi giunti alla fine del nostro tributo di sangue per riunire le jugoslavie", lasciando intendere che la partita non era purtroppo ancora chiusa. Durante la quiete seguita a questa rapida espansione serba, i rapporti con Mosca diventarono sempre più frequenti. I russi infatti, vedevano di buon occhio una nazione forte nei balcani che potesse essere allineata e collaborare soprattutto nel lento processo che vedeva la Russia riaquistare egemonia sulle ex-repubbliche sovietiche. Nell'estate del 2004, la Bielorussia ritornò a far parte della Russia, e nei colloqui preliminari fra le due nazioni tenuti a Belgrado, Rawgovic fece sentire fortemente la sua voce a favore della Russia. Tutto questo porto a due importanti avvenimenti. Anzitutto Bulgaria, Romania, Ungheria ed Austria minacciarono più volte interventi armati qualora il regime di Belgrado non cambiasse la politica fortemente espansionistica che aveva tenuto nell'anno alla guida del paese, ma soprattutto vennero stretti i seguenti accordi con la Russia: - Aiuti in termini di risorse e rifornimenti alla Serbia - Enormi investimenti di capitale nella zona industriale di Belgrado - Concessioni sulla costuzione di armamenti su licenza russa (fra cui elicotteri Hind e carri T-80) I progetti russi del T-80 e del Mi-24 Tutto questo in cambio di una sorta di "fedeltà" verso la politica estera russa (praticamente scontata considerati i cattivi rapporti con l'occidente). Solamente l'Italia si mosse in direzione di una riapertura di canali diplomatici più morbidi verso il regime di Rawgociv, apertura che però venne in parte smorzata dallo stesso regime di Belgrado. L'anno 2004 si chiuse con l'inaugurazione della nuova Diga di Djerdap, più a nord di quella esistente, con una capacità di produzione di energia elettrica quasi tre volte maggiore della vecchia controparte. La nuova diga di Djerdap Considerando le guerre intestine da sempre in atto nei balcani fra le varie etnie, il regime di Rawgovic venne in parte ben accettato dalla popolazione, forse in attesa di un nuovo Tito che riportasse la jugoslavia allo splendore dei tempi andati.
davvero una bella partita complimenti la concessione sugli armamenti russi è un acquisto di tech,giusto?
scusa una domanda rawghi, sai dove si può prendere photoshop? è gratis? grazie Mi raccomando acchiappala questa slovenia....fregatene degli USA......tanto basta mettere qualche divisione sulle coste + importanti. Come avrai notato, le nazioni europee, quelle più avanzate e anche gli stati uniti, non producono MAI in tutto il gioco una sola divisione terrestre. In una mia partita con la russia (ho riunificato l' URSS con tanto di province nazionali ) sono arrivato al 2029. Ho annesso gli USA, l' UK ed ho puppettizzato l' australia. Questo perchè? perchè gli USA, come del resto tutte le altre nazioni europee, in 26 anni di gioco non si sono degnati di fare divisioni terrestri...