[CAM Compendium, Venezuela] Solo un' altra storia

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Malvagio91, 1 Agosto 2009.

  1. Malvagio91

    Malvagio91

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    Prologo, parte I

    "E alla fine il re sconfisse anche gli ultimi nemici che lo separavano dalla sua amata. Così i due ritornarono insieme, ancora una volta. E vissero sempre felice e contenti."
    "Ti prego, leggimene un' altra.."
    La voce di Lily non diede a Jennifer neppure il tempo di chiudere il libro, d' altra parte aveva ormai fatto l' abitudine a quella quotidiana, supplichevole richiesta di sua figlia. Ma entrambe sapevano come sarebbe andata a finire. Lei avrebbe lo avrebbe chiuso ugualmente, rispondendo ''Domani, oggi è tardi'' e le avrebbe dato la buonanotte. Poi all' improvviso, Lily disse:
    "Anzi, raccontami la storia del nonno. Per favore''
    La storia del nonno. Le parole sembravano rimbalzare nella mente di Jennifer, quasi come si spostassero con movimenti impercettibili, eppure abbastanza evidenti da renderle inafferrabili. Pochi conoscevano la sua vera storia e, a dire il vero, molti dettagli sfuggivano anche a lei. Tanto agli estranei quanto agli amici, la sua vera origine appariva circondata da un alone di mistero, e si sa, alla gente piace fantasticare laddove non conosce il vero.
    Sicuramente Lily, la sua unica figlia nata otto anni fa dal suo ex marito, doveva aver sentito qualche voce circolare intorno a quella storia. Certo, stava crescendo, ma come raccontare quella storia così affascinante, eppure così tragica della sua famiglia? Lei aveva già fatto quella richiesta, più o meno esplicitamente, già altre volte, e Jennifer era cosciente che avrebbe dovuto risponderle prima o poi.
    "Ti ho già detto che è tardi. Forse un altro giorno te la racconterò per bene"
    Lily adesso era voltata, fissava la finestra accanto l' armadio, forse osservava le foglie che in controluce volteggiavano lì fuori. Uno spettacolo, si. Non solo per una bambina di 8 anni, ma anche per una donna di 37. Eppure lei sapeva di avere un ruolo, era la madre di quella splendida figlia che era la sua unica ragione di vita da ormai 5 anni; e una madre non può star ferma a fissare ciò sta fuori ad una finestra, non con i tempi che corrono.
    "Perché non vuoi raccontarmi nulla? E perchè non mi andiamo mai dal nonno insieme?"
    La voce di Lily la risvegliò di colpo, come un sasso scagliato d improvviso contro l' acqua calma di un lago. La capacità dei bambini di associare più cose così facilmente la sorprendeva, e quella dote sembrava essere più sviluppata in Lily che nei suoi coetanei.
    Lily la osservava, in attesa di una risposta. La luce forte della lampada faceva assumere sfumature dorate agli occhi azzurri di sua figlia, un colore che lei amava così tanto fin da quanto era una fanciulla. Le ricordavano il cielo, il mare. Le ricordavano Puerto la Cruz.
    "Domani è domenica, credo che potremo far visita al nonno. Insieme."
    Le diede la buonanotte, e si ritirò in camera. Di fronte a lei stava il comodino, con sopra il telefono, un vecchio modello che non si era decisa ancora a cambiare. In effetti, i cambiamenti non le erano mai piaciuti, così come aveva sempre odiato quella villa dove viveva. Uno dei tanti ''regali'' di suo padre, il nonno con cui Lily vorrebbe stare più spesso; ma questa ricchezza le era costata la casa dove aveva vissuto la sua infanzia, le era costata il suo vero amore.
    Compose il numero in fretta, e dopo alcuni squilli rispose una delle tante signore che facevano parte del personale di ''Villa Les Avignone", la residenza estiva di Paul. Paul, che nome stupido! Preferiva di gran lunga il primo, vero nome di suo padre. Ma non avrebbe osato mai chiarmalo in modo diverso per telefono, sapeva che le linee di casa sua erano controllate, e un riferimento alla loro vecchia vita le sarebbe costato un ammonimento da parte di qualche pseudo agente della cia a cui non avevano trovato nulla di meglio da fare che controllare le sue telefonate quotidiane.
    "Jennifer?"
    "Si, Paul."
    "E' un piacere sentirti. Era così tanto tempo che non parlavamo. Come stai?"
    "Io bene, ma non sono qua per parlarti di me. Dall' ultima volta che è stata con te, Lily non fa altro che parlare di suo nonno. Ma adesso ha bisogno di qualcosa di più della tua compagnia. Ha bisogno di una storia. E anch io ne ho bisogno."
    "Capisco. Sai, quella bambina è decisamente più intelligente per la sua età, l' ultima volta che la vidi mi fece domande, come dire.. Imbarazzanti, quasi."
    "Oh beh, i motivi per avere imbarazzo non ti mancano, specie se riferiti al passato. Dico bene?"
    "Jennifer, perchè non venite a trovarmi domani?"
    "Verremo."
    Jennifer concluse la conversazione senza salutarlo. Se glielo avessero chiesto, non avrebbe saputo rispondere se davvero odiassse suo padre. In realtà, lei attribuiva ogni responsabilità di quello che era accaduto a lui, e in ciò era ingiusta, lo sapeva bene. Ma troppe cose erano avvenute sotto gli occhi di Paul, forse sotto la sua direzione, sotto il suo silenzio.

    No, di certo lui non poteva avere la coscienza pulita.
     
  2. Malvagio91

    Malvagio91

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    Storia a parte (domani posto la seconda parte del prologo, poi inizio con la storia vera e propria), ecco i settaggi della partita:

    Difficoltà: normal
    Aggressività ia: normal
    Assimilazione pi: no
    Assimilazione tech teams: no
    Democrazie possono dichiarare guerra: si
    Modifiche: nessuna
     
  3. ita89

    ita89

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    e forte come vai scritto la storia e vedo che sei competente alla sfidaar
     
  4. Raffaele96

    Raffaele96

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    Ok, la storia è scritta divinamente, abbiamo uno scrittore nato, mi interesserebbe sapere come adrà a finire la tua carrierà come scrittore... ma mi interessa anche la sfidAAR, quindi ora iniziamo tutti a fare sul serio... :approved:
     
  5. Malvagio91

    Malvagio91

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    Esagerato! :)

    Comunque tranquillo, a breve vedrete cosa combinerò con il Venezuela dal pusto di vista politico! :contratto:


    (anche se in realtà non so se combinerò molto con 5 pi e una mp che aumenta di 0.07 al giorno :D)

    edit: quando ho editato per cambiare font ho pasticciato; nel primo post all inizio sarebbe:
    e non:
     
  6. Malvagio91

    Malvagio91

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    Prologo – Parte II

    Il cielo pennellava schizzi di un giallo chiaro quella mattina, chiazze dorate su un fondo blu che pian piano diveniva azzurro. Come gli occhi di sua figlia, pensava Jennifer. Come il mare, e la sabbia.
    Arrivarono verso le otto a casa di Paul, a bordo della sua utilitaria grigia. Faceva freddo e l’ aria che si respirava era strana, quasi salmastra. Ad accoglierla all’ entrata del grande cancello furono alcuni uomini, probabilmente i nuovi maggiordomi di suo padre, il quale si cullava ancora nella convinzione di poter vivere come fosse un sir inglese.
    "Salve."
    "Salve madame, spero abbiate fatto un buon viaggio."
    "Si, abbastanza grazie. Paul?"
    "Vostro padre la aspetta nella sala grande."
    Rientrò in auto e svegliò la piccola. La domenica Lily amava dormire fino a tardi, eppure quel giorno non aveva fatto la benché minima lamentela quando sua madre la aveva svegliata appena un’ ora prima.
    "Lily, tesoro, siamo arrivati."



    "Nonno, nonno!"
    Dopo aver lanciato un grido, Lily si gettò fra le braccia aperte di Paul, seduto su una raffinata poltrona di stampo orientale.
    Salutò anche Jennifer, indicò di uscire ad alcuni uomini del personale presenti nella stanza e dedicò alcuni minuti alla sua nipote, invitandola poi a dare un occhiata nel cortile perché l’ aspettava una sorpresa.
    Restarono così finalmente soli, faccia a faccia. Non lo erano più stati da anni, sia per volontà di lui, ma forse anche perché lei non aveva mai veramente indagato su quei fatti, se non nei primi giorni.
    "Jenny, vuoi sederti accanto a me?"
    Jenny. Odiava quel nomignolo. Suo padre, quell’ uomo sulla settantina seduto accanto a lei, a volte sembrava convinto che quello fosse il suo vero nome, o che il loro legame fosse poi così forte da permettergli di chiamarla Jenny. Come se tutto il passato potesse essere lasciato alle spalle di colpo.
    "Odio quel nome."
    "Lo so. Ma quel nome ti ha salvato la vita, non dimenticarlo."
    "Ti sbagli Paul. Ha salvato me dalle tue cazzate. Nulla di più."
    Paul sospirò. Ora recitava pure la parte della vittima incompresa, pensava con disprezzo Jennifer. Poi arrivò la frase che aspettava.
    "Credo che ora debba raccontarti una storia. La mia."

    Jennifer si era intanto seduta in una poltrona simile a quella del padre, fissando per un attimo il soffitto. Oggi forse, lei avrebbe finalmente capito qualcosa di più della sua vita.
    Ma era davvero sicura di volerlo?
     
  7. Malvagio91

    Malvagio91

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    nel prossimo post inizia la storia di quello che sto combinando.. Per la cronaca, mi ero sbagliato, la mp non aumentava di 0.07 ma di 0.007 :D

    Non potete immaginare cosa sto facendo per aumentare la mp disponibile.. vedrete, vedrete.. :D
     
  8. Atty

    Atty

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    f12 -> manpower XD
     
  9. nohant

    nohant

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    smantelli tutto e ricerchi l'agricoltura? XDDDD
    oppure le divisioni comprale no? 0.o compri milizia in giro alla russia o alla cina xD
     
  10. Raffaele96

    Raffaele96

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    Purtroppo per comprarle devi per forza essere alleato...
     
  11. Malvagio91

    Malvagio91

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    inoltre se compri divisioni alleate ti arrivano con la forza ridotta a 1, ergo non concludi nulla
     
  12. Atty

    Atty

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    Rinforzarle costa molta meno PI e manpower... ;)
     
  13. nohant

    nohant

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    almeno io credo costi meno o_ò
     
  14. Malvagio91

    Malvagio91

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    Capitolo I - Le origini

    "Come saprai, nel 1936 il Venezuela era un mediocre stato dell' America meridionale, ufficialmente democratico ma dilaniato da colpi di stato e rivoluzioni sociali. Avevo 20 anni quando entrai in politica, era il 1936 e Eleazar López Contreras, mio nonno, era presidente. Fu grazie a lui che riuscii a inserirmi attivamente nell' ambiente politico, finché nel gennaio del '37 un incontro privato con Contreras cambiò la mia vita. Quel giorno mi rese partecipe dei progetti che aveva per il suo stato. Primo fra tutti, mi disse di voler tenere il controllo del nostro Paese saldamente nelle sue mani, ma nello stesso tempo doveva dare l' impressione di agire democraticamente. Mi spiegò che in Europa a suo dire, vi era aria di tempesta, e prima o poi un nuovo conflitto mondiale sarebbe scoppiato, e in quell’ occasione il Venezuela avrebbe avuto l' opportunità di assumere un ruolo decisivo in ambito internazionale. Egli sapeva bene che i giacimenti di petrolio del paese stavano venendo sfruttati in minima parte, e quella enorme ricchezza avrebbe dovuto essere gestita con parsimonia e con intelligenza.

    Dopo un paio di mesi, mi mise a capo di un progetto particolare: un agenzia segreta di stato, con funzioni di spionaggio, ma che in realtà avrebbe gestito per 50 anni la diplomazia estera del Venezuela. Mi diede carta bianca, confidandomi di avere piena fiducia in me. Probabilmente ti chiederai il perché di questa fiducia riposta in una persona che conosceva non molto, in realtà me lo sono chiesto anch' io. E l' unica risposta che sono stato in grado di darmi, è che essa fosse esclusivamente legata ai nostri vincoli di sangue. Mio padre, tuo nonno, era morto da alcuni anni, non aveva fratelli ed io ero il suo figlio unico. Ero la persona più vicina a lui.

    Un mese dopo, ebbi effettivamente le gestione di gran parte del Paese. Instituii una piccola milizia segreta associata ad alcuni reparti della nostra intelligence, col compito di gestire le teste calde dell' esercito, poichè senza il controllo dei militari non avremmo potuto attuare con serenità i nostri piani. La cosa non fu indolore, fra il 1937 e il 1939 fummo i mandanti di 34 assassinii fra generali dell' esercito e capi di stato maggiore, ma tutto ciò era necessario per il bene del Paese.
    Subito dopo, nazionalizzammo tutte le compagnie petrolifere del paese. Si, la cosa destò scandalo, ma gli USA, a cui appartenevano molte di quelle compagnie, avevano altri fornitori di petrolio, oltre a una discreta produzione interna, e decisero di farne a meno senza troppe storie. Non volevano impegnarsi in un conflitto, seppure limitato, e ciò fu una fortuna per noi poiché un reazione USA avrebbe provocato il crollo del nostro governo. Avevamo corso un rischio, ma era stato un rischio calcolato e necessario.

    Nel Maggio del '37, in un incontro privato con Contreras, decidemmo di attuare progetti volti ad aumentare la quantità mensile di petrolio estratto. Anche la produzione di energia del Paese doveva subire un notevole incremento, anche a prezzo di costi elevati.

    Appena mi fu dato il via libera di tuo nonno inoltre, iniziai con le trattative diplomatiche vere e proprie. Da un lato, commerciavamo petrolio segretamente con la Germania nazista, dall' altro lato miglioravamo le nostre relazioni con gli inglesi. Tutto il denaro che ricavavamo dalle transazioni commerciali veniva utilizzato per mazzette varie, destinate a molti importanti diplomatici inglesi, o addirittura anche agli stessi ministri. Fu così che ci facemmo amica la Gran Bretagna.

    Intanto, seppure la produzione industriale del nostro stato nel '37 fosse irrisoria, intraprendemmo una prima campagna di aggiornamento delle nostre truppe, che ci portò a smantellare le nostre divisioni di fanteria e, su mio suggerimento, di creare nuove divisioni di cavalleria, con armamenti moderni e brigate d' artiglieri. Successivamente, intraprendemmo anche un piccolo programma d' industrializzazione a Caracas, la nostra capitale.

    Nel finire del 1939, la nostra situazione era notevolmente cambiata: la produzione industriale, grazie anche alle nuove tecnologie, registrava un aumento del 70% circa. Il nostro esercito, poteva contare su 4 divisioni di cavalleria aggiornate e su una discreta riserva di uomini. Gli Uk erano i nostri più importanti amici e finalmente.."



    Jennifer stava ascoltando in silenzio, quando all' improvviso la figura del maggiordomo emerse dall' entrata a destra.
    "Signore, scusi il disturbo, ma il signor Jeanouer è appena arrivato."
    "Fallo accomodare, io arrivo subito."
    Poi Paul, rivolto a lei disse:
    "Scusami, devo assentarmi alcuni minuti."
    Lei gli fece un cenno col capo, e per un attimo chiuse gli occhi.
     

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  15. Malvagio91

    Malvagio91

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    Capitolo II - Il CSV e l' Impero del Venezuela




    Erano passati una decina di minuti e Paul non era ancora tornato. Jennifer era sicura che a breve qualcuno le avrebbe detto che suo padre aveva avuto un imprevisto, un urgente problema, e che non sarebbe stato disponibile quel giorno. Invece poco dopo Paul tornò, si sedette, e ricominciò a parlare.

    "Dicevo, avevamo migliorato notevolmente la nostra situazione militare e politica. E ciò era necessario per le nostre mire espansionistiche. Se volevamo che il Venezuela si affermasse, avremmo dovuto occupare gran parte dei territori del sud America, magari alcuni stati avrebbero potuto continuare ad esistere, sotto la nostra sfera d' influenza, ma era necessario sottomettere Brasile, Argentina e Perù. E bisognava agire in fretta.

    Il primo stato a cadere fu la Colombia. I nostri obiettivi erano in questo caso esclusivamente geopolitici, inoltre vi erano anche alcuni giacimenti minerari importanti per il nostro Paese. Il casus belli ci fu servito dai colombiani stessi: le nostre relazioni con loro nell’ ultimo anno erano peggiorate sensibilmente, e ci vollero dare una dimostrazione di forza con un attacco ad un convoglio ferroviario diretto verso Colon. Era l' occasione che aspettavamo. I colombiani erano sicuri che non li avremmo attaccati, poiché gli USA gli avevano assicurato una certa protezione in caso di aggressioni nemiche, ma non avevano tenuto in considerazione che noi eravamo ben coscienti di ciò. Il giorno dopo l' attacco al convoglio, sapendo che l opportunità doveva essere colta, incontrai alcuni ministri in una riunione presieduta da Contreras, in cui descrissi brevemente la situazione. Alcuni erano scettici in merito alla mia proposta, ma alla fine ebbi l' approvazione del presidente, ed era questo che contava. Partii subito segretamente su un aereo di linea americano, giunto a New York. Mi diressi poi in Inghilterra dove incontrai un segretario di Chamberlain, una nostra conoscenza, uno dei primi che eravamo riusciti a corrompere nella Gran Bretagna. In una settimana stipulammo un accordo che prevedeva l ingresso del Venezuela nell' alleanza delle democrazie occidentali. Così, mentre il decreto per la mobilitazione generale veniva approvato segretamente dal nostro leader, quello dell' alleanza veniva reso noto, e 3 giorni dopo consegnammo la dichiarazione di guerra ai colombiani.

    In realtà il nostro esercito non era veramente pronto per un conflitto su larga scala, ma in quel caso l' impreparazione avversaria fece la differenza e la vittoria fu raggiunte in breve tempo, grazie anche al sostegno di alcune divisioni inviate dagli inglesi. Eppure, per alcuni giorni, nella sede della nostra agenzia segreta, il CSV, la tensione fu altissima: 4 giorni dopo la dichiarazione di guerra, l' ambasciatore americano a Caracas condannò l aggressione venezuelana. Sarebbe morto di li a poco, per mano di un nostro sicario, anche se il tutto passò come un incidente. Ma le sue parole ebbero un certo effetto, e ci giunse da parte statunitense la conferma dell' annullamento del nostro patto di non-aggressione. In quel momento ci preoccupammo davvero, temevamo la possibilità di un intervento degli USA, così ancora una volta sfruttammo le nostre risorse finanziarie e gli inglesi intercedettero per noi, convincendo i capi di stato americani a non intervenire.

    I combattimenti in Colombia sarebbero durati 2 settimane. Successivamente lo stato fu annesso dalla nostra nazione, di cui Contreras divenne supremo imperatore, grazie all’ appoggio del CSV. una dittatura vera e propria, si. Ma ormai eravamo noi, i membri del Comitato Segreto Venezuelano, ad avere il controllo della nazione, e a Contreras andava bene così. Fra i civili le perdite furono minime, e bene si adattarono alla nostra occupazione militare. Alcune ribellioni si ebbero solo nella parte settentrionale del Paese, che venne affidata all’ amministrazione britannica, la quale dopo alcuni anni si convincerà a lasciarne la gestione al Venezuela.

    Ma tutto questo era solo il preludio della tempesta che stava arrivando.."
     
  16. Malvagio91

    Malvagio91

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    ovvio, ma bisogna avere parecchi soldi per comprare divisioni altrui :)

    per la cronaca, nella partita sono già arrivato più avanti ('44), ma nella storia sono ancora al '39; comunque ho shot dei principali avvenimenti quindi man mano che aggiorno le metto.
     
  17. Malvagio91

    Malvagio91

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    Capitolo III - L' intervento britannico

    Fecero una breve pausa, una domestica portò loro del vino rosso, che sorseggiarono in silenzio. Poi Paul riprese a parlare.

    "La conquista della Colombia era così conclusa, ma contemporanemanete un ben più grave conflitto scoppiava in Europa: era la seconda guerra mondiale che Contreras aveva predetto. Ovviamente gli inglesi ritirarono le forze armate che si trovavano ancora in America, lasciando un piccolo contingente nella regione da loro amministrata. Eppure, dopo 2 mesi dall' annessione tedesca della polonia, nessuna grande offensiva era stata scagliata in occidente. Sembrava quasi che Germania e Francia volessero raggiungere la pace senza sparare un colpo. Le forze inglesi, mobilitate, attendevano passivamente su tutti fronti un nemico che sembrava non voler combattere.
    E, durante uno di quei giorni d autunno del '39, mi arrivò una telefonata di un mio collaboratore in Inghilterra. Chamberlain chiedeva un incontro privato con l' imperatore del venezuela. Suggerii a Contreras di inviare me come suo delegato, e fui ricevuto dal primo ministro inglese in persona. Mi spiegò che l' intelligence britannica era fortemente preoccupata dal miglioramento delle relazione fra Germania, e Argentina e Brasile, e i leader britannici non poteva permettere interferenze tedesche in territori tradizionalmente sotto l' influenza anglo-statunitense. Mi riferì inoltre d aver parlato già con il presidente Roosvelt in gran segreto, e anche lui aveva concordato. Bisognava agire, con la forza, così da mostrare che gli UK non sarebbero rimasti a guardare alle mosse tedesche. Non credevo alle mie orecchie, pensando di parlare con il ministro che per anni era stato il maggiore responsabile dell' appesement britannico.
    Tornai in patria, e convocai d' urgenza una riunione privata, dove era presente anche il nostro imperatore. Raccontai ciò che mi era stato detto, e la richiesta britannica di dichiarare guerra al Brasile. Il ministro della produzione e il capo di stato maggiore erano contrari, ma sapevano che la loro parola valeva ben poco. Così, a breve, la dichiarazione di guerra venne consegnata e l' esercito britannico, sbarcato in Venezuela, conquistava in 2 anni i territori brasiliani. Ufficialmente, gli inglesi criticarono duramente la nostra azione, avvertendoci ''che ci avrebbero sostenuto per l' ultima volta'' e gli USA ci mandarono anche delle proteste formali, ma in realtà le relazioni con quei due stati erano le migliori da 40 anni a questa parte.
    L' accordo che siglammo in segreto con alcuni funzionari britannici e statunitensi prevedeva anche che, in cambio della vendita di grandi quantità di petrolio, avrebbero concesso l' espansione della sfera d' influenza venezuelana verso la parte sud-orientale dell' america, mentre il brasile sarebbe rimasto sotto il controllo inglese. In sostanza, ci concedevano il controllo della restante america meridionale, e la possibilità di far valere i nostri diritti con la forza.
    Cosa potevamo chiedere di più?"
     

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  18. Malvagio91

    Malvagio91

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    Capitolo IV - L' impero si allarga





    "Sai, credo che dovremmo raggiungere Lily, nel cortile ci sono alcune sorprese anche per te."
    Credeva davvero di poter lasciarla lì, con la storia politica della grande Venezuela, senza prima avergli detto nulla che potesse davvero interessarle?
    "So che questa storia è importante per capire come andarono le cose, ma siamo ancora lontanti dagli avvenimenti che davvero mi interessano. Continua."
    Paul sospirò di nuovo, si alzò e poi tornò a sedersi, rassegnato.




    "Avevamo l' appoggio anglo-statunitense, ora toccava a noi saperci imporre sui restanti stati dell' America settentrionale. Similmente a quanto avrebbero fatto gli israeliani nel '48, anche noi cercammo armamenti che ci avvantaggiassero nei confronti degli avversari, e in questa ricerca trovammo negli USA un valido alleato. In ogni caso, quelle armi non saperebbero giunte prima del '43. Tuttavia, seppure in quegli anni le nostre risorse fossero convogliate verso l industrializzazione del Paese, verso il miglioramento delle infrastrutture e verso la formazione di nuove divisioni meccanizzate e motorizzate, il nostro problema era la mancanza di personale specializzato e di volontari e coscritti per l' esercito. Devi capire intanto che, nonostante la il PIL aumentasse, in realtà era solo l' industria degli armamenti pesanti a svilupparsi vertiginosamente. La popolazione non poteva accorgersi dei cambiamenti, poiché i ricchi diventavano più ricchi e i poveri restavano poveri nella società che stavamo creando. No, non eravamo dei benefattori, non eravamo filantropi, e non oserei mai dire il contrario. Ma, a nostro modo, facevamo gli interessi del nostro Paese.
    Comunque, la nostra maggiore preoccupazione era la mancanza di manodopera e di soldati. Fu per questo che mettemmo in moto il progetto Emi-A. E successivamente l' Emi-B, l' emi-C e così via fino alla V. Ti chiedi in cosa consistesse questo progetto? Tutto a suo tempo, te ne parlerò in seguito, poiché ti riguarda più di quanto tu non possa pensare.

    Per ora c è altro da ricordare. L' eroica presa di Lima da parte delle nostre divisioni.
    Decidemmo infatti nell' Ottobre del '41 che, con l' arrivo di una nuova divisione di cavalleria ed una di alpini, era il momento adatto a scagliare un' offensiva verso il Perù. E ancora una volta, i nostri nemici furono così gentili da fornirci un casus belli. Preoccupati infatti dalle nostre mobilitazioni, cominciarono ad effettuare delle esercitazioni ai confini, finché un giorno un nostro plotone avvistò una compagnia nemica di artiglieri oltre i confini del proprio stato. Subito inoltrammo al governo peruviano un ultimatum in cui chiedevamo la sua smobilitazione, la riduzione dell' esercito e la cessione al nostro stato di alcuni aerei militari. Volevamo la guerra, e il rifiuto peruviano alle nostre richieste ce la consegnò. Le operazioni militari furono brevi, condotte quasi esclusivamente da divisioni venezuelane, eccetto uno sbarco statunitense nella regione di Arequipa. Inoltre, a conflitto concluso, alcune divisioni britanniche ci aiutarono a controllare le prime ribellioni della popolazione civile."
     

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  19. Blede

    Blede

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    Che figata, ho due domande.
    Prima: come mai non fai rifornimenti ?? Ti fai mantenere le forze armate dagli Alleati ??
    E soprattutto seconda: l'AAR è morto ????? Perchè in questo caso resteremmo in lizza per lo SfidAAR solo io, Zio Adolf e Atty...
     
  20. Malvagio91

    Malvagio91

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    sono io che sono in pausa, e quel poco tempo che ho avuto l ho passato su hoi3 ewitp :D

    cmq vedo di continuarlo quando posso, anche perchè la partita è già mooolto più avanti, devo solo trovare il tempo di scrivere gli aggiornamenti.

    ps. si, i rifornimenti li compro, leggendo fra le righe della storia si capisce che sto vendendo TUTTE le mie risorse per denaro e rifornimenti, con i quali compro parecchie cosette.. :)
     

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