sto' leggendo un libro di codesto autore-storico italiano, siccome è la prima volta che leggo un suo libro, si tratta de "L'armata del deserto" chiedevo a chi lo conoscesse meglio di dirmi l'attendibilità e l'autorevolezza di Petacco, Questo perchè nel libro si sostengono molte ed interessanti tesi a difesa degli italiani nella WWII e si toglie molta di quell'aura di grande generale che aveva Rommel. Se tali tesi fossero largamente appoggiate anche dalla storiografia ufficiale gli italiani ne uscirebbero un po' meno scornati, visto che ci hanno sempre dipinto, nella WWII, come un esercito da operetta o similare, dove a parte dire che eravamo male equipaggiati e peggio comandati non si dice molto altro, tranne che per singole gesta eroiche sporadiche che fungono un po' come "l'eccezione che conferma la regola". Ditemi voi.
+- come fanno tutti. Ho sempre pensato che il mito della volpe del deserto si stato anche alimentato anche dagli inglesi a cui faceva comodo dire che Rommel era troppo bravo che spiegare come aveva ribaltato la situazione in nord africa.
quindi sostanzialmente un buon fondo di verità le ha dette anche Petacco. No perché nel libro ci sono alcune affermazioni interessanti (e pensare che sono a poco più della metà): - I convogli navali Italia-Libia non è che affondassero con puntuale precisione e totalmente anzi giungeva buona parte dei trasporti, era una rotta più sicura dell'Atlantico per gli Alleati. - I nostri rovesci nel Mediterraneo oltre che da imputare alla mediocrità di Supermarina e dei suoi comandanti si aggiunge il fatto che con Ultra gli inglesi conoscevano dove e quando saremo usciti in mare e per fare cosa in particolare nel caso di Capo Matapan. - Sebbene avessimo perso l'opportunità per Malta all'inizio del conflitto più avanti era stata progettata la sua invasione da parte italo-tedesca e solo le "imprese" di Rommel la fecero saltare. - Rommel era ingestibile e sebbene dotato di talento tattico non aveva la benchè minima lungimiranza strategica e perseguiva per lo più il proprio interesse a primeggiare - Non tutti i generali italiani erano schiappe così come molte unità in Africa erano ottime (vedi Ariete). E molto del merito dell'avanzata di Rommel in Africa fu dovuto alla presenza italiana che tanto disprezzava. Insomma affermazioni del genere non sono cose da poco. In tanti casi Petacco riv ersa la colpa sul fatto che gli inglesi con Ultra decifrassero da Enigma una montagna di informazioni comprese quelle riguardanti l'esercito italiano e quindi ecco spiegati molti nostri rovesci. Mentre su Rommel lo dipinge in maniera davvero negativa. Cosa ne pensate di tutto ciò?
1 - che i convogli per la libia arrivassero in buona parte intatti è risaputo, il problema è che partivano dall'italia vuoti... non è che i rifornimenti mancassero perchè ce li affondavano gli inglesi... mancavano perchè non eravamo in grado di produrli... e non è stato certo petacco a dimostrarlo ma giorgerini. 2 - è vero che gli inglesi avevano ultra dalla loro, tuttavia non dimentichiamo che erano in grado di decrittare solo le comunicazioni tedesche e molto spesso non in tempo utile per sfruttarle, inoltre questo non costituisce una scusante per le gravissime mancanze delle nostre forze armate, sia a livello strategico, che logistico, che di comando, tanto per fare un esempio a taranto dov'erano le reti parasiluri??? 3 - l'occupazione di malta poteva essere redditizia se messa in atto al momento stesso della dichiarazione di guerra, poi è stato ampiamente dimostrato che non si rese più necessaria perchè era molto più economico "tenerla buona" attraverso l'impiego di bombardieri (mica nostri eh... gentile concessione del X fliegerkorp della luftwaffe...) e naviglio sottile, anche qui giorgerini docet... 4 - l'avessimo avuto noi uno come rommel, i nostri strateghi da bar sport non reggono il confronto da nessun punto di vista... te lo vedi cavallero sgusciare fuori dal portello di un panzer? più facile che ci si incastrasse... visto e considerato che ha tenuto in scacco per anni forze inglesi preponderanti con gli scarti di barbarossa e il nostro esercito a operetta non mi sento proprio di mal giudicarlo. anche guderian soffriva del complesso della primadonna, questo per dire che preferisco un buon generale gonfio di sè piuttosto che un umile incapace... 5 - avevamo qualche buon generale, proprio qualche... direi che si contano sulle dita di una mano... ma i comandi erano proprio pietosi... allo stesso modo per una buona unità italiana, ad esempio la folgore, ce n'erano dieci inadeguate alla guerra nel deserto, poi per carità... per addestrare la folgore hanno speso l'equivalente di 25 divisioni di fanteria... evidentemente non ci potevamo permettere una guerra vera, però a quel punto perchè infilarcisi? ah già il posto al tavolo della pace...
ad n certo punto grazie all'azione dell'aviazione tedesca Malta era stata resa inoffensiva e allo stremo, poi si riprese grazie allo spostamento del X Fliegerkorp su altri obbiettivi diventando nuovamente una spina nel fianco, ma a quel punto la supremazia nel Mediterraneo era compromessa. Si per Malta andava presa subito, ma anche dopo avrebbe potuto rivelarsi utile per l'Italia, nel quadro dello sbarco in Sicilia ad esempio o per rendere noi insicure le rotte degli inglesi che attraversavano il Mediterraneo.
L'armata nel deserto di Petacco è un ottimo libro e le fonti da cui ha attinto Petacco sono una miriade quidi non scrive cazzate,ma verità. Magari se ti vuoi fare due risate dopo aver letto il libro di Petacco leggi "le volpi del deserto" di Carell tanto per rimanere in mitizzazione di Rommel al quale Petacco non fa altro che dare una misura umana e soprattutto reale.
Io di Petacco conosco solo Le battaglie navali del Mediterraneo nella seconda guerra mondiale e La croce e la mezzaluna: il primo è troppo breve e non dice niente di che, è una specie di inutile bigino della guerra nel Mediterraneo; il secondo è grossolano nella descrizione della battaglia, meglio in quella della genesi, e un po' razzista. Però ha scritto talmente tanto che qualche libro dev'essere bello per forza, quello che stai leggendo tu mi sembra migliore.
Ho letto anche io il suo libro molto interessante e ben fatto! Secondo me è un ottimo scrittore in quel campo comunque non è il solo, anche Martin Gilbert e specializzato in quell'epoca.
Secondo me è hai centrato di brutto ponendo sullo stesso piano carrel e Petacco La verità sta nel mezzo: http://en.wikipedia.org/wiki/Correlli_Barnett http://www.ibs.it/code/9788817125406/barnett-correlli/generali-del-deserto
Perchè devi votarmi addsso tutto il mirto che bevi tutto il giorno? Comunque ha scritto la Grande Storia della Seconda Guerra Mondiale è non mi sembra un brutto libro anche se non ho finito di leggerlo...
Gy nessuno sta dicendo che Petacco sia dio in terra ,ma nel libro di cui stiamo discutendo,a mio modesto avviso fa una analisi molto accurata dove non di certo viene esaltato il nostro potenziale militare,tattico e strategico,ma dove invece viene data una lettura di alcuni episodi .Per quanto riguarda l'analisi critica è per tutti asse e alleati,generali dell'una e dell'altra parte,tant'è che nelle fonti da lui utilizzate c'è anche il libro di Barnett Correlli "generali del deserto. Per quanto riguarda Carrell invece il discorso è un pò diverso perchè nel suo volpi del deserto avverto una minore imparzialità,ma ovviamente l'anno in cui è stato scritto gioca un fattore molto importante,perchè tra l' altro non si sapeva ancora niente di ultra.
voglio semplicemente dire che era conveniente prendere malta ad inizio guerra perchè era praticamente indifesa, farlo successivamente sarebbe stato molto oneroso, così come dimostrato dai risultati di merkur, senza considerare che essendo malta molto più piccola di creta e sprovvista di aree idonee al lancio ed al raggruppamento di forti aliquote di paracadutisti, si sarebbe versato in proporzione molto più sangue. fino a quando il X fliegerkorp rimase di stanza in forze in sicilia l'attività militare maltese rasentò lo zero a causa dei quotidiani bombardamenti e del costante pattugliamento della nostra marina, ovviamente nel momento in cui perdemmo la superiorità aerea le cose cambiarono di parecchio. la famosa spina maltese nell'italico fianco è più che altro frutto della propaganda dell'epoca, in realtà l'italia vinse la cosiddetta guerra dei convogli, il problema è che mancava la capacità industriale e logistica di rifornire in modo adeguato l'armata d'africa.
sono due libri talmente diversi che non ha senso paragonarli... entrambi piacevolmente scorrevoli, tuttavia sconsigliati per una lettura "tecnica" ed obiettiva della guerra in nordafrica, naturalmente secondo la mia opinione. resto dell'idea che l'analisi strategica più lucida sull'intera conduzione italiana del teatro mediterraneo rimanga quella fatta da giorgerini (non ricordo bene se in "la guerra italiana sul mare"... :humm.
Io non ho letto il libro in questione, ma come già ribadito da altri ti consiglio : La guerra Italiana sul Mare La Marina tra vittoria e sconfitta 1940-1943,Giorgio Giorgerini, Oscar Storia Mondadori 281. Un libro interessante, imparziale ed obiettivo che spiega, con resoconti,dati, e foto la conduzione della guerra nella RM, in particolare su Supermarina.
Guderian ha fatto diverse cappellate durante Barbarossa e nella battaglia per Mosca. Difficile dire se abbiano influito o meno, ma spesso si è spinto troppo avanti fregandosene degli ordini, in alcuni casi permettendo a grosse aliquote di forze sovietiche di sfuggire agli accerchiamenti. Sto andando a memoria, eh, comunque il suo mito mi è sembrato ridimensionato dagli Osprey e dal libro Mosca 1941.
e qui ci sarebbe da discuterne... Comunque chi è senza peccato scagli la prima pietra, anche Manstein ha sbagliato, solo Mongomeri non ha mai sbagliato