poesie sulla guerra

Discussione in 'Off Topic' iniziata da archita, 20 Agosto 2009.

  1. archita

    archita

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    ecco un thread dedicato alle poesie sulla guerra, posto un paio ;)

    "Generale, il tuo carro armato" di Bertold Brecht

    Generale, il tuo carro armato
    è una macchina potente

    Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
    Ma ha un difetto:
    ha bisogno di un carrista.

    Generale, il tuo bombardiere è potente.
    Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
    Ma ha un difetto:
    ha bisogno di un meccanico.

    Generale, l’uomo fa di tutto.
    Può volare e può uccidere.
    Ma ha un difetto:
    può pensare.

    "Uomo del mio tempo" di Salvatore Quasimodo

    Sei ancora quello della pietra e della fionda,
    uomo del mio tempo. Eri nella carlinga
    con le ali maligne le meridiane di morte

    t’ho visto dentro il carro di fuoco alle forche
    alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu

    con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
    senza amore senza Cristo. Hai ucciso ancora
    come sempre come uccisero i padri come uccisero
    gli animali che ti videro per la prima volta.

    E questo sangue odora come nel giorno
    Quando il fratello disse all’altro fratello
    «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda tenace
    è giunta fino a te dentro la tua giornata.

    Dimenticate o figli le nuvole di sangue
    Salite dalla terra dimenticate i padri

    le loro tombe affondano nella cenere,
    gli uccelli neri il vento coprono il loro cuore.
     
  2. GyJeX

    GyJeX

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    Joakim Brodén:

    Attero!
    Dominatus!
    Berlin is burning
    Denique!
    Interimo!
    The reich has fallen

    We stand at the gates of Berlin
    With two and a half million men
    With six thousand tanks in our ranks
    Use them as battering rams

    Artillery leading our way
    A million grenades has been launched
    The nazis must pay for their crimes
    The wings of the eagle has been broken

    Marshall Zhukov's orders:
    Serve me Berlin on a plate!
    Disregard the losses
    The city is ours to take

    The price of a war must be payed
    Millions of lives has been lost
    The price must be paid by the men
    That started the war in the 30's

    The spring of the year 45'
    The year when the nazis will fall
    We're inside the gates of Berlin
    The beak of the eagle is broken

    Comrade Stalins orders:
    Serve me it's head on a plate
    Disregard the losses
    The eagle's land is ours to take

    March!
    Fight!
    Die!
    In Berlin!
    March!
    Fight!
    Conquer!
    Berlin!
     
  3. Hieronimous Bosch

    Hieronimous Bosch

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    La morte circonda ogni mio pensiero,
    la notte si è fatta schiava del buio,
    un rumore tremendo si sente dal fondo,
    nella valle orribile dilaga una luce:
    ha per occhi mille spilli fiammeggianti
    che pungon la notte, ma il buio già torna,
    i suoi lampi di immenso clamore
    raggiungono da ore la mia vita leggera.
    Si sente sulla lingua il freddo pungente
    e vedo gelarmi le mani di freddo,
    si trema e si gela e si vede la notte,
    si vedon di notte e di giorno
    i compagni stremati morire;
    ma devo andare e correre veloce,
    ogni mio passo la morte ricorda,
    ma devo andare e buttarmi nel freddo,
    nel freddo di bianco e di rosso vestito,
    di bianco nascente candore mi da
    dolore d'averlo perduto per sempre,
    di rosso dolore di morte m'aspetto
    e attendo nervoso lo spillo finale
    che punge la notte, ma il buio già torna.

    Nella trincea ho lasciato i ricordi
    che in questi mesi son stati i carnefici,
    ma ora vado a decorare il mio petto
    di mille o di un solo colore, chissà;
    e chiesi: "Ma eroi si muore in quella montagna?"
    Tra il labirinto che scuro s'è fatto,
    tra queste rocce che sembran gridare,
    tra questi uomini ridotti ad un gatto
    che urla di fronte al cane nemico,
    ma scappa veloce colpito e ferito,
    tra queste notti che giorno si fanno,
    in alto, là in cima, con l'artiglieria;
    chiedo: "Ma soli si muore in questa montagna?"
    Due armi e divise, due cuori e dolori
    si scontrano invano e perdono sangue,
    e perdono il sonno e perdono il senno,
    e perdono ora una volta per tutte
    le scuse per questa dannata mia razza.

    Dolce, cara, sempre amata ragazza,
    ti chiamano Vita, ma ora tu sei
    nascosta là in fondo, in cima a quel monte,
    quello che stiamo attaccando da anni.
    Ed ora io parto, se torno non so,
    ma ormai lo spillo bagliore s'è fatto
    e vedo ancora cadere tra il ghiaccio
    il fucile, la divisa e l'elmetto di ferro,
    li vedo gementi tender la mano...
    ma devo andare e correre veloce,
    il tempo non vuole fermarsi per noi,
    se fossi io lui schiaccerei con i piedi
    tutti i monti, i boschi, i fiumi e le vette,
    ma sono solo un morto che uccide,
    in mezzo un deserto di morte ghiacciato,
    in mezzo un ghiacciaio di luci improvvise.
     
  4. Pandrea

    Pandrea Guest

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    [SIZE=+2]Veglia[/SIZE]
    [SIZE=+1]Cima Quattro il 23 dicembre 1915[/SIZE]

    Un'intera nottata
    buttato vicino
    a un compagno
    massacrato
    con la sua bocca
    digrignata
    volta al plenilunio
    con la congestione
    delle sue mani
    penetrata
    nel mio silenzio
    ho scritto
    lettere piene d'amore

    Non sono mai stato
    tanto
    attaccato alla vita



    [SIZE=+2]San Martino del Carso[/SIZE]
    [SIZE=+1]Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916[/SIZE]
    Di queste case
    non è rimasto
    che qualche
    brandello di muro

    Di tanti
    che mi corrispondevano
    non è rimasto
    neppure tanto

    Ma nel cuore
    nessuna croce manca

    E' il mio cuore
    il paese più straziato



    [SIZE=+2]Soldati[/SIZE]
    [SIZE=+1]Bosco di Courton luglio 1918[/SIZE]
    Si sta come
    d'autunno
    sugli alberi
    le foglie.


    Giuseppe Ungaretti
     
  5. Lenfil

    Lenfil Account non in uso. Non contattatemi sul forum.

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    Di haiku scritti poco prima di partire per l'ultima missione ce ne sono molto belli..


    Estratto finale ultimo messaggio del generale Ushijima, Okinawa

    Con mio grande rimpianto, non siamo più in grado di continuare la lotta dopo circa tre mesi di ostinata resistenza. Abbiamo sfidato la morte, e ora siamo condannati. Ma so che abbiamo fatto tutto il possibile, coordinando le nostre forze via aria e via terra.
    Per questo scacco devo porgere le mie più sentite scuse all'imperatore e al popolo del Giappone. Stiamo per lanciarci in un ultimo assalto nel tentativo di travolgere la maggior quantità possibile di nemici. Pregherò per le anime dei caduti e la prosperità della famiglia imperiale

    L'erba verde avvizzisce in queste isole senza attendere il declino, ma rinascerà, più verde, nella primavera della nazione
    Le armi logore, il nostro sangue inonderà la terra, ma lo spirito sopravvivrà.
    E i nostri spiriti torneranno a proteggere la madrepatria



     
  6. archita

    archita

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    ma che poesia è? :D

    comunque andiamo avanti ;)

    "Non gridate più" di Giuseppe Ungaretti

    Cessate di uccidere i morti
    non gridate più, non gridate
    se li volete ancora udire,
    se sperate di non perire.

    Hanno l'impercettibile sussurro,
    non fanno più rumore
    del crescere dell'erba,
    lieta dove non passa l'uomo.








     
  7. MrBrightside

    MrBrightside

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    Siam qui perchè siam qui perchè
    siam qui perchè siam qui.
    Siam qui perchè siam qui perchè
    siam qui perchè siam qui.
     
  8. Maglor

    Maglor

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    Mon désir est la région qui est devant moi
    Derrière les lignes boches
    Mon désir est aussi derrière moi
    Après la zone des armées

    Mon désir c’est la butte du Mesnil
    Mon désir est là sur quoi je tire
    De mon désir qui est au-delà de la zone des armées
    Je n’en parle pas aujourd’hui mais j’y pense

    Butte du Mesnil je t’imagine en vain
    Des fils de fer des mitrailleuses des ennemis trop sûrs d’eux
    Trop enfoncés sous terre déjà enterrés

    Ca ta clac des coups qui meurent en s’éloignant

    En y veillant tard dans la nuit
    Le Decauville qui toussote
    La tôle ondulée sous la pluie
    Et sous la pluie ma bourguignotte

    Entends la terre véhémente
    Vois les lueurs avant d’entendre les coups

    Et tel obus siffler de la démence
    Ou le tac tac tac monotone et bref plein de dégoût

    Je désire
    Te serrer dans ma main Main de Massiges
    Si décharnée sur la carte

    Le boyau Gœthe où j’ai tiré
    J’ai tiré même sur le boyau Nietzsche
    Décidément je ne respecte aucune gloire

    Nuit violente et violette et sombre et pleine d’or par moments
    Nuits des hommes seulement
    Nuit du 24 septembre
    Demain l’assaut
    Nuit violente ô nuit dont l’épouvantable cri profond devenait plus intense de minute en minute
    Nuit qui criait comme une femme qui accouche
    Nuit des hommes seulement

    Désir - Guillaume Apollinaire
     
  9. Markenos

    Markenos Guest

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    bella e complessa questa poesia :D:D:D
     
  10. archita

    archita

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    d chi è questo brano? :cautious:

    Brightside metti anche tu un nome dell'autore se la poesia esiste ;)

    "l'addormentato della valle" di Arthur Rimbaud

    E' una gola di verzura dove il fiume canta
    impigliando follemente alle erbe stracci
    d'argento: dove il sole, dalla fiera montagna
    risplende: è una piccola valle che spumeggia di raggi.

    Un giovane soldato, bocca aperta, testa nuda,
    e la nuca bagnata nel fresco crescione azzurro,
    dorme; è disteso nell'erba, sotto la nuvola,
    pallido nel suo verde letto dove piove la luce.

    I piedi tra i gladioli, dorme. Sorridente come
    sorriderebbe un bimbo malato, fa un sonno.
    O natura, cullato tiepidamente: ha freddo.

    I profumi non fanno più fremere la sua narice;
    dorme nel sole, la mano sul suo petto
    tranquillo. Ha due rose ferite sul fianco destro.
     
  11. GyJeX

    GyJeX

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    William H. Rupertus:

    Questo è il mio fucile.
    Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio.
    Il mio fucile è il mio migliore amico, è la mia vita.
    Io debbo dominarlo come domino la mia vita.
    Senza di me, il mio fucile non è niente; senza il mio fucile, io sono niente.
    Debbo saper colpire il bersaglio.
    Debbo sparare meglio del mio nemico che cerca di ammazzare me.
    Debbo sparare io prima che lui spari a me.
    E lo farò.
    Al cospetto di Dio giuro su questo credo.
    Il mio fucile e me stesso siamo difensori della patria.
    Siamo i dominatori dei nostri nemici.
    Siamo i salvatori della nostra vita.
    E così sia, finché non ci sarà più nemico, ma solo pace.
    Amen.
     
  12. Hieronimous Bosch

    Hieronimous Bosch

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    Eh eh, invero la poesia è una mia creatura, però ci sta bene. Narra di combattimenti alpini della Grande Guerra. :p
     
  13. archita

    archita

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    "Bombardamento" di Tommaso Filippo Marinetti

    ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo

    all’infinito

    nel centro di quei tam-tuuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tali pugni batterie tiro rapido Violenza ferocia regolarità questo basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti della battaglia Furia affanno

    orecchie occhi
    narici aperti attenti

    forza che gioia vedere udire fiutare tutto tutto tara-tatatata delle mitragliatrici strillare a perdifiato sotto morsi schiaffffi traak-traak frustate pic-pac-pum-tumb bizzzzarrie salti altezza 200 m della fucileria Giù giù in fondo all’orchestra
    stagni diguazzare buoi buffali pungoli

    carri pluff plaff impennarsi di cavalli

    flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiii scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia croooc-craac [LENTO DUE TEMPI] Sciumi Maritza o Karvavena croooc craaac grida degli ufficiali sbataccccchiare come piattttti d’otttttone pan di qua paack di là cing buuum cing ciack [PRESTO] ciaciaciaciaciaak su giù là là in-torno in alto attenzione sulla testa ciaack bello Vampe

    vampe
    vampe vampe
    vampe vampe
    vampe ribalta dei forti die-
    vampe
    vampe

    tro quel fumo Sciukri Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco allò Ibrahim Rudolf allô allô attori ruoli
    echi suggeritori scenari di fumo

    foreste applausi odore di fieno fango sterco non sento più i miei piedi gelati odore di salnitro odore di marcio

    Timmmpani flauti clarini dovunque basso alto uccelli cinguettare beatitudine ombrie cip-cip-cip brezza verde mandre don-dan-don-din-béèé tam-tumb-tumb tumb tumb-tumb-tumb-tumb

    Orchestra pazzi bastonare

    professori d’orchestra questi bastonatissimi suooooonare suooooonare Graaaaandi fragori non cancellare precisare ritttttagliandoli rumori più piccoli minutissssssimi rottami di echi nel teatro ampiezza 300 chilometri quadrati Fiumi Maritza Tungia
    sdraiati Monti Ròdopi

    ritti alture palchi loggione 2000 shrapnels sbracciarsi ed esplo-dere fazzoletti bianchissimi pieni d’oro Tumb-tumb 2000 granate protese strappare con schianti capigliature tenebre zang-tumb-zang-tuuum-tuuumb orchestra dei rumori di guerra gonfiarsi sotto una nota di silenzio

    tenuta nell’alto cielo pallone sferico

    dorato sorvegliare tiri parco aerostatico Kadi-Keuy.
     
  14. MrBrightside

    MrBrightside

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    Ma certo che la poesia esiste!!!
    Avremo gusti diversi, a me piace.

    Titolo: ignoto
    Autore: ignoto, ma probabilmente fante francese, ca. primi del 1915
     
  15. cyberdisc

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    Trilussa (1914).

    La ninna-nanna de la guerra

    Ninna nanna, nanna ninna,
    er pupetto vò la zinna:
    dormi, dormi, cocco bello,
    sennò chiamo Farfarello
    Farfarello e Gujermone
    che se mette a pecorone,
    Gujermone e Ceccopeppe
    che se regge co le zeppe,
    co le zeppe d'un impero
    mezzo giallo e mezzo nero.
    Ninna nanna, pija sonno
    ché se dormi nun vedrai
    tante infamie e tanti guai
    che succedeno ner monno
    fra le spade e li fucili
    de li popoli civili
    Ninna nanna, tu nun senti
    li sospiri e li lamenti
    de la gente che se scanna
    per un matto che commanna;
    che se scanna e che s'ammazza
    a vantaggio de la razza
    o a vantaggio d'una fede
    per un Dio che nun se vede,
    ma che serve da riparo
    ar Sovrano macellaro.
    Chè quer covo d'assassini
    che c'insanguina la terra
    sa benone che la guerra
    è un gran giro de quatrini
    che prepara le risorse
    pe li ladri de le Borse.
    Fa la ninna, cocco bello,
    finchè dura sto macello:
    fa la ninna, chè domani
    rivedremo li sovrani
    che se scambieno la stima
    boni amichi come prima.
    So cuggini e fra parenti
    nun se fanno comprimenti:
    torneranno più cordiali
    li rapporti personali.
    E riuniti fra de loro
    senza l'ombra d'un rimorso,
    ce faranno un ber discorso
    su la Pace e sul Lavoro
    pe quer popolo cojone
    risparmiato dar cannone!
     

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