Corsi di laurea in storia, penso si trovino in tutte le facoltà di lettere d'italia.. che io sappia non esistono specializzazioni in storia militare, visto che la materia abbraccia tutto l'arco della storia umana e sarebbe molto difficile insegnarla-apprenderla con 2 o 3 esami di specializzazione
Mmm però mi sà che c'è, se no lo storico militare con quale diritto si fregia di quel "militare" affianco?
per quello che tu chiedi penso ci sia solo l'accademia militare, per la storia in generale penso sia lettere :humm:
Ci sono devi vedere le classi di laurea in studi strategici e scienze della difesa. Quando scelsi io il tipo di università l'unica facoltà di questo tipo era a Torino. Alla fine ho preso altro ramo..
c'è un master II livello Studi Strategici annuale organizzato dal CASD di Roma che pur essendo un corso dedicato a ufficiali delle quattro armi più esponenti militari di altri paesi è anche accessibile a civili che sono laureati nelle università legate al corso. io ho partecipato e consiglierei a chi è interessato di frequentarlo
non solo storia contemporanea ma in genere gli studi umanistici sono poco considerati in un paese dove il diplomato è più richiesto di un laureato
Tutto dipende dallo studente, si fa la fame anche con una laurea in ingegneria Quoto, tuttavia tra gli studi umanistici i laureati in storia sono quelli che statisticamente accedono prima e più velocemente ai concorsi statali
ho sentito anche di una curiosa tendenza ad assumere laureati in filosofia nelle aziende private, se ne è scritto tempo fa, ora non più..a quanto pare hanno smesso :humm: un cosa è certa, in italia pochi assumono e quelli che assumono lo fanno per conoscenza diretta dei candidati sia nel pubblico che nel privato e non sempre trovano posto le persone più meritevoli....
Mi sono laureato da poco in scienze storiche, ma per quanto riguarda una specializzazione in storia militare non ne so nulla... Personalmente ho però seguito il corso (attivo presso l'Università statale di Milano) dedicato alla storia delle istituzioni militari...
a Roma organizza corsi universitari su studi strategici Carlo Jean che è un generale e uno dei presidenti del CASD al suo tempo
sto provando a navigare sul sito ma non riesco a vedere nulla a riguardo di iscrizioni (quote, modalità, frequenza...): hai notizie?
dici riguardo al CASD ? io sono entrato tramite la LUISS che aderiva all'iniziativa per civili nel 2004, dovresti vedere nel sito dlla luiss il master II livello CASD http://www.luiss.it/didattica/postlaurea/casd/graduatoria-2008.html
Non è questa la questione. La questione è che ad un paese industrializzato servono sopratutto buoni tecnici e super-tecnici (gli ing.), poi laureati in facoltà economiche e poi laureati in facoltà umanistiche. Mi dispiace dirlo, ma chi fa lauree umanistiche deve accettare di non avere grandi opportunità lavorative. Io stesso, che sono tentato di fare una laurea umanistica, me ne dispiaccio, ma è così ed è normale. Ce ne fossero di più persone che diversamente da me sono attirate a fare ingegneria...
cavolaccio!!! Speravo di poter accedere da semplice privato. Ad ogni modo grazie egualmente per la risposta!
Temo di dissentire. Naturalmente non si discute sulla necessità di avere super tecnici di alto livello. Solo che non sono riducibili agli ingegneri né la tecnica è riconducibile unicamente alla tecnica relativa alle scienze della natura. La produttività, nella società moderna, si sta svincolando dall'industria e dall'energia. Non sarà mai uno svincolo totale ma l'attuale settore che tira è quello delle comunicazioni, che ha bisogno tanto di ingegneri quanto di Mike Bongiorno (il che è tutto dire). La complessità sociale e la competizione tra gruppi/istituzioni/centri di potere comporta un accrescimento delle competenze ma non in un'unica direzione. Così non servono tanti esperti di economia politica, servono dei "ragionieri più" in grado di comprendere i flussi degli investimenti. E infatti il problema non è un'alta domanda di esperti di economia politica bensì di contabili, di tecnici degli investimenti, di commercialisti... Occorre poi considerare che il controllo del sistema, le modalità per evitare che vada in pezzi, si svolge mediante una struttura giuridica: gli esperti di diritto, avvocati, giudici, giureconsulti... saranno non solo sempre ma crescentemente necessari. Occorrerà poi gente capace di operare sintesi e mediazioni culturali: filosofi, sociologi, storici... e infine occorrerà chi queste mediazioni trasmetta in basso, insegnanti, giornalisti, Mike Bongiorno, le veline... In realtà non è il tipo di studio a decidere la possibilità di lavoro ma (oltre alla rete dei rapporti parentelari, corporativi e di amicizia) il livello di preparazione. Ad esempio negli Usa gli antropologi trovano lavoro: la crescente multiculturalità imporrà anche a noi di averne: il loro lavoro per il momento è svolto da giornalisti e politici e intrattenitori di medio livello, con dubbi risultati. Reciprocamente i progressi enormi nel campo della chimica non hanno affatto spalancato una quantità di posti di lavoro nel settore. Quel che accade è una polarizzazione (quasi una polarizzazione di classe) negli accessi all'istruzione, che sono differenziati in modo crescente per settori della popolazione. Così non sono le facoltà umanistiche a esser svantaggiate: sono gli studenti di quelle facoltà che non hanno accesso ai livelli migliori di istruzione. UN laureato in lettere che ha problemi a leggere è svantaggiato rispetto ad un ingegnere che sa leggere ma lo è solo per la difficoltà di lettura. Il crescente sviluppo dei servizi imporrà a tutti una grande elasticità e capacità i adattarsi a lavori disparati: per la formazione delle élittes la presenza di livelli di istruzione adeguati in tutti i campi è fondamentale. Per avere un buon ingengere occorrono scuole con grandi egittologi. Mi viene in mente quest'esempio: sapete quali sono gli insegnati più ricercati nella scuola italiana oggi (e dunque cosa sarebbe stato conveniente studiare 5 o 6 anni fa)? Quelli di Greco! Se sono laureato in economia o fisica e voglio insegnare ho una previsione di precariato di 15 anni almeno. Se sono laureato in filologia classica ho già lavoro.