Democrazia, la migliore forma di governo oppure no?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Re_d'_Italia, 13 Gennaio 2010.

  1. Marder II

    Marder II

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    Eh sono sacrificiche se possono portar del bene si possono fare.Eppure il perfetto potrebbe essere un governo dittatoriale più morbido,del tutto impossibile.
     
  2. Re_d'_Italia

    Re_d'_Italia

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    Scusami Marder, ma mi spieghi a cosa ci serve se un regime ci porta del "bene" se poi non possiamo più parlare liberamente, leggere giornali liberi (oddio questo neppure adesso lo possiamo fare :asd:) e più in generale esprimere le nostre opinioni?

    Molto probabilmente mi sfugge il senso... :humm:
     
  3. Armilio

    Armilio

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    Forse perchè a qualcuno non gliene frega niente dei giornali liberi e di esprimere le proprie opinioni (che magari manco ha), ma piuttosto gli frega che lo stato gli dia la pagnotta?
     
  4. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Esagerazione: il massimo della libertà è perfettamente inutile se non funziona niente. Metti uno stato anarchico: non ha niente tranne la libertà.

    Allo stesso modo una dittatura severissima magari garantirebbe il massimo dell'efficienza e magari del benessere materiale, ma il suo popolo sarebbe comunque infelice.


    Del resto un regime che nega tutte quelle libertà in maniera pesante NON PUO' essere un regime illuminato, lo sanno anche i sassi che se le libertà individuali scendono sotto un tot il benessere crolla. Quindi non è che si invoca baffone o chi per lui, perché anche se l'URSS fosse stata il paradiso in terra, mancava quel minimo di libertà che concorre al vero benessere.

    Che poi quelle libertà sono più o meno ampiamente limitate in tutte le democrazie reali...
     
  5. Wotan Masseblut

    Wotan Masseblut

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    Questo sistema di governo non è mai stato valido, fin dal 1776, sotto qualunque forma sia stato presentato. E' la dittatura di un gruppo, la massoneria, dipinta con i colori della libertà, è il domini di una classe sulle altre, è la schiavitù bancaria, è omologazione del pensiero che si muove entro certe linee, partiti, movimenti che appaiono diveri tra loro ma che sono fondamentalmente uguali.
    Faccio un esempio per rendere meglio l' idea:
    Su di un' isola deserta abitata da selvaggi di razza europea (così eliminiamo le stereotipo di selvaggio=nero o nativo americano), isolata dal mondo e neppure segnata sulle carte, si trasferisce un gruppo di intellettuali provenienti dal Vecchio Continente. Essi portano con loro libri, carta, penne e, conquistata la fiducia dei selvaggi, iniziano a costituire delle scuole dove i elvaggi imparono a leggere e a scrivere. E' ovvio che si passa da un tipo di società primitiva a una società totalitaria ma "illumunata". I selvaggi non fanno rivendicazioni poichè non hanno un concetto di libertà come possono averlo i moderni occidentali ed accettano la guida di questi uomini e donne di buon grado. Dopo qualche anno esi sanno scrivere e leggere correttamente, portano dei vestiti e lavorano alle dipendenze dell' elite ricevendo in cambio quel che gli occorre, cibo, vestiti ecc... Succede che per "facilitare gli scambi" viene proposto di battere moneta spiegando agli indigeni cosa è appunto una moneta e, al contempo, vengono costituita una banca dove gli indigeni potranno depositare il loro denaro ricevendo sicurezza in cambio. La banca prestarà il denaro ai sudditi del governo elitario che desiderino acquistare una casa o un mezzo di traporto come un carro con un cavallo o un asino, chiedendo in cambio gli interessi necessari a coprire le spese di gestione. L' elite, dentro la quale ogni personaggio gestisce un affare interno all' isola (come i nostri ministeri, anche se questi ultimi hanno meno potere apparente), vive nel lusso sfruttando la popolazione istruita soltanto in maniera elementarissima. Succede così che un gruppo interno all' elite che desidera più potere (soprattutto desidera il controllo della banca, in mano agli altri) inizia a infiltrarsi all' interno della popolazione facendo circolare giuste rivendicazioni come il salrio garantito o l' orario di lavoro limitato abbinandole a idee che mai avrebbero sfiorato la mente del popolo quali la libertà di pensiero, espressione, e di partecipazione al governo dell' isola, uguaglianza fra tutte le genti dell' isola che non volevano più, a questo punto, essere chiamati sudditi ma cittadini. Ben presto il malcontento serpeggia traducendosi in scioperi, manifestazioni di piazza e repressioni spesso violente da parte del governo (a cui nulla valgono le riforme frattanto approvate quali lo stipendio fisso e l' orario di lavoro limitato al tramonto) che non garantisce acuna libertà politica e per tanto fa approvare una legge che viete le riunioni, pubbliche o private, che superino in numero di 4 persone non consanguineee dirette. E' la goccia che fa traboccare il vaso: i ribelli, guidati dal gruppo dirigente rivoltatosi contro i loro ex colleghi, si armao ed entrano nel campo di prigionia liberando i prigionieri. Grazie alla forza di questo nuovo esercito i rivoltosdi riescono a prendere il controllo del palazzo del governo uccidendo tutta la vecchia classe dirigente insieme a tutti coloro i quali venivano considerato collaboratori e complici del vecchio ordine. La prima riforma messa in atto dal nuovo governo, che si autodefinisce rivoluzionario, è quello che privatizza la banca (acquistata dagli unici che avevano la possibilità economica di farlo, i vecchi dirigenti statali che si erano scontrati con il resto della ex classe dirigente) e stabilisce il tasso di interesse non inferiore all' 8% da stabilire in base al denaro richiesto. Frattanto passano alcuni anni nei quli vengono disattese tutte le promesse fatte al popolo e lo stato, invece di liberalizzarsi, diventa sempre più reazionario, oppressivo, tirannico. Passata una generazione, i dirigenti decidono che è giunta l' ora di passare alla seconda fase del piano ed iniziano a raccontare una storia diversa da quella che è realmente accaduta, nella quale il vecchio sistema oligarchico precedente la rivoluzione viene presentato come il male assoluto, gli vengono accostati crimini che spesso nono sono stati commessi o addirittura sono stati commessi dopo la rivoluzione dalla stessa classe dirigente "rivoluzionaria". la gente, sentendosi ripetere questa storia una infinità di volte, inizia a crederci ciecamente (perfino che quesli avvenimanti li aveva vissuti accetta la situazione, per paura o per convinzione) anche perchè nel frattempo i governanti si dividono apparentemente in due entità politiche distinte e separate, una definita "destra", ed una "sinistra". Effettivamente i due raggruppamenti politici hanno alcune differenze: la prima è per l' ingresso limitato degli immigrati nell' isola, la seconda è per l' accettazione di tutti quelli che cercano lavoro (ma entrambe sono d' accordo, nel contempo, a limitare lo stato sociale costruito precedentemente la rivoluzione per favorire la classe dei proprietari che così potranno assumere immigrati a basso costo mentre gli indigeni dovranno adeguarsi o rimanere senza lavoro), la destra è favorevole ala scarcerazione e la messa in libertà dei condannati per reati contro il patrimonio, la sinistra è invece favorevole ad indulto che liberi tutti dalle carceri meno che per alcuni reati più gravi (ma entrambe sono d' accordo per la scarcerazione di chi ha truccato i bilanci o preso mazzette e al peggioramento delle condizioni dei detenuti per motivi politici), entrabe le forze sono d' accordo per rafforzare il sistema bancario e decidono all' unaminità che la moneta sarà emessa soltanto dalla banca (in mano a poche famiglie comunque collegate direttamente o indirettamente con i personaggi più in vista dell' isola), che già finanzia entrambi i partiti, e che poi la presterà allo stato il quale dovrà corrispondere un interesse al banco generando il debito pubblico. Vengono accordate ai cittadini, vista la nuova situazioni, la libertà politica, quella di parola, di pensiero, di azione, certo entro i limiti della legge. Così si svolgono le prime elezioni vinte dalla destra grazie al 52% dei voti. La sinistra è così all' opposizione ma in realtà si oppone soltanto saltuarialemte e su questioni di poco conto e spesso la sua opposizone si basa su certe leggi che andrebbero ad intaccare gli interessi economici di questa o quella famiglia vicina,sempre per questioni economiche, al partito. Dopo du anni il governo cade per il mancato sostegno di un gruppo vicino al proprietario dell' industria farmaceutica isolana, sulla quale si voleva far approvare una legge che ne avrebbe stabilito un controllo sui prezzi dei farmaci e una tassa sulla loro vendita. Si ripetono quindi le elezioni e stavolta vince la sinistra. I motivi di questa vittoria si trovano intorno al fatto che la popolazione non ha gradito il fatto che il governo precedente non ha neppure tentato di realizzare il programma che aveva presentato. Un anno dopo tra le gente del popolo iniziano circolare interrogatvi e malcontento, in base soprattutto al fatto che, elezione dopo elezione, le cose sembrano sempre peggiorare, e si nota, sempre con maggiore coscienza, il fatto che i due schieramenti non sono affatto diversi tra loro. Gli informatori di polizia inviano anche alcuni rapporti sempre più frequestio di persone che considerano il passato regime precedente la rivoluzione come migliore e più pragmatico di quello attuale, fatto da personaggi ambigui mossi da interessi personalistici. Non è più quindi, per il potere centrale, sufficiente l' esitenza di una effimera opposizione legata a filo doppio, come ben sappiamo, agli stessi organismi semi-segreti della maggioranza, ma bisogna che quella parte minoritaria del popolo venga rappresentata da altre forze politiche che si oppongano ad entrambi i grossi schieramenti ma siano effettivamente funzionali ad essi e quindi al sistema. Vengono così creata, apparentemente nascono spontaneamente, due forze politiche dette "estrema destra" ed "estrema sinistra" che si accusano e si odiano vicendevolmente e che criticano apertamente ora la sinistra (l' E. D.) ora la destra (l' E. S.) soltanto per poi fare accordi politici con loro e prendere finanziamenti sottobanco. Frattanto la banca prospera e la gente non sa più come pagare il mutuo della casa che a molti viene tolta perchè non viene più corrisposto il saldo del debito. Scaduto il mandato elettorale, dopo una campagna elettorale scandita da accuse reciproche tra destra e sinistra, l' informazione di stato e quella privata (in mano a magnati più o meno collegati ai partiti principali) è scandita dal racconto giornaliero degli scontri avvenuto tra i militati dell' ES contro quelli dell' ED, dalla conta dei feriti, dalla repressione della polizia. Questi argomenti fanno si che venga quasi dimenticato il grave problema che affligge le famiglie, quello del debito con la banca e quello del debito pubblico, che sembra aumentare, diminuire stabilizzarsi ma sembra non voler mai finire. In tutta questa situazione si viene a creare una nuova scuola di pensiero di uomini liberi che iniziano a parlare di un potere uncico che si finge non tale per controllare tutto e tutti, che questo potere fa capo ad associazioni segrete, che la banca è proprietaria del destino economico e quindi materiale del popolo e che essa è in mano ad alcune famiglie che detengono quindii un potere assoluto su politica e finanza, che bisogna riscoprire le origine del loro popolo, di quali riti era fatto, di quali abitudini, di quale spiritualità prima che elementi estranei arrivassero e, nel corso del tempo, alienassero tutto il suo sentire fino all' indottrinamento totale, che il nemico non è una data arte politica ma il sistema tutto e che per tanto bisogna boicottare le elezioni e passare queste idee agli altri per fare breccia e liberarsi della tirannia. Questi personaggi, iniziano a far colpo tra la gente anche se i più li considerano pazzi o addirittura non ne hanno mai sentito parlare. Capita però che ogni tanto qualche personaggio illustre ( per tanto ascoltato dal popolo) propagandi simili idee. A volte vengono ignorati dalle istituzioni che non gli danno spazio sull' informazione, quando diventano pericolosi arrestati e messi a tacere perchè accusati falsamente di propagandare il passato regime o di voler sobillare il popolo contro lo stato democratico che i popolo stesso, così dicono, ha voluto in questea forma. Succede però che uno o due di questi personaggi riescono talemte a fare breccia tra le gente che non si riesce a farli tacere ed allo capita che muoiano in strani incidenti automobilistici, con un avvelenamento dovuto all' assunzione di sostanze nocive che l' uomo in questione, si dice, era abituato a prendere, che muoiano di infarto pur non avendo mai sofferto di cuore, che vangano ammazzati in delle rapine dove sono le uniche vittime, che si "sucidino" con una pistola impugnata con la destra 8anche se il "sucida" era mancino) o impiccandosi con una corda che lascia il segno sul colllo dall' alto verso il basso invece che dal basso verso l' alto, ed altre poco simpatiche situazioni di questo genere. La gente, successi questi fatti, inizia a farsi domande per un breve periodo finchè non succede un fatto nuovo, come l' arreesto di un funzionario governativo, che riempie le pagine dei giornali e, di conseguenza, i pensieri delle persone. Tempo dopo taluni di questi personaggi vengono accostati a questa o quell' area politica ccetabile,, quindi non estrema, e che gli si vengano dedcate piazze o vie riabilitandone la memoria e facendo di loro uomini fedeli allo stato che volevano migliorare (e non abbattere come invece è nella realtà).

    Non darò una conclusione a questa storia, ma spero di essere chiaro. Accetterò qualunque tipo di commento, ma spero di trovare tanti d' accordo con me.

    PS: L' unio tipo di democrazia REALE non è quella rappresentativa, espressione del potere alto-borghese, ma quella diretta ed organica.
     
  6. Marder II

    Marder II

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    Quoto.Re d'Italia,se le democrazie sono in realtà così insoddisfacenti,ecco che esce fuori il regime che almeno lavora per il paese...o dovrebbe.
     
  7. Mikhail Mengsk

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    Che è un'utopia ora come ora.


    Il malloppone non capisco dove voglia andare a parare...
     
  8. SkySpace

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    ...e non farà nulla.quando si va in un regime si va dalla padela alla brace!
    l'unico governo è quello che lavoro 24su24 per il popolo,fa tutto per il popolo,che si trasparente nelle sue azione e migliora la comunicazione tra popolo e governo,combatte il male e le ingiustizie...che sia pulito,la corruzione è il primo passo per rovinare il governo.e naturalmente stipendi medi e non esuberanti.
     
  9. Wotan Masseblut

    Wotan Masseblut

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    Descrive quello che è accaduto più o meno a tutti gli stati democratico-rappresentativi con un esempio.
     
  10. Wotan Masseblut

    Wotan Masseblut

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    Un regime può essere repubblica e può essere monarchia, può essere democrazia può essere totalitarismo, può essere dittatura militare e può essere perfino democrazia diretta. Perfino la Comune di Parigi o l' Ucraina di Machnov erano regimi. REgime non sta per dittatura ed in ogni caso la mia conclusione non esaltava nessun tipo de regime se non quello puramente democratico diretto ed organico.
     
  11. archita

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    ogni popolo si merita il suo governo in genere..nel senso che un regime politico non lo si sceglie stile civilization ma si sviluppa nell'ambito della cultura nazionale ( tenendo conto dell'influenza di altri fattori come religione,eventi bellici,influenza culturale straniera..) e che nel processo storico assume gli aspetti più "adatti" per determinate circostanze che possano minacciare la nazione o lo stato interessato e difatti le circostanze storiche hanno determinato fondamentalmente due forme di democrazia, quella anglosassone e quella europeo-continentale ;)

    storicamente è provato che i sistemi democratici come noi intendiamo erano nati e sviluppati soltanto nei paesi anglosassoni dove già erano insiti nella loro cultura nazionale i principi legalitari e filosofici contro il Sovrano senza però avere necessità di sradicare radicalmente le strutture fondamentali dello Stato e quindi conservando anche il principio dell'autorità statale però spogliato dal carattere assolutistico e personale del Sovrano e da qui la forza delle istituzioni insieme allo spirito democratico :approved:

    invece la democrazia "continentale" sviluppatasi con la Rivoluzione Francese nasce con presupposti diversi cioè senza si determina in un contesto culturale e sociale che non ha conosciuto lo scontro fra la Corona e contropoteri istituzionali e dunque una volta eliminata la Corona è rimasto però il carattere assolutistico dello Stato che difatti ritorna ad essere "absolutus legis" per il principio della "sovranità popolare" investita del potere regio e svuotando ogni contropotere di ogni legittimità nel limitare la volontà dello Stato-Re...

    difatti la Rivoluzione Francese nell'eliminare ogni elemento "controrivoluzionario" e nel voler difendere lo Stato da minacce esterne e interne ha di fatto permesso il coagularsi in mani di gruppi oligarchici e poi di individui dei tre fondamentali poteri dello Stato ripristinando se non di nome ma di fatto la monarchia paradossalmente :contratto:

    dopo la rivoluzione francese la democrazia imitata o adottata nel resto del continente è di fatto il mantenimento del potere "regio" dello Stato e dunque dotato di facoltà "ingegneristiche" della società non accettando forme di autogoverno o autonomie all'interno del sistema e da qui l'attitudine diffusa dei governi europei a gestire direttamente tutti gli aspetti della società fino ad oggi ;)
     
  12. Re_d'_Italia

    Re_d'_Italia

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    Ammetto che tra il post sull'economia e questo mi gira un po' la testa! :D:D

    Bene, sono convinto che se fosse applicabile la democrazia diretta sarebbe la forma migliore. Ma non ci sono i presupposti. Vi faccio un esempio se in Italia si applicasse una democrazia diretta domani lo stato si troverebbe in fallimento perché come primo provvedimento avremmo preso quello di abolire le tasse! :contratto:

    C'era prima chi parlava di affiancare uno staff economico. Sì, ok, però chi lo nomina questo staff? Se su 20 persone dello staff tutte sono pulite e anche una sola è corrotta questa fa' andare in malora tutto l'ingranaggio.

    Tiro le coclusioni. Rimango del parere che la democrazia sia inefficiente, ok, ci siamo, su questo mi pare siamo d'accordo. C'è da dire che è il "male minore" (almeno da quanto ho capito sin qui) perché se nella democrazia di capita un brutto governo alle prossime elezioni lo puoi cambiare (sempre se la maggioranza non si metta in mente di rieleggerlo :facepalm:). Nella dittatura e nella monarchia, invece, rimane quello e te lo tieni, in più le libertà individuali sono quantomeno più "limitate" che nella democrazia (si spera :D:D).

    La verità, secondo me, è che non esiste, arrivati ad oggi 13 gennaio 2010, un sistema di governo IDEALE. Potrei affermare che è un'utopia e che non sarà mai realizzabile per la razza umana. Condividete?

    P.S. Archta scusa l'ignoranza non ho capito molto bene la differenza democrazie anglosassoni e democrazie continentali :humm: Se me la spiegassi (ripeto è colpa mia pure l'ora non mi aiuta :D:wall:) ancora una volta te ne sarei grato! :ador::approved:
     
  13. Wotan Masseblut

    Wotan Masseblut

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    Inserisco uno schema che vale più di tante parola e forse chiarirà la mia posizione e la mia idea quando parlo di democrazia diretta ed organica.
     

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  14. Re_d'_Italia

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    bhè questa alla fine è democrazia "rappresentativa" perché ogni "corporazione" elegge il proprio "rappresentante"...
     
  15. Wotan Masseblut

    Wotan Masseblut

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    Proprio quello che vorrei, la fine della tirannia dei poteri forti e l' inizio del governo dei migliori, riconosciuti ed eletti direttamente dal popolo, il quale conosce personalmente i propri eletti. Sarebbe la fine del terrore bancario, delle menzogne mediatiche, dei partiti asserviti a gruppi di potere finanziario, di inutili stipendi a gente che se ne frega del popolo e risponde ad interessi d' altro tipo.
     
  16. Armilio

    Armilio

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    E secondo te con questo sistema non si formerebbero gruppi di interesse?
     
  17. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Ma se tutto parte addirittura dalle imprese... Non riesco ad immaginare niente di più falsabile: dalla Fiat sai chi uscirebbe come "rappresentante"? Lapo Elkann come minimo :asd: Troppo facile per un dirigente ricattare i propri lavoratori, e il segreto elettorale durerebbe 5 minuti in un'azienda.

    E chi non lavora in un'impresa? Gli statali? I liberi professionisti? I disoccupati? I pensionati?

    Secondo me hai descritto il sogno del capitalismo, dove il potere NASCE dalla sfera economica di un paese.
     
  18. Wotan Masseblut

    Wotan Masseblut

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    Non uscirebbe Lapo Elkann perchè il voto di Lapo Elkann e la sua famiglia conterebbero dentro la fabbrica come l' ultimo voto dell'ultimo operaio, sempre che non si faccia come in Argentina nelle FASINPAT, cosa assai più giusta secondo il mio modesto parere.
     
  19. Wotan Masseblut

    Wotan Masseblut

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    Si foormerebbero di certo, ma sarebbe molto più difficile controllare tutto dal basso invece che dall' alto (come succede ora attraverso la banca mondiale e tutte le banche a lei agganciate, l' FMI e le multinazionali). La voce di quelli che fanno politica nelle strade e non nei tg varrebbe come se non più di quella dell' ex segretario di partito (poichè di partiti non ci sarebbe più bisogno).
     
  20. j4c0p0

    j4c0p0

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    w Wotan Masseblut, w la democrazia diretta e w l' anarchismo! :approved:
     

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