Ciao a tutti. Mi è sempre piaciuta l'idea di frequentare un corso di laurea per prendere quella in storia (per chi non lo sapesse ho 19 anni e tutti i problemi economici e non derivanti da quest'età). Il punto è che mi sconsigliano tutti di iscrivermi a tale facoltà, spiegandomi che con una cosa così non troverò mai lavoro e mi consigliano di iscrivermi a economia e commercio o robe simili Voi che ne pensate? Mi conviene la laurea in storia o è un'impresa disperata?
sono nella tua stessa identica situazione..un mio amico si è iscritto a tale facoltà ma non credo potrà fare più del professore...e comunque dovrà superare un bel poì di concorsi prima
Prima di tutto, in che università andresti? Vai sul sito della facoltà di lettere e filosofia dell'università in questione e leggiti il manifesto degli studi, il piano di studi, gli esami, le lauree magistrali, e guarda se ti interessano. Ad ogni modo non fare assolutamente qualcosa che non ti piace, soprattutto se è un corso molto serio.
Se ti interessa una facoltà che sia un pò più pratica di lettere e filosofia (e con un migliore rapporto laureati-occupati dopo un anno dalla laurea) e che contenga comunque molta storia, ti consiglio scienze politiche. Si danno, a parte gli esami sociologici che non servono a una mazza, esami di economia e di diritto che possono essere utili nel mondo del lavoro. Io alla specialistica ho dato 7/14 esami di storia fra cui storia dell'Africa, storia dell'Asia etc etc. Adesso le cose però sono cambiate con la laurea magistrale quindi ti invito anche io a leggere i manifesti degli studi e a consultare il sito della facoltà di Scienze Politiche più vicina a te. P.S. NON C'E' MATEMATICA in nessuna forma e sostanza, persino le aule hanno nomi propri o lettere e mai numeri.
Alla statale di Milano. Ho letto sul sito che si puà lavorare nell'insegnamento superiore ed universitario, si può fare il ricercatore, l'archivista, la guida nei musei, il giornalista e insomma tantissime cose. ma quello che c'è scritto sulla carta corrisponde alla realtà?
Hai fatto scienze politiche a Genova? Ma è vero che ve la menate senza fare niente? Perchè a ingegneria, medicina e scienze MFN è questo il clichè, io sarei ingegnere ma questi luoghi comuni mi danno abbastanza fastidio, sembra che solo noi ci sbattiamo. La cosa più facile è diventare insegnante alle superiore, ma devi fare anche la magistrale, altrimenti non puoi farlo. Insegnante universitario devi essere dotato, avere fortuna ed avere gli appoggi. Scordati la meritocrazia, salvo casi rari. Anche qui a Genova i professori la metà sono imparentati fra di loro. Il ricercatore universitario te lo sconsiglio assolutamente, se non vuoi morire di fame, a meno che non parti dal presupposto di andare all'estero. L'archivista, la guida nei musei, il giornalista in teoria sì, ma devi combattere con coloro i quali hanno frequentato quei corsi di studio simili che attiva la facoltà, e non ho la sensazione che si trovi molto lavoro. Ma se hai l'inclinazione a una di queste professioni, vai, vai e poi vai a storia; tieni presente però che ci sono molti altri esami con materie affini o integrative.
La cosa più facile è diventare insegnante alle superiore, ma devi fare anche la magistrale, altrimenti non puoi farlo. Insegnante universitario devi essere dotato, avere fortuna ed avere gli appoggi. Scordati la meritocrazia, salvo casi rari. Anche qui a Genova i professori la metà sono imparentati fra di loro. Il ricercatore universitario te lo sconsiglio assolutamente, se non vuoi morire di fame, a meno che non parti dal presupposto di andare all'estero. L'archivista, la guida nei musei, il giornalista in teoria sì, ma devi combattere con coloro i quali hanno frequentato quei corsi di studio simili che attiva la facoltà, e non ho la sensazione che si trovi molto lavoro. Ma se hai l'inclinazione a una di queste professioni, vai, vai e poi vai a storia; tieni presente però che ci sono molti altri esami con materie affini o integrative.[/QUOTE] Ok tieni conto che sono decisamente povero e non posso permettermi laurea in storia, magistrale, master ecc ecc. Gli esami li ho visti tutti e per me sono più che fattibili, il problema è appunto il fatto della meritocrazia e delle possibilità. Mi ricordo un docente in Beni Culturali dell'università di Pavia (che come possibilità di lavoro penso sia simile a storia). il primo giorno di scuola ha detto ai suoi ragazzi << Bene, voi siete cinquanta...mettetevi bene in testa che uno di voi troverà lavoro come guida, ricercatore o simili; altri due finiranno a fare i commessi in un museo mentre per tutti gli altri sarà come se aveste finito le superiori senza più continuare, perciò pensateci bene>>
Non voglio immischiarmi nei fatti tuoi o risultare offensivo, ma se davvero sei decisamente povero l'università non ti chiede una grossa percentuale sulle tasse, o anche tutta la seconda rata, ti fornisce vitto e alloggio quasi gratis, ti paga i libri. Ma devi essere proprio decisamente povero, almeno dove frequento io (in sostanza, o vivi da solo facendo l'apprendista meccanico e simili a 800 lordi al mese, o truffi lo stato).
Per me il discorso è un pò personale perchè avrei la fortuna di andare lavorare nella ditta dei miei ed anche questo ha influito però comuque di fondo l'anno scorso ho scelto Economia invece che Storia anche e sopratutto per questo motivo.
Se laurea=lavoro allo lascia perdere... Se università=imparare allora iscriviti. Ti avverto che l'ambiente accademico italiano però è 'na schifezza...
Non dico questo, dico però che non posso fare la laurea in storia, quella magistrale e il master per poi andare a 30 anni a insegnare alle medie insomma
Ma poi chi le ha viste le cattedre da insegnante? Io ci son passato e ti dico che se hai molta fortuna e bravura (a meno che tu non abbia agganci) puoi sperare di fare il ricercatore... Purtroppo in italia è un lavoro pagato malissimo e spesso frustrante perchè non ti danno i mezzi per fare il tuo lavoro e perchè spesso ti ritrovi a fare il segretario a "idioti e mafiosi"...che sarebbero i baronetti delle facoltà.... Se poi riesci a trovare lavoro all'estero o per conto di università estere allora si comincia a ragionare... Quelli che han fatto la facoltà con me son dispersi a fare i lavori più assurdi, tranne un paio di raccomandati...
bè suppongo sia un discorso senza senso almeno fino a che non si dimostrerà che dare un esame di matematica 1, matematica 2, analisi, citologia etc etc sia più difficile o più sensato che dare un esame di diritto costituzionale, economia politica, diritto privato o storia contemporanea. Semplicemente sono materie diverse in cui occorrono abilità e intelligenze diverse. Però sono abbastanza scettico sul valore di questi confronti. In attesa di stabilire se è più difficile dare un esame di mate o di diritto, una cosa però te la posso dire: "Loro sono invidiosi perchè NOI abbiamo la figa!"
Anch'io ci avevo pensato, come te e tantissimi altri frequentatori di questo forum, all'incirca della nostra età (ne faccio 23 a ottobre). Alla fine ho scartato l'opzione, un po' perchè non mi piace il genere di lavoro a cui da sbocco ed un po' perchè c'è il serio rischio di non trovarlo neanche quel lavoro. E non mi andava di studiare per qualche anno qualcosa che mi piacesse e lavorare per il resto della mia vita in un ambito che non c'entra nulla, nè con la storia, nè con la laurea in generale. Detto molto onestamente, il grafico che spesso si vede in giro dove viene mostrata la % di laureati che trovano lavoro ad un anno dalla laurea, divisi in base alla facoltà scelta, è stato MOLTO convincente. Devo ancora arrivare al punto in cui potrò dirti se ho fatto bene o male. Ho due amici che hanno tentato una strada simile: uno ha optato per una "variante" forse più spendibile, archeologia. L'altro invece fa proprio storia a Parma, ed è il primo a dirmi sempre di essere consapevole di avere limitate possibilità di trovare impiego, e solo se riesce a raccogliere una sfilza impressionante di 30. Se vuoi il mio personalissimo consiglio, prima di buttarti in un avventura simile, valuta molto attentamente se non esiste nient'altro che senti ti possa piacere. Io, appassionato di strategia (cioè prendere decisioni su come usare risorse limitate) a cui la vita militare era preclusa/inadatta, ho intrapreso una strada che spero mi possa portare ad un punto in cui potrò prendere delle decisioni in un contesto diverso da quello militare, ovvero quello aziendale. Per far ciò ho dovuto ingoiarmi un anno di matematica ed affini, che indubbiamente fa schifo ed altrettanto indubbiamente è utilissima in qualunque cosa, ed ora sono abbastanza contento della scelta fatta. Ma questa è una mia scelta, tu potresti trovare interessante un'altra cosa totalmente diversa. Il punto è che son d'accordissimo sul non studiare qualcosa che non ti piace per niente, ma tieni conto che non sempre ci sono quelli disposti a darti soldi, anche pochi, per far qualcosa che ti piace tantissimissimo. In medium stat virtus. Il laureato in storia non ha molto uso per qualcuno che vuol vendere qualcosa, a meno che non ci sia qualcun'altro disposto a comprare ciò che lo storico scrive per leggerselo. Ma non si parla di calcio, o gossip, e non tutti si chiamano Valerio Massimo Manfredi. Quelli disposti a cacciare soldini per leggere di storia non so quanti possano essere. Sicuramente non di più di quelli che vorrebbero scrivere. Escludendo il privato rimane lo Stato (inteso in senso lato, anche provincia comune e regione) o un'altra istituzione, tipo l'università... Ecco, ti basta un po' aver letto le notizie poco simpatiche che si sono lette negli ultimi mesi/anni per capire che anche qua la situazione non è rosea...io non farei troppo affidamento sulla volontà dello Stato, specie in questo periodo, specie con questo governo, od uno affine, di stipendiarmi a vita. Anzi, la tendenza è a liberarsi di questo genere di figure...ci sono tonnellate di insegnanti precari, e non ci sono i soldi per renderli di ruolo...perchè dovrebbero assumerne altri? Poi ci si aggiungono i raccomandati, la corruzione e tante altre simpatiche cose, comuni un po' a tutto, ma che qua peggiorano le cose. Non c'è nessuna laurea che ti garantisca il posto, ma ci sono quelle con più rischi e quelle con meno. Io non ho esperienza lavorativa di alcun tipo, ma a logica, metterei Storia nella prima categoria. Morale della favola, se tutto il resto ti fa schifo, falla, con il coltello fra i denti e pronto al peggio, ma falla. Se però non sei in quella condizione, valuta anche altre cose oltre a "cosa mi pare più figo". Qua http://www.almalaurea.it/universita/altro/storia2001/ trovi una ricerca interessante, se ti va di leggere. E' vecchia, del 2001...nel frattempo c'è stato l'11 settembre, l'iraq, il petrolio alle stelle la crisi, 2 governi berlusconi ed uno prodi...insomma, è preistoria Però mi pare abbastanza affidabile...le università considerate mi sembrano le migliori nel campo umanistico...solo non dare troppo peso ai dati sulla facoltà di economia, dato che mancano i dati più rilevanti per te (che presumo sia in zona milano) ovvero Bocconi, PoliMi (NOI GESTIONALI NON SIAMO ECONOMIA, ma vabbè, cugini...) e Cattolica.
se non storia ero tentato di fare qualcosa senza matematica, quindi o Menagment o Comunicazione e società (marketing), non so se rientrano nel Lato Oscuro