La Chiesa

Discussione in 'Off Topic' iniziata da SkySpace, 24 Maggio 2010.

Status Discussione:
Chiusa ad ulteriori risposte.
  1. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    boom! Headshot! Xd
     
  2. SkySpace

    SkySpace

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    essere Cristiani non vuol dire perdonare sempre e siccome non sono Dio nè Gesù Cristo non lo perdono per i suoi modi aggressivi e maleducati contro ogni cosa che riguarda religioni,chiesa..ecc!
     
  3. l'emanuele

    l'emanuele Guest

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    quoto glielo dissi anchio a quattrocchi qualche giorno fà ma niente...(purtroppo):(
     
  4. maie

    maie

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  5. l'emanuele

    l'emanuele Guest

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    che si è fumata la tizia???

    conosco un buon esorcista gli facciamo una visitina??:asd::spinta::D
     
  6. Bondye

    Bondye

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    Chiesa... non mi piace... non sono cattolico (o almeno non sono praticante) ma la religione cristiana in generale mi piace. Non mi piace l'istituzione CHIESA, non piace che il vaticano abbia troppo potere economico (mentre molte chiese cadono in rovina), non piace che nascondano i preti pedofili per non far fare brutta figura ai bravi preti, non mi piace il potere politico che hanno alcuni pezzi da novanta della chiesa (almeno in Sicilia, ma penso un po' ovunque).
     
  7. vota dc

    vota dc

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    Però per un cristiano la Chiesa cattolica dovrebbe essere considerata la peggiore ad eccezione di quelle sperimentate fino ad ora.

    Cioè...proprio non c'è confronto con le altre chiese cristiane.
    Quella anglicana è nata per capriccio di un re grassone che non era neanche veramente innamorato. Il capo della chiesa anglicana è la regina Elisabetta nota trafficante di mine e probabilmente assassina della nuora. Il capo "carismatico" cioè quello che detiene il prestigio invece ha detto che bisognerebbe mettere la sharia tra le leggi inglesi.
    Andiamo avanti con la chiesa calvinista. Nata perchè Calvino voleva mangiare carne durante la Quaresima si è presentata come chiesa flessibile e aperta salvo poi bruciare chi non la pensava esattamente allo stesso modo in maniera industriale. E a quanto pare cecità persino maggiore dei cattolici verso la società. In Olanda i cattolici sono passati dal 40% al 26% mentre i calvinisti dal 60% al 10%.
    C'è poi da considerare il paradosso che il gran macello i cattolici lo avevano compiuto nella lotta contro gli eretici (ed ovviamente andava bene a tutti essendo gli eretici sconfitti dalla storia) e i protestanti stavano accusando i cattolici in questa fase "calma" nella quale bruciavano qualche decina di streghe contro le decine di migliaia dei protestanti.
    Infine c'è la chiesa ortodossa che se ha permesso il comunismo nelle aree controllate vuol dire che non è molto autorevole.
     
  8. Topo

    Topo

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    ....:cautious:

    Fortunatamente non è obbligatorio sceglierne una per forza... ;)
     
  9. Darksky

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    @tutti: povero forum off topic, mi sa che mi tocca dare ragioni a coloro che consigliavano e consigliano di chiuderlo, se non fosse che per colpa di pochi si penalizzano in molti. Io dico meglio levarsi dalle scatole i pochi per un po' di tempo, lasciarli a parlare solo di giochi, che è meglio.

    Aggiungo: maie & company, il fine di quei messaggi, certamente provocatori, qual è ? Discutiamo in un forum, ci scambiamo opinioni, cerchiamo di spiegare agli altri, specie a chi non la pensa come noi, la validità delle nostre ragioni ? Forse se abbiamo culo, ne convinciamo anche qualcuno? Se è così, credi che utilizzando quel tono provocatorio riesci nell'intento ? Così riesci solo nell'intento di demolire le tue stesse buone argomentazioni, specie agli occhi di chi non la pensa come te. Ma a questo punto si deduce che a te non interessa il confronto ma solo la rissa, il cazzeggio o metterti in mostra. Dai buttiamo un petardo nella saletta professori, vediamo l'effetto che fa! E' vero, agire sempre stando attenti a non urtare la suscettibilità di minoranze/maggioranze razze religioni etnie etc etc è difficile e spesso è una gran palla che sfocia nel piattume e nel rischiare di non dire nulla per paura di sparare qualche merdone. Però contenersi un minimo non è poi così difficile.
    E ti scrive un anticlericale convinto (che non significa necessariamente essere ateo o agnostico).

    Ecco un buon punto di ripartenza potrebbe essere innanzitutto chiarire il concetto di Chiesa, alla luce specialmente dell'ultimo Concilio Vaticano che, correggetemi se sbaglio (non sono un esperto), ha esteso il concetto di chiesa dal clero o comunque dall'istituzione sino alla comunità di credenti. Se non erro, ora per Chiesa si intende il TUTTO. Boh non sono esperto di 'ste robe, magari qualcuno potrebbe parlare con più cognizione di causa.
     
  10. Bondye

    Bondye

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    No, la censura anche qui no...
     
  11. ange2222

    ange2222

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    Intervengo solo sull'ultimo punto: la fai troppo facile! :D
    la chiesa ortodossa era parte integrante del sistema di potere della Russia zarista.
    I bolscevichi rovesciarono il regime zarista con annessi e connessi mettendo in ginocchio la chiesa ortodossa che fu costretta ad allinearsi al regime sovietico.
     
  12. maie

    maie

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    Hai ragione, ho sbagliato nei modi. Ho già fatto mea culpa ma chiedo ancora scusa. In ogni caso, non scriverò più messaggi provocatori come quelli. Mi sono fatto prendere la mano. :sadomaso:
     
  13. l'emanuele

    l'emanuele Guest

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    avanti vi ascolto su una domanda un pò più mirata sul Concilio Vaticano (ultimo)
    visto che siamo pure in argomento Chiesa sarò poi felice di rispondervi a tutti!!!

    http://cronologia.leonardo.it/papi22.htm
     
  14. Blueberry

    Blueberry

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    Nel posto giusto
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    approfitto emanuele della tua disponibilità:
    si può dubitare sulle argomentazioni teologiche circa la spiegazione della vita e della vita ultraterrena?
     
  15. l'emanuele

    l'emanuele Guest

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    questa è una domanda che tanti si pongono e non sarai nemmeno l'ultimo a farla,molti altri ancora la faranno...!!!
    certo puoi dubitare se ancora non hai avuto, l'illuminazione (io la chiamo anche cosi)
    verso Dio oppure che magari ti sei accorto da poco che il Signore bussava alla tua porta già da tanto tempo che però ti sei accorto solo adesso(a me era successa una cosa simile tempo fà,ero tipo Maie)
    oppure che non credi in niente(ateo)o anche in un'altra religione,resta di fatto che il concetto fondamentale è che se non sei sulla retta via, hai possibilità infinite che Dio è li vicino a te,anche se non lo vedi puoi sempre sentirlo...
    (sentirlo)???

    ma invece prova a pensare ...se sei in armonia con Dio puoi anche sentire la sua presenza vicino a te!questa cosa è più accentuata se si è in un momento di dolore,magari anche grande dolore senti qualcuno vicino a te che ti ama (quando sei solo immerso nel tuo dolore)
    oppure la trovi al contrario nell'amore quell'amore al quale non si trova spiegazione logica,nè scientifica!!
    non ci possiamo elevare a Dio se Dio non ci eleva!(cit.)
    La gente si fa idee diverse di Dio. Per alcuni Lui è il Creatore. Ciò significa che era presente quando il mondo fu creato, ma che ora è assente. X qualcuno è il Giudice, è legato al Giorno del Giudizio. Quindi ora deve essere assente, poiché ci sì rende conto che non vi è giustizia, in questo mondo!!! Per queste persone, vi è la speranza di essere portate un giorno davanti al Giudice del mondo e forse allora potranno verificare che Dio è realmente presente; attualmente non lo è. C'è anche chi pensa: " Dio era presente quando mi ha creato, ma ora non è più di fronte a me. Non è dove mi trovo io, poiché Lui è in cielo e io sono sulla terra. Perciò non sono in presenza di Dio ".
    È evidente quindi che non solo chi non crede in Dio, ma anche chi ci crede, chi guarda a Lui come all'Essere celeste, che risiede in cielo, sono parimenti lontani da Dio!!! Arrivando alla filosofia della Presenza, troviamo che ciò che vediamo, udiamo e sperimentiamo attorno a noi con i nostri sensì, e quello che chiamiamo " presente ", mentre ciò che i nostri sensi non riescono a percepire, sembra essere assente. In realtà però, oltre quello che percepiamo è presente qualche altra cosa; e nonostante la presenza di tante cose, che gli danno conforto, benessere, felicità, l'uomo è generalmente infelice, per l'inconscio desiderio di quella cosa. Ci si può sentire disperati, pur vivendo in un palazzo, in mezzo a ogni genere di piaceri e nonostante la ricchezza e le attenzioni si può continuare a essere infelici. Ma è anche possibile vivere molto felici senza piaceri, lontani dal lusso e dagli agi.:cautious:


    Che significa tutto ciò?? Significa che in realtà il mondo esteriore è più lontano da noi del mondo interiore e che vi è un mondo interiore immediato per il nostro essere, che è il primo di cui siamo consapevoli. Dato che siamo in presenza del mondo esterno, non riconosciamo il mondo interiore; tuttavia il suo effetto è lo stesso. Questo significa che una persona che vive in un luogo piacevole, circondata dal lusso, dalle cose piacevoli e o dagli agi, può essere invidiata e considerata molto felice e fortunata. In realtà, forse, potrebbe essere molto sventurata. A lei il mondo esterno ha dato tutto ciò che desiderava, ma il mondo interno, l'essere interiore, è infelice. Perciò qualche cosa manca, ed essa lo vorrebbe. Ciò mostra che la presenza interna è necessaria; la presenza esterna non è il solo benessere.:approved:


    Ma ora ci chiediamo: presenza interna di che cosa???? Molti diranno: " Sappiamo di essere talvolta infelici nonostante la ricchezza, gli agi, la gioia, gli amici e coloro che amiamo ". Forse essi non crederanno che vi è un'altra mancanza, la mancanza dell'ideale divino che li rende infelici. Altri pensano che la vita richieda un'aspirazione a progredire, e che sia la mancanza di aspirazioni che causa la più grande infelicità. Costoro pensano di non potersi evolvere nel lavoro che compiono, di non poter far meglio degli altri. Un pensiero simile è peggio della morte. La vita è illimitata e ha bisogno di spazio per espandersi ed elevarsi. Senza questo spazio, la vita è infelice. Ciò lo si riscontra non solo tra gli esseri umani, ma anche nella natura. Basta guardare al costante progresso del sole e della luna, la loro ascensione verso lo zenit, e poi il tramonto. Guardate la crescita della mezzaluna e il suo progresso fino a diventare luna piena. Vi è dunque un'aspirazione della mezzaluna a divenire luna piena. Questo progresso è la sola cosa che dà felicità o piacere o gioia nella vita; la sua assenza non è che morte.
    Per quanto deluso uno possa essere, per non avere una particolare professione, o un rango o posizione nella vita, egli manifesta entusiasmo ed energia non appena vede una possibilità per progredire. La sua delusione si manifesta solo davanti a un orizzonte chiuso. Anche se fosse nella profondità della terra, non avrebbe importanza, fino a quando può pensare: "Un giorno mi porterò ad un livello più elevato ".

    Un'altra cosa meravigliosa che vediamo e che convalida questa teoria è la tendenza di tutte le cose nella natura ad elevarsi. La tendenza della terra è di innalzarsi con montagne e colline. Quando le guardiamo e ammiriamo la loro altezza, anche il nostro cuore sembra elevarsi; quando le scaliamo il nostro cuore s'infiamma; se le osserviamo dal basso, pare che la terra stessa voglia alzarsi ed andare verso l'alto.
    Se poi consideriamo la perfezione dell'acqua nel mare, nell'oceano; come anche essa solleva le sue onde, ci pare che ogni onda alzandosi dica, tendendo le mani verso l'alto: " Portatemi in su, più su, sempre più in alto ". E' lo stesso desiderio che si nasconde in tutta la natura, quando si protende per raggiungere qualcosa di più alto. Cosi anche il fuoco. Gli antichi popoli della Persia sono stati chiamati adoratori del sole o adoratori del fuoco. In realtà non è che un simbolo per mostrare come, con la sua fiamma, il fuoco vuole ascendere. Esso partecipa al comune desiderio di ogni cosa: salire. Anche nella nostra vita è la stessa cosa. Chi cerca la ricchezza vuole diventare sempre più ricco; chi ricopre una carica vuole aumentare dì grado. Qualunque sia la meta, ogni cuore vuole salire più in alto.
    Ma questi sono desideri esteriori. L'uomo non si sente appagato se resta solo alla periferia esterna; esiste un mondo più elevato. Possiamo chiamare cattivo chi si diletta a fare del male, a procurare dolore a un altro essere, e sì mostra scortese; se però potessimo studiare la sua natura, ci accorgeremmo che anche questo individuo detesta la malvagità e la cattiveria. Il fatto è che il suo senso di giustizia non si è ancora svegliato. Se gli viene fatto del male, egli lo sente; è solo il male che fa agli altri che non sente. Egli è esaltato del male che fa e quindi non lo sente. Ma il fatto che non gli piaccia ricevere il male da un altro, dimostra che anche lui cerca la bontà.

    ;)

    In ogni cuore si trova il desiderio della bontà. Quando una persona pensa alla bontà e cerca la bontà in ogni essere al mondo, questa persona, per modo di dire, raccoglie bontà. Riconoscere la bontà negli altri, e come raccogliere dei granelli di bontà e seminarli nel nostro cuore. Quando invece uno cerca il male, vedrà solo del male in tutti. In questo modo egli si abitua al male e il suo mondo se ne riempie. Egli l'ha contemplato, l'ha cercato e l'ha creato. Vedrete che un individuo lamentoso si lamenterà sempre dei torti che gli altri gli fanno. Ricorderà gli errori di migliaia di persone. Nel suo cuore il mondo è registrato. E come un disco, il disco di tutti quelli che hanno fatto del male e operato ingiustizie.:cautious: Se lo esaminate bene, vedrete che questo individuo ha tanta cattiveria quanta ne ha accumulata, forse anche di più, poiché se un uomo ha in sé il male, ne raccoglie mille volte di più - diventa un tesoriere del male, un custode del male, benché in realtà sia scontento del male.

    Quando altri parlano del male, egli si sente buono e pensa di esserlo, di essere immune dal male. Vediamo questa particolarità della natura anche nei bimbi. Un bambino verrà a raccontare quanto è cattivo un altro, pensando: «Diranno che sono buono! . Questa tendenza cresce e si sviluppa; la vita imprime la cattiveria nella gente, il cuore viene segnato, e col tempo, il male si accumula e diventa un tesoro, un mondo interiore. Colui che aceumula il male non riesce a vedere il bene, dato che non esiste bene in questo mondo, ehe non abbia anche una scintilla di male in sé e non vi è male in questo mondo che non abbia in sé anche una scintilla di bene. Se solo una persona tentasse di trovare la seintilla del bene, la troverebbe; e se una persona cercasse una scintilla di male nel bene, troverà pure questa. Qualcuno può dire di un altro: " Egli è molto buono ". Ma il suo vicino dice: " Certo, è buono, ma tu non sai tutto di lui, voglio raccontarti ciò che fa! ". Quando si loda qualcuno, non c e forse sempre chi contraddice? Nella storia non è esistito nessuno di cui la gente non abbia parlato male. :cautious:
    Che cosa è veramente buono? La risposta è: non esiste una cosa " buona " o " cattiva "; vi è la bellezza. Ciò che è bello, noi lo chiamiamo bene. Ciò che in confronto al bello è " brutto ", noi lo chiamiamo " male " - sia che si tratti di costumi, di idee, di usi, di pensieri o di azioni. Ciò dimostra che tutto il fenomeno dell'universo è un fenomeno di bellezza. Ogni anima è portata ad ammirare la bellezza, a cercare la bellezza, ad amare la bellezza e a sviluppare la bellezza; Dio stesso ama la bellezza.
    In tutte le epoche le varie religioni hanno dato diverse valutazioni al bene e al male, dando loro il nome di virtù e di peccato. La virtù di una nazione è stata il peccato dell'altra - la virtù della seconda, il peccato della prima. Per quanto si possa viaggiare per tutto il mondo, leggere le tradizioni e la storia delle nazioni, troveremo sempre che ciò che una chiama male, l'altra chiama bene. Per questa ragione nessuno riesce a stabilire una norma universale per il bene e il male. La discriminazione tra il bene e il male alberga nell'anima umana. Ogni uomo può giudicare per se stesso, poiché in ogni uomo vi è un senso di ammirazione per la bellezza. L'uomo però non è soddisfatto di ciò che fa da sé, sente disagio, disgusto per i propri sforzi. Molti continuano a perseverare nelle proprie debolezze, o errori, oppure sono esaltati da qualche azione che il mondo o loro stessi chiamano male, continuando tuttavia a compierlo. Infine verrà il giorno in cui saranno disgustati e allora penseranno al suicidio. Non vi è più felicità per ìoro. Vi è felicità solo nel pensare o nel fare quello che si considera bello; l'azione diventerà virtù, diventerà bontà: questa bontà è la bellezza.

    Che cosa è la bellezza??? C'è la bellezza della forma, la bellezza senza forma, la bellezza del pensiero, la bellezza del sentimento, la bellezza dell'ideale. La bellezza non si vede solo nei fiori nei frutti e negli alberi si vede una bellezza ben maggiore nell'immaginazione e nei pensieri. Si ha la sensazione che si potrebbe dare tutta la propria ricchezza o perfino la vita X un pensiero meraviglioso o X un bellissimo sogno.(non mi sento più le dita)

    Forti ricompense sono stare date - in tempi antichi - a poeti, scrittori, pensatori che esprimevano la loro armonia in poesia o negli scritti. Ma non si potrà mai dare una ricompensa sufficiente per la bellezza del pensiero e dell'immaginazione. Vi e tuttavia una bellezza ancora maggiore: il sentimento di gentilezza, di sacrificio, di devozione e di amore. La bellezza che ha fatto il una tale impressione sul mondo che non morirà mai, la bellezza che sì ammira nella vita di Cristo, fatta di perdono, di amore per l'umanità, di dolcezza, di umiltà - è tanto grande che nulla può esserle paragonato. Non può quindi venire limitata a nomi o a forme o al mondo esteriore.

    Vi è la bellezza del pensiero, una grande bellezza di sentimenti, di sensibilità, di gentilezza, di altruismo e di abnegazione. Vi è però un progresso ancor più grande che si può attuare: la ricerca della sorgente della bellezza. Nella lingua inglese si dice: Il dono non è nulla senza il donatore ". Proviamo certamente una grande emozione nell'ascoltare la composizione di un grande musicista, ma sentiamo pure dentro di noi il desiderio di incontrarlo per poterlo ringraziare personalmente. Che gioia! Avete non solo ascoltato la musica ma incontrato il compositore! Potete esprimere il vostro piacere, dirgli quanto la sua musica vi abbia deliziato.

    Oppure, potete ammirare un ottimo quadro, ma sarebbe più intensa la gioia se poteste dire al pittore quanto vi piace la sua opera. Cosi è anche con l'amore della bontà: la costante crescita della bontà, la confortante ricerca della bontà negli altri, la coscienza di fare del bene agli altri é la gioia della propria bontà. A questo progresso non vi è limite. Questa bontà apparteneva a mio padre, a mia madre, alla mia amata, al mio amico, ai miei conoscenti, ad un estraneo ". Ma, sommando tutto questo, a Chi appartiene??? Non c'è Nessuno che io possa ringraziare?


    Si possono visitare diversi luoghi, palazzi, giardini meravigliosi, musei, si possono anche incontrare persone di ogni genere, ma sarebbe questo il desiderio finale? No di certo, sarebbe quello di incontrare il re! " Se solo potessi salutarlo, poiché tutta la bontà che ho visto e ammirato, mi fa desiderare di vederne il sovrano! ".
    Si può essere stati a lungo in corrispondenza con una persona molto lontana. In ogni lettera si leggono tante belle osservazioni e sì ammirano i suoi pensieri. Non sarebbe forse un grandissimo piacere incontrare quella persona a faccia a faccia? Così, alla fine, il desiderio di ogni anima è quello di trovarsi a faccia a faccia con i1 Proprietario della bellezza, a Cui tutta la bellezza e tutta la bontà appartengono.:approved:


    Se considerate questo tema dai punti di vista religioso, filosofico o scientifico, non vi è differenza alcuna fra i tre punti. Vi è solo una conclusione: che tutta la vita, con tutte le sue manifestazioni e varietà, è semplicemente la manifestazione di una sola vita. Il credente e il non credente si troveranno d'accordo nel riconoscere che vi è una sola vita dietro a tutto ciò, una sola sorgente di tutte le manifestazioni, una vita costante, che è come uno stimolo, un nutrimento, l'origine e il traguardo dell'intera manifestazione. Nessuno che veda questo con il sentimento, il pensiero, la sensibilità e con ammirazione potrebbe negare, per un solo momento, che la più grande felicità sarebbe di venire in contatto, in un modo o nell'altro, con " questa Sorgente di tutta la bellezza e bontà ", che si è cercata per tutta la vita e sempre ammirata progredendo sel sentiero.
    Esistono senza dubbio degli esseri che sono cosi assorbiti dalle ìoro necessità quotidiane, da non sentire il desiderio di cercare questa fonte; eppure un inconscio affanno per raggiungere la fonte è sempre presente. Se non è quello di trovarsi a faccia a faccia col Signore, sarà un altro ideale: se si ama la musica, di incon- trare il compositore; se si ama la pittura, di vedere l'artista; se si è interessati alle riforme, di vederne il capo; se si ammirano le grandi personalità, l'uomo più illustre. Qualunque sia l'attrazione di un uomo, egli sarà sempre felice di vedere la persona che identifica con ciò che ammira.
    Ma come è possibile trovarsi a faccia a faccia con la Divinità, con colui che è senza forma, senza nome, che non può mai essere rappresentato, mai sognato? Questo è un quesito intelligente e fino a quando non sarà risolto, chi pretende di trovarsi a faccia a faccia col suo Dio è un presuntuoso. E la risposta è: " La Divinità è un Essere separato, o è senza forma, senza nome e al di sopra di tutte ìe limitazioni? ".
    E certamente il desiderio della presenza di Dio che spiega la tendenza umana a costruire degli idoli e a venerarli. E' stato il desiderio di vedere la Divinità e di adorarla che ha portato l'uomo davanti al sole e davanti a un albero per adorarli. Questo però non lo poteva soddisfare, perché stava adorando un oggetto limitato. In verità la prima lezione sulla presenza di Dio è, come dice un filosofo: "Se non hai un Dio, createlo ". Quanto è vero che prima di raggiungere il concetto di Dio, bisogna crearLo proprio cuore. La parola " Dio" ha la stessa radice della parola " bontà " (goodness in inglese) ma la sua origine nella vec- chia lingua ebraica, " Yod ", " Yaw ", significa " ideale ". Lo Yaw e stato cambiato in "G ".;)


    Che cos'è l'ideale? L'ideale e qualcosa che noi creiamo. Quando pensiamo che una persona sia molto buona, pensiamo alla sua bontà, questa bontà ammanta la persona e le nostre tendenze artistiche e idealistiche ci aiutano a dipingerne la bontà nel migliore e più armonioso dei modi possibili. Possiamo renderla perfettamente buona con la nostra facoltà artistica. Questo si chiama ideale. Quando qualcuno desidera che una persona sia malvagia, egli descrive la sua malvagità e tutta la cattiveria che vi è e ne fa il proprio ideale di malvagità. Pensando alla propria madre o a un amico, egli se li ritrae in modo da arrivare all'ideale di bontà. Nessuno è in grado di farlo altrettanto bene per noi, quanto possiamo fare noi stessi.





    Nessuno puo essere così caro, cosi vicino , né figli, marito o moglie, ne amico quanto questo Ideale perfetto. Questo ideale non verrà mai meno. Sarà sempre vicino a noi qui e nell'aldila. Voi Gli appartenete. Siete venuti da Lui e a Lui tornerete. Nel sentire costantemente la presenza di questo Ideale nel cuore, si avverte il sorgere di ogni genere di bellezza, di ogni impulso, pensiero o immaginazione, di tutto ciò che emerge da se stessi o di ciò che si vede intorno. Alla fine si identificherà tutto con Dio. Per colui che crea la presenza di Dio, tutta la vita che lo circonda diventa una visione unica dell'Immanenza di Dio!:approved:


    spero di averti aperto abbastanza il mio cuore,se cerchi nel tuo puoi trovare la certezza che cerchi!quando??al momento giusto la troverai anche tu,se non l'hai già trovata:approved:




    (sorry x gli errori ortografici,nessuno è perfetto):)




     
  16. maie

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  17. Bondye

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  18. SkySpace

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    vergogna per cosa?:cautious:
     
  19. Darksky

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    l'emanuele devi riportare i riferimenti all'autore dello scritto.
     
  20. Bondye

    Bondye

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    È vergognoso fare copia e incolla di un lungo testo trovato sul web e spacciarlo per proprio (non l'ha messo tra virgolette e non ha citato l'autore)
    PS: non ho letto tutto il poema dell'emanuele...
     
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