Israele attacca flotta di navi di ONG

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Armilio, 31 Maggio 2010.

  1. silenziario

    silenziario

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    Indignazione a comando?! Forse non mi sono spiegato, a me non interessa la giaculatoria contro il governo di Israele. Bastano le loro azioni a metterli nei guai, di fronte alle persone, e di fronte agli altri governi, perfino alleati. Ricordo qualche tempo fa l'arresto da parte iraniana di alcuni militari britannici. Apriti cielo, ovviamente (e giustamente), come tutto ciò che riguarda l'Iran o altri paesi "canaglia". Se ben ricordo tutto si concluse con la liberazione dei militari...Fino a che punto arriva la convinzione di chi difende, sempre e comunque, le ragioni di Israele?
     
  2. Enok

    Enok

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    Caronte, la risposta te l'ha data kaiser85.
    Non era un segreto che l'intenzione degli organizzatori era rompere il blocco (assedio, embargo, prigionia) su Gaza; gli aiuti umanitari, quando non vengono sequestrati da Israele, bene o male possono arrivare attraverso altri canali.
    Ma il discorso non cambia: anche se era una protesta dal fine politico, sempre di protesta pacifica si tratta. E non venitemi a parlare di reazione esagerata quella dei manifestanti, solo perchè hanno reagito a bastonate contro dei militari in assetto da guerra. Quei quattro gatti turchi sfigurano persino nel confronto con Carlo Giuliani.
     
  3. morfeo89

    morfeo89

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    poche storie se mi attacchi una tigre senza motivo poi non lamentarti se ti fa male
    i soldati del IDF non avevano aggredito nessuno le ostilità le hanno cominciate e pacifisti, cazzi loro, cosi la prossima volta ci pensano loro a aggredire forze speciali
     
  4. Enok

    Enok

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    Abbordare una nave dall'elicottero imbracciando dei TAR-21 non ti pare un atteggiamento ostile? Dubito che abbiano chiesto il permesso, vista la reazione.
     
  5. GyJeX

    GyJeX

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    ma si son fatti riconoscere prima di abbordare ??
     
  6. Pandrea

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    Certo, ma se la tigre te la trovi davanti che mostra i denti non cerchi almeno di difenderti?
     
  7. silenziario

    silenziario

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    E ritorniamo al discorso di partenza, i colpi d'arma da fuoco che i pacifisti avrebbero sparato contro i soldati israeliani dove stanno? Io ho visto solo bastoni. Ripeto, nulla più di quello che succede fuori da uno stadio italiano la domenica pomeriggio. Magari avessero mandato qualcuno con la testa sulle spalle tutto questo non sarebbe successo, ma tant'è...la prossima volta davvero spareranno un siluro. Del resto, a vedere i titoli de Il Giornale di oggi, non mi stupisco più di niente....
     
  8. morfeo89

    morfeo89

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    guarda che i primi soldati sono scesi in armi anti sommossa poi solo dopo, sono passati a quelle convenzionali

    quello in mano al soldato non pare proprio un TAR 21
     
  9. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

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    La reazione è stata ampiamente e volutamente sproporzionata. Fare intervenire i corpi speciali significava semplicemente volontà da parte ebraica di combinare un grosso casino e dare una violenta lezione.

    Moshe Dayan: 'Israele deve sempre agire come un cane rabbioso, troppo pericoloso da importunare". Credo possa far capire abbastanza bene come pensa questo cane con 300 testate atomiche. Sicuro della sua impunità.

    Già il Consiglio di Sicurezza dell'ONU è riuscito nella miracolosa impresa di condannare quanto avvenuto senza nominare mai Israele, evidentemente i morti sono semplicemente scomparsi nel nulla, si sarà aperto uno squarcio nel continuum spazio-temporale, chi sa...
     
  10. Enok

    Enok

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    Parlando di stampa e dichiarazioni, ancora sto aspettando il commento del premio Nobel per la "pace". Semmai arriverà.
     
  11. generalkleber

    generalkleber

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    Fatti, ipotesi, domande

    L'evento recente mi ha fatto riflettere e condivido con voi quete riflessioni. Ogni addenda, a fatti, ipotesi e interpretazioni sarà ben accetta.
    Fatti.
    Una nave (o più navi: sotto l'ìaspetto politico e mediatico è irrilevante) carica di pacifisti e beni parte dalla Turchia per violare un blocco. L'organizzazione di questa nave ha dei costi elevatissimi. La nave è intercettata dalle forze militari di Israele, vi è uno scontro, poiché i pacifisti reagiscono, e vi sono morti e feriti. La nave è deviata verso un porto militare israeliano ove non possono giungere i mezzi di informazione. Molti dei pacifisti (tutti?) sono arrestati e alcuni subito espulsi. Gli eventi connessi con la nave bloccano i processo di pace in modo drammatico.

    Ipotesi sui fatti.
    Poiché nessuo mai getta i soldi dalla finestra, chi ha investito molti soldi nel viaggio ha certo uno scopo. Certamente molti dei partecipanti erano dei volontari ma, a giudicare dalle immagini, molti erano pronti a lottare. Certamente molti dei partecipanti avevano l'idea di recare beni alimentari ed altro a Gaza ma mi sembra improbabile che questo fosse lo scopo primo della nave.
    La nave aveva, una volta messasi in viaggio, due possibilità: riuscire a violare il blocco o essere fermata. In entrambi i casi l'iniziativa spettava agli Israeliani: o la lasciano passare o la fermano. Se la lasciano passare la nave ottiene un successo propagandistico enorme: Israele è debole, non è invincibile, non è in grado di far rispettare le sue minacce (cioé di bloccare Gaza). Nel M. O. simili echi propagandistici hanno un grande valore e la vittoria dei violatori, e dei dirigenti di Gaza, sarebbe considerevole. Se invece la nave viene fermata, allora ricade su Israele il biasimo di aver impedito aiuti umanitari e questo rivelerebbe la disumanità delle sue scelte politiche. In entrambi i casi Israele è in un angolo: come sceglie sceglie male. In realtà Israele non ha una vera scelta: se uno conosce un poco la logica storica delle sue linee politiche sa che l'unica ppossibilità è agire attivamente per impedire il passaggio della nave. Senonché questa azione militare ha esiti spaventosi e spropositati.

    Domande e risposte che non ci sono.
    L'obiettivo della nave era quello di spingere Israele in un angolo? A che scopo farlo proprio ora? Come mai tanti morti? Le forze israeliane sono tra le più addestrate e tanti morti appaiono difficili da spiegare. Un errore? Possibile, anche se improbabile, considerato l'addestramento e la scelta, anch'essa storica, di far di tutto per limitare al massimo le vittime civili. Se non è un errore allora si tratta di un ordiene esplicito di qualche autorità di Israele? Possibile ma improbabile, non fosse che per evitare il processo mediatico. Il risultato di una resistenza armata da parte dei pacifisti? Possibile ma improbabile. La resistenza c'è stata ma non tale da giustificare una strage. DEl resto la resistenza è avvenuta con bastoni, che certo possono anche uccidere ma ci mettono meno tempo di un proiettile. Del resto se la nave aveva lo scopo di provocare una reazione, allora proprio per massimizzare gli effetti doveva essere disarmata. Vero che nel caos degli attori del M. O. non si può mai escludere che una scheggia impazzita possa aver operato scelte autonome ma mi pare improbabile che i Turchi non abbiano vegliato sulla cosa.
    Ho idea che per molto tempo non avremo risposte.

    Le question internazionali sono complesse e quella del M. O. lo è particolarmente. Se lo scopo di un attore è quello di ottenere la pace allora non servono prese di posizione pro o contro: non si tratta di tifare per gli uni o gli altri. Anzi: la cosa rischia di essere controproducente. Al di là delle intenzioni, questa nave ha bloccato il processo di pace. Per ottenre la pace occorre che quelli che llitigano si mettano daccordo. La pace la si fa con i nemici e non con gli amici. I gesti di pace sono quelli che spingono i contendenti ad avvicinarsi e non ad allontanarsi. Qeusto significa che se noi scegliamo (sia pure animati da nobili intenzioni) a favore di tizio contro caio, di fatto remiamo "contro" e non "per" la pace. E in quell'area gli interessi "contro" sono, chiaramente, già sin troppi.
     
  12. morfeo89

    morfeo89

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  13. Enok

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    General Kleber, parti dal presupposto che la nave aveva il fine di screditare Israele agli occhi del mondo (debole se non faceva nulla, criminale se ha fatto quel che ha fatto). A me invece sembra che lo scopo della Freedom Flotilla fosse semplicemente quello di forzare il blocco imposto illegalmente su Gaza o perlomeno (ri)portare la questione all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale. Insomma, dare una mano alla causa palestinese (della gente che muore di fame, non di Hamas) e non screditare il "buon nome" di Israele. Non c'era mica la Siria dietro l'organizzazione della "manifestazione", ma l'affidabile Turchia.
     
  14. silenziario

    silenziario

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    Siamo OT. Comunque, non condivido l'assunto di partenza. L'attuale governo di Israele non vuole la pace, almeno nel senso di due popoli due stati. Vuole l'annessione della Palestina tout court. E questo lo ipotizza perfino la rivista Limes, non lo dico solo io. A dimostrarlo, le colonie che continuano a spuntare come funghi in Cisgiordania (contro il parere USA, cioè il principale mediatore), il continuo stato d'assedio di Gaza, la morsa attorno alla Cisgiordania, il mancato riconoscimento di qualsivoglia autorità palestinese (Hamas è stato espulso dal governo dell'ANP). Io penso che ad un'opzione del genere sia giusto opporsi, questo è il mio punto di vista.
     
  15. Pandrea

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    Kleber, perchè non considerare una terza via per Israele?

    Ovvero ci che fa qualunque paese civile. Si intima alla nave di fermarsi a bordo di un'altra nave (non un elicottero, già aggressivo di per sè), la si perquisisce e a seconda del risultato dell'ispezione la si fa o no proseguire, con giusta causa. Il tutto con personale addestrato ad operazioni di polizia civile, non esattamente le squadre speciali.

    In questo modo Israele non si dimostrerebbe nè debole nè aggressivo: il messaggio che passa è "a Gaza il blocco rimane, quello che passa lo decidiamo noi, se sono aiuti va bene se sono armi non vi è possibilità di passaggio"

    Ma temo che il problema sia che Israele non vuole nemmeno gli aiuti che sfamino gli esseri umani dentro Gaza, vuole uno sterminio per poi colonizzarla con i suoi coloni.
     
  16. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    Questo forse in una situazione "normale".

    E se la nave non si ferma per farsi perquisire? non rimane che abbordarla. E se nell'abbordaggio qualche testa calda assale i poliziotti cercando l'incidente a tutti i costi? come vedi si torna al punto di partenza.
    (d'altronde chi ti dice che non abbiano intimato alle navi di fermarsi?)

    Il punto di GK (che sostanzialmente condivido) e' che l'azione delle ong non poteva che mettere in difficolta' Israele, qualunque cosa facesse (una specie di "scacco matto"), indipendentemente da quale fosse il vero obiettivo dei pacifisti. Ergo anziche' contribuire alla pace era un'operazione che non poteva che allontanarla. D'altronde Israele aveva offerto di sbarcare ad Ashdod e, dopo controllo del carico, procedere via terra. Sembra un'opzione ragionevole, a meno che non si voglia a tutti i costi la prova di forza.

    Il problema del sedersi ad un tavolo di pace e' anche che presuppone che entrambe le parti operino nello stesso riferimento "culturale", e per noi e' un po' difficile capire i riferimenti loro. Tutti chiedono ad Israele di fare concessioni, perche' in fondo il nostro riferimento culturale e' che se A vuol fare pace con B allora inizia con qualche piccola concessione, cui seguiranno altre concessioni di B ecc. ecc. fino a convergere ad un accordo. Li' e' un po' diverso: se A fa concessioni vuol dire che A e' debole, quindi B alza la posta: ogni concessione di Israele e' vista da parte palestinese come una sua sconfitta ed una loro vittoria, non come un passo verso un accordo.

    PS: sinceramente non vedo una grande differenza tra abbordare una nave con un'altra imbarcazione o da un elicottero.
     
  17. archita

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    nell'organizzazione della flotilla non c'erano solo pacifisti innocui, c'erano fra questi ad esempio il vescovo latino-cristiano Hilarion Capucci arrestato per porto d'armi a favore dei palestinesi e a supportare l'iniziativa la turkish humanitarian relief foundation accusata di finanziare Hamas contro Abu Mazen in Cisgiordania come pure è coinvolto il massimo leader degli arabi di israele Raed Salah pure lui sotto inchiesta per appoggi finanziari ad Hamas. Inoltre lo scopo del viaggio oltre ad essere comunque provocatorio aveva anche un fine politico per Hamas nel senso che se fosse passato, l'arrivo di aiuti sarebbe stato subito strumentalizzato da Hamas come un loro successo e una loro iniziativa neutralizzando il blocco di Gaza politicamente essendo stato stabilito dalle autorità di Tel Aviv in risposta al loro successo elettorale nell'area. Quindi anche lasciandoli passare sarebbe stato considerato dagli arabi più oltranzisti come un successo che conferma la "debolezza" di Israele. L'errore è stato appunto quello di fermare la nave utilizzando forze speciali in modo goffo e pure umiliante ( anche se la storia dell'arma rubata mi sembra forse tirata per i capelli ), sarebbe stato meglio attendere le navi appunto in acque territoriali e usufruire del diritto di perquisizione secondo modalità consuete. Comunque la Turchia deve anche assumersi la sua responsabilità, inviare alcune navi battenti sua bandiera per forzare una situazione di un altro paese è pur sempre un iniziativa, sotto copertura di ong internazionali, politica e anche in questo caso "illecita"..è come se se, ammettiamo, gli USA mettono a disposizioni camion civili americane per fornire aiuti al Tibet che si autoconsiderebbe, al pari della palestina, uno stato autonomo.

    Inoltre mi sembra un pò ipocrita l'indignazione internazionale a più livelli, non solo politici, nei confronti di Israele mentre un incidente simile e con più morti ( anche se è vero che erano tutti militari ma in tempo di pace ) commesso da un paese che gode di una forma di "immunità" che Tel Aviv non ha non ottiene la medesima attenzione :facepalm:
     
  18. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

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    1) non mi pare.
    2) per quanto strano ti possa sembrare, una cosa sono dei civili, un'altra dei militari.
     
  19. archita

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    1) ne hanno parlato poco e non mi pare di aver visto mobilitazione di intelettuali, giornalisti e manifestazioni pro korea del sud nel mondo di dimensioni paragonabili anche se è pur vero che la Corea è "lontana" per noi europei...

    2) militari ma attenzione, non in tempo di guerra, un atto altrettanto piratesco :facepalm:
     
  20. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

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    Mi sembra un po' come il cavolo a merenda. Questa era una missione dove si portavano viveri a una popolazione che sta schiattando. Non mi sembra che la corea meridionale corra simili rischi. Paragonare le due situazioni lascia il tempo che trova, ma se ti va...

    I sudcoreani potevano pure difendersi, in quanto militari; questi mi pare praticamente di no. Io una certa differenza la vedo, onestamente. Sarà.
     

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