Prima dovresti trovare un articolo che recita che il sesso viene definito dalla legge e non dalla biologia. Senza contare che, mettendola su quel piano, anche gli uomini dovrebbero poter partecipare a Miss Italia.
la legge tutela lo status giuridico, lo status biologico è un altra cosa e la legge tutela diritti che superano lo "stato di natura" e tutela persone che per natura non avrebbero potuto godere diritti come i deboli,malati mentali, inabili, minoranze e quant'altro. Inoltre come ho detto prima un cittadino che è per legge donna a tutti gli effetti giuridici deve anche avere diritto a partecipare e ad iscriversi a manifestazioni e concorsi che concedono accesso solo ad individui di sesso femminile, per legge e per la costituzione è perfettamente lecito
La legge è una cosa e la costituzione è un'altra. Si parlava della seconda. Per quanto mi riguarda, legge o costituzione che dica il contrario, la donna è qualcosa di più che ormoni e chirurgia plastica. Ma già l'ho detto.
Sabato sera ho visto per caso la nuova trasmissione su rai3, "cosmo - siamo tutti una rete", condotta da Luca de Biase. A mio modesto parere una bella trasmissione, di qualità, bravo il conduttore anche se quando parla sembra con un piede nella fossa, temi trattati interessanti e non sempre i soliti servizi riciclati per l'ennesima volta. Si è anche parlato della storia di una famiglia italiana composta da due donne lesbiche e tre figli, più altri due gemelli in arrivo e del tipo di riconoscimento che lo Stato italiano e la legislazione riconosce loro, cioè nessun riconoscimento o tutela di sorta. Roba mica da poco insomma, visto il panorama televisivo e vista la scarsa tolleranza italiana per certe questioni. Hanno fatto un servizio sui transgender che si stima siano l'1% negli USA, cioè 3 milioni, anche se è una stima al ribasso. Una breve descrizione del servizio presa dal sito http://www.cosmo.rai.it/dl/portali/...tem-c7ecaad7-6d3d-444d-93bd-4b36635d9605.html : IL SESSO Infine un sensazionale documentario di National Geographic sulla scienza dei generi sessuali e i cosiddetti transgender, in cui si dimostra che l’identità sessuale non è sempre certa come si pensa. Due storie vere: nella prima un soldato americano della guerra del Golfo, in seguito a un esame medico, scopre di avere le ovaie; nella seconda, la vita di un bambino americano che si crede una bambina. Nel documentario si ripercorrono anche le situazioni di indeterminatezza sessuale nel regno animale. La seconda parte, quella sul bambino è davvero "interessante": Josy Romero (nato Joseph Romero), maschio (con gli organi genitali maschili), che cito testualmente dall'intervista (il/la bambino/a ha 7 anni) mostrata durante la trasmissione: <sono una bambina, ma ... ho il pene> Ha un aspetto femminile (alla fine del servizio, si ricorda che, inevitabilmente, il suo corpo comincerà a cambiare con l'arrivo della pubertà ma che alcuni scienziati hanno proposto una soluzione controversa che prevede l'uso di ormoni per ritardare la pubertà per dare più tempo per affrontare questo periodo delicato e decidere con maggiore maturità, tuttavia questi farmaci potrebbero avere degli effetti di lungo periodo), non vuole che le si taglino i capelli, copia i comportamenti della madre tipo quando va in bagno (cito la madre: "voleva fare tutto quello che le permetteva di esprimersi come una bambina"). I genitori avevano acconsentito affinchè fosse una bambina in casa, ma avevano timore delle reazioni del mondo esterno, che puntualmente non si sono fatte mancare: i genitori degli altri bambini che aspettavano schierati fuori dalla classe per vederla. Josy commenta: <È stato... brutto. La gente mi prendeva in giro perchè io ero un bambino.> Eccovi il link al video: http://www.rai.tv/dl/replaytv/repla...ay=2010-09-04&ch=3&v=29894&vd=2010-09-04&vc=3 a partire dal minuto 24.30 circa in avanti. In sostanza, l'identità sessuale di Josy (ma anche del soldato americano con le ovaie che ha deciso di sottoporsi a delle operazioni per diventare donna) non è dettata dal corpo ma dalla mente. Dov'è il problema? La verità è che l'Italia (non è la sola) non è in grado di accettare realtà che si discostano anche solo di un palmo dalla "normalità" imposta da preconcetti bigotti, intolleranti e omofobi che hanno avuto modo e tempo di radicarsi in profondità nelle varie culture. Il Bel Paese.
la costituzione è gerarchicamente superiore alla legge ed è la fonte della stessa il che vale a dire che lo Stato deve attenersi all'art.3 della Costituzione e legiferare per permettere pro legis la tutela delle transessuali nelle liste e concorsi femminili :contratto: per quanto mi riguarda hai forse biologicamente ragione ma sbagli dal punto di vista giuridico.
Già, infatti avresti dovuto trovare un articolo del tipo: Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, il quale è stabilito dalla legge, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Come per qualsiasi altra questione che viene subordinata alla legge. Per quanto riguarda l'intervento di maie: non esiste nessun problema. Ognuno fa quello che vuole con il proprio corpo. Ma non venitemi a dire che se un ragazzino si comporta come una ragazzina, debba considerarlo di sesso femminile. La biologia non è un'opinione. E mi intristisce sapere che, coloro i quali si circondano di un'aurea di pensatori, tanto da citare indirettamente la National Geographic, con i loro ragionamenti arrivino a declassare l'essere femminile ad un semplice stato mentale.
No, infatti. È l'organo genitale a identificare biologicamente il sesso. Che poi la persona rifiuti il proprio sesso è un'altra questione. Ed è qui il punto, qui che si aprono molteplici scenari e problemi. Personalmente non penso che sia questo che intendevano dire in quel servizio, anche perchè questo stato mentale di rifiuto del proprio sesso in favore di quello opposto viene giustificato (stando a quanto dice il servizio) su basi scientifiche: quando fanno riferimento alle analogie tra l'ipotalamo di una donna e quello di un transgender, e quando afferma che ci sono differenze causate dai livelli di testosterone sullo sviluppo del cervello. Ciao
Il fatto che tu abbia definito quella persona transgender (addirittura in contrapposizione alla donna) e quindi avallato implicitamente l'opinione che sto portando avanti, per quanto mi riguarda chiude qui la questione. Anche perchè non ho assolutamente voglia di addentrarmi in una noiosa discussione su apparati riproduttivi, gameti, cromosomi e compagnia cantante.
quando la costituzione recita su quanto è stabilito dalla legge implica in sè, essendo fonte della legge, che la legge va fatta nella direzione stabilita dai principi della carta costituzionale difatti c'è anche una legge ordinaria ( la legge 164 del 1982 ), in virtù dell'art 3 della Costituzione, che autorizza persino matrimoni sulla base dello stato psicosessuale e non biologico inoltre qua ci confondiamo, transgender o transessuale è chi ha interrotto l'iter giuridico e medico per assumere la condizione femminile ( o maschile ) e qui allora c'è il divario e la presunta "contrapposizione" inoltre nel tuo discorso neghi che persone intersessuali con condizioni biologiche non chiare ( sindrome di Klinefelter o Turner ) possano acquisire un sesso giuridico che desiderano ( o che più spesso i genitori scelgono ) perchè la biologia ha disposto veramente.
adesso te lo spiego in modo più elementare possibile: nell'articolo 3 il sesso inteso come stato giuridico è stabilito dalla legge. Ebbene la legge è subordinata alla Costituzione che ha fra i suoi principi fondamentali la negazione di forme di discriminazione. Dunque l'indirizzo generale della Carta impone alle camere e al Governo di legiferare in modo tale che i cittadini possano scegliere il sesso giuridico e godere dei diritti riconosciuti dalle leggi vigenti. In questa ottica giuriprudenziale, per ossequio all'indirizzo antidiscriminatorio dell'art.3, sono state approvate e poste in vigore leggi ( come la 160 ) in cui per lo Stato un cittadino che ha rettificato il proprio sesso giuridico è ritenuto donna o uomo con tutti i diritti sociali compreso di contrarre matrimonio e iscriversi in liste,associazioni ed enti pubbliche e private. Dunque tornando all'argomento di miss italia negare a priori la partecipazione di persone che hanno rettificato legalmente lo stato giuridico di genere comporta una violazione del dettame costituzionale. In parole povere Miss Italia, se ha davvero impedito eventuale iscrizione di persone giuridicamente riconosciute, ha commesso un atto anticostituzionale
Frena, frena... e questo dove starebbe scritto? Guarda che il testo in rosso è una mia aggiunta (su come dovrebbe essere l'articolo, se tu avessi ragione). Ribadisco che la costituzione non garantisce minimamente il diritto ad un uomo di diventare donna. Sarebbe strano il contrario visto che è stata redatta nel 1946.
e perchè mai? la costituzione è basata sul principio della antidiscriminazione e il testo dell'articolo 3 anche senza l'aggiunta lo ribadisce e poi c'è anche la legge che rettifica il sesso giuridico. l'articolo 1 della legge 164 del 14 aprile 1982 recita: "La rettificazione di cui all'articolo 454 del codice civile si fa anche in forza di sentenza del tribunale passata in giudicato che attribuisca ad una persona sesso diverso da quello enunciato nell'atto di nascita a seguito di intervenute modificazioni dei suoi caratteri sessuali" insomma lo Stato consente per vie procedurali e giudiziarie la rettifica anagrafica e dello stato civile sciogliendo anche vincolo matrimoniale precedente e documenti vari compreso patente e titoli di studio successivi all'atto di rettifica. il problema piuttosto è l'assenza di una normativa specifica per il mercato del lavoro che tuteli lavoratori/lavoratrici soggetti a procedimenti di rettifica e tuttora si fa poco o nulla in questo ambito
Ecco, appunto. Una legge dice così. E chi afferma il contrario? In questa quisquilia, invece, stavamo discutendo di costituzione.
OOOOOOH :sbav::sbav: finalmente una sana discussione!!!!! Per quel che mi riguarda l'articolo 3 della costituzione è chiarissimo e quindi QUOTO archita. La costituzione garantisce a tutte le persone "giuridiche" eguali diritti. poi che la persona giuridica si divida biologicamente in: uomo donna gay lesbica punk punk-impostore nero giallo verde è un'altra cosa. la legge di sicuro non può e non deve stabilire come uno deve "sentirsi". perchè poi la scienza, per un gay, può anche asserire (e ci mancherebbe) che egli/ella sia uomo... ma il/la gay sempre donna si sentirà... non penso tocchi a noi decidere se questo "sentire" sia sbagliato o meno... penso tocchi a chi sceglie di "sentire" in modo diverso. voglio dire.. se a un gay sta bene e sente come "giusto" il suo comportamento gay allroa ben venga. ma se solo perchè è gay deve vedersi negati dei diritti civili beh... allora stiamo messi male. tornando al tema "miss italia". beh la questione non dovrebbe porsi. biologicamente donna allora sì che può partecipare. tette di plastica, trucco, parrucco, ma ciondolo-munita, no... tornando a miss italia: povere donne.
Amico mio, c'è una bella differenza tra il dire che: l'uomo e la donna (e il transessuale, l'ermafrodito, il minotauro, l'alieno, ecc) hanno pari dignità di fronte alla legge un uomo o una donna ha il diritto di poter diventare del sesso che più gli garba. L'articolo 3 della costituzione garantisce semplicemente la parità di diritti. Dimenticavo il vizietto di Blueberry di inserirsi in discussioni in cui non ha ben chiaro il nesso. Qui nessuno sta parlando di come debba sentirsi un transessuale o (addirittura) se sia sbagliato o meno il suo comportamento. Manco una ne hai azzeccata, però hai potuto fare la figura del difensore dei deboli e tacciare me di intolleranza. Mission accomplished, back home.
fino a prova contraria la costituzione parla di sesso non specificamente biologico ( ci sarebbe voluta una precisazione in più in merito ), dunque è intrepretabile il sesso come stato di genere dal punto di vista solamente giuridico ( che la legge consente la riattribuzione ) e quindi tutto il discorso cambia salvo opposte interpretazioni dovute più a considerazioni storiche e sociali del tempo in cui è stata scritta la Carta