l'articolo 3 recita "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione" pari dignità sociale senza distinzione di sesso ovvero la Carta non consente atteggiamenti discriminatori di carattere sessuale tipo non permettere ad una donna giuridicamente riconosciuta di godere diritti personali ovvero non consentire l'accesso a concorsi a persone che hanno la condizione di genere riconosciuta dalla legge.
Sesso ≠ Genere Il primo è una componente biologica non modificabile (e non interpretabile), mentre il secondo è un concetto sociale.
è un interpretazione perchè il sesso e genere possono essere confluiti nello stato giuridico invece che naturale tantè che nella legge 164 si parla di "riattribuzione di genere" non di sesso ergo per lo Stato parlare di "senza distinzione di genere" può assumere lo stesso significato giuridico di "senza distinzione di sesso". inoltre genere non è solo sociale ma assume valore psicologico e personale ergo entra nella sfera dei diritti personali che la Carta tutela anche nel medesimo testo dell'art 3 "di condizioni personali e sociali." infine la tutela delle persone con stato di genere rattribuito nel mercato del lavoro: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Se lo stato parla di "genere" intende il genere. Perchè dovrebbe intendere il sesso? La biologia non è un'opinione. Infatti vengono (o dovrebbero essere) tutelati i loro diritti. Niente a che vedere, però, con l'inclusione in un'altra categoria sessuale. Es. Tu sei un transessuale? Bene. Hai gli stessi diritti e doveri di una qualsiasi altra persona, ma non vieni considerato di un sesso che non è il tuo.
Un gay si sente donna? Io non credo proprio. Un gay è uno che è attirato solo dal suo sesso, stop. Questo è uno stereotipo piuttosto diffuso.
il sesso e genere in questo ambito giuridico sono considerati di medesimo valore di riferimento giuridico, nulla a che vedere con il significato scientifico e difatti basta solo leggere il testo dell'art 1 della 164 "Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso" oppure "in giudicato che attribuisca ad una persona sesso diverso da quello enunciato nell’atto di nascita a seguito di intervenute modificazioni dei suoi caratteri sessuali." inoltre l'inclusione nell'altra categoria sessuale è stabilita per legge e ogni considerazione solamente discriminatoria ( e non per altri motivi ) va considerato reato.punto. dunque per tornare in argomento miss italia potrebbe commettere sia reato di discriminazione ai sensi della 164 sia un atto anticostituzionale ai sensi dell'art 3 per ostacolato usufrutto di diritti riconosciuti e garantiti dallo Stato :contratto:
Ok, archita, qui non ne usciamo più. Ogni volta che si arriva al nocciolo della questione, tu cambi strada citando una legge (che nulla ha a che vedere con la costituzione di cui stiamo parlando). Grazie dello scambio di vedute, per me può bastare.
in realta al nocciolo della questione ci siamo già ( il fatto che persone con riattribuzione di sesso siano ammissibili in liste femminili come miss italia ), abbiamo opinioni diverse a riguardo del sesso di una persona ( sesso come condizione giuridica per me e sesso come condizione naturale per te ) nelle controversie giuriprudenziali e sociali e la legge c'entra eccome avendo già definito prima che la legge è tratta dallo spirito antidiscriminatorio della costituzione certo a te basta, è stato interessante discuterne