http://www.repubblica.it/scuola/2010/11/24...atenei-9463701/ a parte la questione dei ricercatori non vedo in quei punti cose negative,le borse di studio per i "poveri" non sono state tolte scritto in quel modo sembra che l'obiettivo della riforma sia veramente rendere le università più efficienti e meritocratiche,ed è la repubblica quello non va bene sono i tagli ai finanziamenti che colpiranno anche ciò che c'è di buono nelle nostre università e il colpo terribile alla ricerca con la fine della figura del ricercatore nota: parlo da umile studente borsista,quello che ho scritto è relativo a quell'articolo
Credo che quelli che danno addosso alla gelmini (la maggior parte) non lo fa per ciò che la gelmini ha fatto,ma semplicemente per spirito imitativo: una dice "dai facciamo uno sciopero contro la gelmini" e tutti senza neanche sapere il perchè accettano.
io sono stato studente liceale fino a 2 anni fa e ogni volta che c'era uno sciopero degli studenti la maggior parte della classe stava a casa e non andavano neanche alla manifestazione, quei pochi che andavano alla manifestazione quando gli chiedevo per cosa protestavano rispondevano sempre "ma contro la riforma ovviamente" senza mai scendere nei particolari che ovviamente ignoravano...
Il discorso è molto semplice. Vari accorgimenti (contro i baroni, sul finanziamento dei privati, sulla fusione degli atenei più piccoli) sono accorgimenti sensati. Ci sono però anche tagli causati da tagli al ministero di Trecolli che che non possono essere definiti parte della riforma, ma semplicemente tagli che la Gelmini/i funzionari del ministero han dovuto fare. Da qui il machete sui ricercatori, e la loro protesta.
Sì certo. Il passo successivo è dire che sono tutti dei facinorosi. Quello seguente è ordinare alla polizia di caricare.
beh guarda maie io non sto dicendo che è sbagliato protestare, sto dicendo che la maggior parte degli studenti liceali (e non universitari) per esperienza personale vedono lo sciopero come un giorno di cazzeggio senza la rottura di palle della scuola
Puoi dirlo con certezza per quelle decine di migliaia di persone che sono in strada oppure in cima ad un tetto oppure su una torre?
sto parlando di manifestazioni studentesche a Padova, la maggior parte dei miei compagni di liceo vi "partecipava" regolarmente senza mai sapere il perchè dello sciopero. E ritengo alquanto improbabile che ciò avvenga (o avvenisse) solo a Padova, solo nel mio liceo...
fra un po' i tetti saranno finiti quindi i prossimi manifestanti dovranno andare altrove.. @ronnybonny penso sia normale in tutti i licei/istituti. lo 0,5% forse parla, cerca di capire, spicca dubbi. il resto vede la manifestazione come un modo per non andare a scuola. ma forse è fisiologico dell'età
Io spero che tutti loro siano animati da una convinzione seria (come dovrebbe essere sempre), la quale dà ovviamente diritto ad una leggittima protesta. Posso però immaginare che vi siano anche studenti poco "convinti" che ne approfittano soltanto per evitare la scuola; ricordo che ai miei tempi (circa 6-7 anni fa) molti purtroppo vedevano le manifestazioni come una comoda scappatoia dal giorno di scolastico. Per tutti gli altri, soprattutto i ricercatori, non posso che esprimere la mia profonda comprensione e sostegno...
Certo magari i più giovani hanno recepito solo due messaggi: non si fa scuola oggi e ci tagliano qualcosa ma non sappiamo bene che cosa. Ma gli altri? Un universitario che non ha più 15 anni e non vive più con la paghetta di mamma e papi? Un ricercatore? Un professore?
Ho parlato di universitari o di lavoratori? non mi pare. Penso (e spero) che ricercatori e professori siano abbastanza maturi da fare sciopero solo perchè non hanno voglia di lavorare (i professori poi non ne hanno molto bisogno, se non vogliono fare lezione mandano un assistente ). Per quanto riguarda gli studenti universitari non lo so, sono all'Uni da 2 anni e non mi sento abbastanza "esperto" per parlare...
ammetto che non sono a conoscenza di tutti i dettagli, ma quello che so è ciò che la riforma ha fatto alla mia scuola: io vado ad un istituto tecnico che comprende indirizzo linguistico, informatico, IPIA, geometra (il mio) e anche un liceo scientifico. I tagli apportati hanno costretto molti professori a dover fare i pendolari da Iseo alle scuole limitrofe, in quanto sono state quasi dimezzate le ore di insegnamento, (pensate da 8 ore di topografia che dovremmo fare ne facciamo solo 4) certi professori poi senza saperlo anticipatamente non hanno più trovato la cattedra, pure il bonus allo stipendio che davano agli insegnati che andavano in gita di più giorni è stato cancellato. I più colpiti siamo noi geometri, il "progetto cinque" è un corso in fase sperimentale da circa 6-7 anni con lo scopo di far uscire dei professionisti di livello qualitativo superiore al semplice diploma da geometra (senza nulla togliere al corso classico, in quanto le differenze sono piuttosto limitate), infatti da quest'anno non esiste più il "progetto cinque" ma una sigla: la CAT, che non ho idea di cosa stia a significare, ricordo che l'anno scorso i prof. non sapevano minimamente come gestire la situazione. Ripeto, non mi metto a polemizzare dicendo se ha fatto bene o male, penso però che certi tagli non dovrebbero essere fatti ad cazzum ma che siano indirizzati specificamente agli sprechi, e la scuola, così come la ricerca in generale, non sono l'obiettivo più adatto a tale scopo, ma dato che questi non hanno voce in capitolo per il governo, possono farci quello che vogliono....
scusate io non ho mai capito una cosa: i tagli alla scuola non sono comunque decisi dal ministro del Tesoro (è lui che "gestisce" i soldi dello stato)?
Dai tutti siamo stati studenti di medie e liceo e sappiamo come vanno le cose...il giorno di sciopero è giustamente giorno di "calia" e si và o al mare o a cazzeggio per la città, quelli he vanno a manifestare lo fanno per fare qualche gestaccio in mezzo alla strada contro qualche ministro, per urlare parolaccie e per farsi vedere fighi sopra qualche camion con musica alternativa a tutto volume e bandiere della Palestina e della pace che non centrano un cazzo con la scuola. Cosa ne possono sapere ragazzini di 15-16 anni di debito pubblico, deficit, parametri di maachstreet, taglio del rating, bla bla bla...?
se gli studenti avessero caricato il Senato sotto altri governi sarebbero stati subito considerati pericolosi fascisti e teppaglia, invece lo si considera senza queste definizioni in molti giornali, un bel colpo alle istituzioni già barcollanti per tante cose, complimenti
