l'articolo probabilmente è eccessivamente pessimista a giudicare dai commenti,ma il quadro generale è questo www.ilpost.it/2011/02/28/sulla-ricerca-scientifica/ "Charles Darwin oggi non riceverebbe un soldo da un’agenzia di funding"
Grazie mille per la segnalazione, davvero interessante! Non avevo idea di come potesse funzionare il mondo della ricerca scientifica "teorica" (non so se è il termine giusto, ma per distinguerla da quella applicata, che si fa nei centri di R&D delle aziende). Particolarmente sconvolgente è il fatto che questi continuamente riciclino tutti i ricercatori quando entrano nell'età della maturità...ma il concetto di curva d'esperienza non l'hanno mai sentito? Mi chiedo da dove derivi un impostazione di questo tipo...
Veramente interessante, ma non ho capito una cosa: si riferisce solo al sistema italiano o anche al sistema estero?
parla in generale,non si riferisce solo all'italia la situazione descritta però riguarda principalmente chi fa ricerca con finanziamenti privati,chi ha sovvenzioni statali fa una vita un po' più tranquilla(almeno finchè non c'era la gelmini ) poi riguarda sopratutto chi fa ricerca applicata o non puramente di base(l'autore lavora nelle biotecnologie o simili),dato che la ricerca di base non è finanziata dalle industrie ed è meno considerata dalle fondazioni benefiche(penso che theleton e simili siano più interessate a finanziare chi cerca una cura contro il cancro piuttosto che chi cerca di dimostrare l'ipotesi di riemann ) per fare ricerca è molto considerata la giovane età,l'esperienza non sempre compensa la l'"invecchiamento",per scoprire cose nuove la mente dinamica che hanno i giovani aiuta molto però questo non significa che l'esperienza non serva,tutt'altro,quindi il vero motivo per questo riciclo continuo dei ricercatori penso che sia il guadagno che si ha sfruttando dei giovani disposti a sacrificarsi pur di seguire la loro vocazione so poco della situazione della ricerca,quindi se dico cose sbagliate correggetemi