DF-21D vs Carrier Groups : cambia l'equilibrio nel Pacifico ?

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da rob.bragg, 5 Maggio 2011.

  1. rob.bragg

    rob.bragg

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    Il 2°Corpo d'Artiglieria della PLA ha reso operative (nel 2010) le prime 2 brigate (12 lanciatori ognuna) armate di DF-21D.

    Il DF-21D è il primo missile balistico anti-nave (ASBM) operativo, in grado di attaccare i Carrier Groups americani da lunga distanza (3000 km), con utilizzo di veicoli di rientro MaRV con testata (nucleare o convenzionale) a guida (sembra) radar e/o IIR.

    Il sistema C4I di queste brigate comprende diversi gruppi di satelliti del tipo Yaogan VII (ottici), Yaogan VIII (SAR) e Yaogan IX (NOSS = Naval Ocean Surveillance Systems), lanciati tra il 2008 e il 2010, che sorvegliano l'intera area del Pacifico e sembra possano guidare la mid-course dei missili.

    Il sistema BMD SM-3 a bordo dei CGs Ticonderoga e dei DDGs Arleigh Burke è sufficiente pe contrastare questa minaccia ?

    (in ogni caso ora è più chiaro - almeno a me - il motivo per il quale nella corsa ai missili BMD - con centinaia di mld $ spesi in Star Wars - alla fine abbia avuto priorità un sistema imbarcato)

    [​IMG]


    Un analista USA ha dichiarato : <Pacific power may shift with Chinese missile>

    http://www.washingtontimes.com/news/2010/aug/6/pacific-power-may-shift-with-chinese-missile/

    Cosa cambia negli equilibri in Estremo Oriente ?

    E - ricollegandomi ad un topic precedente - per il "Rischio Taiwan" ?
     
  2. archita

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    i missili sono a guida satellitare, visto che i cinesi hanno effettuato con successo distruzione di satelliti lo potrebbero fare benissimo anche gli americani, per il resto la nemesi di ogni portaerei resta sempre il sottomarino in ogni caso...
     
  3. rob.bragg

    rob.bragg

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    Si, certo. Il punto debole del sistema è la rete satellitare e non dubito che verrebbe distrutta dagli USA.

    Ma ... dopo !!!

    E' evidente che questo è un sistema da "first strike" (nel caso la Cina ritenesse di essere arrivata al punto di dover esercitare quella opzione).

    In tal caso - first strike - l'unica difesa dei Carrier Groups sarebbero gli SM-3. E i tempi di preavviso di un attacco IRBM nel Pacifico sarebbero brevissimi, la velocità di avvicinamento enorme ...

    Io non ho idea delle capacità degli SM-3. Ma se ci fosse un attacco di saturazione, anche senza testate nucleari - con una decina di missili che rilasciano uno sciame di MaRV con seeker per la terminal-guidance indipendente ?
     
  4. archita

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    un first strike contro gruppi di battaglia USA stile pearl harbour ( ergo attacco di sorpresa ) provocherebbe minimo minimo la risposta nucleare, lo farebbero lo stesso i cinesi se gli americani avessero attaccato basi missilistiche sempre stile "first strike" di sorpresa...
     
  5. rob.bragg

    rob.bragg

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    Nel caso di una "grave crisi" Cina - Taiwan, nella quale la Cina decida - malauguratamente - di "terminare" il problema, un first strike (non nucleare) contro i 3 / 4 Carrier Groups USA nel Pacifico potrebbe essere un pre-requisito all'invasione. Ma dubito che contro un tale first strike non nucleare gli USA passerebbero immediatamente alla ritorsione nucleare (un pò come negli scenari guerra fredda 1970-80 in Europa. L'escalation nucleare non era l'opzione principale).

    A meno che tale first strike abbia avuto effetti devastanti e l'invasione esiti molto positivi (e che il Presidente USA sia fuori di testa ... ). Anche perchè - politicamente - rispondere con un attacco nucleare su obiettivi terrestri ad un attacco non nucleare a forze navali in alto mare è - IMHO - un suicidio

    Per questo credo che la US Navy stia velocemente sviluppando le capacità TBD dei Carrier Groups. Per evitare l'escalation.

    IMHO, ci sono due scenari :
    a) gli ASBM funzionano, e l'US Navy si prende una prima botta non male, ... poi B2 Stealth a manetta etc.
    b) gli ASBM sono intercettati dagli SM-3 e quindi l'attacco va in crisi fin dall'inizio (almeno per questo aspetto)

    Se il PLA ha messo in piedi tutta quella roba (ASBM e reti satellitari) deve ritenere di poter esercitare una forte "pressione" con tali sistemi ...
     
  6. archita

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    si ma tieni anche conto che Cina e USA sono due superpotenze di ruolo globale e prestigio da difendere, il che vale a dire che, contrariamente a quanto possa essere fra un paese non nucleare e un paese nucleare ( ad esempio la Guerra di Corea o del Vietnam ), le unità militari delle rispettive potenze non possono attaccare l'altra senza violare l'inviolabilità determinata dall'equilibrio fra superpotenze. L'uccisione o la distruzione deliberata anche solo di un uomo solo in modo diretto avrebbe intaccato il prestigio internazionale della superpotenza attaccata e per mantenere tale status la rappresaglia doveva essere comunque garantita al massimo prezzo possibile per l'aggressore e questo è indispensabile per garantire appunto la coesistenza e la difesa reciproca di interessi fra superpotenze.

    Insomma per dire che affondare una portaerei con un attacco deliberato ( ancora peggio senza preventiva dichiarazione di guerra ) vuol dire attaccare territorio americano,interessi americani,forza militare americana e gli USA si sentirebbero comunque obbligati,per suo status di superpotenza ( con le sue responsabilità ), a prevenire tale possibilità di attacco con possibile opzione massiccia nucleare.

    Dopotutto la rappresaglia nucleare intesa come possibilità ( e dunque rischio non calcolabile ) è il deterrente che ha impedito la IIIWW fra USA e URSS in questa logica..
     
  7. rob.bragg

    rob.bragg

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    ???

    Quindi, secondo te, se in una malaugurata crisi per Taiwan la Cina decide di forzare la mano e/o di reagire ad un minacciato blocco navale USA, attaccando (first strike) e affondando una supercarrier e qualche DDG con armi convenzionali (con i DF-21D o con subs - a questo punto è lo stesso), gli USA - per via di una specie di codice d'onore cavalleresco tra grandi potenze e/o per questioni di "immagine" e "ruolo", tirano un pò di nukes ?

    RIGOROSAMENTE IMHO, assolutamente non credibile, salvo pazzia collettiva alla Casa Bianca, Pentagono e dintorni.

    In quel caso gli States lanciano i B2 e i B1 con qualche migliaio di cruise, azzerano il sistema di difesa aerea e la PLAF, fanno pulizia nello spazio, distruggono qualche bersaglio strategico e magari un pò delle migliori navi cinesi, in porto o in navigazione, con perdite non valutabili da entrambe le parti.

    Dopo di che entrambi si contano e decidono se andare avanti ...

    Sempre RIGOROSAMENTE IMHO, un arma come il DF-21D (o subs avanzati, è lo stesso) servono per modificare l'equilibrio e contrastare il Sea Power avversario, quindi per trattare da posizioni più forti o, nel peggior caso, fare un bel pò di danni "convenzionali", per arrivare al tavolo con carte migliori.

    ???

    Spero che nessuno pensi di lanciare nukes per questioni di "prestigio" o di "standing da grande potenza". Tutti sanno quale sarebbe la fine del gioco.

    Vogliamo giocare ...
     
  8. archita

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    forse non hai inteso bene il concetto sul ruolo speciale che lo status di superpotenza conferisce alle potenze. Il prestigio e l'inviolabilità del territorio ( anche una nave battente bandiera è territorio nazionale ) hanno avuto un importanza cruciale nella guerra fredda. Entrambe le superpotenze sapevano che non potevano attaccare deliberatamente e direttamente unità militari ( a parte "incidenti" risolti segretamente tramite canali dipolomatici ) e difatti hanno "giocato" nelle scacchiere con guerre di "procura" limitando il rischio nucleare per scontro diretto. In questo caso la Cina, superpotenza globale e anche nucleare, deve ammettere nel calcolo la POSSIBILE rappresaglia nucleare se ingaggia unità militari statunitensi e il suo status di potenza nucleare non impedirebbe appunto l'uso legittimo delle armi nucleari dell'altra potenza nucleare.

    Non a caso per un certo periodo di tempo anche la Russia, per conservare lo status di superpotenza, aveva ufficialmente adottato la dottrina del "first use" in caso di attacco convenzionale...
     
  9. rob.bragg

    rob.bragg

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    Forse non hai inteso bene la rivoluzione tecnologica e quindi militare e quindi strategica degli ultimi 30 anni.

    << The Impact of RMA on Conventional Deterrence: A Theoretical Analysis - M.S.Pardesi - 2005

    ...

    Scenario 3 : RMA-capable conventional armed force versus RMA-capable conventional armed force (both states nuclear)

    Throughout the Cold War, nuclear deterrence prevailed, but was regarded as a highly fragile grand strategy. The search continued for an alternative, should deterrence ever fail. The United States and the Soviet Union continued their search to find ways to fight and win a possible nuclear war, and even a conventional war under the nuclear umbrella.

    Concepts such as the ‘offset strategy’ (that included work on the F-117A stealth fighter, the B-2A stealth bomber and the so-called ‘assault breaker’ program), the naval Co-operative Engagement Capability, Follow-on Forces Attack, maneuver warfare, and air-land battle were American innovations to find the strategic space to fight a conventional war under the nuclear umbrella; i.e., without risking escalation.

    In a similar fashion, the United States and China are both pursuing the current RMA to find the strategic space to fight a (limited) conventional conflict without risking escalation. Based on his extensive study of Chinese writings on future warfare, Pillsbury has highlighted that Chinese “RMA advocates” wish to focus on “magic weapons” to challenge the much superior American military asymmetrically.

    In a future stand-off, Chinese strategists hope not to engage the Americans in a conventional stand-off. Instead, they want China to focus on American vulnerabilities in order to hit America’s nerve centers and to block its logistics lines. According to Pillsbury, Chinese strategists are focusing on ways to challenge America’s naval and aerospace power by asymmetric means such as submarines, long-range missiles, lasers, and anti-satellite weapons. He further mentions that many Chinese strategists believe that “in future warfare both sides will strive to make lightning attacks and raise their first strike damage rate.”

    In turn, the Americans are cognizant of the military challenges posed by a rising China. According to Kaplan, “China constitutes the principal conventional threat to America’s liberal imperium.” >>

    Io in realtà volevo solo discutere delle potenziali minaccie asimmetriche di armi come i DF-21D vs i Carrier Groups amricani (e della potenzialità di difesa di sistemi quali i BMD SM-3) ... , e mi ritrovo in una guerra temonucleare globale ... :(
     
  10. archita

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    non credo affatto al fatto che si possa concepire una guerra convenzionale limitata fra superpotenze, si teorizzava già la guerra limitata in Europa ma il nocciolo del problema è che nessuna superpotenza potrebbe accettare una vittoria o disfatta concordata "a tavolino" una volta scatenato il conflitto poichè in un conflitto anche più di una volta simulato e previsto in millemilla piani si tratta di subire perdite umane e materiali con rischio anche di rilevare vulnerabilità pericolose per confronto diretto di armamenti che sono vanto e fattori di requisito di superpotenza. Gli Stati Uniti o la Cina accetterebbero la disfatta militare con tutte le conseguenze sul piano internazionale ? secondo me no e in tal caso si evita appunto la possibilità di confronto militare convenzionale per mettere a nudo possibili deficienze tecniche o dottrinarie che possano essere studiate e analizzate da altri paesi che potrebbero in futuro mettere in discussione la superiorità militare delle attuali superpotenze.

    Io sono certo che nè a Pechino nè a Washinghton si pensa sul serio ad uno scontro militare perchè la spirale della vittoria è un incognita troppo grande per essere tenuta sotto controllo e nessuna delle due superpotenze vorrà rischiare quello che finora dispone a vantaggio di paesi terzi. Inoltre l'arma nucleare è l'arma di deterrenza suprema per evitare appunto scontro militare fra grandi potenze a beneficio dell'equilibrio generale.

    P.S: ti chiedevi "Cosa cambia negli equilibri in Estremo Oriente ?"

    e difatti la risposta è "marginalmente, finchè sussiste la capacità militare statunitense di mantenere alto il prezzo di un attacco preventivo missilistico su gruppi navali prima che venga distrutta la rete satellitare cinese"
     
  11. paolot

    paolot

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    Quanti missili, e quindi quante testate, possono essere lanciati da una di queste brigate, diciamo in meno di 5 minuti?
    Assumo 5 minuti come il tempo minimo perché comincino ad arrivare sui lanciatori i primi missili/testate lanciati da sottomarini americani stazionanti in zona.

    Quanti missili SM-3 ci sono, pronti al lancio, in un Carrier Group?
    O comunque, quanti missili con capacità antibalistica ci potrebbero essere in un CG, con capacità di intercettare le testate, da 50 km in su?
     
  12. rob.bragg

    rob.bragg

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    Non concordo assolutamente, in base a quanto esposto precedentemente. Ma pazienza ...

    Non penso sia così marginale. Vai a vederti tutti i "programmi" della US Navy per dare massima priorità alla capacità BMD dei DDG e CG e alla decisione del DOD, avvallata dal Senato, di continuare la costruzione degli Arleigh Burke con capacità BMD oltre i 60 originalmente previsti (a discapito degli Zumwalt). E la revisione dei concetti di Brown Water Navy con un possibile ritorno alla Blue Water Navy. Sono tutte cose che non c'entrano nulla con la minaccia di qualche IRBM iraniano / nord-coreano.

    EDIT - poi comunque : "finchè sussiste la capacità militare statunitense di mantenere alto il prezzo di un attacco preventivo missilistico su gruppi navali prima che venga distrutta la rete satellitare cinese"

    caso mai :

    "finchè sussiste la capacità militare statunitense di difendersi da un attacco preventivo missilistico su gruppi navali prima che venga distrutta la rete satellitare cinese" :humm:
     
  13. rob.bragg

    rob.bragg

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    Una Brigata di ASBM DF-21D dovrebbe disporre di 12 lanciatori, ognuno dei quali porta un missile con 5-6 MaRV (incluso i decoys). Quindi diciamo circa 60 MaRV lanciabili in un "first strike" da una brigata.

    Un Carrier Group US normalmente ha 1 CG (Ticonderoga), 3-4 DDG (Arleigh Burke), non tutti attualmente con capacità BMD con gli SM-3, ma secondo alcume fonti la US Navy sta - ovviamente - dando priorità al Pacifico i CG / DDG upgradati

    Un DDG Arleigh Burke "Flight IIA" ha 96 celle Mk41 nel sistema VLS, che però servono a contenere anche Tomahawk, Harpoon e ESSM. Non ho idea di quale potrebbe essere il mix. Ipotizzo 12 Tomahawk, 12 Harpoon, 24x4 ESSM e quindi 48 Standard (nelle versioni SM-2 e SM-3). Non ho idea di quale sia il rateo di lancio. Immagino 1 ogni 30" per ciascun blocco di 8 celle. Il sistema SPY-1D ne può guidare sicuramente parecchi simultaneamente.

    In linea di massima posso ipotizzare che 1 CG + 4 DDG possano lanciare e gestire simultaneamente salve di 5 x 4/6 = 20/30 SM-2 / SM-3 circa (ma sono mie stime personali) e nella "finestra" di intercettazione potrebbero essere lanciate forse 2 / 3 salve (al massimo)

    Quindi un "first strike" di una dozzina di ASBM con 50/60 MaRV, se ben coordinato, potrebbe saturare le difese, tenendo conto che nel frattempo il Carrier Group potrebbe essere attacato anche con ASM supersonici "convenzionali". lanciati stand-off da aerei e/o subs, tanto per complicare un pò la vita.

    Alcuni analisti USA ritengono che la PLA potrebbe "overwhelm the American Aegis Ballistic Missile Defense System simply because it is cheaper for them to add additional ASBM (and decoys) inside their own country than it is for the United States to have additional forward deployed SM-3s in Arleigh Burke class destroyers standing ready in the Western Pacific".

    Soprattutto se - come per es. sostiene John E. Pike - sono necessari diversi SM-3 per garantire l'intercettazione di un MaRV proveniente da ASBM.

    Tieni anche conto che la Cina sta costruendo sistemi radar OTH per supportare gli ASBM, come back-up della rete satellitare.
     
  14. archita

    archita

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    so che non concordi ma tieni conto che il teatro considerato ha dei fattori che implicano in sè il rischio di rappresaglia nucleare:

    1) superiorità locale convenzionale cinese per la durata e spazio

    2) la distanza da basi e territorio americano per conflitto di alta intensità ( Okinawa,Guam,Filippine )

    fattori che fanno sì che un eventuale distruzione delle portaerei da battaglia all'inizio della campagna comporti una disparità cruciale di forze a svantaggio degli USA che a differenza della Cina non gode di un ombrello aereo da terra in quantità e scala paragonabile alla base continentale cinese. Inoltre in assenza di portaerei e considerando l'ampiezza articolata del sistema difensivo nel continente non basterebbero i bombardieri stealth che farebbero comunque "punture di spillo" all'interno del territorio cinese e comunque il danno che provocherebbero con armi convenzionali non sarebbe mai paragonabile alla perdita delle portaerei anche dal punto di vista dell'immagine e del prestigio della superpotenza americana. In ogni caso i cinesi non sarebbero così pazzi di colpire il simbolo stesso della potenza americana con un attacco di sorpresa sottovalutando la reazione statunitense di cui ha fatto le spese il Giappone con la stessa idea ( neutralizzare la capacità navale americana in un sol colpo ). Attaccare di sorpresa mezzi militari di una superpotenza infrangerebbe tutta la logica su cui si basa le relazioni fra superpotenze infatti, è come se la NATO avesse pensato di prevenire sul serio la capacità militare sovietica distruggendo le basi aeronavali della penisola di Kola senza preoccuparsi della rappresaglia nucleare POSSIBILE. Insomma parli di "follia" per la Casa Bianca ma altrettanto è "folle" per i cinesi attaccare portaerei americane PRIMA di Taiwan. La strategia cinese più conveniente sarebbe infatti quella di tenere lontano gli americani dal teatro ed EVITARE di ricercare lo scontro diretto con la US Navy con tutte le conseguenze che comportano.

    Per il resto la "guerra limitata" era un sogno di tutti i teorici della guerra ma la Storia ha dimostrato che i conflitti fra grandi potenze si sono estesi nel tempo e nello spazio oltre i limiti previsti proprio per l'imprevedibilità della "spirale della vittoria".

    Il resto è sistema industrial-militare delle superpotenze che si espande e si sviluppa giustificando ogni minaccia militare per proprio tornaconto. Cosa che abbiamo assistito per 50 anni nel confronto serrato dei due sistemi sotto l'ombrello dell'"arma suprema" ( la Bomba ) che vanificava ogni seria possibilità di confronto diretto.
     
  15. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ricordo come i sovietici prevedessero un attacco atomico PRIMA dell'avanzata di terra e il piano difensivo NATO fosse di nuclearizzare la Germania insieme all'Armata Rossa. Questo nei piani su carta, figuriamoci quindi sul campo di battaglia
     
  16. archita

    archita

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    in realtà i sovietici cercavano a tutti costi di mettere gli alleati nella condizione di ingaggiare una guerra convenzionale dove la superiorità da parte russa era pressochè netta. Inoltre la presenza militare statunitense sul fronte centrale era anche concepita più che altro come molla per giustificare al primo sfondamento l'uso di tattiche e poi strategiche. lo scenario del Pacifico ricorda quello del fronte centrale europeo cioè un avversario dotato di ingenti forze convenzionali, area geografica di operazioni ristretta e ravvicinata al proprio territorio e vasta profondità territoriale (praticamente il Continente sarebbe un "santuario" ) e per contrappeso l'arma nucleare può essere un deterrente come ha funzionato contro il WP per 50 anni.
     
  17. rob.bragg

    rob.bragg

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    Stiamo parlando di una ipotetica crisi generata dal "problema" Taiwan

    Tu stesso dici :

    << ma altrettanto è "folle" per i cinesi attaccare portaerei americane PRIMA di Taiwan. La strategia cinese più conveniente sarebbe infatti quella di tenere lontano gli americani dal teatro ed EVITARE di ricercare lo scontro diretto con la US Navy con tutte le conseguenze che comportano >>

    Se in questo ipotetico scenario la Cina "sta per attaccare" Taiwan e gli USA muovono i Carriers Groups nel Pacifico, come fa la Cina stessa ad "evitare" lo scontro con la US Navy e "tenere lontano gli americani dal teatro" ? Ha una unica opzione : rinunciare ad attacare Taiwan !

    Se invece la Cina decide di proseguire, nonostante il dispiegamento e gli inevitabili ammonimenti USA, allora è logico che lanci un "first strike" sui Carrier Groups. Cosa fa ? Bombarda e sbarca a Taiwan, lasciando che gli USA le smantellino la rete satellitare e attacchino gli obiettivi "sensibili" (sistema difesa aerea, basi PLAF e sistemi IRBM / ASBM) ? L'attacco di qualche migliaio di cruise non è proprio una "puntura di spillo". Che senso hanno questi ASBM, gli SSGN ecc. ? Non servono per attacare Taiwan, ma per minacciare la US Navy. E se la US Navy "prosegue", per attaccarla ... o tornarsene a casa con la cosa tra le gambe.

    Seguendo strettamente il tuo modo di ragionare, la deterrenza nucleare blocca ogni possibile "show-down" tra grandi potenze, in modo totale.

    Quindi, non ci sarà mai nessuna crisi per Taiwan (se Cina è cosciente della suddetta tesi, non ci prova neanche, dato che "sa" che gli USA eserciteranno la deterrenza nucleare, poichè sanno di non correre alcun rischio, dato che a loro volta "contano" che i cinesi rispettani le regole ... loop ...).

    E quindi se un tipo simile di crisi è impossibile, la situazione è cristallizzata. Taiwan è "salva", "by definition".

    << Concepts such as the ‘offset strategy’ (that included work on the F-117A stealth fighter, the B-2A stealth bomber and the so-called ‘assault breaker’ program), the naval Co-operative Engagement Capability, Follow-on Forces Attack, maneuver warfare, and air-land battle were American innovations to find the strategic space to fight a conventional war under the nuclear umbrella; i.e., without risking escalation.

    In a similar fashion, the United States and China are both pursuing the current RMA to find the strategic space to fight a (limited) conventional conflict without risking escalation >>

    Una serie di attacchi convenzionali limitati, da una parte e/o dall'altra, porterebbero i due contendenti - dopo la conta delle perdite ed un assessment sulle capacità militari reciproche - al tavolo delle trattative, senza necessariamente degenerare in un conflitto nucleare.

    I sistemi convenzionali "avanzati" servono per questo tipo di crisi, non per bombardare beduini nel deseto (anche se poi non avendo niente di meglio ..., qualche prova la fanno anche contro i beduini !).

    La "Guerra Fredda" era un'altra cosa, in un'altra epoca, con altri sistemi d'arma, in un altro teatro.
     
  18. rob.bragg

    rob.bragg

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    L'URSS (negli anni '70) pensò di utilizzare nukes tattiche per aprire velocemente la strada agli OMG, in modo da chiudere la partita prima che degenerasse. E' l'uso di "nukes tattiche" che può determinare l'escalation. Tant'è che poi l'URSS dichiarò ufficialmente che non le avrebbe usate per prima.

    La NATO - sempre negli anni '70 - teorizzava l'uso di "nukes tattiche" per fermare i sovietici, dato che era in netta inferiorità convenzionale.

    Ma poi negli anni '80, con la "rivoluzione militare" (armi guidate, "deep strike", "air land battle", ecc.) e con gli enormi investimenti in armamenti convenzionali (gli aerei e i carri di III generazione, i missili, fino ai progetti "black" che portarono agli Stealth) la NATO rinunciò anch'essa all'opzione nucleare tattica e quindi al rischio di escalation, dato che pensava di poter vincere lo scontro convenzionale. A quel punto l'URSS si squagliò ... e nessuno - fortunatamente - conosce come sarebbe andata a finire.

    Ma il passaggio "teorico" dalla deterrenza nucleare pura alla guerra convenzionale "limitata" c'è stato !

    Ma siamo un tantino OFF TOPIC !
     
  19. archita

    archita

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    si ma in una guerra convenzionale limitata a "perderci" sul serio sarebbero gli USA che ne uscirebbero con il nucleo della sua potenza decimata o fuori combattimento e può permettersi l'america una simile possibilità tenendo conto che essa è una potenza talassocratica per eccellenza e quindi tutta la sua credibilità internazionale ( sul piano militare ) sulle portaerei? La Cina non ha unità militari che assumino un simbolo paragonabile e neppure anche il valore economico e gli strumenti militari di concezione sovietica e russa sono basati sul preconcetto di tollerare a basso costo alte perdite guadagnando con sacrificio anche ingente una posizione politica maggiormente pagante ( in questo caso l'occupazione o la distruzione di Taiwan ). In questo caso la Cina si augurerebbe appunto un conflitto convenzionale limitato nel quale i danni sarebbero sempre contenuti godendo anche di più favorevoli condizioni di tempo e spazio mentre gli USA non possono in ogni caso sostenere tale livello di conflitto per varie ragioni. Dunque cristalizzare per il momento la questione Taiwan conviene sopratutto agli USA che eviterebbero la perdita dei gruppi di battaglia che sono più adeguati contro potenze di medio livello che contro superpotenze.
     
  20. rob.bragg

    rob.bragg

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    Oooohhh ! Siamo arrivati al punto ...

    Chi vincerebbe in questo ipotetico scontro convenzionale ?

    Quante CVN potrebbero perdere gli USA ? Tante, o nessuna, perchè gli attuali sistemi BMD imbarcati sono più che adeguati contro gli ASBM, i Virginia farebbero a polpette gli SSGN cinesi e i gruppi di F-18E/F gli eventuali "intruders" aerei ?

    Era la domanda iniziale ... Quindi, come (se ?) si sta spostando l'equilibrio nel Pacifico ?

    Reset - Let's start again ...
     

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