Mentre tutti si divertono per i Referendum , la Commissione Bilancio della Comunità (sigh) ha nei giorni scorsi ricordato al "Bel Paese" che per raggiungere il pareggio di Bilancio nel 2013/14, per evitare che il nostro debito pubblico dal 120% del PIL vada a ..., finendo come la Grecia, mancano 80 miliardi di euro all'anno (attuale deficit di bilancio), cioè 240 miliardi in tre anni. Il Governo sta pensando ad una manovra da 40 miliardi per quest'anno ... 80 miliardi sono 1.300 euro a testa all'anno, incluso neonati e centenari; sono un +18% delle attuali entrate tributarie (440 miliardi), che incidono già per un 42% di pressione fiscale, o un -11% del totale delle Spese dello Stato ... Dove andrà a prenderli il Governo (presente o futuro) ? Avete mai sentito Governo o Opposizione, Confindustria o Sindacati formulare un idea "seria" (un programma è volere troppo) per come rientrare dal deficit e ridurre il debito ? Non vi annoio con la lista dei problemi sociali di Grecia, Irlanda e Portogallo, che sono in "quasi - default" ... E noi ... (lo so, l'economia è noiosa ... )
Si può solo tagliare, c'è poco da ragionarci su. A meno che la Guardia di Finanza tiri fuori più della metà del sommerso in un paio d'anni.
Hai presente cosa voglia dire tagliare il 10% delle spese dello Stato ??? E se non fai "tagli lineari", ma selettivi : dove, cosa ??? Qualunque cosa genererà ondate di (più o meno) giuste proteste, scioperi ... chi rinuncia a "diritti acquisiti", a servizi, a prestazioni sociali (giuste), ecc. ???
Le soluzione sono due: 1) Si stringe la cinghia, e bisogna trovare un governo con le palle per farlo. 2) Ridurre l'evasione fiscale a livelli minimali, e per farlo ci vogliono anni e anni e sempre un governo con le palle.
Per ridurre l'evasione fiscale (e quindi la corruzione, perchè gli evasori molto spesso sono "protetti"), non bastano governi con le palle Servono idee, strumenti, capacità. Non è che urlando o minacciando la galera, chi non paga le tasse cambia idea : al massimo se ne va all'estero, fisicamente e/o economicamente
a) Riduzione dei costi della politica. A febbraio scorso, gli stipendi di ministri, deputati, senatori, governatori, consiglieri regionali e via discorrendo, ammotano a 24.7 miliardi di euro (circa il 2% del PIL). Taglio netto della metà e hai già 12 miliardi di euro. Che aspetta il signor Di Pietro ad organizzare un referendum con queste condizioni? b) Taglio del 10% agli organici pubblici. Basterebbe bloccare il turnover per 4 anni, senza licenziamenti o cassa integrati: c'è poco da lamentarsi con lo stato sociale e protestare, spendiamo troppo per la nostra economia. Il risparmio ammonterebbe a circa 17 miliardi di euro. c) Taglio delle pensioni d'oro. Già bloccando gli adeguamenti automatici annuali si risparmiano circa una decina di miliardi, ma per quanto mi riguarda taglierei proprio quelle superiori ad una certa soglia. Senza dubbio meglio che sfavorire le giovani generazioni.
a) OK, d'accordissimo : pensi che lo faranno ? Nel 199x era stato approvato un referendum (con 90+% di SI) per l'abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti : hanno fatto nel giro di un anno la nuova legge sui "rimborsi elettorali" (miliardi di euro all'anno che penso siano un di cui - importante - della cifra da te menzionata) b) Blocco del turn-over. sai cosa significa in pratica : niente ricambio generazionale, niente posti per i giovani, la PA. la scuola. l sanità, ecc., in mano a 40/50/60 enni (avete presente l'età media degli insegnanti di ogni ordine e grado ?). Senza parlare degli organici. In un ospedale puoi ridurre gli organici ? E se poi la gente muore ? c) D'accordissimo. MA I DIRITTI ACQUISITI ? C'è pareccha gente che sui diritti acquisiti non si sposta nemmeno a cannonate, anche se gli spieghi che è un trade off a favore delle future generazioni. Anzi, ...
Aggiungi : d) Eliminazione delle province. e) Eliminazione del vitalizio a Deputati e Senatori dpo una legislatura, i contributi versati saranno conteggiati per il calcolo della pensione come per tutti gli altri cittadini.
d) : penso rientri in a) e) d'accordissimo sul principio. Cuba poco, purtoppo. e vale sempre il discorso dei DIRITTI ACQUISITI.
a) Il conflitto d'interessi più grande della storia: il parlamentare che decide da sè il suo stipendio. Ovviamente è complicato cambiare una cosa del genere, ma basterebbe modificare la costituzione tramite referendum con la seguente frase: "Lo stipendio di [carica_politica] è stabilito ogni 5/10 anni da un referendum popolare". Roba che rivoluzionerebbe il modo stesso di pensare la politica. b) Si tratterebbe di un blocco di 4 anni alle assunzioni, mica decennale. La mejo gioventù verrebbe instradata sul privato e sull'impresa, settori che in Italia faticano ad emergere (tipo nuove tecnologie, informatica, ecc). c) Me ne frego dei diritti acquisiti. Tanto gli over-60 in piazza non fanno danni.
Non per polemica (sono d'accordo con te al 99%) ma per spirito dialettico : a) ammesso che sia possibile - ci vorrebbe una rivolta contro l'attuale classe politica - quanto tempo è necessario ? Qui l'Europa ci impone di tagliare subito ; diciamo che per il momento i 12 miliardi da te citati per questa voce non li vedi (se non in minima parte, 1 / 2 miliardi, simbolici, per fare vedere che fanno qualcosa; b) il blocco di 4 anni : non so a quanto possa ammontare, il primo anno : qualche miliardo ? c) taglio delle pensioni (tutte) sopra una certa soglia; OK (ammettiamo sia fattibile per decreto) : quale soglia ? E dalla "soglia" che dipende il valore del risparmio. Secondo me ad essere ottimisti, il primo anno non arriviamo neanche a 10/15 miliardi (poi a crescere) : e il resto per fare 240 miliardi in 3 anni ??? PS : sui diritti acquisiti i primi a opporsi sarebbero i sindacati, i giuristi, i politici di tutti i partiti ... bella gatta da pelare Dove "troviamo" il supporto ?
Se lo Stato fallisce - cioè non paga più il debito ("default") - a parte i risparmi di milioni di onesti cittadini, ... a) falliscono o quasi tutte le Banche ..., che devono rientrare su altri crediti , immediatamente, e quindi ... b) falliscono tutte le imprese che non hanno capacità finanziarie autonome ... c) fallisce il sistema ... milioni e milioni di disoccupati, niente più pensioni e assistenza sanitaria, una depressione che nessuno in Italia ha mai visto, nemmeno negli anni '30, quando a fallire fu il sistema privato, salvato dall'intervento dello Stato ...
a) sarebbe bello b) non sarebbe male, visto che spesso almeno le grandi, sono le amichette delle banche , i loro bracci... c) è il problema, ma cosa succede effettivamente se uno stato fallisce, quanti stati sono falliti finora?
@rob.bragg a) Il tempo necessario ad eliminare cariche pubbliche, come tutto ciò che è legato alle province (come dice metalupo), sarebbe certamente lungo. Penso addirittura che comporterebbe dei costi nel breve periodo. Ma tagliare gli stipendi è una misura immediata, no? b) Nei primi anni in effetti si farebbe sentire poco. Si potrebbe affiancare anche la riduzione degli stipendi (anche un misero 1% sul totale è bello pesante), ma vale lo stesso discorso anche qui: vanno penalizzate le fasce privilegiate, tipo i baroni, e non quelle in difficoltà, tipo i giovani ricercatori. c) Premesso che le prestazioni pensionistiche le considero una sorta di sussistenza a chi non è più in grado di lavorare e non un diritto acquisito, oltre i 3000 euro mensili non dovrebbe in nessun caso spingersi. Se vivi talmente nel lusso da non ritenerli sufficienti, ti saresti dovuto procurare una base economica in gioventù. Amen. P.S. Il supporto, dici? Eh, bel problema! Rivoluzione armata o riscossa sociale sono le due uniche strade.
a) per me un po' meno, visto che ci tenevo una parte consistente dei miei risparmi b) quindi oltre al resto perderò anche il lavoro... c) io personalmente non ho molta voglia di fare la prova, al momento attuale
In A si parla di dimezzare lo stipendio dei politici di ogni ordine e grado, in D si parla di eliminare del tutto un certo numero di politici. Sono punti simili ma non identici, con il punto D si eliminerebbero anche i costi collegati, auto blu, rimborsi spese, rimborsi elettorali, costi elettorali ecc. Non proponevo di applicare D senza A, proponevo di applicarle entrambe.
Neanch'io. Assolutamente. Bacca leggiti qualcosa sull'Argentina. 25% di disoccupazione, salari al minimo degli ultimi 60 anni, inflazione a doppia cifra (e con i salari al minimo non mangi), rivolte sociali ... NO, non ci tengo a fare la prova. a) Tagli gli stipendi con decreto ? e chi te lo vota nel presente Parlamento / Consiglio Regionale / ecc. ? b) Gli stipendi della PA (ma rientrano anche quelli in a) ) sono attualmente 175 miliardi. Un taglio secco del 1% significa 1,7 miliardi : pochini. Dovresti tagliare del 10% almeno !!! Rivolta ... c) Le pensioni sopra i 3000 euro sono "moralmente" ingiustificate : d'accordo. Ma temo che il taglio non varrebbe molto (forse una decina di miliardi). Purtroppo, più del 50% delle pensioni in Italia è inferiore ai 1000 euro. Non ho dati precisi ... E abbiamo ancora problemi di bilancio ... << Rivoluzione armata o riscossa sociale sono le due uniche strade >> Già, e chi la fa ? Ci vorrebbe almeno - non dico una maggioranza - ma una solida minoranza ... dove la trovi ? Sono tutti impegnati nella propria "vita quotidiana", nel "consumare", ... per costringere la gente ad una cosa così drastica ci vuole uno shock molto forte !
si risolverebbe così: max stipendio pubblico 1500 lordi ( dall'insegnante al medico al politico) pensione per tutti 500 netti, dagli 0 ai 99 anni solo se lavori o sei mamma o sei ultra 70enne. legge per impedire agli enti pubblici di versare soldi a enti privati, tranne che per fornitura di sevizi. Appalti solo su base territoriale e non nazionale.