A 30 anni da Vermicino

Discussione in 'Off Topic' iniziata da cecco, 18 Giugno 2011.

  1. cecco

    cecco

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    Buongiorno a tutti, l'altra sera ho visto con grande interesse la puntata de "La storia siamo noi" dedicata alla tragedia di Vermicino. Conoscevo solo marginalmente la vicenda e per motivi anagrafici (avevo solo un anno nel 1981) non ricordo assolutamente nulla di quel fatto; nel programma tra le altre cose si parlava di come quell'episodio potesse essere identificato come la genesi della cosiddetta "tv del dolore", non a torto direi, mi pare appunto che sia stata la prima volta che un evento di cronaca attirasse in modo così abnorme i media. Mi sono chiesto infatti se oggi esisterebbe lo "show" di Avetrana se non fosse prima esistito quello di Vermicino 30 anni prima, che in un certo qual modo ha cambiato la percezione degli Italiani nei confronti della cronaca; discorso interessante che implica aspetti sociali etici e culturali, ma è un terreno su cui non mi voglio avventurare (dite ugualmente quello che ne pensate).
    L'aspetto dell'intera vicenda che più mi ha colpito resta tuttavia il discorso inerente l'eventualità che la tragedia fosse stata "preparata" (su wikipedia si parla di dolosità); a riguardo ho cercato qualcosa in rete che potesse suffragare questa tesi, mi sono limitato a ldare un'occhiata appunto su wikipedia e devo dire che in effetti dei punti oscuri nella vicenda ci sono e sono fondamentalmente 3:
    1- Dalle testimonianze risulta che il pozzo fosse chiuso in maniera tale che un bimbo di 6 anni non avrebbe potuto aprirne l'imbocco
    2- Nel corso della vicenda intera Alfredo non disse mai di essere caduto e non ricordava come fosse finito nel pozzo (diciamo il più debole degli indizi a supporto della tesi complottistica)
    3- La presenza, in sede di esame autoptico, di un imbragatura che non avrebbe potuto tecnicamente essere stata messa intorno alla vita di Alfredo in uno spazio esiguo come il fondo del pozzo (questa invece come prova complottistica mi sembra bella pesante)
    il 4 punto lo aggiungo io, ma forse l'avete già capito, in quel periodo stava esplodendo lo scandalo della p2, più che una prova è senza dubbio una casualità che qualche sospetto, per un Paese di dietrologi come il nostro, lo fa sorgere.
    Voi cosa ne pensate? sicuramente il fatto che una simile tragedia sia entrata di diritto nell'elenco dei "grandi misteri italiani" un pò lascia pensare, per quanto bizzarra e crudele possa essere l'idea che qualcuno abbia sedato un bambino per calarlo poi in un pozzo dando vita ad un grande evento che si sarebbe concluso col salvataggio del bimbo stesso.
    Mi scuso per la lunghezza, ditemi la vostra, ciao
     
  2. GyJeX

    GyJeX

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    la 001 edizioni ha pubblicato un volume scritto e disegnato da uno di quelli che quei giorni li ha vissuti sulla pelle
     
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Sbaglio o NON si è concluso col salvataggio del bimbo? :(
     
  4. GyJeX

    GyJeX

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    no è morto, ma l'ipotesi è che si sarebbe salvato
     
  5. cecco

    cecco

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    Infatti, ho letto che fu da più parti riconosciuto che i soccorsi non furono per nulla coordinati, anzi, si fece ricorso all'improvvisazione andando "per tentativi" (se si vedono le immagini balza subito all'occhio il fatto che la zona non venne MAI transennata o in qualche modo delimitata, pare che le vibrazioni provocate dallo scavo del tunnel parallelo contribuirono a far scivolare ancor più in basso Alfredo).
     
  6. Blueberry

    Blueberry

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    la televisione è un cannibale che divora tutto.

    la domanda è: siamo davvero sicuri che sia lo specchio dello spettatore?

    la domanda è: la processione fatta ad avetrana da tutti è dovuta al fatto "oooh andiamo a vedere" o "oooh andiamo a farci vedere"?
     
  7. Carlos V

    Carlos V

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    Io sono pugliese e Avetrana è a pochi kilometri dal mio paese; conosco alcune persone che ci sono andate per davvero (quando Michele Misseri non era stato ancora "rispedito" a casa) per guardare la famosa strada e fare foto. Inutile dire che per me la cosa è stata vomitevole quando ho visto le foto del cancello della villa sui loro telefonini, i mazzi di fiori depositati sul marciapiede, ecc... La mia reazione immediata è stata quella di allontanarmi, ma senza una atteggiamento di condanna: della serie, sono fatti loro se sono voluti andarci ad Avetrana.

    Tornando in topic, credo che i media abbiamo trasformato le persone coinvolte nel delitto nei "protagonisti del giallo" (lo zio bugiardo cronico, la cugina invidiosa, persone degne di un romanzo di Agatha Christie) e l'intero paese di Avetrana in un enorme set cinematografico che suscita la curiosità nella gente. Ovviamente si è perso di vista il dolore di una mamma e la tragica scomparsa di una ragazzina di 15 anni.
    Ma tranquilli che già l'anno prossimo ci saremo dimenticati di questa storia, magari non dalle mie parti visto che è un fatto locale che ha avuto risonanza nazionale, e i telespettatori saranno alle prese con nuove intriganti storie, sostenuti dai pareri di psicologi, avvocati e criminologi vari.
     
  8. cecco

    cecco

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    Non che volessi parlare di Avetrana, era solo un esempio per rendere l'idea della "tv del dolore"; purtroppo di fatti simili in Italia ne abbiamo avuti tanti (Cogne, Perugia....); ho semplicemente citato il più recente
     
  9. Blueberry

    Blueberry

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    un romanzo, giallo o di altro colore, ha una narrazione che la televisione non ha. la televisione è solo presente. cancella la memoria. non narra. almeno non in maniera chiara, lineare o vicina a qualsivoglia romanzo.
    è solo confusione e ciarlare. è riempire gli spazi con pareri di persone incompetenti che si rivolgono ad altri incompetenti parlando del niente.

    dalla risposta di carlos, vicino ai fatti di "avetrana", s'intuisce che la gente vada lì per tutti e due i motivi. ossia: farsi intervistare dalle televisioni che sono lì a riprendere un cancello e nel frattempo scattare foto-ricordo da mostrare agli amici per dire "ehi noi siamo stati proprio lì, nel posto che ora la televisione sta facendo vedere!".
    siamo tutti homer simpson...

    in fondo però come ci sono persone che si affannano per avere cinque secondi di notorietà (sia farsi intervistare e sia diventare "capo-branco" mostrando le foto sul cell di un cancello ripreso in tv) ci sono anche persone che pensano diversamente e cioè che un "luogo" esiste indipendentemente dalla ripresa che può farne una telecamera, eccetera...
     
  10. Panzer

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    Vermicino è stato infatti il primo grande caso di "tv di dolore"; ho visto anch'io la puntata di "La storia siamo noi" e devo dire che mi ha colpito molto (questo al di là delle teorie complottistiche, vere o meno)...
     

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