Morrowind - Diario di un Imperiale

Discussione in 'Altri Videogiochi' iniziata da MaxHeadroom, 24 Giugno 2011.

  1. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    E allora vada per il culto imperiale. Probabilmente attirerò su di me l'antipatia di tutta Vvanderfell, senza contare che il sergente del santuario dovrebbe offrire le quest più impegnative. Ricapitolando, si va a Ebonheart, che sembra essere il quartiermastro dell'Impero. Bene bene, Serminius dovrebbe sentirsi come a casa. Confidando nel fatto che TrueKnight sia concorde a sua volta, continuo con la partita.
    Intanto, un paio di screens:
    http://imageshack.us/photo/my-images/121/screenshot1ud.png/
    L'umile dimora di Caius Cosades, l'agente delle Lame in incognito. La nostra base principale delle operazioni.

    http://imageshack.us/photo/my-images/713/screenshot2oee.png/
    La piazza del quartiere commerciale di Balmora. Da notare la statua, un aggiunta dell'ITP, che dovrebbe presupporre una certa quest...
     
  2. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Avrei fatto la tua stessa scelta , quindi come hai detto tu EDIT :D

    P.S. lo dico sottovoce....io questo gioco non ce l'ho e non lo conosco neanche....ma la tua narrazione mi intriga e mi fa capire tutto...si beh tranne i nomi e le specie :D (l'unica mia esperienza in questi tipi di gioco è stato baldrus gate, ma da quello che capisco qui è molto più profondo e ben fatto)
     
  3. TrueKnight

    TrueKnight

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    D'accordissimo...non fare troppo affidamento sulle mie risposte, dato che non ho molto tempo libero al momento! continua così! :)
     
  4. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Beh Sven, Baldur's gate e i giochi della serie TES sono radicalmente differenti. Il primo presuppone una trama su cui il personaggio e il party debbono adattarsi, a lungo andare. Nei secondi trama e mondo di gioco si adattano al personaggio. Come vedrai andando avanti, abbiamo appena esplorato...fammi pensare...lo 0,00001% delle possibilità offerte da Morrowind. Tieni presente che molte strade (gilda dei maghi, dei ladri, due delle grandi casate) ci saranno obbligatoriamente precluse, accorciando di molto (ma non di troppo) la longevità altrimenti infinita del titolo.
     
  5. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Giorno 3 - Forte Moonmoth - Prima mattinata

    "Dopo aver chiarito, con Caius, il da farsi, mi sono soffermato a definire i dettagli dell'operazione che dovrà condurmi alla creazione di una copertura adeguata. "Credo che divenire un servitore laico del culto imperiale sia la mossa più saggia, mio signore - ho affermato con decisione, seduto al rozzo tavolo, davanti a una bottiglia vuota di Greef - domani mattina, alle prime luci dell'alba, partirò alla volta di Forte Moonmoth, in maniera tale da offrire i miei servigi al culto dell'Impero. Dopodichè, una volta conferito con Somutis Vunnis, mi recherò a Ebonheart, da Kaye, per farmi ordinare Servitore Laico".
    "Molto bene, ragazzo - annuì Caius - apprezzo la tua chiarezza d'intenti. Ma vedo che ancora indossi la tua corazza. Toglila. Non tenerla sempre addosso, o rischierai di causarti delle gravi vesciche. Ecco, appoggiala pure qui, accanto al mio baule".
    Solo in quel preciso istante avvertì, per la prima volta, il peso opprimente del ferro sul mio corpo, e seguì il consiglio del mio mentore.
    Quando lasciai l'abitazione di Caius, la tempesta si era placata ma una fitta nebbia era calata su Balmora.
    Sul ponte che collega il quartiere dei poveri al resto della città incappai in una nordica dal piglio severo e dalle membra nerborute, di nome Heddvild. "Salute, imperiale", mi disse la donna, squadrandomi da capo a piedi come se stesse esaminando un animale da soma "sembri nuovo di queste parti. La tua espressione parla chiaro. Cosa ci fai in questo angolo sperduto di Tamriel?".
    "Sono un...erh...amante dei viaggi e delle esplorazioni", mentì. Heddvild ridacchiò, intuendo l'ovvia falsità della mia dichiarazione. "Bene. Allora, ti avverto: stai in campana, con i dunmer. Non amano molto gli stranieri come noi. Soprattutto ora che il loro grande eroe è morto".
    "A cosa vi riferite, mia signora?", domandai nelle mie consuete buone maniere. La nordica sorrise di nuovo e continuò: "Non sprecare la tua parlantina con me, imperiale. Qui non siamo in un comodo palazzo di Cyrodill. Ad ogni modo, l'eroe dei dunmer a cui mi riferisco è Lord Nerevar, colui che ebbe una parte di grande importanza nella Guerra del Primo Consiglio. Da quando è morto, molti ashlanders attendono con trepidazione il loro ritorno. Credono che un Incarnato rinascerà e libererà Morrowind dal giogo imperiale. Il Tempio del Tribunale si sta adoperando scrupolosamente per massacrare ogni selvaggio che creda in questa leggenda, e tutti ne ignorano il motivo".
    "Mmm...beh, mia signor...Heddvild, vi ringrazio per il favore che mi avete fatto avvisandomi di questa cosa. Farò attenzione a evitare ogni colloquio in merito". Mi accomiatai dalla donna esibendomi in una nuova manifestazione di affettato galateo imperiale, provocando un nuovo scoppio di risa nella nordica. "Evita Solstheim", mi disse allontanandosi con la tracotante baldanza tipica dei nativi di Skyrim.
    Giunto nella piazza del quartiere commerciale, in prossimità della grande statua eretta nel suo centro, una tenue, evanescente voce femminile, aggraziata eppur decisa, risuonò nella mia mente, dicendo: "In nome di coloro che fecero l'opera...Nel luogo sacro della città sulle acque...Il sacro idioma". Mi guardai intorno, credendo che Heddvild mi avesse seguito e si stesse burlando di me. Ma la piazza apparve deserta. Mi avvicinai alla statua, e scoprì che le stesse parole che la misteriosa voce femminile aveva recitato nel mio cervello erano incise sul piedistallo dell'effige. Rimasi a lungo a meditare sulla questione, quindi scrollai le spalle e mi diressi al banco dei pegni, ove acquistai tutto l'occorrente per affrontare il viaggio che mi attendeva l'indomani: un pagliericcio smontabile, esca e acciarino per accendere fuochi da campo, una ciotola, una bottiglia vuota, delle posate, una mappa di Vvanderfell e un paio di tomi sugli Aedra e sui vari culti che mi avrebbero tenuto compagnia nelle notti solitarie trascorse all'addiaccio.
    Uscito dal negozio, fissai le stelle. Era quasi mezzanotte. Tornai quindi da Caius, depositai l'involto a terra e mi coricai.
    Alla quinta ora del mattino, Caius Cosades mi svegliò. Dopo aver consumato una breve colazione a base di pane raffermo, polpa di granchio e acqua di fiume, mi vestì, indossai la corazza e salutai il mio maestro.
    "Buona fortuna, ragazzo. Che Kynareth vegli sul tuo cammino".
    Ahimè, così non sembrava. La nebbia non si era diradata, infittendosi vieppiù in quelle primissime ore del mattino. Senza lasciarmi scoraggiare da quell'inconveniente, imboccai la strada orientale alla volta di Pelagiad. Lungo la via, un paio di ratti giganti affamati mi aggredirono, ma ebbi la meglio su di loro con gran facilità. Sono felice nel constatare che i lunghi mesi di prigionia e il viaggio in nave non hanno intaccato la mia abilità di schermidore.
    Non feci altri brutti incontri lungo la strada. Dopo aver percorso diverse miglia lungo un territorio caratterizzato da grandi rocce levigate, radi e scheletrici alberi e cespugli duri come l'acciaio, all'ottava ora giunsi in vista delle spesse mura di Forte Moonmoth. All'interno del forte vigeva un'atmosfera placida e torpida. Delle guardie stavano discorrendo del Nerevarine e degli ashlanders, altre affilavano le loro spade e si tenevano pronte a eventuali assalti di belve feroci. I soldati sugli spalti mi intimarono l'alt e mi chiesero di dichiarare i miei intenti. "Sono Serminius Kravius, cittadino imperiale. Chiedo di essere ammesso al cospetto di Somutis Vunnis, sacerdote di forte Moonmoth. Offro i miei servigi al culto dell'Impero".
    Le guardie mi esaminarono sospettosamente per qualche istante, e infine dissero: "Va bene. Entra pure. Ma tieni le tue armi nel loro fodero, straniero".
    L'interno del forte risultò essere ancor più spartano del cortile esterno. Radd Cuore-Duro, il maestro d'armi, un uomo dal fisico d'acciaio e dal volto segnato da numerose cicatrici, mi scortò negli uffici di Vunnis. Qui, ebbi modo di presentarmi al sacerdote e di scambiare una lunga discussione in merito ai Nove Divini e al primo imperatore Tiber Septim, finendo quasi per rischiare la testa.
    Ma procediamo con ordine. Il culto dei Nove Divini, da non confondere con quello degli Avi o Aedra, è la religione maggiormente diffusa in tutta Cyrodill. Akatosh è il primo e il più grande di essi, essendo il dio primigenio e il portatore di Luce. Dibella è la sensuale divinità della bellezza, delle arti e dell'eros. A Cyrodill, molte delle sue seguaci vengono ammansite nella delicata arte dei rapporti amatori e sessuali, nonchè nel canto, nella poesia, nella musica. Personalmente, considero Dibella e i suoi dettami troppo licenziosi per i miei gusti. Arkay è il dio del ciclo vitale, nonchè feroce avversario dei negromanti. Sebbene la negromanzia sia una pratica in linea di massima accettata dall'Impero, tuttavia sono dell'opinione che studiare le sue oscure arti possa facilmente condurre all'adorazione dei Daedra, ed è quindi un atto da evitare in ogni sua forma. Mara è la Grande Madre, dea della pietà, della benevolenza, della guarigione. I più abili cerusici sono spesso ferventi devoti di Mara, e curano i malati e gli storpi secondo i precetti della loro patrona. Stendarr è l'austero dio della legge e della giustizia, patrono di tutti gli amministratori della giustizia. Kynareth, il dio del firmamento e dell'aere, è il protettore di marinai e viaggiatori. Infine, Julianos è la divinità custode del sapere e della conoscenza, patrona di maghi e stregoni. Si dice che i santuari di Julianos custodiscano gelosamente le preziosissime Pergamene degli Antichi ma queste sono soltanto voci.
    Quando affrontammo l'argomento "Tiber Septim", mi scontrai duramente con Vodunius. Laddove, infatti, io considero come un'eresia annoverare il primo Imperatore tra i Divini, egli fu del parare diametralmente opposto, e difese a spada tratta le sue idee, infervorandosi come un ossesso. L'atmosfera nella stanza si fece gelida, al che decisi che era meglo interrompere il diverbio, o avrei finito per incappare negli stessi guai che avevano pregiudicato la mia carriera di Sacerdote Guerriero a Cyrodill. Chiesi e ottenni a denti stretti le informazioni necessarie a divenire un servo laico, pagai 50 Drachi,fui insignito del titolo di Servo del culto e ricevetti le indicazioni riguardanti i vari santuari imperiali a Vvanderfell e le giuste preghiere da recitare per ricevere le Benedizioni di cura e di guarigione (non che queste ultime mi servano particolarmente. Dovete sapere che, fin dalla mia nascita, possiedo innati doni curativi in grado di far rimarginare miracolosamente le mie ferite).
    Lasciai l'ufficio di Somutis Vunnis con un nuovo scopo: recarmi a Ebonheart, onde divenire un Sergente del Santuario al servizio di Stendarr il Legislatore".


    Altri Screen:
    http://imageshack.us/photo/my-images/19/screenshot3yjp.png/
    Le mura di Moonmoth

    http://imageshack.us/photo/my-images/600/screenshot4tn.png/
    Somutis Vunnis, il fervente difensore dell'"eresia" di Tiber Septim.

    PS: i passaggi riguardanti le conversazioni sono ovviamente dei riadattamenti da me elaborati, mentre tutte quelle azioni come togliersi la corazza a casa di Caius, attendere l'arrivo dell'alba ecc...sono reali. Le ho fatte veramente.
    Ecco, infine, la scheda del pg:

    Nome: Serminius Kravius
    Razza: Imperiale
    Classe: Sacerdote Guerriero di Cyrodill
    Livello: 1
    Forza 50
    Intelligenza 40
    Forza di Volontà 40
    Agilità 30
    Velocità 40
    Resistenza 40
    Personalità 50
    Fortuna 40

    Abilità primarie:
    Scudo
    Spada Lunga
    Armatura pesante
    Atletica
    Ristorazione

    Abilità Secondarie:
    Armi contundenti
    Fabbro
    Abilità nel parlare
    Mercanteggiare
    Acrobatica

    Fazioni: Blades, Culto Imperiale
    Segno di Nascita: Il Rituale
    Poteri: Dono di Mara (grande spell curativa), Stella dell'Ovest (assorbe Stamina), Voce dell'Imperatore (una specie di Charme)
    Incantesimi: Focolare guaritore (incantesimo curativo minore), Parola Benedetta, Tocco Benedetto (entrambi scaccia non morti, appresi dai sacerdoti di Arkay a Cyrodill).

    Ragazzi, questo gioco mi intrippa come non mai. Ho solo un dubbio. Per salire di rango nelle Blades (del culto non mi interessa, sono un servo laico), ho visto che bisogna alzarsi tiro con l'arco, armatura leggera e altre abilità furtive. Come faccio io che non le ho nè fra le primarie nè in quelle secondarie?

    Aggiunta al diario di viaggio - Il Corprus
    "Prima di lasciare Balmora e raggiungere Forte Moonmoth, ho appreso dell'esistenza di uno strano morbo peculiare delle terre di Morrowind, il Corprus. A detta dei dunmer, il Corprus trasforma uomini e animali in creature deformi e assetate di sangue. Non sembra esistere una cura per tale malanno, e nemmeno i poteri curativi dei sacerdoti di Mara nè quelli del Tempio di Almsivi possono fare granchè in merito. Inoltre, l'incauto viaggiatore che si avventura nell'entroterra di Vvanderfell rischia di incorrere in altre malattie. Sfortunatamente, prima di abbandonare Balmora, ho dimenticato di acquistare una nutrita scorta di antidoti e adesso non mi posso certo considerare del tutto a mio agio. I ratti giganti con i quali ho combattuto mi hanno ferito a una spalla, seppur lievemente. Spero con tutto il cuore che i loro morsi non fossero infetti. Per il momento, nessun sintomo preoccupante si è manifestato. Uscendo dall'edificio del forte, nel cortile interno, rimpiansi per la decima volta le dolci e amene colline boscose e i placidi fiumiciattoli del Bacino di Nybenai e i torpidi declivi di Chorrol. Per gli dei, quanto vorrei essere a casa, in questo momento..."
     
  6. Kael

    Kael

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    Puoi vederli come prove per dimostrare le tue capacita (di cui ora ovviante ora non sei a conoscenza) e per superarle verrai addestrato dai maestri dei Blades (se non mi ricordo male hanno vari insegnati in più città)
     
  7. Blede

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    Non voglio spoilerarti il gioco come ho già fatto prima, ma se non ricordo male (è passato un po' da quando ho giocato a Morrowind, anch'io ero un Imperiale del segno del Rituale, uno Spellblade o qualcosa del genere) passi di grado man mano che avanzi nella quest principale.
     
  8. MaxHeadroom

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    Sì sì hanno insegnanti sparsi un po' qua un po' là. Blede, allora come mai quando ho chiesto a Somutis Vunnis i requisiti per diventare membro del culto imperiale, mi ha elencato tutta una serie di Abilità? Le ha enumerate solo per bellezza?
     
  9. Blede

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    No, i Blades sono un caso particolare perchè fanno parte della quest principale. Comunque ripeto, è un bel po' che ho smesso di giocare, non ricordo tutto bene.
     
  10. Kael

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    se funziona cosi e meglio al meno non deve alzare abilita che non usa.
     
  11. MaxHeadroom

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    Sì, ma se voglio salire di grado come servo laico credo che dovrò farlo, invece. Ad ogni modo, si va avanti con la narrazione. Chiedo scusa per eventuali incongruenze con le parti precedenti, ma faccio tutto al momento e non è semplice coniugare tutti i pezzi.

    Giorno 3 - Forte Moonmoth - Pomeriggio - Larrius Varro

    "Prima di lasciarmi andare, Somutis Vunnis mi mise in mano un libello recante inciso sulla rilegatura il sigillo imperiale e il titolo, a caratteri alto-gotici, "Per gli Dei e l'Imperatore", dicendomi: "Custodisci questo libro con estrema cura. Al suo interno troverai tutti i dettami da seguire per un corretto svolgimento dei compiti che ti verranno affidati come Sergente del Santuario. Puoi andare".
    Annuì all'uomo, infilando il libro nello zaino, e uscì dal suo ufficio. Un altro tomo che mi avrebbe tenuto compagnia nelle lunghe e solitarie notti trascorse davanti al fuoco di un bivacco. Se non altro, avrei potuto rinverdire le nozioni apprese nel corso del seminariato alla cattedrale di Chorrol.
    Nel salone centrale del fortilizio, dei mercanti avevano allestito i loro banconi e offrivano le loro mercanzie al miglior offerente. Scorsi il tavolo di un farmacista e, rincuorato, acquistai un paio di antidoti. L'elfo dei boschi rovistò nel suo baule e ne trasse un'ampolla contenente un linquido denso e scuro. "Straniero, ti consiglio di munirti di almeno una di queste, nel caso dovessi affrontare dei viaggi nell'entroterra. Ti sarà utile nel combattere i sintomi della Blight che, nella loro forma più virulenta, possono essere piuttosto debilitanti". Mi fidai ciecamente delle parole di Peragon (questo il nome dello speziale) e pagai il dovuto in Drachi. Ora, avrei potuto percorrere le strade di Vvanderfell con maggior sicurezza.
    Al banco di un incantatore di oggetti, ho concluso un altro buon affare. Sono riuscito a vendere al mercante l'anello maledetto donatomi a Seyda Neen da Vodunius Noccius. "Mmmm...", mugugnò lo stregone, esaminando accuratamente l'artefatto attraverso la lente di un piccolo monocolo, in effetti, per un guerriero come te, la sua utilità è pari allo zero. Ma io saprò limare sufficientemente a fondo le rune della maledizione, ricavandone un buon anello incantato. Affare fatto, ecco il tuo denaro. O forse vuoi scambiarlo con qualcuno dei miei pezzi? Possiedo delle Pietre dell'Anima di finissima qualità, spade e corazze magiche".
    "Vi ringrazio, messere, ma preferisco fare affidamento unicamente sulle mie qualità", risposi, infilando il denaro nella scarsella appesa alla cintura. Il mercante mi fissò come se avessi pronunciato la più grande sciochezza del mondo, e scrollò le spalle con indifferenza: "Come vuoi tu, straniero".
    Avevo quasi raggiunto il pesante portone d'ingresso, quando due soldati in atteggiamento marziale si avvicinarono a me e dissero con tono perentorio: "Straniero. Il Lord Generale Larrius Varro, Campione della Legione, ha chiesto di vederti. Seguici nelle sue stanze, di grazia".
    Feci quanto mi venne ordinato. Larrius Varro, un robusto ufficiale dallo sguardo severo e deciso, mi accolse con uno spartano saluto e mi disse: "Perdona i modi bruschi dei miei uomini, straniero. Ma questa è la disciplina che vige all'interno della Legione. Immagino che ti starai chiedendo cosa voglia da te. Bene, allora arriverò subito al dunque. Come presumo avrai saputo, una corruzione sempre più dilagante a impregnato il distretto di Balmora del suo tanfo nauseabondo. Uno dei magistrati locali accetta del denaro dalla criminalità del posto in cambio di favori e concessioni legali, blande sentenze e condanne ancor più lievi. Finora non sono riuscito a cogliere sul fatto il magistrato, tuttavia uccidere coloro che lo pagano si rivelerebbe una soluzione forse ancor migliore. E per far questo ho bisogno di qualcuno nuovo di qui, che ancora non sia conosciuto dagli esponenti della malavita di Balmora. Ho saputo che l'Imperatore aveva spedito a Vvanderfell un rinnegato e ho subito diramato un dispaccio affinchè fosse messo al corrente del fatto che era mia intenzione incontrarlo. Grazie al cielo, sei stato tu a venire da me, anche se per altri scopi, suppongo.
    Ti sto chiedendo di svolgere un lavoro piuttosto delicato: uccidere cinque membri della Camonna Tong, tutti residenti a Balmora. Non conosco i loro nomi, ma so di cosa si occupano: uno di essi è uno scout, un altro il responsabile del negozio dei pegni, il terzo è un erudito, il quarto un ladro e l'ultimo un fabbro. Per avere maggiori informazioni, dovresti rivolgerti alla Gilda dei Ladri, ma non dire che ti mando io. Non devono sapere che lavori per la Legione. Se accetterai di sporcarti le mani in questo modo, sta' certo che saprò come ricompensarti. Allora, cosa ne pensi? Sei disposto a versare del sangue per il tuo Imperatore?".
    Compresi subito che Larrius, nell'alludere al magistrato corrotto, si stava riferendo a Nolus Atrius, secondo quanto avevo udito dalle dicerie che circolano nei vicoli di Balmora. Dovetti ammettere che l'ipotesi di inimicarmi la più antica e crudele organizzazione assassina di Vvanderfell non era affatto una prospettiva allettante. Dubbioso, fissai Larrius e meditai la miglior risposta da dargli".


    Nuova scelta, gente. Dovremmo continuare per la nostra strada e raggiungere Ebonheart o occuparci della missione affidataci da Larrius?
     
  12. Blede

    Blede

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    Decisamente Ebonheart. Non sei ancora abbastanza potente per questo genere di missioni: non volevi inimicarti la banda di banali banditi della caverna di Seyda Neen, pensi che la Camonna Tong sia più abbordabile ?
     
  13. MaxHeadroom

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    In effetti no, ma spero che le missioni da sergente del santuario siano fattibili.
     
  14. Kael

    Kael

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    Potresti anche tornare Seyda Neen per risolvere la questione dei briganti e del esattore scomparso
     
  15. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Uhm, in questo momento tornare a Seyda la vedo un po' una scelta incongruente, in termini di interpretazione del pg.
     
  16. Kael

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    continua con le missioni da sergente del santuario, affrontare la Camonna Tong ora e un po azzardato
     
  17. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Io direi di continuare con la missione principale, anche perchè da come hai impostato il personaggio mi sembra di capire che non sia un comune assassino che opera nell'ombra
     
  18. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Giorno 3 - Tramonto - Regione della Costa Amara

    " 'Temo di non potervi essere d'aiuto, Generale - risposi rivolgendomi a Larrius in tono rassegnato - ho udito molto parlare della Camonna Tong, in questi pochi giorni in cui mi trovo a Vvanderfell, e in modi non molto lusinghieri. Sembrerebbe che tutti siano ben decisi a evitare di attrarre l'ira o le attenzioni dei suoi accoliti. Inoltre, nonostante si tratti di viscide canaglie, doverle ammazzare a sangue freddo in cambio del vil danaro mal mi si addice. Spero che, con ciò, non mi accusiate di tradimento nei riguardi della corona...". Furono parole del tutto fuori luogo, frasi formulate in un istante di codardia e viltà, del quale ancor mi vergogno.
    "Mh - mugugnò Larrius incrociando le braccia coperte di metallo - umiltà e sincerità. Due doti quantomai rare e apprezzate, soprattutto in queste lande dimenticate dagli Dei. Ma temo che la tua onestà finirà per condurti alla rovina. Dimentica le buone maniera. Questo è Morrowind, e qui vige la legge del lupo". L'alto ufficiale sorrise, come nell'assicurarmi che non mi avrebbe accusato di alcunchè; menò una poderosa pacca sulla mia spalla sguarnita dalla corazza, facendomi barcollare. "Puoi star tranquillo, straniero. Qui a Vvanderfell, nessuno ti accusa di niente. Per quanto mi riguarda, tra di noi non vi è stata mai nessuna discussione. Affiderò questo incarico a un mercenario veterano, se riuscirò a trovarne uno ancora vivo, s'intende, qualcuno con minori scrupoli di te. Se dovessi ripensare alla mia proposta, sai dove trovarmi. Buona fortuna".
    Rincuorato dall'affermazione di Larrius, lasciai Forte Moonmoth senza quell'oppressione che, soltanto pochi minuti prima, aveva turbato il mio animo.
    All'esterno delle mura del fortilizio, consultai accuratamente la mappa e la guida di Vvanderfell. Ebonheart si trova a meridione, lungo la Costa Amara, nel distretto delle Isole Ascadiane, non molto lontana dalla grande metropoli di Vivec. Avrei, quindi, dovuto tornare fino a Balmora, seguire l'Odai a sud e oltrepassare Seyda Neen.
    Ripercorsi la strada a ritroso e, giunto che fui in prossimità di Balmora, costeggiai il fiume come avevo progettato. Gradualmente, man mano che mi inoltravo nella regione delle Isole Ascadiane, l'aspetto del territorio mutò. La vegetazione divenne più rigogliosa e il clima si fece caldo e umido. Enormi funghi alti come alberi, dal cappello ombroso si ergevano, in tutta la loro possanza, al di sopra di dolci colline ricoperte di lussureggiante vegetazione. Alberi di mangrovie, nodose radici, liane penzolanti e arbusti colmi di fiori costeggiavano il sentiero. Iniziai a dover temere gli sciami di insetti che infestano quei luoghi, e maledì il caldo acuito dalla mia spessa armatura di ferro.
    Sul tardo pomeriggio, giunsi in vista del fuoco di un bivacco. Due uomini in abiti malconci stavano chiacchierando placidamente davanti a una pignatta fumigante. Acquattatomi dietro il tronco di un albero, indossai rapidamente l'elmo, imbracciai lo scudo e tenni la mano ben vicina all'elsa della spada.
    Quando mi videro arrivare, i due uomini si alzarono. Uno di loro, un bosmer, mi disse: "Salute a voi, viandante. Allontanate pure la vostra mano dalla spada. Non siamo banditi, e non desideriamo arrecarvi danno. Io sono Findulain e costui è il mio amico Dokin, delle lontane lande di Hammerfell. Siamo minatori, e ci stiamo riposando all'aria aperta".
    "Quand'è così - risposi, togliendomi l'elmo e sorridendo, accaldato, ai due - perdonate la mia sospettosità. Sono da poco giunto a Morrowind e non conosco bene questi luoghi, nè chi vi abita. Io sono Serminius Kravius, Sacerdote Guerriero in esilio. Minatori, avete detto? Estraete forse il prezioso ebano di cui i fabbri di Cyrodill ne tessono le lodi?". Fidulain e Dokin mi guardarono e risero bonariamente, scuotendo il capo: " No, messer Kravius. Noi non estraiamo alcun minerale da quella cava, bensì un materiale assai più prezioso: le uova di kwama".
    "Uova di kwama? Non ho mai udito di una tale merce. Di cosa si tratta?".
    I due minatori mi spiegarono che i kwama, enormi insetti caratteristici dell'Isola di Vvanderfell, depongono le loro uova all'interno di colonie scavate nel cuore delle montagne. La società dei kwama è fortemente gerarchizzata: al vertice di essa si trova la Regina, enorme e incapace di muoversi. Il suo unico scopo è deporre in continuazione le tanto ricercate uova. Le seguono in fatto d'importanza i Soldati, il cui scopo è quello di proteggere i confini della colonia dalla minaccia di invasori esterni. Gli Operai rappresentano la casta successiva, si occupano di scavare i tunnel e le gallerie delle colonie, e sono seguiti dai più umili Raccoglitori, che fungono da esploratori e procacciatori di cibo.
    A uno stadio larvale anteriore alla loro forma matura, i kwama assumono la forma di scrib. Queste creature sono protette da gusci chitinosi che contengono, al loro interno, una carne molle e gelatinosa. Pare che le uova di Kwama e la gelatina di scrib, oltre a essere ingredienti alchemici piuttosto ricercati, siano anche prelibatezze apprezzate dai buongustai di tutta Tamriel. Personalmente, non ho mai assaggiato simili "pietanze" nè è mia intenzione farlo. Tali creature sono inoffensive nei riguardi dei minatori, avvezze come sono al loro odore, ma non esiterebbero ad attaccare qualunque altro estraneo.
    Presi commiato dai due uomini adducendo a scusante il lungo viaggio che mi attendeva e l'approssimarsi della notte, e mi allontanai.
    Raggiunsi un ponte di legno traballante che attraversava l'Odai. Nell'oltrepassarlo, una delle travi marcescenti si ruppe e il mio piede calpestò il vuoto. Fu solo grazie alla mia prontezza di riflessi se riuscì ad aggrapparmi al passamano di corda e tirarmi su. Una volta in salvo sull'altra sponda, recitai una preghiera di ringraziamento ad Akatosh.
    Il cielo aveva ormai assunto la veste dell'imbrunire. Lungo il sentiero costeggiato da una fitta e lussureggiante vegetazione, scorsi un'altra figura, questa volta femminile. Una dunmer dall'aria affranta si stava guardando intorno e pareva chiaramente disorientata. Colto dal mio consueto fare sospettoso, sguainai la spada, temendo la possibilità di un'imboscata.
    Vedendomi arrivare a spada tratta, la donna si spaventò a sua volta, e alzò le mani, urlando: "Per amore di Almsivi, viaggiatore. Riponete la vostra lama. Non voglio ferirvi".
    Feci come la donna mi chiese. Ella mi rivelò di chiamarsi Nevrasa Dralor e, come avevo sospettato, di essersi perduta mentre era diretta verso uno dei luoghi sacri degli elfi scuri, i Campi di Kummu. Sebbene il suo volto fosse segnato da numerose rughe, dovute sicuramente a un'esistenza di stenti e al territorio inospitale di Vvanderfell, i suoi obliqui occhi rossi tradivano un'età piuttosto giovane.
    "Vi offrirò cento settimi, messere, se mi scorterete fino ai Campi di Kummu. Vi prego, non lasciatemi qui. La notte si sta avvicinando, e con essa le fiere predatrici che abitano le foreste".

    A voi la scelta: aiutiamo la dunmer o la lasciamo a se stessa? Intanto, screen dell'elfa:
    http://imageshack.us/photo/my-images/813/screenshot7jh.png/
     
  19. MaxHeadroom

    MaxHeadroom

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    Ragazzi ho fatto una caxxata madornale. Avevo scritto tutto il post successivo e lo stavo appunto postando, quando inavvertitamente ho premuto la freccia per tornare indietro con le pagine di internet. Era venuto così bene...quindi dovrò riassumerlo, perchè Paganini non ripete mai.
    Allora, Serminius rifiuta di compiere il "lavoro sporco" per conto di Larrius, adducendo come scusa il fatto che i sicari della Camonna Tong sono un osso troppo duro per lui, e pregandolo di non considerarlo, per questo, un traditore della corona. Larrius lo rincuora e si vede concorde con lui nel ritenerlo inadatto per un simile compito. Promette tuttavia di essere sempre pronto ad affidargli l'incarico in futuro, se non troverà prima un mercenario veterano.
    All'esterno del forte, Serminius si studia per bene la mappa e la guida di Vvanderfell, e organizza il viaggio per Ebonheart. Compie la strada a ritroso fino a Balmora, quindi piega a sud seguendo l'Odai ed entrando nel Distretto delle Isole Ascadiane. Il territorio cambia gradualmente: da arido e pietroso si fa ricco di vegetazione tropicale. Enormi funghi, alti come sequoie, svettano lungo il sentiero, sfidando le ampie mangrovie e le altre piante. Liane e radici si attorcono nel terreno, mentre sciami di insetti e il caldo umido iniziano a tormentare il povero viaggiatore avvolto nella corazza di ferro.
    Nel tardo pomeriggio Kravius scorge due uomini seduti intorno al fuoco di un bivacco, in prossimità dell'entrata di una caverna. Temendo che si tratti di due banditi, di soppiatto si arma e si avvicina mano alla spada. I due lo rassicurano, rivelandogli di essere dei minatori di uova di kwama e di gelatina di scrib, due tipologie di insetti (in realtà appartenenti alla stessa specie, essendo gli scrib una forma larvale dei Kwama) caratteristiche di Morrowind. I due rendono inoltre Serminius edotto della società strettamente gerarchica dei kwama e del fatto che le uova e la gelatina siano merci di prima qualità esportate in tutta Tamriel come prelibatezze.
    Nauseato dalla prospettiva di dover assaggiare della polpa gelatinosa di scrib, Kravius si accomiata dai minatori e prosegue il viaggio. Nell'attraversare un ponte di legno traballante sull'Odai, per poco non finisce nel fiume, quando una trave marcia si schianta. Riuscito a tirarsi su, afferrandosi al viscido cordame, Serminius recita una preghiera di ringraziamento ad Akatosh.
    Sul far del tramonto, scorge lungo la strada una dunmer dall'aria smarrita. Colto nuovamente dal sospetto, Serminius sguaina la spada e procede verso la donna, tenendosi pronto per un eventuale agguato di furfanti. L'elfa scura, ancor più terrorizzata di lui, gli intima, in nome di Almsivi, di abbassare l'arma. Nevrasa Dralor (questo il suo nome) riferisce a Serminius, con tono di voce spaurito, di essersi smarrita mentre era diretta a un luogo sacro dei dunmer, chiamato i Campi di Kummu. Offre all'imperiale cento settimi in cambio della sua offerta di scortarla fino ai Campi.
    A questo punto ditemi voi cosa s'ha da fare. Non sapete quanto mi roda aver perso il post narrativo. Metto uno screen della tizia come premio di consolazione:
    http://imageshack.us/photo/my-images/813/screenshot7jh.png/

    PS: ehm, a quanto pare il post in questione s'è salvato. Eppure eroina o coca non ne piglio, forse non si deve mischiare l'ecstasy con la grappa. :D.
    Sven ti ricordo che la quest principale non l'abbiamo ancora iniziata. Ci stiamo solo costruendo la copertura, come ha affermato Caius. Suppongo ti riferissi alla priorità di raggiungere Ebonheart, nel tuo post. Comunque, giusta osservazione. Kravius non è un assassino che agisce nell'ombra. E dire che con Larrius l'ho fatto passare quasi per un pusillanime...devo correggere il post. Ad ogni modo, ho la sensazione che questo thread diverrà epico!
     
  20. Kael

    Kael

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    Direi di accompagnarla il tuo personaggio non penso che lascerebbe qualcuno i difficoltà se può aiutarlo.
    Per le eventuali casse chiuse nei dungeon il tuo personaggio userà le pergamene per scassinarle?
     

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