parto da una provocazione storica, che qualcuno ha già proposto: Allora, il concetto di base della dinamica dei sistemi è quello di "feedback", ovvero il sistema risponde agli stimoli non in modo proporzionale agli stimoli stessi, ma amplificandoli o smorzandoli. Il feedback positivo è quello che causa la crescita rapida di un sistema quando il sistema risponde alla disponibilità di risorse incrementandone lo sfruttamento in modo esponenziale. E' così che crescono, per esempio, le popolazioni biologiche quando hanno abbondante cibo a disposizione. In questo caso, il feedback è strettamente correlato al concetto di EROEI, "ritorno energetico per investimento energetico, dalle iniziali in inglese. Più alto è l'EROEI più rapida è la crescita L'impero romano era un predatore dei popoli confinanti. Cresceva per mezzo di un meccanismo di feedback quasi biologico. Sconfitto un popolo confinante, si rubava tutto quello che si poteva rubare e poi si arruolavano gli sconfitti nelle legioni per fargli andare a conquistare altro bottino un po' più in la. Questo meccanismo si chiama accumulazione di capitale. Con l'oro accumulato si potevano pagare nuove legioni e con nuove legioni si potevano invadere nuovi territori e rubare ancora più oro. Al culmine della sua traiettoria, l'Impero aveva mezzo milione di uomini, oltre l'1% della popolazione, sotto le armi in oltre 50 legioni di soldati professionisti. Tuttavia, il problema della crescita economica, qualunque sia la risorsa sfruttata, sta nella resa economica - meglio detto energetica - della risorsa stessa. Valeva la pena conquistare i popoli vicini solo se c'era una resa economica/energetica sufficiente per dare ai Romani la possibilità di accumulare risorse per nuove conquiste. Ma, col tempo, i Romani si sono trovati di fronte allo stesso problema che abbiamo noi oggi con il petrolio(e non solo): si sfruttano prima le risorse ad alto EROEI dopo di che uno si trova in difficoltà con quello che rimane; a basso EROEI. In altre parole, l'EROEI diminuisce gradualmente col tempo e con esso la spinta alla crescita. Al culmine della loro espansione, verso l'inizio del primo secolo a.d., I romani si trovavano in mancanza di prede. A Est, c'era l'impero dei Parti, troppo forte per essere conquistato. A Sud avevano il deserto del Sahara, dove non c'era niente da conquistare. A Ovest avevano l'Oceano Atlantico e a Nord popolazioni allo stesso tempo povere e bellicose: Germani, Pitti e Irlandesi. Tutte risorse a basso EROEI. Il feedback della conquista da positivo si trasformava in negativo. Per il III secolo, l'impero è ridotto a un guscio vuoto; il nulla circondato da fortificazioni. crisi economica devastante. soluzione: vaste riforme strutturali sotto Diocleziano. risultato: le spese di mantenimento dell' esercito aumentano ancora, ma la sua efficenza diminuisce e nonostante l' aumento della base monetaria dal nulla e drastiche riduzioni dei diritti individuali il risultato è lo stesso.
Non ho capito la domanda, vuoi sapere se secondo noi la crisi attuale può essere interpretata attraverso il meccanismo dell'EROEI (con annesso esempio della Roma Imperiale)?
Credo che tu conosca i cicli di Kondratieff. Secondo la teoria dei cicli di Kondratieff, lo sfruttamento di una risorsa energetica che possiamo definire primaria, dura all'incirca 100 anni. Ogni periodo di 100 anni puoi dividerlo in 4 fasi di 25 anni ciascuna. La prima fase corrisponde alla scoperta della nuova risorsa (il carbone ad esempio) ed è una fase di "crescita economica", la seconda fase vede lo sfruttamento massimo della risorsa (il tuo EROI credo) ed è la fase di "massima espansione economica". A questo punto raggiunto il picco, inizia la terza fase di "depressione" fino ai 75 anni e poi la quarta fase di "recessione" fino al punto più basso della recessione economica, per poi reiniziare con un nuovo ciclo di 100 anni al momento della scoperta di una nuova risorsa. Se associ la teoria dei cicli di Kontradieff a quella dei cicli politici di Modelski, ottieni un modello perfettamente combaciante, in cui si nota che negli ultimi 500 anni (pressapoco dalla formazione dello stato) si sono susseguite 5 potenze globali egemoni ogni 100 anni. (dovresti conoscere la teoria di Modelski per capire questo secondo punto, ma è troppo lunga da spiegare).
Sono molto affascinato da queste teorie ma secondo me non hanno significato dal punto di vista storico, con questo non intendo assolutamente sminuire il valore di questi studi (non ho titoli per farlo) e trovare delle costanti della storia dopotutto è da sempre considerato un po' il Sacro Graal della storiografia, ma la mia opinione personale è che la storia è irriducibile a questo tipo di schemi essendo intrinsecamente imprevedibile. Ad esempio sostenere che negli ultimi 500 anni ci sia stata una potenza egemone ogni 100 anni mi sembra un po' riduttivo, o no? Mi interessa molto la vostra opinione.
Dovresti conoscere a fondo la teoria per capirla. Bè hai ragione, se fossero delle costanti esatte potremmo prevedere il futuro, ad esempio chi sarà la prossima potenza egemone dopo gli Stati Uniti (Cina? India? BRIC?). La realtà è invece troppo complessa e troppe variabili aleatorie si mettono in mezzo per "prevedere" (i what if) e quindi la storia è imprevedibile dal punto di vista del "chi", però quello che ti dicono le teorie dei cicli è che in effetti guardando al passato, dalla fine dei grandi imperi, quello romano, mongolo, greco, 5 potenze che hanno plasmato l'economia, le leggi politiche del mondo per quell'arco di tempo di 100 anni, ci sono state. Quello che ti dicono e che col passare del tempo si avviano moti centrufughi che toccano l'economia, la sociologia, la tecnologia e che alla fine sfociano nel cambiamento per stabilire un nuovo ordine; altrimenti dovremmo prevedere la possibilità che il mondo rimanga immobile per sempre in un unico sistema.
se avete infarinatura di biologia basta valutare la crescita delle colture batteriche (che alla fine è il comportamento di crescita di ogni specie vivente) una crescita continua non esiste (è roba che si dice dai tempi di Malthuse e si sa che le risorse sono comunque limitate e mai eterne) apparte l'energia (che solo la fusione nucleare e il solare molto efficente possono rendere inesauribili) tutto il resto sulla terra e limitato l'idea stessa dell'economia basata sulla crescita è sbagliata alla radice perchè non sopportabile a lungo termine, esattamente come la grandezza della popolazione...cominciamo ad essere troppi...
E' tutto giusto. Però ricollegandomi al tema del topic introdotto da Tasso (crisi momentanea o crisi di sistema) mi viene da pormi un quesito. Si tratta di una pura congettura ed essendo una previsione non si fonda su dati empirici verificabili. Ipotizziamo di trovarci al principio di una crisi sistemica (Tasso) e che ci troviamo di fronte alla fine del 'secolo americano' (ipotesi che per coincidenza è stata dibattuta recentemente anche da parte di qualche quotidiano statunitense). Posta questa premessa, cosa possiamo dire sul secolo che verrà? Mettiamo in campo la Cina. Si è vero, si tratta di una potenza economica, ma basta per qualificarla come possibile candidata a potenza egemone? E allo stesso modo potrebbero Brasile, BRIC ecc..? Guardando al passato constatiamo che ogni 'potenza egemone' era qualcosa di più di una potenza economica; la Francia del '700, la Gran Bretagna nell' 800, gli USA nel '900 (ma anche i romani duemila anni fa) erano in primis potenza ideologiche, capaci di improntare il resto del mondo al loro stile di vita, alla loro musica, cultura, letteratura, scienze ecc... (ma poi gli USA sono stati veramente la potenza egemone del '900, diciamo almeno della prima metà?) Che di un tale potere attrattivo possa, anche in via solo ipotetica in un prossimo futuro, godere la Cina o un altro paese terzo non-occidentale in un prossimo futuro mi sembra altamente improbabile. Che ne dici? Esiste al giorno d'oggi un paese candidabile che abbia le carte in regola per poter un giorno ricreare un sistema internazionale a propria immagine, o bisognerà passare inevitabilmente per un grande cataclisma 'rigeneratore', che rimischi le carte in tavola? (guerre, ecc..) Concordo con te sul fatto che queste sistematizzazione si trovino in un punto imprecisato a metà tra il rigore scientifico e il divertissement intellettuale, ma si tratta pur sempre di giochi stimolanti.
Sono sempre stato sospettoso della storiografia 'biologica' o 'organica'. Secondo me si tratta di un tentativo di coprire di metafisica una materia così umanamente terrena come la storia. Perché dici che una crescita economica a lungo termine è insostenibile? Troppe volte le scoperte tecnologiche hanno improvvisamente cambiato il corso della storia, senza alcun disegno premeditato e in modo assolutamente imprevedibile, rompendo leggi che sembravano assolutamente fondate ed immutabile (come appunto la legge di Malthus). Dicendo che non ci sarà crescita a lungo termine fai una previsione molto coraggiosa ( e pessimista)! :-D
Perfettamente d'accordo. La potenza egemone non è solo quella capace di creare le regole dell'economia mondiale, ma anche quelle ideologiche che non vengono imposte, ma accettate per quel periodo storico. Se si trattasse solo di un egemonia economia non sarebbe veramente egemone perchè verrebbe culturalmente contrastata (ad esempio il 1973 è indicato come l'inizio della fase di espansione economica, ma messa in discussione dell'ordine mondiale) quindi anche la cultura e l'ideologia sono fondamentali (per questo ti dicevo che è un processo che coinvolge diversi stadi da quello economico a quello finanziario a quello sociologico e culturale). E la Cina su questo punto non lo è, però tieni conto che "il cambio" o comunque "la sfida" alla potenza egemone attuale dovrebbe avvenire tra circa 50 anni che non sono pochi e dato che l'arco di sviluppo umano tende sempre più verso il rispetto dei diritti umani, la democrazia in senso occidentale, il liberismo, il capitalismo, sicuramente prima o poi anche la Corea del Nord cambierà così come potrebbe la stessa Cina cambiare totalmete in questo senso. In ultimo, la compenente militare è fondamentale. Infatti, tutte le potenze egemoni sono state prima di tutto potenze navali nel senso che sono riuscite a dominare i mari dell'intero globo, non basta infatti essere una potenza economica-militare regionale come la Germania nel '40 o la Francia nel diciottesimo e diciannovesimo secolo per essere una candidata all'ufficio globale. La Francia non è mai stata una potenza egemone.
Ridurre lo stato Romano ad una teoria, pure affascinante, è una "castroneria", pari all'interpretazione della storia in senso scientifico di tipo marxiano. Lo stato romano poi impero è stata una struttura che è durata non 100 anni, ma più di 500 , se consideriamo anche la parte orientale 1000 anni. Come ogni struttura politica essa è mutata al mutare dei tempi ed è sopravvissuta se ha saputo dare risposte alle sfide che ebbe di fronte, ma mai in maniera che oggi diamo per "automatica". Esempio pratico è dato proprio dalla caduta dell'impero romano, ad oriente l'identica struttura statuale sopravvisse contro la fine della parte occidentale. La visione degli imperi come potenze di sfruttamento di risorse è vera solo in minima parte, l'impero romano collasso per una concomitante crisi valutaria, demografica e bellica. Nel 222 dc aveva concesso la cittadinanza a tutti i suoi abitanti liberi, l'esaurirsi delle riserve aurifere fu compensato con politiche monetarie che anticipano le pratiche poi comuni nei secoli successivi, la politica espansionistica si fermò perchè l'impero poteva dirsi autosufficiente. Furono le grandi migrazioni dei popoli e non l'esaurirsi delle risorse che misero in crisi la struttura, la sconfitta di Adrianopoli (con la distruzione di unità di legionari di difficilissima e costosa preparazione) e la calata degli Unni (primi barbari in grado di prendere città pur fortificate), la perdita della Spagna e dell'Africa che tolsero l'accesso alle risorse, ma solo per la parte occidentale in processo che durò dai 60 agli 80 anni...
non sono d'accordo con l'analisi sull'impero romano. le legioni erano prossime al numero di 50 soltanto al tempo della più grande guerra civile scaturita alla morte di giulio cesare per la spartizione del potere. ottaviano, l'imperatore vincente, detto augusto, ridusse il numero delle legioni a 27-28 (ci sono comunque dei dubbi sul numero esatto) e per gli anni a venire nessuno riuscì ad aumentarne il numero. infatti dopo la disfatta di teutoburgo si dice che augusto abbia pianto molto la sconfitta delle tre legioni con la famosa frase "varo varo rendimi le mie legioni". la politica di "espansione" romana non va vista sotto il profilo di "arricchiamoci quindi conquistiamo tutto". la politica strategica romana è sempre stata votata alla "difesa". i problemi con i vicini sabelli, poi con i latini e i volsci, poi con gli etruschi. fino allo scontro con l'altra superpotenza italica, i sanniti. ma tutto questo perchè c'erano "precedenti" importanti come per esempio la sconfitta subita contro i galli sul fiume allia. che l'aristocrazia romana abbia saputo affrontare questi problemi fino a conquistare un ruolo di primaria importanza, non dimentichiamolo nel corso di circa 500 anni (i sanniti non sono mai stati domati del tutto e anche in epoca imperiale ci sono "defezioni"), in italia è un altro conto. ma non c'è mai stata una politica di "espansione" intesa come accaparramento delle risorse. lo scontro con cartagine ha portato roma a confrontarsi con il mediterraneo e con l'europa divenendo così un impero qualche centinaio di anni più tardi con cesare. cesare ad esempio arriva in piena crisi di sistema. e non per l'inflazione. ma sistema legislativo. e non dovuto a fattori esterni... ma interni! erano gli uomini a voler un sistema più "abbreviato". comunque cesare non doveva conquistare la gallia. ne compiere spedizioni in germania o britannia. lo ha fatto di sua spontanea iniziativa. infatti nel de bello gallico lui "gira sempre la frittata" descrivendo le situazioni come eventi scatenanti che lo hanno portato a schierarsi in un certo modo. ma lui dal senato non aveva "ordini" di alcun tipo. successivamente, con l'impero, nessuno si è mai sognato di accaparrarsi un territorio soltanto perchè c'erano materie prime o soldi da sfruttare per pagare l'esercito. la guerra di traiano contro i daci (che ha portato l'impero alla massima espansione se non erro) non serviva a nulla da questo punto di vista. anzi decebalo... non aveva fatto mica tanto per meritarsi la "sconfitta"... i parti rappresentavano solo una "chimera" dato che crasso senza alcun motivo aveva portato a morire diverse legioni contro di loro... e ci sono molti esempi. gli unici territori "utili" ai fini delle materie prime erano l'egitto, che forniva grano a roma e la gallia. per il resto erano territori normalissimi come lo era l'italia. è troppo semplicistico ridurre il dominio mondiale di roma all'espansionismo dovuto al sostentamento. finito il sostentamento finito l'impero. sono cause più profonde che andrebbero analizzate in un topic a parte
bellissimo topic, faccio i complimenti a tutti perchè è veramente difficile trovare gente che ha voglia di conoscere e parlare di certi argomenti. I romani: Sono caduti perchè non erano più in grado di difendersi, e non lo erano perchè il sistema subiva una serie di congiunture, politiche sociali militari economiche, fatto stà che non si riusciva a difendersi. In particolare io sottolineo l'uso degli schiavi, me ne aveva accennato la mia insegnante di storia, ma non so darvi il nome dello studioso a cui si riferiva. In pratica gli schiavi sarebbero diventati un modo per crescere velocemente, ma allo stesso tempo avrebbero frenato la crescita tecnologica, come una dipendenza da una fonte che con l'esaurirsi, o il diminuirsi, crea problemi. Simile il petrolio oggi, ma anche i lavoratori Cinesi a basso costo. Quando un economia, una società si basa su una dipendenza la subisce, é questo il succo.... Altra cosa, che mi ha molto rallegrato è il sapere che qualcuno aveva studiato la storia da un punto di vista delle curve, pensavo di essere l'unico sfigato ad averlo fatto. Avevo scritto un libro e inserito questo discorso. Alla fine della trattazione sono arrivato però ad una conclusione, su come difendersi dalle curve. Posto che ne siamo soggetti, e posto che a mio avviso è la legge della sopravvivenza "allargata" che ne determina gli andamenti. L'unico modo per tutelarci è quello di dividerci in piccoli stati/sistemi, solo in questo modo mentre uno cade gli altri sopravvivono. Ciò che è successo con l'impero romano è stato il disastro di un grande collasso, che a livello di europa medievale/rinascimento non è più avvenuto perchè si era divisi in piccolo sistemi. Il pericolo oggi è che sistemi mondiali collassino USA UE globalizzazione portando al declino di tutto il genere umano, e ancor di più sentendo certe dicerie sulla volontà di costruire sovrasistemi internazionali, mi preoccupo poichè parto dalla base di cui sopra. La fortuna dell'europa medioevale sono state le sue divisioni e le sue battaglie, oltre che la carenza di risorse causata dal blocco islamico. E in pratica gli europei ne sono usciti conquistando il mondo. Per tornare in topic, è difficile dire se la crisi è momentanea o strutturale, è difficile capire in pratica dove siamo nella curva. Certo che alcuni sospetti di essere all'apice della curva più alta ci sono, ma non dimentichiamoci mai lo straordinario grado tecnologico moderno, nonchè una dinamicità sociale che non ha precedenti storici. Anche se ci togliessero il petrolio probabilmente saremmo in grado di ricominciare. forse...
ho precisato che non voleva essere accurata ma una provocazione . ho detto la stessa cosa: non c' erano territori confinanti che valevano la spesa da sostenere per conquistarli esattamente: l' impero si era rivolto contro se stesso: la spedizione di Traiano è stata finanziata dal saccheggio della Giudea. E la massima espansione territoriale, ma con la conquista di un territorio poverissimo. lo scopo è di aprire una discussione su un sistema complesso: altri indicatori, problemi, fattori esterni hanno inciso sulla storia della caduta dell' impero romano e sul perchè è stata una lenta agonia. rimane il fatto che con la fine dell' espansione territoriale, è iniziata una lunga decadenza. nel grafico quattro diversi indicatori basandosi sulle fonti archeologiche: l'inquinamento da piombo, indicativo dello stato dell'industria, la quantità delle ossa di animali, indicativo dello stato dell'industria alimentare, e il numero di navi naufragate, indicativo dello stato del commercio. Tutti questi indicatori hanno un massimo intorno al 1 secolo d.c da http://www.princeton.edu/~pswpc/pdfs/scheidel/060808.pdf
supponiamo che io e te siamo chiusi in una stanza. non è importante come ci siamo entrati, l' importante è che non possiamo uscire. la stanza è completamente vuota, ma ci sono due bagni. siamo in due, i bagni sono due. non c'è nessun problema. se a me mi scappa o a te ti scappa uno dei due bagni è sicuramente libero. supponiamo adesso che nella nostra stanza ogni 30 minuti il numero delle persone raddoppi. dopo 30 minuti 4 poi 8.16,32,64,128,256,512 e cosi via. man mano che il numero di persone nella stanza aumenta, rimanendo i bagni sempre due, dovremo cominciare a darci una qualche regola. che ne so prima potremmo dire al massimo ci si puo stare 15 minuti. poi potremmo dare la precedenza a chi è malato o ai vecchi o ai bambini.poi inventarci qualcos' altro. ma per quante regole ci diamo, continuando ad aumentare le persone, prima o poi qualcuno dovra farsela addosso. poi un altro, poi un altro ancora. E ci ritroviamo in un mare di cacca. e il problema non è SE è QUANDO. che cosa ci dice il nostro (schifosissimo) esempio? che in un sistema chiuso (dalla stanza non si puo uscire) con risorse limitate (i bagni sono due) e popolazione sempre in aumento (raddoppia ogni 30minuti) prima o poi le risorse non sono più sufficenti ai bisogni della popolazione e il sistema collassa (cioè ci ritroviamo in un mare di cacca) adesso ci spostiamo un po è prendiamo il mondo intero. e uno spazio aperto o chiuso? la popolazione è sempre in aumento? le risorse sono limitate? certo non sono solo due bagni. sono diversissime e in quantità immense. ma finite. se ne consumiamo di più di quante la terra ne produce in un anno, prima o poi non saranno più sufficenti per i bisogni della popolazione e ci ritroviamo in un mare di cacca. di nuovo il problema non è SE è QUANDO. la tecnologia: ritorniamo alla nostra stanza: supponiamo che due di quelli all' interno più svegli si inventino un modo per costruire altri due bagni: hanno risolto il problema?
L'ho sentito al documentario naturalistico Geo&Geo, quello condotto da Sveva Sagramola, che l'uomo nel 2010 ha raggiunto una soglia critica per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse naturali: in pratica, oggi consumiamo più di quanto la Terra riesca a "produrre". Si dice che fra 50 anni i petrolio si sarà esaurito, oggi le maggiori aziende automobilistiche puntano al motore elettrico o al motore a idrogeno; fra 70-80 anni si esauriranno anche i gas naturali ed infine fra 150 anni non ci sarà più carbone (con i ritmi di consumo attuali). Per quanto riguarda la teoria degli "imperi" ce ne sono di libri che trattano questo argomento dei corsi e dei ricorsi storici. Ne parlava anche Hegel con la teoria dello "spirito del mondo", ve la ricordate? "Ho visto lo spirito del mondo (Napoleone n.d.r) entrare a cavallo a Jena e da lì abbandonare la Francia per trasferirsi in Germania", diciamo che sono d'accordo che una determinata epoca sia segnata da una potenza egemone, ma dobbiamo considerare che stiamo ragionando in termini di eurocentrismo: l'Impero Romano quanta influenza aveva nell'Estremo Oriente a parte sporadici contatti commerciali? La storia non va avanti a "balzi", ma segue dei processi graduali; il declino di una potenza va di pari passo con l'ascesa di un'altra finchè "l'altra" per tot anni non arriva a dominare da sola la scena mondiale e vive quindi il suo apogeo. E poi può capitare che due potenze convivano: faccio degli esempi pratici. Spagna (1492-1648) dalla scoperta dell'America, che diventa la sua fonte di ricchezza (mal sfruttata) alla Pace di Vestfalia Francia (1648-1814) dalla Pace di Vestfalia (la Francia ci ha sempre guadagnato da una Germania divisa, così poteva emergere come la sola potenza continentale, una volta tolta di mezzo la Spagna) alla Battaglia di Waterloo. Qui iniziano i problemi: chi è la potenza egemone? Prussia/Germania (1814-1945) o Regno Unito (1814-1945)? La Germania "domina" come potenza continentale sull'Europa, raggiungendo il picco con la WW2, ma nello stesso periodo abbiamo anche lo splendore dell'Impero Britannico che collassa proprio dopo la WW2 e, in parte, anche dopo la fine della WW1. Quindi? Chi è la potenza egemone? La Germania che ha occupato un territorio che va dai Pirenei fino alle porte di Mosca o il Regno Unito, che possiede il 25% delle terre emerse? Stati Uniti (1945-oggi) e l'Unione Sovietica? (1945-1991) era una potenza "un po' meno potenza"?
Lo sviluppo tecnico non si risolve in un semplice aumento della disponibilità di capitale ma nella sua efficienza. Tradotto nel tuo esempio l'avanzamento tecnico non condurrebbe ad un aumento del numero dei bagni ma nella possibilità per ognuno di servire più persone contemporaneamente (è assurdo ma mi adeguo all'esempio magari inventando il biwater ). E' dunque vero che in linea teorica le risorse mondiali sono limitate, ma l'efficienza di sfruttamento e la produttività del capitale tende ad ampliarsi di pari passo mano a mano che si verificano rivoluzioni tecnologhe, cosa che Marx allora non aveva capito (e d'altronde non poteva). La tecnologia rende quindi il limite teorico di sfruttamento delle risorse un vincolo molto più elastico.
Non sono d'accordo, a mio parere pecchi di eurocentrismo. Il nostro mondo occidentale si è evoluto verso la democrazia, con un poderoso slancio dal 1700. La Cina non ha mai conosciuto la democrazia in migliaia di anni, al resto del mondo il modello liberale/democratico/capitalista si è imposto per via della superiorità occidentale. In Africa, in Giappone, la democrazia (o l'idea di essa) l'abbiamo imposta noi.
Scusate se mi intrometto. Qual'è l'argomento ??? - la crisi attuale : contingente o sistemica - la storia dell'Impero Romano ed i motivi del suo declino / crollo - la storia economica in generale e le teorie economiche - la storia politica, lo sviluppo delle democrazie ...
Provando a ricostruire lo sviluppo del topic La crisi moderna, momentanea o di sistema? Modelli di sistemi di sviluppo economico, in relazione alla domanda sopra. Modelli di sistemi di sviluppo economico applicati alla Storia, in specie la Storia delle potenze egemoni. Modelli di sistemi di sviluppo storici, che comprendono anche l'economia, applicati alla Storia e al mondo attuale.
Senza ombra di dubbio l'Impero Britannico, almeno fino alla WWI. Credo che lo fosse già da un pò, direi dall'espulsione della Francia dal Nord America e dall'India. La Germania ha solo cercato di contendergli la supremazia, in ben 2 guerre, senza riuscirci. anche se nella seconda ha sbagliato bersaglio, visto che i Britannici avevano già perso al supremazia a favore degli USA, anche se, probabilmente, nessuno se n'erano ancora reso conto. Direi gli USA, anzi anticiperei la loro ascesa addirittura dalla fine della WWI. L'URSS ha tentato di contendergli la supremazia senza riuscirci.