Multiplayer AAR: La storia è scritta col sangue

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Enok, 13 Ottobre 2011.

  1. Enok

    Enok

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    I SESSIONE: 1399-1411

    Partecipanti
    1. Austria (uriel1987)
    2. Borgogna (bjb)
    3. Castiglia (Felipe)
    4. Francia (Filippo I di S.G.)
    5. Inghilterra (Efestus)
    6. Milano (Lord Attilio)
    7. Novgorod (Vladislav)
    8. Ordine Teutonico (Enok)
    9. Ottomani (rajAs)
    10. Svezia (Giank56)

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  2. dest

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    Oddio, Uriel con l'Austria e Filippo con la Francia, prevedo dolori :asd:

    Seguirò questo aar, peccato che abbia letto solo ora del multi, dovrei controllare più spesso questo forum.
     
  3. Ciresola

    Ciresola

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    Io tiferò per Felipe e la grande Iberia e Giank che con la Svezia potrebbe essere la rivelazione ;)
     
  4. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Da Signoria a Regno in 10 anni

    Moltissimi eventi in questi pochi anni per Milano. Erano stati anni d'oro per Gian Galeazzo Visconti. In anni e anni di guerre era riuscito a costruirsi un potere enorme, probabilmente nessuno stato italiano era mai stato così forte. Egli dominava sulla Lombardia, su Parma e su quasi tutto il Veneto e la Toscana. Ma ciò non gli bastava. Egli voleva ottenere per sè e per sè il titolo di re di Milano, e gli unici in grado di conferire titoli erano l'Imperatore e il Papa. Con l'imperatore non ci furono problemi, tanto che non solo ci concesse il titolo ma anzi firmò con noi un trattato di alleanza. Il papa invece oppose un netto rifiuto, a causa del conflitto di interessi che lo legava alla politica italiana. Sulle prime Gian Galeazzo non si scompose, essendo il papato alleato con la monarchia castigliana e inviò quindi il suo emissario, Lord Attilio, a contrattare:

    Lord Attilio: Excelencia.

    Felipe: Salve

    Lord Attilio: Il mio signore, il re di Milano Gian Galeazzo, vi chiede gentilmente di ritirare la vostra protezione nei confronti del Santo Padre, avendo lui gravemente offeso il nostro re non legittimando il titolo.

    Felipe: Sono consapevole, ma il Papa è il Papa, e non si tocca.

    Lord Attilio: Riferirò al mio signore queste parole.

    E così Gian Galeazzo, sentite queste parole, si fermò un secondo a riflettere e poi sentenziò "Ma chi se ne frega" e dichiarò guerra al Santo Padre.
    Immediatamente Mantova, Genova e la Castiglia si schierarono in difesa del Santo Padre. In soccorso di Milano scese in Italia l'imperatore con 35 mila uomini. In coro Castiglia, Genova e Mantova esclamarono "Oh merda". Sebbene non ci fosse bisogno dell'imperatore, avendo il re ben 17 mila uomini, grazie all'aiuto imperiale l'ordine potè essere ristabilito. 4000 castigliani sbarcati in Savoia furono ricacciati in mare. L'esercito genovese fu annientato e la repubblica chiese e ottenne una pace bianca. Il duca di Mantova, piegato dalle truppe imperiali, giurò fedeltà all'Imperatore e (soprattutto) al Gian Galeazzo. Rimaneva solo il Santo Padre, che chiamò a raccolta tutta la Cristianità per combattere l'infedele duca di Milano. La Cristianità rispose:

    Re di Francia: Ho casini con l'Aragona.

    Re austriaco: Mi è rimasta la pentola sul fuoco.

    Re castigliano: Ti sto già aiutando, beota.

    Gran Maestro Teutonico: Ahia, la gamba.

    Re di Svezia: Ma che sfortuna, il mare si è ghiacciato.

    Capito che a nessuno fregava niente del papa, Gian Galeazzo rase al suolo il Vaticano e ci costruì un supermercato. Il papa dovette cedere la Romagna e giurare fedeltà a sua maestà Gian Galeazzo, oltre che confermargli il titolo. Il re di Castiglia chiese e ottenne una pace bianca.
    Era stato quindi un trionfo su tutti i fronti per Gian Galeazzo. Peccato che l'imperatore in cambio del suo aiuto aveva richiesto la liberazione di Siena. Scaltramente il signore di Siena decise di mandare lettere che insultavano la madre del sovrano, senza sapere che la costituzione dell'Impero permetteva ad un signore di dichiarare guerra all'altro se quello veniva insultato.
    Conclusa quindi la guerra col Santo Padre, Gian Galeazzo dichiarò guerra all'imbecille signore di Siena. Il duca di Savoia, che notoriamente non si faceva mai i fatti suoi, venne in difesa del signore di Siena. Vennero anche altri idioti in difesa del senese, tra cui il re d'Olanda, che riuscì addirittura a espugnare Milano. Però dovette darsela a gambe appena le truppe milanesi ritornarono. A parte ciò, la guerra fu un trionfo. Siena venne annessa al dominio reale, e il duca di Savoia dovette giurare fedeltà al re. Purtroppo però Gian Galeazzo non potè impedire che la Borgogna si annettesse la regione di Savoia al suo dominio.
    Eravamo adesso nel 1405. Il grande Gian Galeazzo morì nel suo letto. Grazie al buon lavoro fatto da lui il figlio Giovanni potè salire al trono senza bisogno delle solite congiure. Venne incoronato re di Milano col nome di Giovanni Maria.
    Il nuovo re si prese un secondino di pausa, perchè 6 anni di guerra ininterotta avevano portato il paese allo sfinimento. 2 secondi dopo dichiarò guerra ad Urbino, così perchè gli andava e senza casus belli. Il re di Napoli, nostro fedele alleato, si unì ad Urbino nella guerra. Dopo ciò il sovrano capì che gli alleati non servivano a niente. Nonostante l'appoggio di Napoli, Urbino fu rasa al suolo e il duca dovette darsela a gambe mentre il suo dominio finiva sotto diretto controllo milanese. Anche per il re di Napoli si metteva male, e l'unico che riuscì a fare qualcosa fu il ducato di Provenza, retto dal vicerè del re di Napoli, che con 6000 uomini invase e saccheggiò la Savoia e la Lombardia, ma fu poi costretto alla pace dalle sconfitte del re napoletano e dalla venuta in Lombardia di 10 mila milanesi.
    Con la pace il re di Napoli giurava fedeltà al più sviluppato Nord rappresentato da Giovanni Maria. Roma ladrona!
    Conclusa così la pace Giovanni andò in vacanza in Toscana con la famiglia. Ma purtroppo, dopo neanche 2 giorni di vacanza il re sentì la voglia matta di tornare in guerra e così dichiarò guerra a Venezia, che aveva avuto la brutta idea di finire nelle missioni. La guerra fu una passeggiata tanto che il re rimase deluso; il lungo combattimento finì subito e portò Venezia a giurare fedeltà al re, che scoraggiato dovette tornare in vacanza con la famiglia. Ma ancora per poco.
     
  5. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Capperi, non abbiamo aiutato il Santo Padre! :wall::wall:
    Ma rimedieremo subito... :contratto:
     
  6. Giank56

    Giank56

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    La Svezia ha passato 7 anni su 10 in reggenza 8e non è ancora finita!) così non abbiamo neppure potuto difendere i nostri interessi, vedesi espansioni, Danimarca, e politica estera.
    Poco male ci rifaremo....
     
  7. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Non potete, perchè il Papa è mio vassallo e alleato, quindi non mi riconosce più come illegittimo, anzi mi favorisce.
     
  8. bjb

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    Controllore papale sono io.

    Liberate il santo padre!
     
  9. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    La Francia propone alla Borgogna di calare in Italia, insieme, ad aiutare il papa a liberarsi del giogo milanese:army6::army2:
     
  10. SkySpace

    SkySpace

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    ma no ma dai ma lasciatemi stare milano!!
     
  11. paul

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    guerra!guerra!guerra!
    io mi immagino quando milano non potrà annetere il papa ihih, ho detto giusto, no?il papato non hà il matrimonio reale
    se roma non sarà + del papa vederemo il papa vicino alla borgogna ihih
     
  12. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Vane illusioni, niente può impedire l'unificazione.
     
  13. Vladislav

    Vladislav

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    E intanto, nelle gelide steppe russe…
    (Novgorod 1399-1411)


    Mentre i gloriosi Highlander scozzesi devono rinunciare all’amata Libertà conquistata poco più di un secolo prima grazie a un sosia di Mel Gibson…

    Mentre Milano la fa da padrone nella penisola, facendo crescere qua e là il suo biscione (e non vado oltre, perché siamo in fascia protetta)…

    Mentre in Francia il sindacato delle ranocchie pensa bene che sia il caso di emigrare all’estero…

    Mentre in Turchia… mamma! Ci sono li turchi!

    Nel frattempo, nelle fredde steppe al nord della russia, i ricchi mercanti della Repubblica di Novgorod non si limitano a bere vodka (certo, fanno anche quello, e chiamali scemi).
    In questi primi anni del XV secolo i mercanti di Novgorod (che se tutto va bene li guido io, altrimenti non è colpa mia, hanno fatto tutto di testa loro) hanno guardato a tre linee principali.

    Hanno iniziato l’espansione, che dovrebbe portare a lungo termine all’unificazione della grande madre russia, e alla nascita di Ivan Drago.
    Dopo un inizio in cui siamo stati battuti in velocità da quei Teutoni dei Teutoni per la conquista di Pskov, l’espansione si è realizzata con l’annessione dei territori prima appartenenti a Yaroslav e Tver, e di buona parte dei territori della Moscovia.
    Punto dolente è che, allo scadere della sessione, l’Orda d’Oro si è nessa in guerra con la Moscovia, e con ogni probabilità avrà la possibilità di annetterla. Così, per avere Mosca al più presto senza l’impresa di doverla rubare all’orda (e direi che per unificare la Russia Mosca sia abbastanza inportante…), sarò costretto a inizio sessione prossima a batterli sul tempo, e attaccare a mia volta la Moscovia con annesso -5 di stabilità per tregua rotta.

    Hanno iniziato a espandere rapporti commerciali con le più grandi nazioni vicine: Svezia, Ordine Teutonico, Lituania… entrati in un’unica lega commerciale che si spera possa portar giovamenti a tutti i consociati.
    E rapporti commerciali amichevoli sono un buon viatico per rapporti amichevoli in genere. Qualche minimo accordo con Svezia e Teutoni si sta iniziando a tessere… non ditelo alla Lituania.

    Hanno cercato di rendere decentemente stabili gli introiti finanziari. A questo scopo, ancor lontano dall’essere raggiunto, il traguardo principale è stato quello di far crescere la colonia di Karelia, fino a farne una provincia redditizia (a inizio gioco il mantenimento di una colonia era davvero una spina nel fianco. Sembra poco, ma è stata una liberazione).

    Questo è quanto. Spero alla prossima sessione di potervi narrare di come i gloriosi cosmonauti russi abbiano conquistato lo spazio nel 1420… spero.
    E chiudo augurando ogni male di questo mondo all’Orda d’Oro… si sa mai che attecchisca.
     
  14. Enok

    Enok

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    II SESSIONE: 1411-1422

    Partecipanti
    1. Austria (alexio277)
    2. Borgogna (bjb)
    3. Castiglia (Felipe)
    4. Francia (Filippo I di S.G.)
    5. Inghilterra (Efestus)
    6. Milano (Lord Attilio)
    7. Novgorod (Vladislav)
    8. Ordine Teutonico (Enok)
    9. Ottomani (rajAs assente)
    10. Svezia (Giank56)

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  15. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Lo avevamo detto: lasciate stare il papa. Lui è stato annesso, noi siamo intervenuti.
    I fatti relativi alla prima effettiva guerra tra umani della partita:


    GLI SCHIERAMENTI
    Attaccanti: Castiglia (leader), Francia
    Difensori: Milano (e vari vassalli/alleati tra cui Napoli)

    CASUS BELLI
    L'annessione del papato. Milano annette Roma, costringendo il santo padre a cercare la protezione in Avignone, dove è accolto con tutti gli onori da Carlo VI di Valois. A partire da questo momento iniziano i preparativi per restituire l'urbe al pontefice. I castigliani si incaricano (leggi "gli è arrivata la missione") di riconquistare Roma all'usurpatore, e la Francia decide subito di supportare l'attacco, anche per evitare il sorgere di un'eccessivamente potente Italia nel medio periodo.

    LE RICHIESTE
    Si chiede la cessione della città di Roma alla Spagna (che poi la cederà al papato) e la fine della vassallizzazione dello stato di Savoia.

    ANDAMENTO DELLA GUERRA
    In un primo momento sembra che i milanesi e i loro vassalli siano intenzionati a combattere fino all'ultimo. Dopo appena un mese di scontri, tuttavia, vista la schiacciante superiorità francocastigliana (la Francia schiera per l'occasione 54 reggimenti regolari, cui si aggiungono circa altri 20 reggimenti castigliani), il duca capitola cedendo alle richieste.

    CONCLUSIONE
    Roma torna al papa (che rimane vassallo francese in quanto ha beneficiato di Avignone), e Savoia è libera. Chiaro che da questo momento chiunque attaccherà Savoia, le porterà via province o la vassallizzerà sarà da considerarsi nemico della Francia, e sarà combattuto di conseguenza.

     
  16. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Non mi ricordo fosse stata contratta la liberazione della Savoia, io avevo 20 provincie, vale prendere Roma e liberare la Savoia che ne ha 2 (seriamente, non mi ricordo per niente le regole)?

    Comunque sono evidenti episodi di nonnismo e il fatto che gli alleati mi abbiano abbandonato uno dietro l'altro :asd:
     
  17. alexio277

    alexio277

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    Molti nemici, molto onore [cit.] :cautious: Sarà vero ?? :contratto:
     
  18. Enok

    Enok

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    In effetti la Savoia sono 3 province (Piemonte-Cuneo-Nizza), quindi è stato contro le regole chiederne la liberazione ad uno stato con meno di 20 province. Io durante la partita avevo capito la liberazione di Roma (1 provincia) e la rimozione di un vassallo (supponevo anch'esso da 1 provincia, tipo Mantova). Per come la vedo io, comunque, era compito di Attilio valutare la legittimità della richiesta e avvertire dell'errore, anche perchè è lui che deve premere OK nella finestra di gioco.

    P.S. Per curiosità, chi erano gli alleati di Milano?

    EDIT:
     
  19. alexio277

    alexio277

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    Per quanto mi riguarda effettivamente noi (austriaci) prima della guerra eravamo alleati con i milanesi, ma in seguito a incomprensioni di carattere territoriale l'alleanza ha avuto breve durata.....
     
  20. bjb

    bjb

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    da notare l'assoluta egemonia dell'asse franco-spagnolo.

    Prime due economie, prime due potenze militari.


    Fatica invece Milano dopo l'espansione dei primi 10 anni, era improbabile che si lasciasse unificare l'Italia in un decennio...
    L'austria ancora deve ingranare.

    Sinceramente mi aspettavo molto di più dall'area baltico-orientale.

    Volevo i fuochi d'artificio fra teutoni svezia e novgorod, mentre invece mi sembra tutto un po' fermo.


    In Borgogna siamo moderatamente soddisfatti, specialmente dei buoni rapporti col potente vicino francese.
     

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