Con una semplificazione che mi farà lapidare dagli economisti del forum, le politiche economiche possibili in Occidente si possono dividere in due grandi gruppi: 1) Favorire l'impresa, così da creare lavoro e quindi fornire potere d'acquisto ai lavoratori. 2) Favorire il potere d'acquisto, così da creare mercato e quindi fornire lavoro tramite le imprese. Voi per quale parteggiate? Con un ragionamento veloce, preferisco la prima. Fornire più soldi ai cittadini, specie in Italia dove l'industria non copre tutti i campi e i cittadini potrebbero rivolgersi a prodotti esteri, paradossalmente quindi peggiorando la situazione economica perché aumentano le importazioni.
Però comunque con il 2 nel migliore dei casi le importazioni non crescono, mentre con l'1 aumentano le esportazioni!
chi esporta oggi in italia non ha problemi è il mercato interno al collasso detto questo in linea di principio hai ragione anche se comunque aiutare le imprese nella realtà si trasforma sempre , almeno per mia esperienza, in un vortice burocratico in cui solo pochi ne traggono davvero guadagno Poi bisogna vedere cosa intendi per aiutare l'impresa: - toglierli tasse - ridurle i costi (tipo lavoro) - darle soldi liquidi a fondo perduto - acquistare i suoi prodotti perchè le prime due ricadono nella tua seconda ipotesi, cioè favorire il potere d'acquisto
Le ultime due non le applicherei mai, la prima significherebbe debolezza strutturale e destinazioni misteriose per gran parte dei soldi, la seconda non potrebbe essere applicata a livello nazionale se non in guerra. Le prime due che dici non sono necessariamente a favore del potere d'acquisto: le tasse possono essere tolte soltanto alle imprese, e anche il costo del lavoro ridotto non è detto che si trasformi in un aumento dei salari.
ma nelle prime due aumenterebbe comunque il potere di acquisto (definito come insieme del potere di acquisto di privati e imprese) Quelle più utilizzate oggi in italia sono la 3 e la 4 In fin dei conti vedi la pensiamo uguale, solo che ci spieghiamo forse in maniera differente, tu vuoi aumentare il margine delle imprese così che possano abbassare i prezzi, io voglio aumentare il margine per avere più potere d'acquisto, ma in fin dei conti è identico.
Per potere d'acquisto intendo esclusivamente quello privato, quanto il singolo cittadino si trova in tasca per comprare ciò che gli serve (e non). Non mi interessa tanto che le imprese abbassino i prezzi, quando che abbiano maggiori guadagni per poter investire in ampliamenti ovvero in nuovi posti di lavoro, poi naturalmente se questi nuovi posti di lavoro guadagnano 500 euro al mese e l'azienda produce Ferrari da vendere in Arabia la ricaduta sull'economia italiana è minima.
Se la scelta è tra : aumentare il potere d'acquisto delle imprese aumentare il potere d'acquisto dei cittadini dico anch'io la prima , ma a memoria in economia mi pare non siano divisibili i due dati, e penso difficilmente anche nella realtà.
intendo che ho sempre visto i due dati insieme, e difficilmente li puoi separare nella realtà , perchè ogni imprenditore è anche un cittadino e viceversa.
Un imprenditore non percepisce un salario... è piuttosto facile stabilire il potere d'acquisto della forza lavoro.
Piuttosto che abbassare la pressione tributaria ai cittadini sarebbe preferibile abbassarla alle imprese. Un'azienda che va a gonfie vele, se adeguatamente pressata (non eccessivamente) da qualche rivendicazione operaia, può conseguire utili cospicui che poi possono essere equamente ripartiti fra i membri della società che hanno concorso alla sua formazione. Puoi pure tassare di meno i cittadini, ma se le imprese non assumono questi rimangono comunque dei cittadini con poche tasse, ma anche con poco lavoro...
per me sono un aggregato inscindibile, ma penso forse sia questione di punti di vista. C'è chi piace vincere facile e chi no...
Ma per voi impresa = ires e cittadino = irpef ? In Italia abbiamo già che ires paga meno. o forse sarebbe giusto abbassare le tasse ai ricchi? A mio parere, forse filosofico, sarebbe giusto eliminare le tasse sul reddito! Metti IVA, tassa sull'inquinamento, e tassa sul patrimonio, ma non sul reddito che è l'unico sistema d ascensore sociale, oltre alla malavita!
Una divisione impresa / cittadino che senso ha? Io divido per impreditore e libero professionista / lavoratore dipendente. Pensionati e giovani categoria a parte.
Secondo me il presupposto di partenza è sbagliato: ovvero che i cittadini e le imprese siano due entità separate, così come esse siano separate dallo stato. Perché, di fatto, le imprese sono fatte di cittadini, e i cittadini compongono lo stato. Lo stato si finanzia tassando imprese e cittadini, ed è poi chiamato ad intervenire per far funzionare bene le prime, ma con lo scopo di fare gli interessi dei secondi. La migliore politica economica dovrebbe essere quella che mira a favorire i cittadini che vogliono aprire imprese, e le imprese che vogliono assumere cittadini. L'obiettivo deve essere mettere i cittadini in condizione di usufruire delle aziende, ma non di farlo da parassiti della società. Totalmente assurdo pertanto ricorrere a emissioni di liquidità ai cittadini... Ma personalmente ritengo che la migliore scelta per arrivare ad un'economia migliore... sia cambiare radicalmente la nostra economia, abbandonando il modello capitalistico/consumistico, che non fa gli interessi dei cittadini e non fa gli interessi delle aziende, favorendo in maniera spregiudicata solo piccolissime minoranze. Occorrerebbe ripartire con un nuovo modello culturale ed etico! Altro che discutere su come rattoppare le coperte dopo che l'ennesima, strutturale crisi capitalistica ce le ha strappate!!