equilibri economici,demografici,sociali dell'ultimo decennio sono quasi in completo rivolgimento e nuovi poli geopolitici sono emersi sulle macerie del vecchio ordine istituito da Yalta. Tornano nel processo storico le religioni e insieme a loro anche possibili rielaborazioni di ideologie date per "sconfitte" quali il fascismo e il comunismo nelle sue forme più marxiste come risultato dell'estremizzazione del capitalismo più distruttivo accompagnato dalla crisi dei vecchi partiti e sistemi statali e politici di mezzo mondo. Tempi maturi per nuove forme di rivoluzione e purtroppo anche a forme oligarchiche e totalitarie di potere fra forze sociali e gruppi in lotta fra loro per la soppravivenza e ambizioni. Insieme a questi fattori stiamo assistendo anche al lento declino e ( forse ) collasso della potenza imperiale ed universale degli Stati Uniti e senza alcuna nuova forma di potenza guida universale con le conseguenze di un equilibrio mondiale più instabile. Potrebbero essere i prodromi per un periodo di nuove guerre non più "di periferia" o di "procura" ma fra grandi potenze per determinare i nuovi grandi imperi universali tali da determinare quei successivi periodi di equilibrio mondiale come è già avvenuto in passato ( vedi impero romano- stabilità- crollo - 2000 anni di lotte in europa - tentativi di pax imperiali da più potenze - 50 anni di pace europea sotto pax americana attuale ).
Beh io mi ricordo di aver letto sulla rivista Focus un'intervista di un prestigioso economo cinese che mi aveva lasciato un po' sotto shock.. ad un certo punto dell'intervista costui aveva detto: "L'occidente non dovrebbe preoccuparsi se la Cina cresce, ma se smettesse di crescere. Poiché tra le varie opzioni da prendere in considerazione ci sarebbe anche la guerra". Dovrei ritrovare l'articolo per citarvi le fonti..
sono già emerse preoccupazioni sul rallentamento dell'economia cinese e se si blocca il motore cinese si blocca tutto il sistema economico mondiale con conseguenze imprevedibili. Comunque la guerra che intende molto possibilmente civile nella stessa Cina visto che l'attuale regime si basa sul consenso generalizzato guadagnato con la sua dinamica politica economica per tenere in piedi un paese con diverse velocità ( campagna - città - nord-sud- capitale-città costiere...). E' già possibile assistere a sindaci e governi regionali più potenti dello stesso governo centrale che di fatto è indebolito da intestine lotte di potere nonostante la monolitica facciata del potere del PCC.
Si parla spesso dei cosiddetti BRICS; cioè di quelle nazioni che stanno acquisendo sempre più importanza sulla scena mondiale: si tratta di Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Forse in futuro potrebbe esserci un mondo multipolare che avrà come perno l'Asia in generale, dato che ben 3 di questi Paesi emergenti si trovano su quel continente. E' ormai chiaro che per l'Europa sono finiti i tempi in cui dominava il mondo e se lo ha fatto è stato grazie alla superiorità tecnologica (almeno fino al XIX secolo), ma soprattutto grazie agli imperi coloniali; caduti quelli, si è verificato (con il concorso delle devastazioni in ben due guerre mondiali) un ruolo subalterno del Vecchio Continente ed un bipolarismo tra USA e URSS che ha visto l'Europa come scacchiere di confronto, più che come centro del mondo. Al momento l'unica nazione che sta provando a fare la voce grossa in campo militare è la Russia, anche se solo con azioni dimostrative e/o marginali (vedi attacco contro la Georgia nel 2008), alle altre manca forse un esercito agli stessi livelli di tecnologia e professionalità di quello statunitense (droni, corpi speciali, caccia stealth, ecc...), ma gli investimenti nelle forze armate non mancano di certo. Per quanto riguarda le vecchie ideologie o direi che possiamo ormai inquadrarle nella loro dimensione storica e quindi come appartenenti al XX secolo, anche nelle loro forme più estremiste. Anche se appaiono come fantasmi che potrebbero tornare da un momento all'altro (vedi la Grecia in pieno caos), essi non rispondono più ai bisogni di una società moderna, molto diversa da quella di inizio '900; al limite si potrebbe parlare di un generico bisogno di ordine e stabilità, di cui si potrebbero far portatori dei governi autoritari, o di cambiamento radicale, espressione di democrazie con un sistema partitico e di valori completamente nuovo (ad esempio legato alla tutela dell'ambiente, all'utilizzo di internet, alla bioetica, ecc...) non vincolato a vecchi sistemi ideologici.
Se mai ci sarà un nuovo impero universale nel prossimo futuro più recente, tale ruolo non potrà che essere ricoperto dalla Cina. Gli Stati Uniti ormai sono un gigante in declino, che non è più competitivo come un tempo a livello economico. E come ben si sa, il fattore principale che rende un Paese una potenza è l'economia. Purtroppo secondo me il declino americano potrebbe essere più rapido di quanto si potesse pensare; è vero che ora gli USA sono in lieve crescita, ma il fatto che tale crescita stia avvenendo a fronte di un deficit spaventoso che li porterà nei prossimi anni ad accumulare un debito pubblico colossale, dovrebbe essere un sentore di come tale crescita sia in un certo senso "falsata". Ormai è la Cina la nuova superpotenza. La Russia non è più come quella ai tempi dell'URSS e avrà voce in capitolo fintanto che i paesi occidentali avranno bisogno delle sue risorse naturali. Gli altri paesi dei BRICS come Sud Africa e Brasile dubito riusciranno a prendere una posizione di primo piano a livello globale... Al massimo quello che potrebbero fare (e che di sicuro faranno) sarà di indebolire l'influenza americana sulle regioni a loro limitrofe, magari per tentare di creare un loro equilibrio geopolitico regionale. Tuttavia, purtroppo, temo saranno i cinesi i prossimi padroni del mondo. Sempre se non accada che una Terza Guerra Mondiale non "riaggiusti" la situazione come successo negli anni '40, rilanciando gli USA nel loro ruolo di "potenza guida"...
Con tali affermazioni mi fai sempre più crescere la voglia di rimettere seriamente mano al MKR per inserire un po' di eventi sull'NWO...
Se non ci saranno nella prossima versione (che ovviamente uscirà subito :sadomaso ti sciolgo nell'acido
la Cina è un gigante dai "piedi d'argilla" come lo fu il Giappone negli '80 e '90 prima che la Nippolandia precipitasse. I problemi della "bolla" immobiliare non sono ancora risolti, i governi regionali stanno accumulando debiti interni per infrastrutture e speculazioni unite alle ricorrenti ondate di scandali da parte della classe dirigente centrale e periferica che sfruttano l'assenza di contropoteri istituzionali e i privilegi di dirigenti del Partito. Inoltre l'economia generale stà rallentando perchè lentamente ma progressivamente si stanno riducendo gli investimenti esteri in territorio cinese per l'aumento del costo della manodopera dovuto all'emergere di prime ( e per niente timide ) istanze sindacali ( per il momento embrionali ma scatenatissime ) e,come il Giappone, la popolazione stà ora iniziando a invecchiarsi ( nei prossimi 50 anni da 1 miliardo e quasi 300 milioni si arriverà a meno di 1 miliardo con netto squilibrio delle fasce d'età ). Credo che saranno l'India e il Brasile le vere sorprese del prossimo decennio...
È vero che il tasso complessivo di fertilità della Cina è sceso al di sotto del livello di sostituzione (quel tasso che garantisce dimensioni costanti della popolazione nel lungo periodo): il tasso di sostituzione per i PVS è leggermente maggiore di 2,1 mentre il tasso complessivo di fertilità della Cina tra 2000 e 2005 è stato di "solo" 1,8. Tuttavia, la riduzione che dici tu non mi risulta. In effetti, le previsioni dell'ONU dicono che nei prossimi 20 anni il livello della popolazione complessiva aumenterà (il cosiddetto momento demografico) per poi ridursi e raggiungere nel 2060 circa 2,2 mld (e continuare a ridursi negli anni successivi). Ciao!
Ne stavo discutendo con un amico di scienze diplomatiche... Forse assistiamo all'arrivo per la prima volta, dopo il medioevo, ad un mondo in cui i confini nazionali sono poco più che convenzioni. Praticamente esistono interessi e sistemi (come lo stesso mercato) che funzionano a prescindere dalla sovranità dei singolo stati...insomma un sistema di poteri molto più decentralizzari (o almeno "deformalizzati") rispetto a tutta l'era moderna e contemporanea!
il calo demografico è in atto in Giappone da diversi anni in combinazione con l'invecchiamento della popolazione ed è probabile che la Cina seguirà le stesse fasi di sviluppo e crisi che ha colpito il gigante asiatico degli anni '80. In Cina l'invecchiamento è un dato in costante crescita e il benessere e i mutamenti sociali in atto nelle città costiere, rispetto alla campagna, saranno elementi di minore natalità ( come è successo in Occidente ). Il calo demografico potrebbe anche essere indice di migliori condizioni di vita ma si deve raggiungere un giusto equilibrio delle fasce di età in modo che lo Stato non debba sostenere costi assistenziali sempre maggiori a carico delle fasce in età di lavoro ( tuttavia in Giappone, a differenza di molti paesi occidentali, continuano ad essere in qualche maniera in servizio per la società ).
A me non sembra che gli Stati Uniti siano in declino. Anzi a me sembra che stiano esercitando ancora un influenza predominante su buona del Mondo. Vedi per esempio che stanno riducendo l'intero pianeta ad una succursale americana fatta di McDonald, serie tv scadenti e cantanti pop idoli delle masse. E l'informazione cortigiana asseconda l'Impero Americano, vedi per esempio in Africa dove sembra che noi Occidentali siamo venuti in soccorso dei poveri rivoluzionari. La Cina non la considererei un concorrente americano, anzi sono come marito e moglie, la loro alleanza arricchisce entrambi e porta l'Europa a diventare una colonia sino-americana. Inoltre le cifre di crescita del Pil cinese sono fuorvianti in quanto l'economia cinese ora come ora deve la sua crescita a moltissimo capitale fittizzio per cui la sua crescita è tanto fragile quanto quella americana.
Sono daccordo con te Su questo punto meno, siamo 'liberi' di scegliere il modello che preferiamo (a parte le ovvie influenze dei vincitori nel dopoguerra); semplicemente è il modello di sviluppo che garantisce (garantiva?) un benessere esteso ad ampie fasce di popolazione con conseguente 'garanzia' di una certa stabilità interna. Diciamo che si tengono 'per le palle' a vicenda, avendo la Cina acquistato una bella fetta del debito americano. PS. Dato che in questo forum ci sono veri e propri guru su queste materie, considerate il mio intervento come frutto della visione di un sempliciotto, non ho nessuna pretesa di verità riguardo a quello che ho scritto
negli anni '80 sembrava a tutti scontato l'avvento del Giappone come superpotenza economica mondiale, addirittura il governo americano fece guerre economiche senza pietà con la Nippolandia ( perdonatemi il termine XD ) al punto che si assistevano a scene di politici americani che sfasciavano apparecchiature giapponesi pubblicamente per il terrore dell'invasione di merci giapponesi in america credo che si debba stare prudenti sempre sulle previsioni economiche :contratto:
No non siamo liberi di scegliere il modello che vogliamo, vedi l'Italia del dopoguerra dove per evitare che il P.C.I. salisse al potere si manteneva la popolazione nel terrore con il terrorismo e lo spauracchio della guerra atomica. Sono d'accordo che il dominio americano ci ha garantito il benessere, ma ha anche posto le basi per un sistema economico che si basa sull'acquisto del superfluo (ipad, televisioni ecc.) e al pari delle peggiori dittature hitleriane o staliniane sta riducendo buona parte della popolazione all'omologazione di massa che ci viene instillata fin da piccoli attraverso televisione e computer. Ora, penso che possa esistere un sistema economico dove si può vivere senza portare l'economia all'assurdo del capitale fittizio e del consumo di massa. Solo che ci fanno sembrare che non vi sia alternativa al capitalismo. Per quanto riguarda la Cina, sì hanno buona parte del debito americano, però ciò è bilanciato dal fatto che l'Occidente ha investito ingenti capitali in Cina, quindi di fatto anche la Cina è in debito.
Pura demagogia/idiozia, il Giappone non sarà mai una superpotenza per le stesse cause per cui ha perso la IIGM
negli anni '80 ci fu una grande guerra economica senza esclusioni di colpi fra l'economia nippo e USA, gli americani sopratutto cercavano di chiudere ai giapponesi il mercato automobilistico americano ( in pieno regime capitalista il buon vecchio protezionismo ) mentre il Giappone a sua volta limitava di molto le importazioni di merci USA in territorio nipponico generando ipocrite proteste statunitensi. Inoltre il Giappone era il principale partner commerciale della Cina di Deng ed era anche il paese che più di ogni altro paese ( compresi gli USA ) aveva fornito agli stati asiatici aiuti e doni unilaterali tratti dal surplus commerciale a tutto beneficio delle relazioni diplomatiche per evitare l'eccessiva dipendenza dai legami strategico-militari con gli USA. Erano anche ( e lo sono tuttora ) in atto tentativi nipponici di revisione della condizione dei Territori Settentrionali rimasti, senza trattato di pace, sotto controllo sovietico e ora russo. La volontà giapponese in quel periodo c'era tanta e l'economia era all'apoca fra le prime del mondo, si percepiva l'idea del Giappone come nuova grande potenza come oggi lo si percepisce per la Cina. Comunque anche se il Giappone non è più quel gigante degli anni '80, continua a rivestire ancora un ruolo importante nell'area del Pacifico tanto che ha da diversi anni investito molto di più sulle forze armate oltre i vecchi limiti del trattato di pace del 1945 ed insieme alla Germania aveva provato ad ottenere il seggio permanente del Consiglio di Sicurezza ed è fra i primi paesi nel campo degli investimenti di energie alternative e nelle tecnologie per ridurre l'inquinamento ( il trattato contro le emissioni di CO2 di Kyoto azzoppato da USA e Cina principalmente ) e anche tuttora ai primi posti per sistema assistenziale e per l'Istruzione a livelli decisamente superiori a quelli finora raggiunti dalla Cina. La grande debolezza in effetti stà nell'essere un economia fortemente dipendente dai "materiali rari" per l'elettronica,risorsa principale dell'industria giapponese come anche dall'assenza di altre materie prime. Una dipendenza che è sempre stata causa in passato dell'aggressività imperialista ma che potrebbe essere tenuta sotto controllo dalla diplomazia e dal commercio se Tokyo vorrà proporsi come principale partner per un area di scambi del Pacifico in alternativa al mercato americano e anche per molti quei paesi del sud-est asiatico che non desiderano l'esclusiva dei rapporti con la sola Cina.
Non sono assolutamente d'accordo.. non sono gli americani a convincerti a comprare l'xbox, winzoz, la tv, l'ipad o altro.. non c'entra nulla con la politica..ti ricordo che noi avevamo la Olivetti ma per colpa di alcuni COMPAGNI, che hanno rovinato il fiore all'occhiello della tecnologia italiana, ora è una merda. Il McDonald è un'ottima catena di fastfood per com'è organizzata, di certo non è arrivata fino a qui perché il presidente degli Stati Uniti lo volesse, hanno cose più "serie" a cui pensare (qui ho voluto aprire una piccola parentesi perché il metodo di lavoro italiano molto spesso fa schifo, bisogna imparare molto dagli americani su questo..poi che ti vendano merda o che ti facciano ascoltare canzoni di Justin Bieber è un'altro discorso che cmq non c'entra nulla con la politica).. comunque che abbiano influenza su decisioni politiche di rilievo non discuto e sono d'accordo con te perché è così..