una delle tesi più citate sul declino degli imperi era quella "fisiologica" sul fatto che gli imperi nascono,vivono e muoiono come organismi viventi. Una tesi affascinante che si legata spesso alla tesi del declino di Gibbon sull'impero romano. Talvolta viene anche spontaneo ricordare l'affascinante affresco "psicostorico" di Asimov che riassume gli elementi più conosciuti del pensiero sociologico sugli imperi in chiave romanzesca
Hai ragione: è il picco del minerale da cui si estrae il fosforo ad essere avvenuto nel 1989. Le due cose non so quanto siano strettamente collegate, ma visto il passare del tempo evidentemente direi non troppo strettamente. Chiedo venia, ricordavo male un articolo di qualche mese fa che sono andato ora a rileggere. ps: comunque in futuro basterà cominciare a concimare il suolo con i cadaveri.
L' unione sovietica è un impero in termini storici: uno stato che esercita il proprio controllo in diverse forme su altri. come lo sono gli USA: un impero per basi, ma comunque un impero. inoltre ho specificato che ho preso quello perchè in breve, 24 pagine.
infatti il dibattito storiografico sul fatto di considerare i sistemi di dominio statunitensi e sovietici come "imperi" è tuttora un dibattito avvincente entrambi si erano basati sulla supremazia militare,sulla diffusione di un modello sociale ed ideologico unico e sulla mistica stessa del potere imperiale espressa infatti nei simboli e nelle rappresentazioni ( aquile, parate militari,solennità della bandiera,fastosità delle cerimonie..) però erano sul piano concreto sistemi fortemente nazionalistici che più sulla tenuta di un impero territoriale cercavano di sfruttare le risorse delle rispettive zone di influenza imperiale per interessi esclusivamente nazionali ( in pratica imperi "per necessità" ). in teoria, senza il confronto globale della guerra fredda e senza le esigenze economiche e strategiche nazionali, forse le due potenze avrebbero fatto a meno degli imperi ma tendenzialmente ogni sistema politico dotato di una certa dinamica tenderebbe inevitabilmente a forme di dominio comunque.
condivido le parole di archita, ma a proposito di Gibbon, che mi picco di conoscere piuttosto bene avendolo eletto a mio modello storiografico, ricordiamo che lui, alla pari con gli illuministi coevi di cui condivideva la cultura, era abbastanza sicuro che ormai che nulla avrebbe potuto realmente minacciare la Civiltà. Diceva infatti, che all'Oriente da dove tante minacce erano arrivate nei secoli, ora i temibili cavalieri mongoli doveva prestare reverente sudditanza di fronte alle armate russe organizzate alla europea, e che tutta una schiera di forti nazioni si sarebbe opposta in caso di invasione, e anche in caso di disfatta, un nuovo continente, allora vergine, l'America, era pronto a ricevere i semi della civiltà europea, come in parte è successo poi. Tuttavia Gibbon riteneva che il massimo della tecnologia fosse già stato raggiunto, i quadrati reggimenti, i fucili e i cannoni, e non era nemmeno concepibile che tale "avanzata" tecnologia e soprattutto organizzazione, fosse alla portata di popoli "non bianchi". In caso, gibbon, sosteneva comunque che prima di poter distruggere la civiltà, essi sarebbero dovuti divenire civili a loro volta. In effetti quest'ultima affermazione è in parte vera, ma più che essere civili, bisognerebbe dire "tecnologizzati", e non è detto che tecnologia e civiltà, intesa come evoluzione umanistica, corrano di pari passo.
State ragionando come se non esistesse l'evoluzione scientifica, al contrario l'occidente ha sempre mantenuto la superiorità, perlomeno dal rinascimento in poi, proprio perché è riuscito a stare sempre non uno, ma parecchi passi avanti. Nessuno in cina, o india, o brasile, o anche altrove ha tecnologie di punta, si limitano a copiare e fornire manodopera a bassissimo costo, e qui sta la loro arma vincente, ma ancora non sono assolutamente in grado di fornire un contributo originale. Un domani sarà realtà la fusione nucleare, che garantirà livelli inimmaginabili di energia e senza la schiavitù dai paesi produttori, che sono spesso paesi "terzi", in via di sviluppo. Per il gas, la nuova frontiera sono le sabbie bituminose, che, guarda un po', si ritrovano in quantità IMMENSE proprio negli states... depositi talmente grandi da far impallidere le riserve MONDIALI attuali messe assieme. Quindi i giochi non sono ancora fatti, e mai lo saranno...
già già. solo che una civiltà tecnologica ha bisogno di energia per continuare a funzionare. e dimmi tu che invece ragioni quali sono le scoperte scientifiche rivoluzionarie degli ultimi 30 anni? del tutto irrazionale: è come dire Dio ci salverà. e in ogni caso sarà meglio che si sbrighino dalle sabbie bituminose si estrae petrolio non gas. ed è bello credere alle favole.
Scherza scherza ma intanto hanno già imparato da soli a riconoscere i gatti su internet. Non siamo tanto distanti dal trovarci davanti un T-1000 Ciao
A mio parere la questione non è solamente se ci sarà a breve un impero universale e quale esso sarà. Certo vi sono dei cambiamento di ordine sociale, economico e morale che, a mio parere, determinano, com'è successo anche in altre epoche, il lacerarsi poco per volta dei legami che ci hanno portato fin qui. Le cosiddette nazioni, forgiate dal Medioevo e poi costruite poco per volta nel'età moderna, le ideologie esplose nell'ultimo grande conflitto mondiale. La globalizzazione, l'economia aperta e internet stanno creando le premesse per un Impero Universale..o meglio..per una nuova dimensione politica e sociale... Un struttura sovranazionale e al di sopra di ogni altra locale organizzazione, un po' com'era il Sacro Romano Impero. Non dobbiamo leggere le forme politiche, sociali future con l'alfabeto di quelle odierne o vicine a noi. Siamo in un'epoca di grandi cambiamenti, com'è stato il Tardo antico romano e il Barocco.
si estrae gas. E quanto alle favole, questi sono i dati dei rilevanti fatti, dopodiché tutto è una favola se lo si crede irrealizzabile. http://www.enea.it/it/enea_informa/news/scisti-bituminosi-a-tutto-gas-ma-con-licenza-sociale prima di smerdare la gente almeno informati, grazie.
Topo, tieni però conto che le risorse energetiche non finiscono di botto e che quando una risorsa diventa scarsa il suo prezzo aumenta determinando una serie di conseguenze: 1) si mettono in atto una serie di ristrutturazioni dei processi produttivi / abitudini di consumo che spingono alla diminuzione del consumo di quella risorsa. 2) la risorsa viene sostituita da altre, in passato non convenienti da sfruttare. Oggi la nostra società si basa poco su fonti di energia rinnovabili e modelli di consumo sostenibili: si spreca molto e si recicla molto poco. Ce lo possiamo permettere perché l'acqua e l'energia, oggi, sono ancora relativamente economiche, almeno nei paesi industrializzati. Con un prezzo del petrolio pari a 100 volte quello attuale vedremmo probabilmente un fiorire di pannelli solari / eolici sempre più sofisticati perché le aziende ci investirebbero fior di miliardi. Con questo non voglio dire che non ci siano problemi: le risorse sono finite e la popolazione in aumento, per cui la tesi malthusiana diventerà senz'altro attuale prima o poi. Ma occorre guardare con sospetto i catastrofisti, si parlava di fine del petrolio già negli anni 60, l'unico fatto è che ad oggi nessuno sa con certezza quanto petrolio ci sia nel sottosuolo del pianeta perché la disponibilità di una risorsa dipende anche dal costo della stessa. Ciao
. questo è lo scenario preferibile: un aumento graduale e costante del prezzo con conseguente adattamento del sistema alle mutate condizioni. ed in parte è quello che sta avvenendo: il picco del petrolio convenzionale è già una realtà storica. ma si ricorre a fonti che prima non erano economicamente convenienti che riempiono il gap. vedi sabbie bituminose, fracking, perforazione in orizzontale e altre. per l' 1 pero ci vuole consapevolezza del problema, tempo e soldi. solo che con i pannelli ci fai energia elettrica che è più o meno il 50% dell' energia primaria che utilizziamo. inoltre sempre supponendo lo scenario ottimale della crescita del prezzo lenta, graduale e costante.che chi lo produce sia sempre disposto a venderlo...per la Russia non ne sarei tanto sicuro. e che quando si partirà l' energia sarà ancora sufficente per il passaggio. ed è opinabile che ce lo possiamo permettere già oggi: solo per l' italia un prezzo medio di 111 $ per 1.500 mila barili (stima prudente e con il calo consumi per crisi) al giorno fa 166 milioni di euro al giorno (60 milardi annui) in negativo sulla bilancia commerciale a fronte dei 40 milioni di euro al giorno del 2006 (15 miliardi annui). negli anni 60 si parlava di picco della produzione negli stati uniti continentali: cosa realmente avvenuta nel 73. ma non se ne sono preoccupati più di tanto pensavano che per il 73 l' energia sarebbe venuta dal nucleare come fonte primaria. e picco non vuol dire che sia finito il petrolio: vuol dire che ne è stata estratta la matà più conveniente, più semplice da estrarre e che da qual momento la produzione comincerà a calare per tornare a 0. e fai conto che 80milioni di barili al giorno sono "forza lavoro" pari a 22 miliardi di uomini per 24 ore. il 90% dei prodotti che vedi sono petrolio. eccoti un paio di catastrofisti: pentagono e esercito tedesco: http://www.pdgermania.de/2011/12/29/lo-studio-della-bundeswehr-sul-picco-del-petrolio/ oppure Shell: «La produzione dei campi esistenti declina del 5% all'anno, nella misura in cui le riserve si esauriscono, tanto che bisognerà che il mondo aggiunga l'equivalente di 4 Arabia saudita o di 10 Mari del Nord nei prossimi dieci anni, solo per mantenere l'offerta al suo attuale livello,anche prima di un qualunque aumento della domanda» (un 5% in meno annuo significa la metà ogni 14 anni)
http://it.wikipedia.org/wiki/Gas_di_scisto : da qui tirano fuori il gas: scisti non sabbia http://www.presseurop.eu/it/content/article/1569141-sabbie-bituminose-l-ue-cede-alle-lobby da qui il petrolio
il metodo della fratturazione idraulica per estrarre petrolio non è una tecnologia recente: risale al 1947. quella che usano adesso è una variante per estrarre gas. e la bolla "shale" gas si stà già sgonfiando: http://theautomaticearth.org/Finance/shale-gas-reality-begins-to-dawn.html come le stime delle riserve: fino al 2011 le riserve nel Marcellu shale il più grande negli USA erano stimate a 410 tcf, le ultime stime parlano di 84 tcf http://www.usgs.gov/newsroom/article.asp?ID=2893&from=rss_home#.T-yFnfUxhUA e quelle totali da 827 a 482 http://www.eia.gov/forecasts/aeo/er/ ovviamente chi lo estrae continua a sostenere che le riserve sono 687 tcf con altre 615 "probabili"
il metodo della fratturazione idraulica per estrarre petrolio non è una tecnologia recente: risale al 1947. quella che usano adesso è una variante per estrarre gas. e la bolla "shale" gas si stà già sgonfiando: http://theautomaticearth.org/Finance/shale-gas-reality-begins-to-dawn.html come le stime delle riserve: fino al 2011 le riserve nel Marcellu shale il più grande negli USA erano stimate a 410 tcf, le ultime stime parlano di 84 tcf http://www.usgs.gov/newsroom/article.asp?ID=2893&from=rss_home#.T-yFnfUxhUA e quelle totali da 827 a 482 http://www.eia.gov/forecasts/aeo/er/ ovviamente chi lo estrae continua a sostenere che le riserve sono 687 tcf con altre 615 "probabili"
un interessante campo di ricerca su forme di energia è quella sulle biomasse nel quale anche l'Italia ha dato qualche contributo interessante. http://www.renewableenergymagazine....sions-from-italian-biomass-pyrolysis-research
Un altro articolo sullo stesso argomento: http://ugobardi.blogspot.it/2012/06/importare-energia-esportare-miseria.html
per allargare il tiro dal petrolio all' impero: http://www.energybulletin.net/stories/2012-07-02/dramatic-socio-economic-paradigm-shift-ahead-interview-nathan-hagen-aspo-vienna-2 http://fabiusmaximus.wordpress.com/2012/06/29/40224/