I due più celebri generali dell'antichità, pochi altri possono paragonarsi a loro nella Storia. Ma secondo voi chi era il migliore fra i due?
Anche Gaio Mario e Annibale forse meritavano, come gli Scipioni o Ciro o Qin Shi Huang o Gengis Khan. In assoluto penso che l'ultimo sia stato il migliore. Se devo scegliere tra i due sopra Alessandro, più per mito che per realtà.
Umanamente preferisco Cesare ad Alessandro ma ritengo che il secondo fosse, come condottiero, nettamente superiore al primo. Mi verrebbe da dire che nel periodo antico le grande abilità del comandante si vede più nell'aspetto strategico che in quello tattico, questo è il motivo per cui ritengo Alessandro superiore a Cesare (ed entrambi superiori, per esempio, ad Annibale, che pure è stato un eccellente tattico).
Io invece ho sempre pensato il contrario, che nell'età antica l'aspetto tattico contava molto di più che nel medioevo per dire. L'aspetto tattico tornerà a contare quasi così solo durante l'epoca Napoleonica. Dove le guerre sono decise da grandi battaglie l'aspetto tattico è fondamentale. E dal 300 d.C. al 1650 (circa) di grandi battaglie risolutrici ce ne saranno poche. Inoltre in questo periodo le capacità di manovra delle unità e l'acume e lo studio della tattica dei comandanti è sensibilmente calato per poi risalire. Detto questo, mi dispiace, ma mi sembra un confronto impossibile.
Siamo sicuri che Alessandro possa essere considerato uno stratega migliore di Cesare? Sono quasi contemporanei, direi che il confronto è possibile.
Ma infatti io non ho detto che l'aspetto tattico contasse poco (o contasse meno) ma che l'abilità del comandante era più evidente nelle scelte strategiche che in quelle tattiche (dove c'era meno margine di scelta). L'impresa incredibile di Alessandro non è stata tanto quella di sconfiggere in battaglie campali i persiani (i greci avevano già fatto qualcosa di simile) ma quella di riuscire ad organizzare una campagna che ha spiantato completamente l'impero persiano (mai vista prima una campagna che dalla Macedonia arriva triofante fino all'Indo!). Parimenti, l'abilità di Cesare contro Pompeo s'è vista di più nelle decisioni strategiche che nelle singole battaglie. Annibale, grande vincitore di battaglie, non ha avuto sufficiente acume strategico per mettere a frutto le sue abilità tattiche ed ottenere delle vittorie realmente decisive per la guerra. Vincere scis, Hannibal, victoria uti nescis. Sicuro è una parola grossa. D'altro canto, se guardiamo all'estensione delle conquiste, il confronto appare a tutto vantaggio del Macedone. Cesare stesso si riteneva un emulo di Alessandro, ma gli mancò l'occasione di mettere in pratica la spedizione che (forse) l'avrebbe potuto mettere alla pari con il giovane condottiero: la guerra contro i Parti.
Io direi Cesare, senza nulla togliere ad Alessandro, non sono esperto del periodo, ma anche considerando la loro posizione, Cesare ha vinto battaglie in cui era in netta inferiorità non solo numerica, ha affrontato nemici agguerriti e di grande valore, è riuscito ad ottenere il potere massimo a Roma. Alessandro ha conquistato un'impero enorme partendo da un "piccolo" regno, ma l'esercito macedone disponeva di fanteria pesante e una disciplina superiore all'esercito persiano, compensando in tal senso la superiorità numerica del nemico, ma quando ha sconfitto i persiani non ha saputo gettare fondamenta solide al suo impero, e solo per questo (sempre a mio parere) lo porta ad essere inferiore a Cesare, che invece pur non diventandolo ha creato le basi dell'impero.
Mbeh ma, per dire: certamente la differenza tra questi generali si è vista a livello strategico, ma a livello tattico avevano il minimo-comun-denominatore di vincere tutte le battaglie o quasi. E non è cosa da tutti! prima di tutto queste battaglie campali devi saperle vincere, se no tutto il castello crolla, mentre in altre epoche potevi anche vincere una guerra senza una battaglia campale. Inoltre è proprio in questa epoca che comunque si avrà una disciplina militare sufficiente per vedere manovre tattiche molto complesse che, come dicevo, non si vedranno più per secoli, per incapacità o per volontà di evitare lo scontro decisivo. Se non è questa l'epoca dove la tattica conta molto, non ce n'è nessuna: guarda la battaglia di Gaugamela, un esercito medievale o anche di inizio '600 non sarebbe mai riuscito a fare una roba del genere. Poi, se contasse più la strategia o la tattica, mbeh è un quesito aperto. Poi, a livello strategico: Alessandro ha sì conquistato dalla Macedonia all'India, ma c'è da dire che l'Impero Persiano si prestava di più ad essere conquistato velocemente: il classico caso dove se tagli la testa uccidi tutto il corpo. Inoltre anche la popolazione era più incline a farsi dominare, da quale capo era indifferente. Invece Cesare ha dovuto affrontare e gestire tanti attori politici e militari: tra Galli, altre popolazioni barbariche e il senato alle spalle che Alessandro non aveva. E poi una volta conquistata la Gallia, il popolo Gallo è stato ben lungi dall'arrendersi facilmente. Trovo che Alessandro abbia fatto le sue fortune nelle battaglie campali, vincendo contro forze grandi 5 volte tanto, ma che poi la sua conduzione strategia sia stata brillante ma sostanzialmente più facile di un Cesare che dovette affrontare una guerra roccaforte per roccaforte, dovendo separare le sue forze per mettere sotto controllo il territorio, e non solo le "capitali" di un impero. Mentre, al contrario, Cesare dovette affrontare inferiorità minori rispetto ad Alessandro, e quando successe fu anche aiutato dalla sua proverbiale fortuna.
Alessandro è stato certamente brillante ma ha avuto il vantaggio ovvio dell'esercito oplitico che era perfetto in funzione antipersiana e gli permetteva di vincere con relativa facilità. Cesare si è dimostrato superiore perchè è stato più "versatile" nella sua storia da comandante. Anzitutto ha combattuto contro popolazioni dalle caratteristiche militari diversissime (pontici, galli, guerra civile) il che richiedeva un continuo adeguamento alla situazione. Mettiamoci poi che era sempre in nettissima inferiorità numerica, che aveva più di un problema a farsi dare i rifornimenti e che aveva molti più nemici. Alessandro è stato il grande antagonista della Persia, Cesare ha pestato i piedi a parecchie popolazioni in questo senso. Basta vedere ad Alesia, dove un esercito romano minuscolo ha tenuto in scacco una città mentre veniva assediato dall'esterno. In questo senso Cesare ha osato molto di più. Il grande pregio di Alessandro secondo me è stato riuscire a incanalare le energie dei greci in una campagna in profondità come non se ne erano mai viste prima, eguagliato solo da Eraclio diversi secoli dopo. Purtroppo però la sua grandezza finiva con la sua abilità tattica, infatti l'impero di Alessandro si è visto che fine ha fatto. Quello di Cesare...
Quesito accattivante, mi butto: STRATEGIA: Cesare: 10 Alessandro: 8 LEADERSHIP: Cesare: 9 Alessandro: 10 TATTICA: Cesare: 10 Alessandro: 10 TOTALE: Cesare: 9,6 Alessandro: 9,3 IMHO due grandissimi generali, ma Cesare ha qualcosa in più, ricordatevi che Alessandro conquista tutto ma ci lascia la pelle per mano di un traditore, i suoi si erano un po stuffati delle sue visioni. Ciao a tutti
Se per quello anche Cesare ci lascia la pelle per mano di un traditore, mi riferisco a Bruto gli altri congiurati erano nemici. Concordo comunque che Cesare abbia dimostrato di avere qualcosa in più di Alessandro.
Alcuni commenti in ordine sparso. Come ho già detto, credo che Alessandro sia stato superiore a Cesare come stratega. Ciò non togle che, soggettivamente, ritengo il Cesare uomo dieci volte superiore ad Alessandro. Quando penso a Cesare penso ad un uomo che, in sommo grado, era politico, condottiero, letterato ed era anche un... pezzo di pane! Alessandro era invece un pezzo di... be', ci siamo capiti. Il fatto l'impero di Alessandro abbia avuto vita breve (come impero unitario) non inficia la sua abilità militare. Sarebbe come dire che Napoleone non è stato un grande condottiero perché il suo impero non gli è sopravvissuto. Sinceramente, credo che il genio militare di Cesare si sia estrinsecato al massimo nella gestione strategica della guerra contro Pompeo. Pensare che la guerra in Gallia sia stata un'impresa superiore alla conquista dell'Impero persiano da parte di Alessandro mi risulta inconcepibile. Sarò anche un limite mio ma, vogliamo veramente paragonare una enorme entità statale che era la potenza egemone nel medio oriente e, dopo la guerra del Peloponneso si avviava a diventare il vero protagonista anche della scena politica ellenica, con le varie tribù barbare dei celti d'oltralpe del I secolo a.C.?
concordo appieno. Ma... Cesare era solo un Console. Alessandro Re. uno doveva combattere contro l'entità di Roma (destreggiarsi tra intrighi politici, amicizie, rivalità) l'altro (come poi ha fatto) se non si arrivava ad un accordo tagliava le teste degli oppositori. le due campagne (gallia-persia) non sono paragonabili: a parità di situazione (o Alessandro "console" o Cesare "imperatore") come sarebbe andata?
Nessuno paragona le 2 invasioni, ovvio. Però è più facile invadere e controllare l'Afghanistan (la Gallia), o invadere e controllare l'Iraq (La Persia)? Poi Cesare si è dovuto confrontare con nemici e tipi di guerra diversi. Alessandro contro un tipo di esercito che le più piccole polis greche avevano già affrontato e vinto, su un terreno più favorevole certamente, ma senza neanche le migliorie militari dell'esercito macedone che tutti conosciamo: la falange macedone e una cavalleria di ottimo livello. Poi certo, Alessandro mostro un grande genio tattico, visto che comunque la superiorità numerica Persiana si fece sempre più schiacciante. Ma a livello strategico mi sembra che l'impero Persiano non creò enormi problemi, affidandosi a scontri decisivi che perse sempre, e con molte città che si arresero senza combattere.
Il confronto è equilibrato, perchè Alessandro imho era un condottiero migliore, ma Cesare si è dovuto districare tra la politica di roma, e quindi anche la diplomazia ebbe il suo peso. Se si dovessero dare 1000 uomini a entrambi, equipaggiati alla stessa maniera, in una piana senza ostacoli secondo me vincerebbe alessandro.
Probabile, ma se anche Cesare ha perso delle battaglie, non ha perso le guerre. Quindi si sarebbe ritirato e avrebbe sconfitto Alessandro in un'altro luogo e/o maniera.
Non ne sarei poi così certo, tatticamente mi pare si equivalessero. Cesare fu uno stratega migliore, riuscì a gestire più teatri, estremamente diversi tra loro, contemporaneamente. Alessandro dovette gestire un solo teatro ed onestamente dubito che sarebbe stato in grado di gestirne di più.
Ricordiamoci però che anche Alessandro dovette affrontare una situazione simil-Gallia; nella zona dell'attuale Afghanistan dovette per un paio di anni confrontarsi con la guerriglia locale (i corsi e i ricorsi della storia...) e infine ne uscì vincitore
Nel complesso della figura storica, includendo anche l'uomo politico e letterato, non c'è paragone tra i due: Cesare ha messo le basi al più importante Impero della storia. Dal punto di vista prettamente militare, considero Alessandro Magno il condottiero per eccellenza.
Non credo, in uno scontro prettamente tattico come quello che ho immaginato alessandro sarebbe stato sicuramente migliore. Invece su uno scontro in larga scala con più teatri, cesare avrebbe vinto, probabilmente. In ogni caso, sarebbe stata una gran bella battaglia.