Il vescovo Elinardo di Rotheburg, in qualità di reggente al titolo di duca di Franconia, essendosi estinta la linea dinastica del ducato, decide di bandire una competizione chiamata torneo a cui potranno partecipare tutti i nobili cadetti e senza terra che lo vorranno; il vincitore avrà come ricompensa niente meno che il titolo ducale. Il torneo durerà per una settimana e si dividerà in tra parti: la prima prevederà una semplice corsa per un tragitto di dieci chilometri e il primo terzo di coloro che arriveranno per primi sarà vincitore e potrà continuare la gara. La seconda prevederà uno scontro tra due sfidanti alla volta in un duello individuale, il quale si concluderà non appena uno dei due avversari verrà disarmato e non necessariamente ucciso; da questa prima parte saranno estratti come vincitori e continuatori della gara 1/3 dei partecipanti. La terza parte prevederà infine uno scontro fra due sfidanti alla volta in uno scontro sul cavallo con la lancia in resta; colui che vincerà lo scontro finale sarà proclamato vincitore e sarà il nuovo detentore del ducato. Il vescovo Elinardo, in quanto rappresentante della Cristianità, si augura che nel torneo saranno seguite, oltre che le regole del coraggio e dell'audacia, anche le leggi cristiane della pietas e del humanitas Il nuovo duca di Franconia dovrà inoltre giurare sulla Costituzione del Ducato di Franconia e solo allora riceverà l'omaggio dei suoi vassalli.
Genova invita ed esorta le nobili e potenti famiglie della città a partecipare al suddetto torneo, vi è grande fermento fra i maestri d'arme, i giovani nobili appaiono eccitati da questa impresa. Genova coglie l'occasione per mandare la sua delegazione a conoscere i governanti della Franconia.
Il vescovo Elinardo di Rotheburg, reggente al titolo di Duca di Franconia, è ben lieto di accogliere la delegazione genovese e accetterà la partecipazione al torneo dei nobili genovesi, purché non siano discendenti di pauperes o di mercatores.
Il Re di Polonia e i suoi feudatari invieranno i migliori nobili del regno per partecipare alla competizione.
Cadetti e cavalieri verranno da tutta la Germania e l'Impero. Alcuni fanno notare come la prova di corsa non sia corretta, il valore di un uomo si guarda in base alla sua spada e alla sua fede, non a quanto sia bravo a fuggire
Il vescovo Elinardo di Rotheburg fa notare che una prova di corsa non sia necessariamente volta alla fuga, ma che riguardi anche la prestanza fisica e la capacità di resistenza, condizioni essenziali ad un cavaliere per sopravvivere in guerra insieme alla fede e al coraggio.
Il Re replica che se una persona riesce a correre in armatura per 10 chilometri dev'essere una creatura del demonio in quanto nessun uomo è in grado di compiere un simile sforzo. Al posto della prova, il Re suggerisce una sfida di Intelligenza. Un bravo regnante deve essere forte, valoroso ma anche un bravo amministratore e diplomatico.
ovviamente il tragitto dovrebbe essere ridotto, ad ogni modo il Duca di Sassonia appoggia l'ultima proposta del Re polacco
// nell'anno 1000, l'armatura da cavaliere pesava poco o nulla, e i "cavalieri" correvano tra i 2 e i 5 km al giorno in armatura apposta per tenersi in allenamento. PRobabilmente l'armatura che hai in mente tu è quella del 1300-1400 //
//Le plate mail non esistevano ancora, ma la cotta di maglia il suo peso lo ha, non dico sia insostenibile ma correre per 10 Km con Elmo, Cotta di Maglia e quant'altro non era uno scherzo.//
Il vescovo Eginardo afferma che un bravo signore deve essere preparato per la guerra e per la conquista, dell'amministrazione e della diplomazia già se ne occupano i suoi fedeli funzionari e sudditi guidati dai santissimi pastori di anime della Chiesa di Gesù Cristo. Il vescovo inoltre ritiene già più che sufficiente la prova di corsa nelle normali condizioni.
Dalla Tolosa giunge una delegazione di nobili cadetti, primo a cavalcare è Bernardo, 33 anni, generale dell'esercito e nipote prediletto di Raimondo IV di Tolosa.
Dal Regno di Norvegia, giungono numerose personalità molto note nella società norvegese, tutte di nobili origini. Tra queste spiccano: Olav I Raudebjorn, figlio di Arnold II Raudebjorn, Conte di Bergen, famoso per la sua destrezza con la spada. Styr Yngvar, campione dell'esercito vichingo, un omone grande e grosso, con la forza di tre buoi. Sigmund Ljot, una delle guardie personali del Re di Norvegia. È considerato da tutti come il miglior cavaliere del Regno. Anche se i campioni norvegesi non trionferanno, il Re di Norvegia invia la propria benedizione a chiunque diventi Duca di Franconia.
Usbergo elmo schinieri e guanti 30 kg li pesavano, uniti al calore ti spaccavano il fiato in 40 secondi pure da allenato. Vi ricordo d mettere pa per il torneao
Il Re di Scozia NON invierà nessun Nobile. Il Re augura a tutti i partecipanti i migliori auguri e che Dio possa aiutare il migliore di tutti i partecipanti. Il Re fa notare ai suoi Nobili che sono Liberi di Partecipare a tale contesa, di loro spontanea iniziativa, se lo vorranno.