[AAR] DAK II La Campagna in Africa Setterntrionale

Discussione in 'Wargames da tavolo' iniziata da Luigi Varriale, 17 Marzo 2013.

  1. alberto90

    alberto90

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    Bersagliere in motoretta???? ma siamo nella seconda guerra mondiale o ai tempi della guerra di Crimea? XDDDDD
     
  2. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    6 Marzo 1941 Arco dei Fileni

    Le lunghe colonne dell'asse avevano cominciato a transitare a partire dalla mattina presto. Tra queste, il comando del corpo d'armata tedesco, che precedeva le prime truppe da combattimento germaniche ancora in affluenza da Tripoli. Precedevano questo reparto i superstiti di Tobruk, che erano riusciti a scampare alla distruzione; il generale Bergonzoli, che viaggiava con il 31° reggimento artiglieria della GaF e l'8° battaglione bersaglieri della divisione Ariete, che dopo aver ripiegato da Tobruk, si era riorganizzato per le nuove operazioni nella zona di Sirte.

    I Bersaglieri ricevevano una visita in mattinata da parte di un generale che aveva sempre fretta e che correva avanti e indietro con la sua "cicogna" tra l'arco dei Fileni e Tripoli per controllare lo stato e l'avanzamento delle sue forze. Questi atterrava improvvisamente davanti allo schieramento di marcia dell'8° e usciva dal piccolo aereo con il suo staff minimo: il fido Brummich, maggiore di cavalleria e ufficiale di collegamento personale con l'esercito italiano, ed il colonnello Joachim Von Hause del suo stato maggiore.

    Il Generale Erwin Rommel, che è colui di cui stiamo parlando, si presentava presso il posto di comando dell'8° e ci trovava il colonnello Ugo Montemurro ed il suo stato maggiore, che stava cercando di trovare la miglior posizione difensiva, come ordinatogli dal comando della divisione Pavia, di cui il reggimento era alle momentanee dipendenze.

    Gli ufficiali del reggimento italiano scattano sull'attenti di fronte al generale tre stellato che si avvicina. Rommel fa cenno di stare comodi, risponde con un breve saluto militare e poi stringe la mano ad ognuno di loro. Poi si rivolge al fido Brummich.

    "Il generale desidererebbe sapere se qualcosa è noto della posizione del nemico"

    Il Colonnello Montemurro, risponde al Maggiore Brummich, ma guardando fisso Rommel negli occhi, come per studiarlo.

    "Le notizie più recenti...non so quanto attendibili, perché nessuno ha osato andare là, danno una divisione inglese oramai ad Agedabia...si tratterebbe...della 4a divisione indiana".

    Brummich riporta al generale Rommel in tedesco abbaiato stretto.
    Rommel volge lo sguardo a Montemurro e spara un'altra raffica verbale a Brummich.

    "Il generale desidererebbe chiedervi qual'è il nostro reparto più avanzato"

    "Se le cose non sono cambiate da ieri"...Montemurro accenna alla carta geografica dispiegata sul tavolo da campo..."il 60° battaglione carri; a Mersa Brega. Ma ieri, ancora più avanti sulla striscia di atterraggio di El Amar, c'era un nostro gruppo di caccia in attesa del carburante per evacuare, prima di essere raggiunto dal nemico".

    Rommel aspetta la traduzione di Brummich e nel contempo guarda la carta geografica su cui l'ufficiale di collegamento gli sta indicando le varie posizioni. Rommel si china a sua volta sulla carta per esaminare le posizioni degli altri reparti; vi sono indicate tutte le dislocazioni della 5a armata e le poche posizioni nemiche conosciute; la 4a indiana ad Agedabia, reparti carri non identificati a Msus, ed ancora un battaglione corazzato tra Beda Fomm e Bengasi, che ha in mattinata distrutto l'ultimo battaglione italiano di territoriali che cercava di battersela proprio da Bengasi, occupata la settimana prima dagli Inglesi.

    Improvvisamente il generale tedesco si rialza dalla carta e si rivolge direttamente a Montemurro. La traduzione di Brummich arriva in simultanea:

    "Colonnello, le mie truppe sono tutte dietro di me, in affluenza da Tripoli. Il suo reggimento passa momentaneamente alle dipendenze dirette dell'Deutsche Afrika Corps; anzi...al momento, il suo reggimento E' l'Afrika Korps. Il gruppo caccia di cui mi ha parlato, non evacuerà. Noi muoveremo là adesso e se gli Inglesi arrivano, combatteremo sul posto e li annienteremo. Vorrebbe essere così gentile da accompagnarmi ad El Amar. Andiamo là per restarci".

    Montemurro, scambia un'occhiata con il suo staff, e nota alcuni dei suoi ufficiali che sono rimasti a bocca leggermente aperta, ma non se ne sono accorti; altrimenti l'avrebbero subito richiusa.

    Montemurro si volta verso il generale e lentamente si irrigidisce nel saluto militare.
    "Generale...siamo ai suoi ordini".
    montemurro101.jpg
    Il primo colloquio tra il Colonnello Ugo Montemurro ed il Generale Erwin Rommel
    ScreenHunter_02 Feb. 19 18.34.gif

     
  3. Amadeus

    Amadeus

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    Sono curoso di vedere se farai un uso smodato dell'Action rating modifier di Rommel o adotterai un atteggiamento più prudente per evitare di perderlo (cosa sempre possibile, nonostante il modificatore +1 per la sua... fortuna).
     
  4. alberto90

    alberto90

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    Evvai ... è arrivata la volpe .... spacca il culo ai bevitori di te. Per il bene della lingua italiana almeno ..... XDDD
     
  5. Sven_ilVecchio

    Sven_ilVecchio

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    Domani sera su RAI 3 faranno il film dal titolo Rommel
     
  6. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    8 marzo 1941

    Comando della 5a Armata

    "Ma cosa combina questo Rommel ?...Neanche è arrivato che si prende un mio battaglione di bersaglieri e va a farsi gli affari suoi in giro per il deserto !?...Qualcuno gli ha spiegato che c'è una catena di comando ?"

    Bastico, piuttosto contrariato chiedeva al suo nuovo capo di stato maggiore Generale Gastone Gambara, cosa mai stesse succedendo.

    "Eccellenza"...cercava di spiegargli Gambara..."si è trattato di una situazione con estremo carattere di urgenza...si trattava di dare immediata protezione alla nostra striscia di atterraggio avanzata di El Amar,che rischiava di essere travolta dal nemico. Il generale Rommel ha agito sotto l'impulso immediato di rettificare quella situazione, e non aveva truppe immediatamente disponibili. E evidente che ha agito emettendo ordini sul tamburo.

    Gambara faceva ampi gesti sulla mappa che rappresentava l'area di Agedabia e le sue vicinanze.

    "Adesso, parti della 5a divisone tedesca sono giunte nella zona a sud di Agedabia e stanno rapidamente organizzandosi per contenere in caso di necessità, ogni tentativo di penetrazione del nemico"...Gambara indicava la presenza dei primi due reparti scelti dell'Afrika Korps giunti da ovest.

    "Il 200° battaglione genieri si è portato a El Gtafia per proteggere il fianco sud del comando tattico di Rommel, mentre un battaglione di autoblindo germanico, è salito sulle alture di Sufan, per guardare il fianco destro dell'intero schieramento e, nel caso, per minacciare le vie di comunicazioni inglesi, in caso vengano avanti senza troppo pensare".

    "D'accordo, d'accordo" replicava Bastico, "ma si è comunque tenuto il battaglione Bersaglieri sul nodo stradale di Gtafia anche dopo aver completato il suo dispositivo...quel battaglione appartiene all'armata, non al suo entourage personale".

    "Il generale Rommel ha cortesemente richiesto di poter trattenere il battaglione come protezione vicina del suo comando di corpo d'armata, Eccellenza,...solo fino a quando le sue altre truppe non cominceranno ad affluire".

    "Va bene...va bene...ma quali sono le intenzioni di questo signore...perché ha schierato le sue forze senza consultare nessuno...che modo di operare è questo ?!"

    "Eccellenza, presumo che abbia voluto portare la difesa con le truppe tedesche in profondità allo scopo di proteggere l'armata e di darle un preavviso in caso di attacco inglese".

    Bastico dava un'ulteriore occhiata alla mappa.

    "E peraltro, chi ha ordinato lo spostamento della Pavia sulla striscia di atterraggio ?"


    "Sempre Rommel eccellenza, per rilevare il suo comando ed i Bersaglieri che si sono spostati più avanti".

    "ma non sono cose che può decidere lui...il mio intendimento era di raccogliere l'Afrika Korps dietro alla linea di difesa di El Agheila e di usarlo come riserva strategica d'armata.

    "Eccellenza...ne parlerò con l'ufficiale di collegamento tedesco quanto prima".

    Presumo che abbiate già capito l'antifona: Rommel è arrivato in Africa e ha cominciato con il comportarsi esattamente come il Rommel Storico; praticamente non si accorge nemmeno del'esistenza di un comando superiore italiano. E arrivato dritto sulla linea del fronte, ha visto quali erano le prime misure da prendere, e le ha prese senza tanti complimenti o concessioni alla forma. Tanto più che la sua ricognizione, alcuni plotoni di autoblinde del sarà glorioso 3° esplorante, gli ha comunicato che le forze inglesi sono molto rarefatte sulla "linea del fronte". Con sicurezza, gli ha indivisuato un complesso misto della 4a indiana appoggiata da almeno un reggimento carri nella zona di Agedabia, ma nessun segno di altre truppe.
    Rommel quindi si fa subito l'idea che gli Inglesi siano arrivati sino a lì sui cerchioni, e che ora non abbiano abbastanza risorse per poter continuare l'attacco.
    ScreenHunter_03 Feb. 24 13.59.gif

    continua...

     
  7. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    12 marzo 1941

    Rommel se ne va a Roma a conferire con Kesserling e Mussolini, circa le operazioni da intraprendere in Africa Settentrionale. Gli strilli di Bastico circa il modo di operare del nuovo arrivato generale tedesco, sono arrivati fino in Italia, e l'addetto militare a Roma Von Rintelen, ha richiamato Rommel per consultazioni.

    Nel deserto desolato tra Marsa Brega ed Agedabia, è rimasto il capo di stato maggiore Nehring a gestire le avanguardie di truppe tedesche che fanno da schermo allo schieramento difensivo italiano ad El Agheila ed a schiattare dal caldo.

    Un battaglione di mitraglieri della 5a leggera si è unito all'8° bersaglieri a El Gtafia, punto più avanzato dello schieramento dell'asse, mentre sul fianco destro, il 39° Panzerjager tedesco si è unito al già presente 3° esplorante. Tutte queste forze fanno parte della 5a divisione leggera in corso di affluenza da Napoli a scaglioni.

    Il punto più dolente sono i rifornimenti ed i rimpiazzi, che dovrebbero mettere le divisioni italiane in grado di combattere. Con grandissima incazzatura di "Bombastico" sopranome affibbiato al comandante superiore da Rommel, sono arrivati per il momento solamente parte dei complementi destinati alla divisione Brescia, mentre sono ancora in viaggio da Tripoli (a piedi) quelli destinati alla Pavia. Per la Savona ancora nulla, e per il XX corpo meno che nulla. Bombastico ha tutte le ragioni di essere incazzato.

    A parziale consolazione, il flusso dei rifornimenti si è fatto leggermente più costante, grazie al martellamento sistematico di Malta da parte della Luftwaffe, e sono finalmente arrivate le parti di ricambio e gli aerei di rimpiazzo per i due gruppi caccia della regia che erano oramai al lumicino. Persino Galeazzo Mussolesi, avrà un Cr 42 tutto nuovo su cui continuare le sue prodezze aviatorie.

    Oggi sono arrivati a Napoli via freccia rossa di trenitalia altri reparti della 5a leggera, vale a dire il 2° battaglione mitraglieri, un battaglione di artiglieria, e sopratutto, al completo, il 5° reggimento carri. Si attende quanto prima di imbarcare questa robe per Tripoli; dopo di che per gli Inglesi cono cavoli acidi ed amari.

    Dalla parte inglese, le cose sono un po' più complicate. Problema principale per gli albionici è la dispersione e la rarefazione dei rifornimenti all'interno dello sconfinato territorio che si sono ritrovati a controllare nel volgere di così poco tempo. Metà dei rifornimenti arriva ancora a Matruh via treno, mentre la seconda metà è di volta in volta smistato ai porti più vicini alle forze combattenti. Il problema è che l'eroica (intendenza) inglese è impegnata totalmente a trasportare i rifornimenti dai porti alle truppe, e così i rifornimenti a Matruh si accumulano senza che nessuno riesca ad andare a recuperarli, specialmente adesso che occorre alimentare la progettata offensiva da Tobruk verso Girabub, che comporta un non indifferente sforzo logistico.

    Come se questi problemi non fossero abbastanza per l'ulcera di O'Connor, il maledetto Wavell continua a sottrargli forze per aiutare i Greci minacciati di imminente invasione tedesca, e praticamente quasi tutta la divisione neozelandese è stata ritirata dal teatro, e parte una brigata australiana presto seguirà. Con quello che rimane, O'Connor, ha fatto presente a Churchill ed al suo superiore, non può garantire di riuscire a proseguire l'offensiva. Il primo ministro ha tagliato corto, rispondendogli che è sufficiente che gli garantisca la difensiva, con ulteriore aggravamento dell'ulcera di O'Connor, che la parola difensiva la digerisce come un vampiro digerisce l'aglio.

    continua
     
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  8. alberto90

    alberto90

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    Oh ..... adesso speriamo che gli inglesi si prendano una bella sberla .....
     
  9. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    15 marzo 1941

    In un atto di puro coraggio da comandante, il generale Bastico porta il comando d'armata ad El Agheila. Quivi assiste orgoglioso al passaggio lungo la Balbia delle imponenti forze dell'asse che si dirigono verso la linea del fronte; il 1° battaglione del 33° reggimento anticarro, il 39° battaglione anticarro della 5a divisione leggera, ed un altro battaglione indipendente anticarro, il 605°, si dirigono tutti verso El Gtafia dove esiste il complesso avanzato delle forze inglesi guidate da O'Connor. Il Generale Gause, che sostituisce Rommel, convocato a Roma, sta organizzando queste forze sia per la difesa del triangolo Marsa Brega-Suera-El Agheila, sia per l'eventuale offnsiva su Agedabia.

    Bastico, a colloquio con varriale va intanto considerando come mai gli Inglesi si sono fermati. Non sanno, i due generali italiani, che il povero O'Connor sta essendo depredato di buona parte delle sue truppe in ossequio all'esigenza politica di difendere la Grecia.

    La 2a neozelandese è destinata gradualmente a scomparire nei prossimi turni, così come buona parte delle truppe Australiane. Wavell ha promesso che quello che rimane degli Indiani non sarà ritirato e che dal medio oriente è in arrivo una nuova divisione di fanteria; questa volta sudafricana.

    Così O'Connor deve prepararsi mestamente alla difesa della linea Agedabia Giof El Matar, cosa che si appresta a fare con le truppe che gli sono rimaste a disposizione:

    La divisione indiana fa perno su Agedabia e ha come supporto sul fianco sinistro di ben tre reggimenti carri il cui compito è di contrastare qualunque manovra aggirante delle forze dell'asse.
    ScreenHunter_01 Mar. 08 08.44.gif

    Quello che O'Connor non può sapere è che Bastico non è pronto all'offensiva dal momento che non ha ancora abbastanza rifornimenti e dal momento che il 5° reggimento panzer della 5a leggera ha appena cominciato le operazioni di imbarco in Italia, e ci vorrà ancora del tempo prima che possa affluire in zona di operazioni: lo stesso discorso vale per la divisione motorizzata Trento e per quella corazzata Ariete. In compenso, stanno giungendo un certo numero di nuove reclute per riempire i vuoti delle divisioni di fanteria italiane del X e del XX corpo.

    Altra buona notizia per gli Italo Tedeschi, l'arrivo dei nuovi apparecchi italiani a rinforzare l'8° ed il 10° gruppo caccia, che passano di nuovo ad essere a pieno organico. Considerando che sono tre turni che gli Inglesi non riescono a riorganizzare il loro gruppo di Hurricanes a Sidi Razegh, e che ci vorrà ancora qualche turno prima che ricevano rinforzi aerei, si può dire che per il momento l'asse gode di una locale superiorità aerea.

    Gli Italo Tedeschi non sono gli unici ad a avere problemi con i rifornimenti; gli Inglesi hanno anche loro qualche inconveniente; non tanto il volume di rifornimenti (ne hanno molti a Matruh), quanto il volume di camioncini per trasportarli. Tali camioncini sono impegnati come sappiamo su due fronti: quello di Agedabia e quello della progettata offensiva su Giraboub, per togliere agli Italiani il possesso di questa oasi strategica.
    ScreenHunter_03 Mar. 08 09.05.gif


    L'ultimo problema di O'Connor è quello di imbastire l'eventuale difesa di Tobruk (non si sa mai). Truppe al momento non ce ne sono, a parte una brigata australiana che però è destinata ad andare in Grecia. Quindi O'Connor per il momento ordina che truppe arabe comincino a lavorare sulle fortificazioni esterne e sui fossati anticarro intorno alla piazza.
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    Saluti da El Agheila
     
  10. alberto90

    alberto90

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    Uhm ... tra quanti turni pensi si possa finalmente vedere gli inglesi scappare in Egitto?

    Sta essendo depredato????? Se mi permetti la correzione si dice: sta venendo depredato .... XDDDD
     
  11. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Accidenti se te la permetto la correzione !! Non finisco mai di imparare con l' Italiano che è una lingua assai complicata.
     
  12. alberto90

    alberto90

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    Tranquillo .... a volte gli errori fanno anche un AAR simpatico ....
     
  13. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    19 marzo 1941

    Entrambe le parti continuano a preparare le loro posizioni per la battaglia intorno ad Agedabia. Il 5° reggimento corazzato tedesco è finalmente sbarcato a Tripoli ed il comandante temporaneo dell'Afrika Corps Generale Fritz Bayerlen era ad attenderlo sulla banchina di scarico. Il piano è di spedirlo immediatamente sulla linea del fronte.

    Il Generale Streich, comandante della 5a leggera germanica si lamenta rumorosamente con Gambara, nel frattempo assurto al comando di stato maggiore dell'armata, per la lentezza dell'afflusso dei rifornimenti. Gambara taglia corto e informa il divisionario tedesco che per trasportare le truppe tedesche si e dovuto rinunciare ad un po' di tonnellaggio che era stato inizialmente destinato al trasporto dei barili.

    Tuttavia sono in afflusso da Triploi sia la divisione Ariete (il battaglione logistico e l'artiglieria divisionale) che un buon numero di reclute "sfuse" (come dice Gambara) tali da mettere a posto la Brescia e quasi a posto la Pavia.

    Da parte inglese, O'Connor riceve il resto della 9a divisione australiana per il suo schermo difensivo ad Agedabia, cosa che rende un eventuale tentativo via strada costiera da parte dell'asse, assai complicato.

    A peggiorare la gastrite del comandante inglese in Tripolitanea, la notizia che l'intra divisione neozelandese verrà inviata in Grecia; e poi a ridurlo sull'orlo della dialisi, sono le notizie provenienti da Girabub.

    Qui si svolge la famosa "epopea di Girabub" in maniera pressoché storica. Notabile differenza è costituita dallo sforzo immane di rifornire via terra la guarnigione del colonnello Castagna tramite camioncini e barilotti che, oltre ad avere i loro guai data la distanza abissale e tropicale dall' l'arco dei Fileni, deve pure sorbirsi un certo quantitativo di attacchi aerei ad opera di Wellingtons e Blenheims provenienti da Maraua. Per ritorsione, un'incursione mista regia/luftwaffe si accanisce sulle ordinate colonne australiane provenienti da Bengasi ed oltre, ma nessuna incursione si rivela in grado di provocare seri guai ai bersagli, se non altro per mancanza di osservatori che li localizzino con precisione.

    O'Connor, incazzato come una biscia della Tanzania per l'insuccesso nel bloccare i rifornimenti a Giarabub, ordina che i bombardieri della RAF vengano riforniti e riarmati e che si scaglino questa volta direttamente contro i difensori dell'oasi, vale a dire il 3° battaglione di fanteria coloniale ed due compagnie della Guardia alla Frontiera.

    In attesa dell'attacco aereo, le truppe inglesi destinate all'attacco, avendo finalmente accumulato un numero sufficiente di rifornimenti a sud del Forte Maddalena, preparano il loro piano offensivo.

    Al comando della forza d'attacco, incentrata sulla 22a brigata delle Guardie del re, il Generale di divisione Gordon Murray, ha a disposizione le seguenti forze: una compagnia di autoblindo della RAF, un battaglione di carri Italiani di preda bellica, ed un reggimento di artiglieria a cavallo, oltre naturalmente alla sopracitata brigata delle guardie.

    L'attacco si sviluppa sotto buoni auspici, avendo Blenheims e Wellington dato una prima ripassata alle forze di Castagna. Pur essendo riusciti i valorosi libici ad abbattere ben tre Blenheims con un misto di bacche esplosive e cartocci al napalm, sparati da lunghe cerbottane berbere, con tanto di mollette da stendere i panni a mo' di impugnatura, l'incursione aveva successo nel disorganizzare i difensori, schieratisi a nord dell'oasi nella sabka di paludi salmastre che dominano la strada di accesso.

    Il colonnello Castagna, che come la sua controparte storica, è uno che parla poco ma conclude molto, aveva pure schierato una seconda compagnia della guardia alla frontiera, sulle colline adducenti sull'oasi da nord est, in maniera o da incanalare l'attacco inglese che oramai era pienamente annunciato da giorni, o da minacciare la via di ritirata e quella di comunicazione della forza inglese con le sue retrovie.

    Non ancora diradatosi il macello di polvere, sangue e fumo che avvolge Castagna ed i suoi nelle loro posizioni, gli Inglesi vengono avanti come al solito baldanzosi, con l'intento preciso di scalzare gli Italiani dall'oasi.

    Il Generale Murray, la cui ricognizione lo aveva informato della presenza di forze nemiche sulle colline strategiche, intorno all'oasi, designava le autoblindo della RAF ed il battaglione carri per travolgere la compagnia italiana della GaF. Per l'attacco principale a Giarabub, veniva invece utilizzata la brigata delle guardie appoggiata dal reggimento di artiglieria a cavallo.

    Quindi in pieno giorno, all'incirca alle 15:00 ora locale, gli Inglesi attaccano.
    I corazzati e le autoblindo salgono a fatica su per la collina e quando arrivano in cima, non trovano nessuno. A sud vedono avanzare la brigata delle guardie verso l'oasi e si preparano già a cantare vittoria: discenderanno la collina ed investiranno Giarabub sul fianco destro in concomitanza con la fanteria. Questi piani vengono interrotti dall'imboscata della compagnia della GaF, nascosta tra le rocce della sommità; niente di particolare il combattimento; gli Italiani, scarsi 200, attaccano da tutti i lati, a distanza ravvicinata e con ogni tipo di arma, incluso il singolo cannone da 47 rubato ai Libici di Castagna. Il combattimento dura 20 minuti; le autoblindo vengono sfasciate, e gli M 13/40, hanno la buona pensata di ritirarsi a valle, prima di fare la stessa fine.

    in pianura, le guardie attaccano le propaggini nord dell'oasi senza particolari accorgimenti; schierano il reggimento artiglieria dietro di loro, e dopo breve preparazione, vanno all'attacco degli Italiani già ammaccati dall'attacco aereo. Il problema per gli Inglesi è che anche qui, Castagna, le truppe coloniali ed i pochi nazionali, oppongono una resistenza accanita. E' vero che la brigata inglese, nell'impeto, travolge e distrugge la compagnia della GaF che era posta a schermo protettivo della linea principale di difesa, ma venuta in contatto con il battaglione dei mitraglieri appostati nelle paludi attorno all'oasi, capisce subito che non è giornata e prudentemente interrompe l'attacco.

    Saputo che una brigata rinforzata da corazzati non ha ancora schiacciato l'insignificante nemico, O'Connor caga fulmini e saette, complice anche la dieta araba, e ingiunge "a quell'incapace di Murray" di reiterare subito l'attacco con tutte le forze riunite contro l'oasi, e di lasciare perdere la compagnia della GaF sulle colline. Murray, per nulla impressionato, gli fa sapere che ripeterà l'attacco non appena riorganizzate le sue forze.

    ScreenHunter_05 Mar. 11 07.22.gif
    saluti dagli eroi di Giarabub
     
  14. alberto90

    alberto90

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    Tipo tosto Castagna .... curiosità ... che importanza ha l' oasi di Giarabub nel contesto della campagna d' Africa in corso?
     
  15. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    La stessa che aveva nella realtà; le oasi sono punti di appoggio e di rifornimento che possono servire per accerchiamenti a lunghissimo raggio di forze attestate a nord, o come basi di partenza per incursioni nelle retrovie nemiche.
     
  16. huirttps

    huirttps

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    Questo AAR è sempre più intrigante ;)
     
  17. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    huirttps...grazie per le parole gentili...mi incoraggiano a continuare questa campagna.
     
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  18. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    22 marzo 1941

    Murray fa fiasco di nuovo a Giarabub. Il generale bi-stellato di Sua maestà, ligio agli ordini di O'Connor, attacca di nuovo, ma questa volta tralascia la compagnia della guardia alla frontiera abbarbicata sulle alture alla destra dell'oasi, e concentra sia la 22a brigata delle guardie (per capirci quelle col cappellone alto e nero) che il battaglione degli M 13/40 di preda bellica contro il battaglione libico del colonnello Castagna. Altra differenza con il turno precedente, è che manca l'appoggio del reggimento (in realtà battaglione) di artiglieria da 105 a supportare l'attacco, per scarsezza di munizioni.

    Ancora una volta, i valorosi di Giarabub però non erano disposti a fungere da zimbelli per gloria delle guardie britanniche. Gli Inglesi mandavano avanti i corazzati, ma il battaglione dei libici manovrava bene sui fianchi, dopo aver fissato l'assalto centrale. Dopo 20 minuti di combattimento, e senza che le guardie avessero potuto incidere molto su di esso, il battaglione carri era sfasciato e disordinatamente in ritirata sulla strada per El Detta. Le guardie, per la seconda volta, prudentemente mollavano l'osso.

    Ora, ultima preoccupazione per Murray era come spiegare a O'Connor che pure il secondo attacco era fallito, impresa che poteva rivelarsi più pericolosa che tentare un terzo attacco.

    Fortuna volle che O'Connor fosse di buon umore, perché aveva proprio quel giorno ricevuto la terza brigata della 9a divisione australiana; il che significava che una brigata della 7a australiana poteva andare a schierarsi come riserva di settore nella zona di Agedabia, dando consistenza al dispositivo britannico.
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    Strategicamente, entrambe le parti stavano ancora preparandosi alle operazioni future; la logistica in primo luogo vedeva gli Inglesi più in difficoltà dell'asse per via della lontananza dalle basi, e perché i convogli italiani stavano andando molto bene.

    Gli Italo tedeschi, nell'attesa del ritorno di Rommel, affilavano i loro coltelli, sotto forma dell'arrivo all'arco dei fileni del reggimento artiglieria dell'Ariete e del 5° reggimento corazzato germanico al completo. Con l'arrivo di questo reggimento, la 5a leggera tedesca sarebbe stata quasi al completo, eccettuato il 15° battaglione motociclisti ed il reggimento artiglieria, e la divisione avrebbe quindi potuto senz'altro cominciare a menare le mani. Per la cronaca, il reggimento artiglieria dell'Ariete, veniva, come vedremo spedito al fronte per direttissima e senza passare dal via e ritirare le 20.000.

    Nell'attesa dell'arrivo di Rommel, per altro, anche il Generale Bayerlen, qualche provvedimento precauzionale lo prendeva: ordinava che un battaglione di 88 andasse a prendere posizione ad El Haseiat in appoggio al 5° battaglione carri leggeri italiano e che il battaglione logistico della 5a leggera si spostasse in avanti a Marsa El Brega. I carristi del 5° dovettero essere convinti da Mike Bongiorno che esistevano cannoni anticarro così grossi, ma poi gli fu spiegato che in realtà erano cannoni antiaerei usabili "anche" nel ruolo anticarro. Comechessia, il maggiore comandante del reparto italiano si convinse, guardando gli 88 e poi le misere mitraglie da 20 che aveva sui suoi carretti, che la spalla destra dello schieramento dell'asse adesso era veramente inespugnabile.
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    Dal canto loro gli Italiani completavano la riorganizzazione della Brescia e si apprestavano a spedire rimpiazzi alla Pavia, ché si era deciso che il X corpo doveva essere rimesso in sesto per primo (in realtà l'ho deciso io perché è il mio corpo d'armata). Inoltre l'Ariete portava avanti l'artiglieria in appoggio diretto ai suoi bersaglieri, mentre la componente corazzata della divisione veniva designata come prossimo reparto da imbarcare dall'Italia. Prendeva quindi fisionomia definitiva lo schieramento, per il momento ancora difensivo dei due corpi italiani; il XX a sud della sebca Seghira, ed il X sulla costa. Qualora l'armata dell'asse fosse passata presto all'offensiva, come tutti cominciavano a sperare, data l'inattività del nemico, i due corpi italiani sarebbero stati pronti a seguire.
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    saluti da El Agheila, sede del comando del X corpo.
     
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  19. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    26 marzo 1941

    La notizia del giorno è il ritorno del generale Rommel nelle sabbie del deserto africano. Ringalluzzito e rinfrancato dalla licenza a Berlino dove ha atteso l'arrivo di consistenti truppe tedesche in teatro. Per prima cosa, il generale si reca al posto di comando dell'8° bersaglieri e trova una selezione del reggimento impegnato in una partita di calcio con la rappresentativa dell'8° battaglione mitraglieri tedesco della 5a leggera. Il risultato, come da tradizione, vede i crauti sconfitti per 2 a 1, uno fisso in schedina.

    Rommel porta con sé un regalone: il 5° reggimento corazzato. Rommel gli aggrega il 200° battaglione genio pionieri, e ribattezza il reparto così ottenuto "gruppo da combattimento Marcks", al comando, manco a dirlo, dal colonnello Marcks.

    Sbarcano a Tripoli, massicci ed incazzati i battaglioni carri della divisione Ariete; uno medio e tre leggeri, con l'avvertenza di usare i leggeri solo per la ricognizione e copertura avanzata.

    Si consuma poi l'eroica resistenza del colonnello Castagna e dei suoi valorosi libici, i quali presi di petto per un'ultima volta dalla 22a brigata delle guardie inglesi, sono questa volta costretti a cedere; ma la loro resistenza è così accanita, che gli Inglesi non si rendono conto di averli battuti ed anzi si ritirano ancora una volta a nord, non riuscendo ad occupare l'oasi. Dopo lo scontro i pochi sopravvissuti, tra cui il colonnello Castagna, e nonostante le sue proteste, vengono evacuati tramite i camioncini dell'eroica. Prende il posto dei valorosi, la compagnia della guardia alla frontiera, che abbandona le colline che dominano l'oasi per schierarsi a difesa di questa. Il colonnello Castagna pretende che lo si lasci sul posto e che gli si inviino dei rinforzi attraverso lo sconfinato deserto che separa Giarabub dal settore di El Agheila: è stato evidentemente vittima di un'insolazione.

    Si fa viva la Luftwaffe, accompagnata da quello che rimane della regia, su Bengasi per martellare le installazioni portuali. Gli Inglesi, gonzi, hanno schierato la caccia troppo lontana dal porto, e quindi ondate su ondate di stukas, Ju 88 e SM 79 hanno buon gioco nello sfasciare parte degli impianti di carico e di scarico dell'installazione.

    Gli Inglesi vorrebbero riprendere l'offensiva sulla stretta di Agheila, ma O'Connors deve limitarsi alle bestemmie, dato che anche le ultime unità della 2a neozelandese si sono oramai avviate al porto di Derna per essere evacuate in Grecia. Per di più, il generale inglese è incazzatissimo con Churchill, il quale non dà ancora segno di dichiarare conclusa la fase di preparazione per l'aiuto militare agli ellenici, sui quali incombe oramai l'invasione tedesca.

    Il turno si chiude con le improperie di Rommel che lamenta, come prima di lui Bayerlen, la lentezza dell'accumulo dei barilotti presso l'arco dei fileni, principale base logistica dell'asse. Il generale è ansioso di cominciare le operazioni di attacco, ma evidentemente non lo può fare fino a quando non ha accumulato sufficienti rifornimenti.

    saluti dal quartier generale dell'Afrika Korps
     
  20. alberto90

    alberto90

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    Sento puzza di battaglia imminente ....
     

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