Politiche 201(8). Chi votereste?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Lorenzo '00, 10 Giugno 2013.

?

Elezioni 201(8)

  1. PD-altri centro sinistra

    14 voti
    38,9%
  2. PDL-altri centro destra

    2 voti
    5,6%
  3. Movimento 5 Stelle

    5 voti
    13,9%
  4. Centro

    0 voti
    0,0%
  5. Altri

    15 voti
    41,7%
  1. Eferthad

    Eferthad

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    @rob.bragg sono perfettamente d'accordo sul tema dell'abbassamento del livello culturale della nostra classe dirigente, eppure vorrei farti ugualmente un paio di appunti circa un paio di questioni sulle quali non mi sento di poter convergere:

    La prima è la questione del calcolo: da che mondo è mondo, al politico in senso stretto non spetta l'onniscienza o la competenza in tutti i rami del settore pubblico: è anche per questo che si sono create, in ambito di democrazie rappresentative, le commissioni parlamentari; per fare in modo, in breve, che per le questioni che richiedano una certa competenza in determinate materie, a decidere siano una serie di persone che in quelle materie abbiano quantomeno un'infarinatura di un certo livello. Poi, al politico in senso stretto può stare una conoscenza di un determinato settore della vita pubblica, quale che esso sia (rappresentanza sindacale, costituzionalismo, economia come ben dicevi, e via discorrendo), ma l'importante è che il politico sia una figura professionale a sé stante e che, soprattutto, abbia una visione di società da perseguire, e non guardi meramente alle elezioni successive.

    La seconda è la questione del linguaggio: il linguaggio specialistico, in alcuni settori (citavo appunto la filosofia e il diritto, ma citerei anche altri settori come sociologia ed economia, per dirne un paio) è necessario per spiegare determinati fenomeni, e non determina nessuna mancanza di competenze. Lo stesso politichese, per dirne una, non denota affatto carenza di contenuti: certo lo denota il "politichese di oggi", fatto di doppie negazioni, frasi fatte, proclama, slogan, ma non il "politichese classico", passami il termine. Penso che nessuno possa addebitare ad Aldo Moro, creatore delle terminologie "convergenze parallele", "strategia dell'attenzione", "centrosinistra organico" (per citare tre esempi famosi) una carenza di conoscenze politiche, tutt'altro.

    La terza questione, infine, riguarda la questione della "democrazia globalizzata". Ebbene, il problema è proprio il fatto che il 50%, come dici, si faccia i fatti suoi. La politica vive di partecipazione, non è nulla senza, lasciatelo dire da una persona che politica sul territorio, con una serie di azioni concrete, la fa tutti i giorni o quasi. Lo stesso voto è uno strumento non solo di delega, ma di controllo, e può essere strumento punitivo nei confronti di una classe politica carente (purché si premi una classe dirigente seria, non il demagogo di turno). Si pensi alle varie ipotesi fatte in passato sul voto dissociato et similia. E poi, riprendo una frase di uno dei pochi politici competenti che abbiamo, "c'è una linea decisamente sottile fra discrezione e diserzione": la persona troppo discreta, che si disinteressa della cosa pubblica, ha sempre torto.
     
  2. qwetry

    qwetry

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    pur nei suoi tantissimi errrori, quella almeno era sinistra, non aspettarti che gente non moderata come me possa vedere qualcosa di migliore nel partito democratico
     
  3. Amadeus

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    E, a mio modesto avviso, quella che è stata la perdita maggiore a sinistra (ma è una perdita avvenuta molto prima di Occhetto), è stata la scomparsa di una teoria della società, strumento indispensabile per l'azione politica. Certo, la teoria di Marx aveva indubbiamente mostrato i suoi limiti (e non sto qui parlando di dottrina politica ma, ripeto, di una teoria della società) ma non si superano i limiti di Newton tornando ad Aristotele. (Ma ad avercelo anche solo Aristotele nel PD...)
     
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  4. bacca

    bacca

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    A parte la conflittualità interna logica della frase, ma secondo te veramente abbiamo bisogno del politico di professione?
    Dopo questa veramente voglio secedere anche da solo...
     
  5. bacca

    bacca

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    Condivido in toto...
     
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  6. Eferthad

    Eferthad

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    No, aspetta, ho un'illuminazione! Hai ragione tu, via i politici di professione, in politica serve la gente comune e i dilettanti della politica sono migliori. Anzi, via i professionisti da tutto! I calciatori? Spesso evadono, tipo Messi. Meglio i giocatori dilettanti, quelli sì che sono appassionati e non pensano ai soldi! Domani ho una causa in tribunale, rischio vent'anni di carcere, voglio essere rappresentato dal mio vicino di casa con la faccia pulita, che sicuro è più onesto di quell'avvocato penalista tanto famoso, che poi sicuro evade e se la fa coi delinquenti! Che poi, quello pretende parcelle assurde, è fermo alle parcelle minime che c'erano prima! Il mio filosofo di riferimento? Masaniello!

    Ma seriamente, ti sembra possibile che ad occuparsi dello Stato, della Res Publica, debbano essere dei dilettanti allo sbaraglio? Bah.
     
  7. bacca

    bacca

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    assolutamente no, odio i Grillini più dei politici di professione.
    A occuparsi di stato devono essere persone che conosco il mondo che dovrebbero governare, questo almeno a livello ministeriale.
    Poi il principio democratico dice che tutto fa brodo, e va bene tutto, ma io preferisco chi ha alle spalle una conoscenza anche solo per sedere in parlamento... e ci metterei minimo una laurea in giurisprudenza, ma non sarebbe giusto.
    Ma non il politico professionale seriale dai 20 agli 80 in parlamento o su altre poltrone. Ci vuole gente che conosca la realtà, per governare la realtà. E ogni giorno che passi a Roma, dimentichi sempre di più la vera realtà.
     
  8. Eferthad

    Eferthad

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    E allora non capisco perché dici che non si ha bisogno di politici di professione, ed i tuoi due post mi sembrano abbastanza in conflitto: ripeto, abbiamo bisogno di persone che siano preparate, ma c'è un motivo per cui dico che non devono essere professionisti di altri rami. Posto che una buona formazione politica presuppone almeno conoscenze di diritto pubblico e costituzionale, oltre che di scienza politica, sociologia e quant'altro: un laureato in giurisprudenza ha certamente conoscenze in ambito giuridico, ma manca degli strumenti propri della politica e della sociologia che sono assolutamente necessari per un politico di professione. Per farti un esempio, la maggior parte dei quadri dirigenti dei partiti, in Francia, si è graduata all'école nationale d'administration (wikipedia per maggiori info), ed ha competenze specifiche per l'amministrazione della res publica. Certo che i parlamentari, dovendo essere eletti e dovendo rappresentare, non possono essere tutti professionisti della politica, ma almeno i quadri dirigenti dei partiti, i ministri, il capo dello stato, dovrebbero essere selezionati rigorosamente.

    EDIT: hai modificato mentre scrivevo. Sia chiaro che per professionista della politica non intendo una persona che si vada a trincerare in parlamento per il resto della sua vita. I parlamentari, tra l'altro, sono rappresentanti. Io, quando parlo di "politico di professione" non intendo... come posso farmi capire... Casini, ecco. Intendo una figura professionale che abbia competenze specifiche nell'ambito amministrativo e governativo. E chiaramente, non parlo tanto dei parlamentari, quanto dei quadri dirigenti di partito e degli organi esecutivi.
     
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    Ultima modifica: 13 Marzo 2014
  9. bacca

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    Io vedo il parlamentare come un giudice per il futuro, e l'esecutivo come un amministratore.
    Non c'è spazio per politici, servono giudici seri, i primi e persone efficienti che si prestino per qualche anno ad amministrare il pubblico. I partiti stessi forse , sono la causa del male.
     
  10. Eferthad

    Eferthad

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    Ho aggiunto un passaggio al post precedente. Comunque, stiamo parlando di due cose diverse: io intendo parlare di classe dirigente, tu di parlamentari. Nel caso della classe dirigente, ritengo serva il politico di professione, come tra l'altro accade in Francia, come dicevo. Ma per i parlamentari no, niente affatto. I parlamentari sono rappresentanti dell'elettorato, e possono essere scelti solo con metodo democratico: non è ammissibile che vi siano restrizioni al voto popolare, o si scade in discorsi di stampo non democratico e in un certo senso di stampo prettamente oligarchico.
     
  11. Hendioke

    Hendioke

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    Il politico è e deve essere un professionista ma dobbiamo anche renderci conto che non è una professione che si impara come si potrebbe imparare giurisprudenza (checché ne pensino i professori e i rettori di facoltà come scienze politiche). Il politico è un professionista al pari dell'artigiano solo che invece di tornire il legno tornisce idee, visioni della società e accordi.

    Ormai, però, professionista della politica in Italia viene inteso come persona che con la politica ci mangia e non ha altre ambizioni, quindi soggetti che hanno indubbiamente una caratura professionale (Casini, per quanto non mi piaccia è uno che ne sa e che probabilmente saprebbe anche cosa serve per il bene del Paese e come farlo da dentro i palazzi istituzionali) ma che la usano solo per assicurarsi lavoro, stipendio e pensione.

    Bhe, mi spiace essere latore di brutte notizie, ma la colpa di questa degenerazione è nostra. Un Popolo che per decenni ha pensato in buona parte di campare a spese dello Stato non può che produrre politici desiderosi di campare a spese dello Stato.
    Un Popolo che va bene tutto ma non toccatemi le pensioni, la cassa integrazione, i permessi, e questo e quello e non voglio la discarica lì falla là, voglio un aereoporto e pure l'Ospedale a 7 padiglioni di Cinisello Balsamo non può non produrre politici che pensano prima di tutto a portare la carne di porco a casa per i loro (si pensi alla Lega, partita per ottenere il federalismo da Roma ladrona, tornata con le banche leghiste e la gente ancora giù a votarla a pioggia e a mettergli in mano le Regioni del Nord).
    Un Popolo che si lamenta delle mancanze di alternative ai soliti noti salvo ignorare ogni reale occasione di rinnovamento non può che portare a un incancrenirsi dello scenario politico, privandosi dell'unico mezzo di correzione della politica che ha, togliere voti agli inetti e alle sanguisughe (poi, però, in questo scenario senza alternative se non proprio controllato ad arte dall'alto per togliere alternative al Popolo come sostengono alcuni, un comico si presenta con la lista della GGGente (il potere ci temono) e prendere il 25%...).

    Sinceramente, rendiamoci conto che "politica" non è una bestemmia e nemmeno "politico professionista" lo è. Sono i nostri politici ad esserlo ma ce li siamo coltivati noi con cura perché fossero così.
     
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  12. bacca

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    Gente preparata insomma, ma non è possibile stabilire a priori chi è preparato, purtroppo...
    Anche se c'è da dire che i nostri politici sono in realtà, Tutti o quasi, migliori di quello che appaiano... e il potere nella realtà è in mano ai funzionari ministeriali.
    Purtroppo, invece, il vero errore stà nella rivoluzione francese e negli ideali illuministici della divisione dei poteri ecc...
    Il modello di stato francese , importato in italia è ancora oggi in piedi papale papale.
    Andrebbero invece rivisti tutti gli istituti pubblici ripartendo da quella dichiarazione d'indipendenza americana poi tradita da Lincoln.
    Costituzione come fonte e limite dell'imperio, dato dal popolo a chi governa nei limiti in essa indicati.
    Però purtroppo è un'altra storia...
     
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  13. Pandrea

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    Beh, a questo punto fai qualche nome :)
     
  14. Hendioke

    Hendioke

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    La divisione dei poteri, invece, è la massima garanzia possibile che chi governa non abuserà del suo Imperio, dopo di che, come tutti i modelli politici, funziona se le persone preposte a farlo funzionare svolgono bene il loro lavoro.

    Diciamo che se potessimo avere, garantiti al limone, una sfilza infinita di regnanti assoluti della caratura di Augusto (o anche del buon Cecco Beppe) sullo Stato monocratico ci metterei la firma. Ma così non è e siam costretti a scegliere il meno peggio considerando che è più difficile che dall'oggi al domani ci privino di ogni libertà in uno Stato di legge piuttosto che in uno Stato monocratico.
     
  15. bacca

    bacca

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    Purtroppo non esistono i tre poteri, ma ne esistono solo due, quello esecutivo e quello giudiziario, la legge è solo un anticipo di sentenza, e il parlamento deve tornare a essere il massimo organo della magistratura. Ma siamo in filosofia, troppo OFF Topic...
     
  16. metalupo

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    Scusa non capisco che intendi dire.
     
  17. GyJeX

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    mi vengono tante battute oscene mettendo organo e parlamento nella stessa frase :lol::lol::lol::lol: sopratutto dopo l'8 marzo :lol::lol:
     
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  18. bacca

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    Ha presente la cassazione? eliminala e mettici il parlamento al suo posto. Una sentenza o una legge sono la medesima cosa, cambia solo il tempo del giudizio, passato o futuro.
    Contemporaneamente togli al parlamento la gestione di leggi finanziarie organizzazione enti ecc... che non sono il suo compito. Il parlamento non è un potere esecutivo.
     
  19. Eferthad

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    Il legislativo emana le leggi, l'esecutivo le mette in atto e il giudiziario le fa rispettare. Inoltre il parlamento ha connotazioni politiche troppo marcate per fungere da cassazione.
     
  20. SkySpace

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    Ma, chiedo, nella Costituzione non si dà al Parlamento la responsabilità delle finanze anche?
     

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