La guerra che stiamo perdendo

Discussione in 'Off Topic' iniziata da stciaram, 4 Maggio 2014.

  1. stciaram

    stciaram

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  2. rob.bragg

    rob.bragg

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    Gli effetti della geniale impresa libica sono sotto gli occhi di tutti : un paese (Libia) allo sbando, enormi interessi economici italiani persi o traballanti, milioni di africani pronti ad imbarcarsi da quelle coste verso il ns.paese (e l'Europa - Francia in primis - che se ne frega - leggi assurdità della normativa europea sul 'Diritto di Asilo') ...

    Il South-Stream è un'altra partita persa.

    Ma l'ultima partita vitale si chiama 'privatizzazione' di ENI/SAIPEM/ENEL/FINMECCANICA : le ultime grandi (la FIAT ormai ci ha lasciato, senza che nessuno abbia mosso un dito !) aziende italiane, strategiche sotto ogni punto di vista per il futuro del Paese.

    Se qualche 'venduto' (stile Saccomanni) proseguirà nella strada della privatizzazione, significherà che il nostro ruolo di colonia è ormai sancito ... :(
     
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  3. Armilio

    Armilio

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    Con tutto il rispetto, ma non mi sembra un sito affidabile, se si potessero avere altre conferme sarebbe meglio.
     
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  4. Enok

    Enok

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    La fonte primaria è Reuters.

    Gazprom has abandoned plans to build a section of its disputed South Stream gas pipeline to Italy, two sources close to the company said on Wednesday, a day after Gazprom announced a deal with OMV to build a branch to Austria.

    Che però ha due versioni della stessa storia.

    Il governo italiano non sosterrà al prossimo G7 energetico il progetto South Stream, il gasdotto dalla Russia e sotto il Mar Nero in cui è coinvolto il colosso energetico pubblico Eni, per assicurare l'indipendenza energetica europea ma sponsorizzerà per il corridoio Sud il Tap (Trans adriatic pipeline) e l'Itg (Interconnesione Turchia, Grecia e Italia) che vede come capofila Edison. Lo ha riferito una fonte governativa aggiungendo che il South Stream "non è stato messo solo in frigorifero, ma nel congelatore dal governo italiano, anche per le fortissime pressioni americane".
     
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  5. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Che dire, aridatece Andreotti e Craxi...
     
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  6. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    In effetti la demonizzazione di Berlusconi, e in parte anche di Letta (non si è mai parlato troppo bene di lui negli ambienti della sinistra) puzzava parecchio; sebbene Berlusconi sia quello che sia, l'antiberlusconismo spinto e il faro che su di lui tengono continuamente puntati i media è veramente troppo esagerato perché non sia strumentale ad interessi di grandi gruppi di potere (specialmente De Benedetti, che nei suoi giornali ha fatto dell'anti-berlusconismo un cavallo di battaglia). Stessa cosa per Andreotti e Craxi, anche loro visti come il male in terra ma che durante i loro governi, pur rimanendo nell'orbita americana, hanno dato una mano, quando potevano, all'amichetto Ghedaffi, cosa che oggi penso sia impensabile. Poi ovviamente erano al centro di un sistema di potere corrotto e clientelare, ma i fantocci americani con cui vogliono sostituirli sono forse più puliti?
     
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  7. TFT

    TFT

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    L'importante è che sia stata portata la pace e la democrazia, no?
     
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  8. Armilio

    Armilio

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    Sì, che il South Stream venisse messo nel congelatore per pressioni americane/NATO, l'ho letto già qualche tempo fa. E' la ripicca principale a Putin che ha fatto il cattivo. Così l'Ucraina potrebbe diventare un hub del gas, e il gas che arriva in Europa continua a passare da lì, così che la Russia non può tagliare il gas all'Ucraina senza tagliarlo ai suoi pregiati consumatori europei.

    Ma il South Stream rischia di essere messo nel congelatore del tutto per tutti, non solo per l'Italia. E' l'UE stessa, se ricordo bene, a mettere i bastoni a South Stream tirando fuori le leggi UE contro le posizioni dominanti (Gazprom che è produttore-fornitore-costruttore delle infrastrutture-utilizzatore unico delle stesse).

    Per cui sta cosa della compagnia austriaca è un colpo basso, che bisogna vedere se l'UE permetterà. Però già da prima doveva arrivare lì un ramo del south stream, no? non è un cambio di itinerario alternativo rispetto al ramo che doveva arrivare in Puglia. Si tratta di potenziare quel ramo, e con tutti i bastoni tra le ruote che gli metteranno l'Italia fa in tempo a ritornare nel progetto. Le alternative nominate, tap e itg, fanno un po' ridere.

    [​IMG]

    Del primo articolo mi lasciava perplesso tutta la fantapolitica, il termine "tagliati fuori", o sembrava quasi che il ramo italiano si facesse ma senza l'ENI.
     
    Ultima modifica: 5 Maggio 2014
  9. stciaram

    stciaram

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    ...Ma invece il North Stream, perchè non crea tutti questi problemi di dipendenza da unico fornitore, di by pass rispetto a Ucraina e Polonia, di rispetto di posizioni concorrenti? La Germania ha nel giro di 20 anni riguadagnato una sovranità nazionale che si sposa pienamente con una energetica che ha perseguito coerentemente...L'Italia senza entrare nello specifico dei vari governi e partiti ha sacrificato nell'arco di pochi anni la sua posizione di potenza "profittatrice" tra est ed ovest e tra sud e nord... Se come sembra il nuovo processo di privatizzazioni smantellerà il nostro tessuto industriale strategico con la complicità dei soliti noti, e se si continuerà ad ignorare la necessità di una politica energetica nazionale (in cui anche la rinuncia al nucleare dovrebbe farci riflettere, era uno degli obiettivi di Mattei) si potrà vedere con il senno di poi quale è stata l'unica nazione davvero sconfitta dalla seconda guerra mondiale....
     
  10. Pandrea

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    Ma tranquilli, ci penserà super Vendola e la sua compagna di cavernicoli a bloccare il "grande verme di metallo che gorgoglia" passante per l'eden pugliese. Augh e libertà a tutti.
     
  11. cohimbra

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    si, già. la colpa è di vendola che notoriamente controlla le decisioni prese da tutti i governi. augh.
     
  12. Armilio

    Armilio

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    Ma infatti l'UE sta rompendo le palle anche al north Stream, se ricordo bene vuole che Gazprom venda qualche partecipazione (EDIT: ma non trovo più dove l'ho letto, prendete quel che ho scritto con riserva). Al South Stream in ogni caso può anche rompere le scatole nella costruzione sul suolo dei paesi UE, il north Stream ormai è fatto, e comunque il boicottaggio del South Stream è congiunturale alla crisi in Ucraina. Sul fatto che anche north Stream evita l'Ucraina, c'è da dire che però anche col north Stream l'Ucraina rimane importante, col north+south è diverso.

    Poi ovvio che la questione dell'UE sulle posizioni dominanti è volutamente anti-Gazprom.
     
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    Ultima modifica: 6 Maggio 2014
  13. Pandrea

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  14. metalupo

    metalupo

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    Pure l'opzione 2 del South Stream potrebbe comunque tornarci utile, non credo ci voglia poi molto per collegarlo alla nostra rete, visto che dovrebbe arrivare praticamente al confine tra noi e la Slovenia, non necessariamente si deve per forza passare dalla Puglia.
     
  15. Carlos V

    Carlos V

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    @Pandrea
    Vendola, che personalmente non mi è mai piaciuto, non ha più la stessa popolarità di un tempo e oltretutto il suo mandato è in via di scadenza, quindi non avrà alcun peso nell'iter decisionale sul gasdotto.
    Il punto è l'ostilità delle comunità locali, non tanto al gasdotto in sè, quanto all'impianto di rigassificazione che dovrebbe sorgere nel porto di Brindisi. Il rigassificatore era diventato per un certo periodo il nuovo eco-mostro dopo l'abbattimento degli edifici di Punta Perotti, vicino Bari; ricordo ancora le manifestazioni e i sit-in contro il progetto, tra l'altro i lavori erano già iniziati con la creazione delle nuove piattaforme.
    E stiamo parlando di Brindisi, tutto sommato una città votata al commercio e alla piccola impresa, pensate se il gasdotto dovesse passare attraverso una qualsiasi spiaggia del Salento che proteste ci sarebbero.
    Il punto più vicino ai Balcani è Otranto, ma nella Puglia più meridionale, che ha fatto del turismo la principale fonte di entrate, non ci sono strutture idonee per ospitare impianti del genere, nè le condizioni per costruirli ex novo (vincoli storico-paesaggistici, nella stessa Otranto come altrove).
    La scelta naturale è perciò Brindisi, in quanto porto meglio attrezzato affacciato sull'Adriatico più vicino ai Balcani.
     
    Ultima modifica: 5 Maggio 2014
  16. Pandrea

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    Figurati: una delle critiche mosse è che porterebbe ad una maggiore industrializzazione del porto di Brindisi. Certa gente dovrebbe essere mandata a vivere in modo bucolico come vaneggiano finché non comprendono i benefici del mondo moderno, secondo me in un mese pregano di poter tornare ad inquinare il mondo.
     

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