Osservatorio Crisi Ucraina - Guerra nel Donbass

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Pandrea, 27 Gennaio 2014.

  1. stciaram

    stciaram

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    No non sbagli... Infatti nessuno gli da retta... A parte gli Usa e la Nato... Ma diversi paesi Eu finalmente hanno detto di non ritenere di dover dare corso ad ulteriori sanzioni vs la Russia...
     
  2. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    veicoli dell'esercito ucraino distrutti nei pressi dell'aereoporto di Lugansk.
     
  3. huirttps

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    @Prostetnico mi sembra sia un MT-LB con sopra un lanciatore binato di MPADS, forse una modifica da campo come se ne sono viste tante anche in Libia etc.

    Segnalo un blog dichiaratamente pro-Kiev ma con articoli molto interessanti. http://ukraineatwar.blogspot.it/

    In particolare insistono con la storia che i russi continuano a mandare mezzi agli insorti tra i quali numeri crescenti di carri T-64, addirittura sostengono che il SU-25 che sarebbe stato catturato dai separatisti (che ha giá distrutto 6/7 veicoli blindati ucraini) sia in realtá un velivolo russo camuffato.
     
  4. stciaram

    stciaram

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  5. Prostetnico

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    Esattamente, ma quelli mi sembrano qualcosa di più di manpads, sia per le dimensioni, sia soprattutto per la parabola radar visibile tra i due lanciatori... e non mi sembra un sitema proprio "posticcio".

    La mia modestissima opinione: la Russia c'è dentro fino al collo, ma per ora è molto brava a dissimulare.
     
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  6. stciaram

    stciaram

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    Esatto e questo va bene a tutti... Perché in definitiva ritrovarsi il fardello ucraina anche per gli alleati Nato ed Eu non è un affare, gli Usa hanno assunto una posizione così estrema da rasentare la rottura con Germania e Francis, ognuna a vario titolo...
     
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  7. bacca

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    Può esserci un collegamento tra l'incidente della metropolitana e guerra civile ucraina?
     
  8. stciaram

    stciaram

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    Il 12 luglio, la Milizia della Repubblica Popolare di Donetsk (RPD) abbatteva un aereo d’attacco Sukhoj Su-25 ucraino nei pressi di Gorlovka. Il 13 luglio,
    una colonna majdanista veniva distrutta alla periferia del villaggio di Roskoshnoe, a sud di Lugansk. Almeno 2 miliziani ucraini furono eliminati. Inoltre, sempre il 13 luglio, le milizie di autodifesa di Novorossija abbattevano 2 velivoli ucraini e distruggevano 12 carri armati e 11 veicoli blindati dell’esercito ucraino. In totale, 3 velivoli majdanisti venivano abbattuti nella zona di Luqansk tra l’11 e il 13 luglio. “Un aereo è stato abbattuto nella zona di Lisichansk e un altro presso Izvarino”. Nella notte del 13-14 luglio, i combattenti federalisti avevano abbattuto un aereo da trasporto ucraino An-26 con 20 uomini a bordo. Nel frattempo, il primo velivolo da combattimento dell’aeronautica della Repubblica Popolare di Lugansk, un Sukhoj Su-25, compiva la prima sortita colpendo le posizioni nemiche vicino al villaggio di Aleksandrovsk, distruggendo 6 carri armati e 1 BTR ucraini, mentre ad Alekseevka un convoglio majdanista veniva circondato e distrutto dalle milizie della RPD. 27 autoveicoli e blindati ucraini, su un totale di 30, venivano distrutti. Dei 3 veicoli sfuggiti all’imboscata, uno si rovesciava durante la fuga. Almeno 100 i miliziani majdanisti eliminati. A Marinovka l’artiglieria faderalista bombardava un convoglio majdanista, distruggendo 10-20 automezzi ucraini. La milizia federalista respingeva un attacco di 70 carri armati majdanisti su Lugansk, presso Metalist. Alcuni carri armati furono incendiati. Presso Slavjansk venivano eliminati 12 miliziani majidanisti.
    Gli attacchi combinati su Lugansk e Donetsk erano volti a distrarre le forze della resistenza federalista, allontanandole dal fianco sud, dove 5000 golpisti avevano tentato di tagliare i collegamenti tra Novorussia e Russia, circondando Donetsk e Lugansk. Ma la manovra falliva completamente mentre i majdanisti non riuscivano a prendere la collina Savr-Mogila, finendo coll’essere circondati a loro volta in un corridoio di 4-8 km di larghezza, spezzato dalla Resistenza in diversi punti, costringendo infine le truppe di Kiev a ritirarsi sotto il tiro dell’artiglieria federalista.
    Nella zona di Lugansk era stato schierato il corpo di spedizione majdanista consistente in sei gruppi isolati:
    1. Il gruppo di artiglieria nella zona di Marinovka – Dmitrovka – Chervonaja Zarja – Kozhevnja, tra Lugansk e il confine con la Russia, nella zona operativa della milizia del RPD.
    2. Il gruppo avanzato nella zona di Djakovo, sull’autostrada per Rostov.
    3. Il gruppo di artiglieria nella zona di Zelenopolja – Darino – Ermakovka – Dolzhanskij.
    4. Il gruppo di artiglieria nella zona di Poreche – Nizhnedereveechka – Prokhladnaja – Kalinik – Cheremshino – Korolevka.
    5. La guarnigione dell’aeroporto di Lugansk.
    6. L’area Shaste – colle Veselaja – Metalist – Zheltoe.
    Ognuno dei primi quattro gruppi consisteva in un battaglione meccanizzato/corazzato e in un gruppo tattico della fanteria. Il presidio dell’aeroporto di Lugansk consisteva in due gruppi tattici della fanteria. A nord di Lugansk, la principale forza d’urto era la 128.ma Brigata meccanizzata con due battaglioni e quattro gruppi tattici della fanteria. A Lisichansk era posto il comando del corpo di spedizione, assieme a un battaglione della 30.ma brigata meccanizzata.
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    La mattina del 13 luglio la milizia della RPD attaccava un convoglio di rifornimenti verso Djakovo, mentre artiglieria e lanciarazzi della milizia federalista bombardarono le postazioni dell’artiglieria majdanista presso Poreche e Izvarino. Una batteria di obici D-30 ucraini veniva messa fuori uso, e un plotone di fanteria meccanizzata ucraina perdeva 2 BMP-2. Concentrando a nord di Lugansk un ulteriore battaglione, il comando ucraino iniziava la manovra di avvolgimento da nord a est e poi a sud di Lugansk. Tuttavia, le forze disponibili erano insufficienti, distinguendo così l’avventurismo dei golpisti di Kiev convinti della scarsa organizzazione della milizia federalista. Un battaglione majdanista che doveva entrare nell’area urbana muovendosi verso l’aeroporto, dopo un breve attacco della batteria di MLRS, fu respinto dalla milizia. Le colonne ucraine cercarono di sfondare presso Aleksandrovsk – Beloe, Georgievka – Rodakovo e Sabovka – Jubilejnoe. Ma la mattina del 13 luglio il comando della milizia della RPL ritirava parte dei distaccamenti a sud di Lugansk per poi bombardare e attaccare la principale colonna nemica mentre si preparava a riprendere l’offensiva. Un breve contrattacco delle riserve della milizia, presso Metalist, faceva indietreggiare il primo raggruppamento majdanista fino alle posizioni di partenza, perché rischiava di essere circondato presso Shaste. Il gruppo principale del corpo di spedizione non riusciva ad avvicinarsi all’aeroporto, venendo isolato e disperso durante la notte, ritirando il grosso delle forze verso Molodogvardejsk e Sukhodolsk. La mattina del 14 luglio, gli MLRS della milizia colpivano l’aeroporto dove si era rifugiato una parte del gruppo tattico ucraino. Inoltre, l’aereo da ricognizione An-26 dell’aeronautica ucraina, che informava il comando ucraino, veniva abbattuto su Izvarino, accecando il corpo di spedizione majdanista. Le truppe majdaniste quindi avevano fallito l’offensiva da tre direzioni verso l’aeroporto. I gruppi avanzanti non solo non poterono togliere l’assedio all’aeroporto, ma si dissolsero fuggendo verso la periferia e perdendo 5 carri armati, 2 BMP, 3 BTR, una batteria di mortai e un velivolo Su-25, abbattuto su Loskutovka. L’artiglieria e i paracadutisti ucraini, provenienti da Lvov, avevano cercato di sostenere l’incursione delle forze majdaniste bloccate nell’aeroporto, subendo così oltre un centinaio di perdite, mentre nella zona di Zelenopolja e Ljubimoe, intorno alle 4:00 del 14 luglio, si svolse un’altra battaglia.
    Il 14 luglio, presso Dmitrovka venivano distrutti atri 2 BTR-4 ucraini. Intensi combattimenti nei pressi di Lugansk, quando un centinaio di miliziani majdanisti, intrappolati nell’aeroporto, cercarono di sfondare l’anello delle forze federaliste che li circondava. Le forze della RPL respinsero l’offensiva distruggendo 1 carro armato, 2 BMP, 2 BTR e diversi autocarri Ural. Così, la milizia di Lugansk mantiene il blocco dell’aeroporto, da dove i miliziani banderisti bombardano la capitale utilizzando un mortaio pesante semovente da 240mm Tjulpan, dislocato nell’aeroporto. Presso Lisichansk, sul villaggio Beloskeljuvat, un altro velivolo ucraino veniva abbattuto. L’esercito ucraino subì anche il bombardamento da parte dei sistemi lanciarazzi multipli Uragan in possesso dell’esercito della Novorossija. Presso Metalist, i lanciarazzi Grad della milizia distruggevano 5 posti di blocco majdanisti.
    Il 15 luglio, le unità ucraine iniziavano ad abbandonare le loro posizioni nei pressi di Lugansk, “Le forze armate ucraine lasciano le loro posizioni presso Krasnodon e si ritirano da Aleksandrovka (ad ovest di Lugansk) e da Shaste (a nord di Lugansk)”, affermava l’ufficio stampa dell’esercito ucraino. Inoltre, “L’aeronautica sospende i voli fino ad ordine speciale, per le indagini sull’incidente dell’aereo da trasporto militare An-26 nella regione di Lugansk, del 14 luglio”.
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    Poroshenko incaricava il direttore della società statale degli armamenti ucraina Ukrobonprom, di aumentare urgentemente le forniture di armi all’esercito, ma intanto 300 militari delle forze di sicurezza ucraine dispiegate nell’aeroporto di Donetsk disertavano, lasciandovi 500/600 militari e membri della Guardia Nazionale ucraini a presidio dell’aeroporto. I golpisti majdanisti assassinavano 30 civili bombardando un orfanotrofio a Marinka, presso Donetsk. Il comandante dell’autodifesa, Igor Strelkov, affermava che “Nessuno degli edifici utilizzati dall’autodifesa è stato danneggiato. Nessuno di noi è stato ucciso o ferito. I civili sostengono il peso degli attacchi“. Il Viceprimo ministro Andrej Purgin, della Repubblica Popolare del Donetsk, affermava “la città è stata bombardata con armi pesanti provenienti da Marjupol, e con lanciarazzi Grad e Uragan e mortai dal vicino villaggio di Kurakhovo“. E quattro proiettili ucraini cadevano su Kujbishevskij, nella regione russa di Rostov, a 300 metri dal confine con l’Ucraina, uccidendo un cittadino russo e ferendone altri due. Il ministero degli Esteri russo prometteva conseguenze gravi. L’incaricato d’affari ucraino in Russia veniva convocato dal ministero degli Esteri ricevendo un’aspra nota di protesta. Il Presidente Vladimir Putin esprimeva estrema preoccupazione per l’offensiva golpista, aggiungendo che era inaccettabile che carri armati ucraini raggiungessero il territorio della Russia. Tali iniziative dovevano terminare. Putin, incontrando la cancelliera tedesca Angela Merkel a Rio de Janeiro, in Brasile, conveniva che la situazione in Ucraina peggiorava e che era necessario riavviare il gruppo di contatto internazionale sull’Ucraina. Il ministero degli Esteri russo definiva il bombardamento “un atto evidentemente aggressivo” dell’Ucraina e avvertiva che ciò avrebbe avuto “conseguenze irreversibili” per Kiev, pienamente responsabile della provocazione. Il Viceministro degli Esteri Grigorij Karasin prometteva una “rigorosa e concreta risposta. Attualmente valutiamo la situazione, sapendo del rischio di una pericolosa escalation delle tensioni al confine, che mette i nostri cittadini in grave pericolo”. Già vari incidenti avevano coinvolto truppe ucraine che deliberatamente avevano sparato sui posti di frontiera russi. Il 3 luglio, il checkpoint di Novoshakhtinsk era stato bombardato. Il 4 luglio, genieri ed investigatori giunti a disinnescare degli ordigni inesplosi, furono oggetto di colpi di mortaio dall’Ucraina, presso il posto di controllo di frontiera di Donetsk. Il 5 luglio, una decina di colpi di mortaio esplosero vicino allo stesso valico di frontiera.
    Il direttore del servizio federale per la migrazione russo Konstantin Romodanovskij indicava che sempre più civili ucraini si rifugiavano in Russia, “Di regola, erano soprattutto gli uomini ad entrare nel Paese per lavoro. Ora il numero delle donne è raddoppiato. L’indicatore più oggettivo è il numero di bambini entrati in Russia, pure raddoppiato. Oggi sono 220000, rispetto ai circa 100000 dello scorso anno“. Il 15 luglio iniziava l’esercitazione ‘Rubezh 2014′ nella regione di Cheljabinsk, sugli Urali, cui partecipavano forze di Kazakistan, Kirghizistan, Russia e Tagikistan, e personale dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Le manovre si svolgevano in collaborazione con la Forza di Reazione Rapida dell’Asia centrale. “Il nostro compito principale è formare uno Stato maggiore multinazionale che cooperi in modo sincronico sotto un comando comune“, dichiarava il capo del Dipartimento del coordinamento della pianificazione e dell’addestramento dello Stato Maggiore Riunito della CSTO, Tenente-Generale Anatolij Jakovlev.

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  9. GyJeX

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    dalla regia ( :lol: ) mi dicono di correggervi un po' il tiro: è semplicemente un sistema strela-10 http://en.wikipedia.org/wiki/9K35_Strela-10 diffusissimo anche in Ucraina.

    Piuttosto, a quanto pare, l'an-26 l'ha tirato giù un sistema buk di cui in ucraina DOVREBBE esserci una manciata di esemplari, roba ex-sovietica non inventariata e che l'Ucraina ha venduto sottobanco alla Georgia nel 2008 poco prima della guerra.
     
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  10. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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  11. GyJeX

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    a quanto pare questa foto è stata pesantemente fotoscioppata :lol:
     
  12. stciaram

    stciaram

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    Notizie non confermate e da fonti di parte danno bloccati nella sacca a sud dai 3000 a 6000 elementi ucraini, truppe in ritirata o fuga ovunque con abbandono armi pesanti soprattutto di fronte a donesk e lugansk... Ma ripeto sembrano eccessive e da prendere con le pinze come foto di cui sopra...
     
  13. GyJeX

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  15. stciaram

    stciaram

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    Controffensiva in atto verso Marinovka... Truppe ucraine inizierebbero a sbandare ...ancora non vedo peró reazioni politiche internazionali... Di certo oltre spaccatura paesi Ue la portavoce della casa bianca ha escluso che missili sparati provenissero territorio Federazione Russa...
     
  16. stciaram

    stciaram

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    [...]"Vale la pena notare che le battaglie sono combattute nei pressi del confine russo-ucraino, e non lontano dai confini delle regioni di Donetsk e Lugansk. Presso la sede del DNR milizia ha riferito che l'obiettivo dell'attacco di oggi è quello di completare le posizioni di accerchiamento ucraine forze di sicurezza vicino al confine.



    "72 ° e 24 ° Brigata Meccanizzata e 79a airmobile brigata delle forze armate ucraine sono in ambiente operativo nella zona Izvarino LC territorio. Vicino Marinovka e Stepanivka in DNR esiste 4-7 chilometri ampio corridoio su cui Izvarino circondato dal raggruppamento può venire aiuto. In caso di liquidazione del corridoio, la parte ucraina cadrà nel sacco "- ha riferito milizia.



    Durante il duello di oggi, entrambe le parti utilizzano artiglieria pesante, dicono nella milizia.Dati precisi sulle perdite delle parti non si hanno."

    http://tvzvezda.ru/news/vstrane_i_mire/content/201407161152-uspp.htm
     
  17. stciaram

    stciaram

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    72a e 24 a Brigata Meccanizzata e 79a brigata aeromobile....
     
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  18. huirttps

    huirttps

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    sembra che per le unitá ucraine si faccia sempre piú buio... incredibile come si stanno comportando i comandanti ucraini !

    @stciaram aveva postato un articolo in cui si pensava che nei pressi di Lugansk i separatisti avessero respinto una colonna di carri (40/70) , notizia ripresa dalla BBC http://www.bbc.com/news/world-europe-28285208

    A Ukrainian presidential source told Ukrayinska Pravda newspaper that an armoured unit was trying to relieve troops who had been blockaded for weeks at Luhansk airport.Strelkov (the nom-de-guerre of Igor Girkin) said the rebels had beaten off two government armoured columns numbering between 40 and 70 tanks.

    un caro saluto al "regista dietro le quinte" :whistle::D
     
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  19. Armilio

    Armilio

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    40-70 carri? sarebbe una strage! Non è che intendono mezzi corazzati in generale? :uh?:

    Nel 2012 l'esercito ucraino diceva di avere 686 carri, compresi però carri in riserva non so quanto ben mantenuti.
     
    Ultima modifica: 16 Luglio 2014
  20. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    veicoli dell'esercito ucraino distrutti nel campo di Zelenopol nella notte tra il 10 e l'11.
     

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