Osservatorio Crisi Ucraina - Guerra nel Donbass

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Pandrea, 27 Gennaio 2014.

  1. GyJeX

    GyJeX

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    E' Ucraino, è una di quelle modifiche fatte negli impianti malishev a kharkov, anche se, a rigore, nulla vieterebbe di pensare che sia un T-72 russo, dopotutto camere termiche, prodotte dalla stessa ditta, erano state sistemate anche sui T-90 delle prime serie aggiornati nel 2008, una 40ina credo... Poi vai a vedere... magari ci sono differenze minime che permettono di capire quali sono stati venduti all'ucraina e quali alla russia, io passo :lol::lol: non sono abbastanza skilled :lol::lol:
     
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  2. stciaram

    stciaram

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    Mentre i parlamento Ucraino a Kiev ha votato ampia autonomia solo degli Oblast di Lugansk e Donesk,Il punto di vista di RID (Rivista Italiana di Difesa)
    http://www.rid.it/index~phppag,3_id,288.html


    il fronte del Donbass, tra il 24 e il 28 agosto, ha registrato una massiccia offensiva da parte dei separatisti filo-russi e di unità dell’Esercito Russo contro le forze governative di Kiev.

    Le operazioni più rilevanti hanno riguardato i territori meridionali dell’oblast di Donetsk, dove le milizie della Repubblica Federale di Novorossya (RFN), entità che riunisce le 2 Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, hanno attaccato e conquistato la cittadina rivierasca di Novoazovsk, costringendo l’Esercito e la Guardia Nazionale ucraini ad una precipitosa ritirata verso ovest. I regolari di Kiev sono stati colti di sorpresa dalla manovra dei ribelli che hanno approfittato dell’esiguità del contingente e a protezione della città. Infatti, a Novoazovsk erano presenti soltanto alcune centinaia di uomini e poche decine di mezzi, visto che la maggior parte del dispositivo militare ucraino è impegnato nei combattimenti alle porte di Donetsk e Lugansk. Secondo alcune fonti, pare che i ribelli, oltre a Novoazovsk, siano prossimi alla presa dei villaggi di Shcherbak, Huselshchykove e Markyne. Appare plausibile che i para-militari filorussi, una volta consolidato il controllo della porzione sud-orientale del Donbass, fondamentale per i collegamenti con la Federazione Russa e per il controllo di depositi di armi e impianti industriali, decidano di puntare nuovamente verso Mariupol, centro oggi nelle mani di Kiev ma che, fino a metà giugno, era uno dei bastioni dell’insorgenza anti-governativa, e addirittura Kherson, alle porte della Penisola Crimeana. Oltre a Novoazovsk, l’avanzata delle milizie del Donbass è diretta verso Amvrosiivka, alcune decine di km più a nord. In realtà, l’offensiva nei distretti meridionali dell’oblast di Donetsk sarebbe stata quasi interamente condotta da un Battalion Tactical Group(BTG) dell’Esercito Russo, marcato con insegne dei separatisti, entrato nel Paese presumibilmente attraverso il valico di Maksimov. Il BTG è un’unità ibrida di artiglieria, fanteria motorizzata e meccanizzata con capacità antiaerea (tramite MANPADS e mitragliatrici) tipica delle forze armate ex-sovietiche e riesumata dallo Stato Maggiore russo per sopperire ai ritardi della riforma militare del 2008 e garantire alle FA un sufficiente livello di flessibilità e rapid deployability. Nello specifico, il BTG è formato da circa 1.200\1.300 uomini e raccoglie elementi provenienti da battaglioni di fanteria, di artiglieria e corazzati. Nel caso dell’offensiva su Novoazovsk, secondo le fonti ucraine, il BTG sarebbe stato formato da 12-20 MBT (T-64 e T-72), diversi camion Ural per il trasporto truppe, e decine di BMP-2, BTR-80 e lanciarazzi BM-21 GRAD. Occorre sottolineare come, nei gironi precedenti all’offensiva meridionale, l’artiglieria russa posizionata sul confine abbia effettuato massicci bombardamenti sulle posizioni ucraine, seguendo una tattica ampiamente utilizzata anche nelle aree settentrionali a ridosso di Lugansk e Donetsk. Nel complesso, circa 1.500 elementi hanno preso parte all’offensiva, mentre non ci sono ancora dati ufficiali su bilancio complessivo delle vittime che, in ogni caso, dovrebbe attestarsi nell’ordine delle 2 decine. Ad oggi, non è da escludere che la strategia del Cremlino possa essere quella di favorire l’unificazione territoriale del Donbass e della Crimea, utilizzando il duplice strumento della forza militare dei separatisti e una ipotetica nuova ondata di manifestazioni popolari contro la “Giunta di Kiev” abilmente istigate e manovrate dagli agitatori del GRU e del SVR. La puntata russa nel territorio ucraino a Novoazovsk non costituisce un caso unico. Infatti, già a metà agosto la leadership della RFN aveva pubblicamente dichiarato che 1.200 soldati russi con diverse centinaia di mezzi erano entrati nell’oblast di Lugansk a supporto dei separatisti.

    Oltre alla riapertura del fronte meridionale, i paramilitari filorussi hanno avviato la controffensiva nell’area di Donetsk e Lugansk. Infatti, con l’Esercito bloccato alle porte delle due principali città orientali ucraine, i miliziani ribelli, nello specifico i battaglioni “internazionali” e elementi del battaglione OPLOT di Aleksandr Zakharchenko, sono avanzati a sud di Donetsk, in direzione di Ilovaisk, centro controllato dai governativi. L’offensiva su questa cittadina è partita sia dalla capitale del Donbass sia dalla vicina Sakhtarsk, seguendo una manovra di accerchiamento volta a tagliare i rifornimenti all’Esercito e a consolidare il controllo sull’autostrada H-21, vitale per la logistica e l’approvvigionamento dei miliziani. I ribelli hanno conseguito una vittoria dal sensibile valore strategico e propagandistico, riprendendo il controllo di Savur-Mohyla, collina ad est di Donetsk che domina le alture del Donec e che permette il controllo di una vasta area intorno alla città. Inoltre, Savur-Mohyla è un “santuario” della Grande Guerra Patriottica, simbolo di una delle più feroci battaglie anti-naziste della II Guerra Mondiale, e ospita un famoso monumento nazionale alle memoria dei soldati caduti contro le forze del III Reich.

    Anche a Lugansk le forze anti-governative, guidate dall’omonima Guardia Popolare e dall’Armata del Sud-Est (gruppo paramilitare formato da ex membri dei Berkut) hanno seguito una strategia simile, attaccando i centri orientali di Stanytsia Luhanska e Shchastya, entrambi nella mani dell’Esercito di Kiev, e cercando di accerchiarle attraverso una manovra a tenaglia partita da Lugansk e dalla vicina Stakhanov. Anche in questo caso l’obbiettivo è duplice: da una parte isolare i reparti governativi e dall’altra controllare la strada P-22 che consente i collegamenti con il territorio russo.

    Nel complesso, la recente ripresa di manovre offensive da parte delle milizie della RFN ha messo in luce un sostanziale cambiamento nella strategia militare dei ribelli. Infatti, a differenza dei primi mesi di guerra, quando le forze paramilitari opposte a Kiev agivano in piccole unità il cui compito principale era assumere il controllo dei palazzi governativi nelle città orientali e soverchiare la timida e sparuta resistenza di alcuni irriducibili ucraini, nelle ultime settimane, con il picco raggiunto dallo sforzo militare ucraino, i ribelli hanno dovuto adattarsi e rispondere colpo su colpo per non soccombere. Non è un caso, dunque, che nell’ultimo mese si sia assistito ad un graduale ma costante abbandono delle tecniche di guerriglia in favore di convenzionalizzazione della strategia delle milizie, resa possibile dall’arrivo dei “volontari” russi, ceceni e serbi e dal sostanzioso supporto addestrativo, logistico e di equipaggiamento da parte di Mosca. Infatti, oltre ai combattenti stranieri, il cui numero ufficiale oscilla tra le 5.000 e le 7.000 unità, i para-militari filorussi dispongono di un crescente numero di mezzi, il cui numero, pur difficilmente quantificabile, dovrebbe attestarsi nell’ordine di 100-150 MBT (T-64\72), circa 200 tra BMP e BTR e diverse decine tra BM-21 GRAD e pezzi di artiglieria semovente (2S1 GVOZDIKA e 2S9 NONA). Nonostante alcune fazioni ribelli affermino che i mezzi sono stati sottratti alle FA ucraine, alcune immagini degli MBT lanciano un pesante sospetto sul coinvolgimento diretto di Mosca. Infatti, se i T-64BV operati dai separatisti sono in dotazione anche all’Esercito ucraino, i T-72B2 avvistati a Donetsk (riconoscibili dalla forma della torretta e dalle particolari corazze reattive), sono in servizio esclusivo con l’Esercito Russo.

    Ad oggi, i miliziani del Donbass che lo scorso marzo hanno avviato la rivolta anti-governativa sono relegati al ruolo di comprimari nella difesa delle principali città, dove il contesto di guerra urbana assottiglia il divario con le forze regolari ucraine, e si occupano della conduzione “politica” della rivolta per chiari scopi di opportunità, sostenibilità e propaganda. In ogni caso, a distinguersi nella difesa di Donetsk sono stati, sinora, la Divisione dei Minatori e il Battaglione KALMIUS. Al contrario, i meglio addestrati e preparati “volontari” d’oltre confine agiscono nei teatri più caldi dello scontro, fronteggiando apertamente le forze regolari. In breve, con il passare dei mesi, si potrebbe assistere sempre più ad uno scontro tra 2 eserciti che ad una battaglia tra una forza convenzionale ed una forza di guerriglia. Naturalmente, questa evoluzione dipenderà dalla volontà, dalle decisioni e dai calcoli fatti entro le mura del Cremlino. Dal punto di vista meramente tattico, nella conduzione delle operazioni, i ribelli adottano la stessa dottrina di ispirazione sovietica dei propri avversari, basata sulla potenza di fuco e sull’utilizzo massiccio dell’artiglieria.

    In conclusione, le recenti offensive dei ribelli, che sono costate a Kiev oltre 50 morti, e la crescente convenzionalizzazione delle milizie, rischiano di aumentare le già sensibili difficoltà che l’Esercito ucraino ha incontrato nelle ultime settimane. Infatti, le forze regolari, dopo la repentina avanzata degli ultimi 2 mesi, si sono impantanate alle porte di Lugansk e Donestk e, elemento più grave, hanno sinora fallito nel tagliare le vie di rifornimento dei ribelli, che così continuano a ricevere materiale e “volontari” da Mosca. Inoltre, le recenti debacle dell’Esercito e l’umiliante sfilata a cui i soldati catturati sono stati sottoposti a Donetsk potrebbero fiaccare il morale delle truppe e, di conseguenza, aumentare la fiducia dei ribelli. Infine, non bisogna dimenticare gli enormi costi umani, politici ed economici che Kiev ha affrontato e continuerà ad affrontare nella conduzione della guerra. Si tratta di elementi non secondari, soprattutto nell’ottica di un ulteriore prolungamento del conflitto.
     
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  3. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    L'esercito della giunta ha lanciato un nuovo tentativo di uscire dall'accerchiamento dell'aeroporto di Donetsk

    Secondo il corrispondente del canale LIFEnews, nell'area dell'aeroporto di Donetsk si stanno nuovamente registrando intensi scontri tra le forze della resistenza Novorussa e le truppe della giunta di Kiev. Queste ultime hanno tentanto di rompere l'accerchiamento conducendo un'azione diversiva con il bombardamento della zona sud della città.
    Il corrispondente di LIFEnews Semen Pegov ha detto che "Questa è la più grande battaglia nella storia recente del conflitto. In tutta la città si possono sentire le esplosioni che arrivano dall'area dell'aeroporto. Il fumo che si leva in aria è visibile da grande distanza".

    Da una settimana l'esercito della giunta sta provando a rompere l'assedio ma le forze delle resistenza Novorussa hanno respinto tutti gli attacchi.
    http://lifenews.ru/news/140670

    Strelkov: nell'area dell'aeroporto di Donetsk sono entrati 24 carri armati delle giunta

    Igor Strelkov sulla sua pagina ha riferito che le truppe della giunta di kiev, approfittando del "cessate il fuoco" hanno trasferito 24 carri armati nella zona dell'aeroporto di Donetsk.
    Queste le parole di Strelkov: "Con la scusa della tregua e per il fatto che alle milizie è severamente vietato aprire il fuoco sul territorio dell'aeroporto di Donetsk, questo pomeriggio 24 carri armati della giunta hanno attraversato le posizioni della milizia. Complimenti per questo glorioso succeso!"
    http://www.novorosinform.org/news/id/9063

    Purgin: non accettiamo i termini di Poroshenko sullo "status speciale"

    Andrey Purgin, Vice Premier della Repubblica di Donetsk, ha riferito che la legge emanata oggi dal parlamento ucraino (la Rada) in merito al riconoscimento di uno status "speciale" per le regioni del Donbass
    è considerata come un atto legislativo di un Paese confinante. Purgin ha detto che la Repubblica autoproclamata di Donetsk potrà al massimo prenderla in considerazione.

    "Non abbiamo ancora una posizione ufficiale in merito a questo documento di legge. Dobbiamo prima leggerlo con attenzione. Tuttavia, si tratta di una legge dell'Ucraina, e dopo che verrà votata dalla Verkhovna Rada (parlamento) dovrà passare per il Consiglio Supremo che deciderà se potrà diventare legge" ha aggiunto Andrey Purgin.

    Secondo Purgin, una volta passata la legge, la milizia potrebbe essere disposta a parlarne con le autorità di Kiev, ma solo per ciò che concerne la parte relativa ai legami economici e sociali. Nessuna unione politica con il governo di Poroshenko è però accettabile.

    "E' da escludere la costruzione di una unione politica, ne come forma federale e ne come qualunque altra forma. Troppo sangue è stato versato e potrebbero esserci ancora numerose vittime. Ma in questa lotta, abbiamo difeso la nostra libertà" - ha detto Purgin.

    In merito all'intenzione della giunta golpista di Kiev di fissare i confini delle nuove strutture sulle attuali posizioni del fronte, Purgin ha riferito di considerare accettabile un dialogo solo se i loro confini coincidono con quelli delle regioni di Donetsk e Lugansk.
    http://novorossia.su/ru/node/6683

    2S1 Gvozdika della NAF in azione:

     
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  4. GyJeX

    GyJeX

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    son finito per caso qui:



    e poi qui:

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  5. stciaram

    stciaram

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    Armi Bullpup, equipaggiamento western.... sono semplicemente mercenari... Blackrock o come cavolo si chiama

    piuttosto guarda i convogli carichi di armi verso est

    BMP1 ed altri mezzi che non riconosco... dubito siano di origine ucraina data la vetustà ma ci sta---
     
  6. Enok

    Enok

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    @GyJeX
    Non riconosco le targhette, ma dalle facce sembrano americani. Non c'è da stupirsi che non possa fidarsi nemmeno dei suoi.
     
  7. stciaram

    stciaram

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  8. Tuchačevskij

    Tuchačevskij

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    Le guardie del corpo dovrebbero essere della pmc aegis defence services, inglese..
     
  9. stciaram

    stciaram

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    riporto da un sito fb schierato filorusso...

    SCENARI UCRAINI

    Sembra che i vertici ucraini siano finalmente addivenuti a più miti consigli. Il percorso per la concessione dello statuto speciale alle regioni dell’est non ha trovato grandi ostacoli nella Rada, anche se il Presidente Poroshenko ha accusato alcuni parlamentari, che non hanno votato a favore della nuova legge, di rendersi responsabili di un'eventuale altra guerra, su vasta scala, con la Russia. Il Presidente ucraino avrebbe anche ammesso, al cospetto dei deputati, di aver discusso tutte le iniziative per il Donbass con Vladimir Putin, il quale viene costantemente tenuto aggiornato sugli sviluppi della situazione, in particolar modo sulla tenuta del cessate il fuoco. Tuttavia, con l’esercito di Kiev che ancora occupa una parte del territorio di cui si parla, il clima resta incandescente. Persistono, inoltre, molti dubbi sui confini amministrativi delle zone che godranno effettivamente dei privilegi autonomistici, essendo alcune aree ancora sotto controllo dei regolari. La Russia punta alla continuità di quella fascia di terra che va da Lugansk a Kherson per ricongiungere le province separatiste alla Crimea. Il Governo non è convinto di questa soluzione ma potrebbe non avere scelta, sebbene proverà a vantarsi di esser riuscito a preservare, almeno formalmente, l’integrità territoriale della nazione, tanto con le istituzioni estere, dalle quali si aspetta un cospicuo aiuto finanziario, che con le frange del nazionalismo estremista, le quali lo minacciano dall’interno. I recenti disordini della Capitale, con Pravy Sektor che sta presidiando i palazzi del potere, inseguendo e picchiando funzionari e politici, rendono l’aria alquanto tesa. Inoltre, la scomparsa del nemico esterno che giustificava, agli occhi della popolazione, i sacrifici chiesti dallo Stato, finalizzati alla sedicente liberazione del Paese dall’invasione straniera, riapre le annose problematiche economiche di cui l’Ucraina soffre da lunga pezza e che sono andate aggravandosi dopo i giorni di Majdan e l’operazione “antiterrorismo” nell’Est. La guerra ha prosciugato le casse ucraine. Yatseniuk ha parlato di 5 mld di dollari ma la cifra appare fortemente sottostimata. A tala somma occorrerà comunque addizionare i costi di ricostruzione del Donbass che ammontano almeno a 8 mld di dollari. L’Ucraina non ha tali disponibilità e senza l’intervento della Russia i cumuli di macerie provocati dal conflitto tra Donetsk e Lugansk resteranno accatastati sul posto. Mosca però accetterà di accollarsi le spese di ripristino urbano ed industriale dello spazio in questione per dimostrare di essere l’unica a poter esercitare influenza e sovranità su quel suolo. Se Kiev non fornirà garanzie sufficienti in questa direzione tutto potrebbe essere rimesso in discussione, compresa la tregua. Il grande problema degli attuali dirigenti ucraini è di tenere a bada gli ultranazionalisti di destra che non hanno digerito quella che considerano una vera e propria resa a Putin e ai moskal. Infine, senza un nuovo accordo con la Gazprom sul prezzo delle forniture energetiche, Kiev rischia di passare al gelo l'inverno e di non poter rimettere in moto il suo apparato industriale. In ogni caso gli ucraini non dovranno tirare altri brutti scherzi cosicché i russi possano tornare ad allungare loro una mano, anche dopo quanto successo. C’è sempre tempo per le vendette che, come tutti sanno, vanno gustate fredde. L’Ucraina è già fallita e prima o poi dovrà ripresentarsi, volente o nolente, col cappello in mano alla “corte degli zar”.
     
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  10. stciaram

    stciaram

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    Sulla situazione nel Donbass la sera del 17 settembre. 1 Strategicamente, la situazione non cambia molto. Le comunicazioni intercettate dei gruppi militari giunta che hanno cercato di circondare Gorlovka creato una solida riserva per i grandi successi prettamente militari se l'azione militare passerà ad una fase più attiva. Non è possibile parlare di un accerchiamento completo ancora, ma a tendenze attuali uno dei gruppi può finire in un calderone pieno titolo nel giro di 2-3 giorni. Nel complesso, il nemico, avendo la transizione alla formazione di pugni militari strike, non può mantenere la densità necessaria del fronte su tutta la sua larghezza. Così, anche nonostante il suo vantaggio numerico sul NAF dell'organico e del numero di veicoli blindati, la giunta ha debolezze sostanziali sue linee anteriori: la posizione tra Mariupol e Volnovakha, il fronte a nord di Lugansk, il divario tra i gruppi che attaccare Yasinovataya e tenere premuto il protrusione Debalcevo-Soledarsk. Forze significative della giunta sono coinvolti in possesso di sporgenze ovviamente svantaggiosi che semplicemente chiedono di essere tagliato. Gli attuali annunci del NAF che presumibilmente "il più grande accerchiamento della guerra è stato creato" sono ovviamente un'esagerazione. Il gruppo di 2000-2500 soldati con le comunicazioni mozzate è nettamente inferiore sia al Sud Calderone 1.0 e il calderone Ilovaysk-Amvrosiyevka. Tuttavia, questa è un'indicazione che la giunta continua a entrare in accerchiamenti proprio come ha usato per fare. La qualità della sua gestione militare anche durante il periodo presunto "pacifica" lascia molto a desiderare. 2 Per quanto riguarda la concentrazione, le principali forze della giunta sono già schierati in Donbass. La giunta non può crescere il gruppo sostanzialmente ancora. Prendendo la rotazione prevista dei reparti e delle unità di combattimento capaci che sono stati tirati nella parte anteriore in considerazione, la giunta può rafforzare il suo gruppo solo da buttare gruppi battaglione-tattico restaurati di distaccamenti in precedenza indirizzati in azione. Tuttavia, le loro qualità di combattimento sembrano abbastanza discutibile a causa di grandi perdite di personale e materiale. In sostanza, assente il 4 ° ondata di mobilitazione, la giunta non può aumentare sensibilmente l'organico del suo gruppo, che rimane approssimativamente il livello di primi di luglio del 2014 Considerando il fallimento dei precedenti 3 ondate di mobilitazione, i possibili risultati di il 4 ° anche innescare certo scetticismo. La giunta, naturalmente, non è vicino ai valori limite del suo potenziale di mobilitazione, ma è già in gravi difficoltà. Tutto questo è aggravato da problemi materiel: da varie stime, la giunta ha perso circa il 60-70% del materiale presente nel Donbass (e la cosa peggiore per la giunta è che più di 220 veicoli blindati di vario grado di prontezza al combattimento finito per essere catturato dal NAF, che già ha messo tra un quarto e un terzo dei trofei catturati in azione). Naturalmente, ci sono ancora molti carri armati, IFV, SPH, e MLRS in magazzini e servizi di riparazione, ma rinforzi in agosto e settembre non poteva compensare le enormi perdite. I tentativi di ottenere materiale dai paesi della NATO ed i tentativi di riacquisto di veicoli che sono stati spediti su contratti internazionali di difesa sono tenuti a colmare il divario nel materiale che si è formata. L'Ucraina continua a raccogliere i frutti del suo orribile saccheggio del patrimonio militare sovietica. 3 La situazione dell'aeroporto di Donetsk rimane la stessa. La giunta tiene nonostante il fatto che la NAF bloccato ancora una volta. La giunta sistematicamente conchiglie le posizioni delle milizie con carri armati e cannoni. Per rappresaglia, i gusci milizia mucchio e razzi sull'aeroporto. Assenza di alti calibri qui impedisce di fumare il nemico fuori dal sistema ramificato di strutture sotterranee e concrete, che permettono il nemico per proteggere la propria manodopera. Tuttavia, le perdite materiel e problemi di approvvigionamento conducono ai tentativi di sbloccare l'aeroporto e per spingere le nuove forze in là. Alcuni di questi tentativi di portare a perdite pesanti, quando le truppe di rottura cadono sotto il fuoco concentrato da parte dei NAF. D'altra parte, ci sono anche i fatti di scoperte che è successo durante la "strana armistizio", che sono stati recentemente annunciato da Strelkov. Per una domanda ragionevole del perché sarebbe Strelkov conoscere tutti questi eventi, ricordo che i suoi comandanti sul campo sono impegnati lì anche fino ad ora, a partire dal generale Petrovsky, così Strelkov sa perfettamente cosa sta succedendo al fronte. Per quanto riguarda l'aeroporto, è necessario menzionare l'annuncio da parte dei media giunta che ha suggerito di certe negazioni in cui la giunta presumibilmente proposto di cedere l'aeroporto con il NAF in cambio del ritiro della NAF da Mariupol di 5 chilometri.
     
  11. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    I soldati "dispersi" della giunta di Kiev

    Andrey Purgin, Vice Premier della Repubblica di Donetsk, ha parlato del grande numero di soldati ucraini "dispersi" nei battaglioni della guardia nazionale.

    "La parte ucraina ci ha consegnato le liste dei loro prigionieri di guerra. Queste risultavano inferiori di sei volte rispetto alla reale consistenza. Se secondo le loro informazioni noi avevamo circa 100 prigionieri, nella realtà ne avevamo 600" - Ha detto Purgin.

    "Nemmeno l'OSCE ci capisce qualcosa in merito allo strano modo con il quale sono registrati e contabilizzati i battaglioni ucraini... Sembra che per ogni 100 soldati, loro ne abbiano registrati solo 20/25. Chi siano gli altri e che cosa facciano, non si sa" - ha aggiunto Purgin.
    http://dnr-news.com/dnr/3866-purgin...-neuchtennyh-soldat-v-nacgvardii-ukrainy.html
     
  12. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Il canale russo NTV ha mostrato le immagini della ritirata di un'unità del battaglione "Azov" vicino al villaggio di Yasinovata. L'unità che nel video viene mostrata mentre si ritirava dal villaggio, è stata annientata dalle forze della resistenza.
    I miliziani, ispezionando i corpi dei nemici caduti, hanno trovato su uno di questi una telecamera fissa, montata sull'elmetto, che è stata usata per riprendere anche l'ultima battaglia di questo terrorista mandato da Kiev. Dal filmato si sente chiaramente che i soldati del battaglione Avoz parlano tra loro con un misto di inglese, russo e ucraino. Dai documenti trovati nella tasca del terrorista caduto, si è scoperto che si trattava di un cittadino belga.
    I miliziani della resistenza non hanno nessun dubbio sul fatto che si trattasse di un mercenario.
    http://www.ntv.ru/novosti/1214899/
     
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  13. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Le milizie hanno creato un nuovo "calderone" a sud di Donetsk

    Mentre le truppe dei punitori ucraini continuano a bombardare interi quartieri residenziali dove non sono presenti installazioni militari, secondo quanto riferito dalla sede dell'esercito della Novorossiya, la resistenza è stata in grado di chiudere le forze della giunta in un nuovo calderone a sud-est di Donetsk, tra le città di di Gorlovka, Makeevka ed Enakievo. Nel calderone ci sarebbero circa 2.500 militari di Kiev insieme a veicoli blindati e armamenti pesanti.

    I combattimenti continuano nei pressi dell'aeroporto di Donetsk.
    http://lifenews.ru/news/140883

    Combattimenti attorno alle popolose aree di Yasinovka, Krinichnaaya, Vasilevka e Krasniy partizan

    Le milizie della Novorossiya hanno riportato che sono in corso degli scontri con i punitori lungo la strada Yasinovaka-Gorlovka. Il nemico è basato sul lato nord di Verhnetorezkiy. La milizia si sta spostando gradualmente da Kirovskoe verso Zhdanovka (dove sono presenti le batterie ucraine che hanno bombardato Kirovskoe).
    L'artiglieria ucraina ha colpito durante la giornata l'insediamento di Kirovskoe e le milizie hanno risposto al fuoco. Gruppi di miliziani stanno raggiungendo Zhdanovka e stanno attaccando le posizioni della naz-guardia ucraina. Alle 11 circa di ieri è iniziata la battaglia con l'uso di carri armati e APC.
    http://novorossia.today/novorossia-news/militias-of-dpr-leaned-up-regions-around.html

    Da un mese non arrivano rifornimenti per i battaglioni volontari della Giunta

    I soldati del battaglione punitivo "Cherkasy", che pochi giorni fa hanno abbandonato le loro posizioni vicino a Volnovaha, stavano cercando di vendere le loro
    armi alla gente del posto, per non morire di fame.

    I residenti locali hanno riferito alla milizia che i soldati ucraini camminavano per la città cercando di vendere armi e gasolio. Il kalashnikov di un soldato può essere acquistato per 500 grivne (30€), un litro di gasolio per 50€/cent.

    Il battaglione "Cherkasy" si trovava nell'area sud-ovest della Repubblica di Donetsk da un mese prima che scattasse la cosiddetta tregua. Da allora, i combattenti della giunta non hanno ricevuto cibo, ne munizioni, ne assistenza medica dalla leadership militare ucraina.

    Il terribile stato dei battaglioni della naz-guardia che sono nel Donbass era noto fin dall'inizio della grande controffensiva dalla milizia iniziata a fine agosto, quando è stato preso il controllo di diversi punti strategici sul territorio Novorusso e si è spostato il fronte sulle coste del mare di Azov.

    Il Comando Generale ucraino ha fermato la consegna di armi e cibo prima ai battaglioni di volontari della Guardia Nazionale e, dopo la sconfitta nei pressi di Ilovaisk, anche a parti dell'esercito regolare
    http://dnr-news.com/dnr/3977-opolchency-golodnye-soldaty-vsu-prodayut-avtomaty-po-35.html

    Il terzo convoglio con gli aiuti umanitari Russi è arrivato a Donetsk

    Circa 200 camion che trasportano 2.000 tonnellate di aiuti umanitari, tra cui prodotti alimentari, generatori di corrente, medicine, vestiti caldi e acqua potabile in bottiglia, sono giunti a Donetsk.
    Prima della partenza del convoglio, sia doganieri ucraini che rappresentanti della Croce Rossa Internazionale sono stati ripetutamente invitati ad ispezionare il carico. Entrambi hanno rifiutato senza offrire alcuna motivazione.
    Si tratta della terza spedizione di aiuti umanitari dalla Russia per la popolazione del Donbass. I primi due convogli avevano consegnato circa 4.000 tonnellate di aiuti umanitari a Lugansk.

    Vladimir Stepanov, vice Ministro per le Emergenze, aveva comunicato il 17 settembre che l'azione di assistenza alla popolazione civile della Novorossiya deve continuare: "Lo sforzo per la raccolta di aiuti umanitari sta continuando in tutta la Russia. Si formano squadre di volontari. L'enfasi è sui preparativi per la stagione invernale" - ha detto Stepanov.
    I camion, che sono arrivati a Donetsk, stanno scaricando le merci in vari magazzini della città. I 200 camion stanno portando alimenti, compresi i cereali e prodotti in scatola, generatori di corrente, forniture mediche, vestiti caldi e acqua potabile in bottiglia, per un totale di 2.000 tonnellate di merci in tutto.
    Il convoglio umanitario russo ha attraversato il confine durante la notte e in due ore e mezza è arrivato a Donetsk. Non ci sono stati incidenti lungo il percorso. Appena le merci saranno state scaricate, i camion torneranno in Russia
    http://en.itar-tass.com/russia/750457
     
  14. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    I partigiani di Mariupol rubano in modo clamoroso due carri armati ucraini :lol::lol::ROFLMAO:

    Nella zona di Sartana due carri armati della giunta sono stati letteralmente rubati, lasciando i militari ucraini a bocca aperta.
    Secondo la testimonianza rilasciata al canale "Anna-News" da un residente che ha assistito alla scena, un gruppo di militari della giunta si sarebbe recato in un negozio di alimentari, lasciando i due carri armati incustoditi e con il motore acceso. I 10 minuti che i soldati ucraini hanno trascorso all'interno del negozio si sono rivelati fatali e quando sono usciti i carri armati non c'erano più.

    Le milizie ringraziano: "Potete immaginare lo stupore della milizia quando hanno visto comparire sulla loro posizione i cari armati con tutti i simboli ucraini, dalla bandiera giallo-blu alle sigle "PTN-PHL" (sigla idiota con la quale gli invasati ucraini insultano Putin) disegnate sui veicoli. Le milizie non hanno per fortuna aperto il fuoco perchè le torrette dei carri armati erano girate" - scrive su un social network Alena Danilenko, una residente di Mariupol.
    http://novorossia.su/ru/node/6770
     
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  15. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    GUBAREV: GLI UKRIS NON RISPETTERANNO GLI ACCORDI

    Pavel Gubarev, leader politico della Novorossiya, ha rilasciato sulla sua pagina Facebook un commento in merito al "memorandum" di Minsk del 20 Settembre.

    Per quanto riguarda i nuovi accordi di Minsk, secondo la mia opinione, gli Ukris non li rispetteranno.
    Faranno partire una nuova escalation militare. L'intelligence militare, sia sulla linea del fronte che sulle retrovie ucraine, lo preannuncia. Ci sarà un'altra fase di mobilitazione, negoziati per l'acquisto di armamenti della NATO, retorica militarista pre-elettorale, un ulteriore lavaggio del cervello della popolazione, il rifiuto di scambiare i prigionieri politici chiave (facendo passare i detenuti politici come comuni criminali) ... E la cosa più importante: oggi altri tre battaglioni di compagnie militari private sono atterrati in Ukria.

    Mi rendo conto che molti miliziani e civili si sentano frustrati per questi negoziati. In tutta sincerità, mi sento come loro. Ma non dobbiamo farci prendere dal panico o pensare che i nostri politici abbiano tradito la nostra causa ... La nostra lotta è appena iniziata ed il cammino che ci conduce alla vittoria è lungo ... Forse attraverso questa strada sarà meno sanguinoso.

    Il default dell'ucraina, la sfilata della Repubbliche Popolari, la disorganizzazione delle Forze Armate della giunta ed una guerra ad armi pari ... oppure la divisione pacifica della ex Ucraina attraverso un referendum, in modo civile, come hanno fatto nel Regno Unito.
    http://novorossia.today/main-news/as-for-the-new-minsk-agreements-in-my-op.html
     
  16. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    L'ESERCITO DELLA GIUNTA CONTINUA I BOMBARDAMENTI SU DONETSK
    Mentre il convoglio con gli aiuti umanitari proveniente dalla Russia stava iniziando a scaricare le merci, l'esercito della giunta terroristica di Kiev ha bombardato la città di Donetsk ancora una volta. I missili hanno colpito una fabbrica di esplosivi.
    Si tratta di missili Tochka-U (codice NATO SS-21 Scarab) ad altissimo potenziale distruttivo.

    Ci sarebbero diversi morti e feriti.
    http://lifenews.ru/news/141064
     
  17. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Video girato da Graham Phillips a Pervomaisk. Crimini di guerra della giunta ucraina. Ita Subs



     
    Ultima modifica: 20 Settembre 2014
  18. stciaram

    stciaram

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    [​IMG]Il 14 settembre si svolgevano pesanti scontri presso l’aeroporto di Donetsk, dove i rinforzi majdanisti per le truppe accerchiate furono bloccati e distrutti. Combattimenti a Debaltsevo, mentre Gorlovka-Pantelejmonovka veniva liberata. Bombardamenti su Zhdanovka. A nord di Pervomajsk, una colonna di majdanisti veniva distrutta presso il villaggio Novotoshovskij. Nella settimana precedente, presso Marjupol, i majdanisti persero in due imboscate tese dai federalisti 24 carri armati T-64 (6 catturati), 4 BTR e 14 autoveicoli. Nel tentativo di occupare Telmanovo a 45 km a nord-est di Marjupol, gli ucraini persero 9 blindati KrAZ Cugar, catturati dai federalisti. Le FAN consolidavano le difese con fortificazioni e fossati anticarro presso Makeevka, Marinka, Peski, Karlovka, Kharzysk, Zugres e Stepano-Krinka, inoltre fondavano vari di centri di addestramento per sminatori, genieri, artiglieri, squadre speciali e per le manovre rapide di contrattacco, ed infine riparavano circa 220 mezzi blindati. Presso l’aeroporto di Donetsk, il 1.mo Battaglione d’Artiglieria Kalmjus delle FAN bombardava i majdanisti, eliminando 9 nazisti del battaglione Dnepr, la metà dei membri del Corpo Volontari di Pravij Sektor e del battaglione banderista dell’OUN, e 20 soldati dei resti della 93.ma brigata ucraina.
    Il 15 settembre, a Donetsk oltre 20 civili venivano uccisi dai bombardamenti dei majdanisti. Gli ucraini bombardavano anche il villaggio di Petrovskoe, uccidendo un civile. Tra Gorlovka e Makeevka, le FAN accerchiavano un gruppo dell’esercito ucraino. A Stakhanov, l’assalto di forze blindate majdaniste veniva respinto con la totale distruzione dei mezzi corazzati ucraini. Bombardate Kirovskoe, Elenovka, Makeevka, Shakhtjorsk, Khartsyzsk e Dokuchaevsk.
    Il 16 settembre, le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk avrebbero istituito formalmente le Forze Armate di Novorossija, con a capo il presunto Tenente-Generale Ivan Anatolevich Korsun. A Donetsk venivano eliminati tre gruppi di sabotatori ucraini.
    Il 17 settembre, a nord di Lugansk, continuavano gli scontri presso Shastie, Stanitsa Luganskaja, Slavjanoserbsk e Veselaja Gora. I neonazisti danneggiavano la centrale elettrica di Lugansk, lasciando senza elettricità la maggior parte della regione. La junta naziatlantista di Kiev continuava a distruggere le infrastrutture locali del Donbas. Infine, i nazisti ucraini, gli ‘ucrofascisti’, assassinarono 55-60 civili, tra il 6 e il 17 settembre, con i loro bombardamenti su Donestk. Scontri a Trojtskoe, Debaltsevo, Peski, aeroporto di Donetsk, Spartak, Oktjabrsk, Shakhtjorsk, Marinka, Enakievo, Zhdanovka, Zuevka, Pervomajsk, Komissarovka, Chernukhino, Komunar e Antratsit. A Novotrojtskoe, Fashevka e Redkodub la milizia scacciava gli ucraini. A Novojadar, un gruppo di cecchini majdanisti giungeva a bordo di un elicottero. L’esercito di Novorossija (FAN) respingeva i majdanisti da Makeevka e Jasinovataja. Parte delle unità ucraine finiva nella sacca di Debaltsevo, un’altra parte si ritirava a nord.
    A Peski, l’assalto dei majdanisti circondati presso l’aeroporto di Donetsk veniva respinto infliggendo 9 perdite tra gli effettivi ucraini.
    Il 18 settembre, le FAN accerchiavano circa 2500 soldati ucraini presso Debaltsevo, nella zona Pantelejmonovka – Krinishna. Granitnoe, Novolapsa e Starolapsa, presso Marjupol, venivano liberate dalle FAN.
    Il 19 settembre, i majdanisti bombardavano Donetsk, Marinka, Zuevka, Zhdanovka, Uglegorsk, Rozovka, Enakievo, Debaltsevo, Kirovskoe, Novoorlovskoe, Marjupol e Kharzyzsk, mentre Dokuchaevsk veniva liberata dalla milizia federalista. A Donetsk arrivava il terzo convoglio umanitario russo.
    Il 20 settembre Zhdanovka veniva liberata dalle FAN. 2 missili Tochka-U sparati dai majdanisti colpivano un deposito di sostanze chimiche a Krasnogorovka, presso Donetsk. Le truppe majdaniste, nelle operazioni contro Lugansk e Donestk, avevano lanciato 74 missili 9M79 e 9M79M (Tochka-U), di cui 28 solo contro la città di Donetsk, sul totale di circa 90 di cui disponevano. A Stakhanovets, le milizie distruggevano dei blindati ucrofascisti. Pervomajsk veniva bombardata dai majdanisti, uccidendo tre civili. A Nizhnjaja Krinka, la milizia catturava equipaggiamenti dell’esercito ucraino e liberava il villaggio Monakhovo. I majdanisti, infine, si ritiravano da Komunar. I majdanisti bombardavano Kanzhenkovo, Gornjak, Novozaovsk, Marjupol e Petrovskij.
    Il 21 settembre, a Vostochnij e Mirnij, presso Marjupol, si svolgevano dei combattimenti dove i majdanisti subivano perdite in effettivi e blindati. I neonazisti ucraini abbandonavano Juzhnokomunarsk, Verkhnjaja e Nizhnjaja Krinka, Rozovka e Uglegorsk, per ricongiungersi con le altre unità ucrofasciste accerchiate a Debaltsevo.
    [​IMG]L’assistente del ministro della Difesa ucraino Aleksandr Daniljuk confermava ufficialmente che la NATO inviava armi a Kiev, mentre Valerij Geletej, ‘ministro’ della Difesa del regime golpista di Kiev, si vantava presso la Reuters: “I Paesi della NATO ci consegnano armi per la lotta contro i separatisti filo-russi e “fermare” il presidente russo Vladimir Putin”. Una delegazione ucraina aveva visitato Israele per acquisire materiale bellico, tra cui droni da usare contro i federalisti. Il ministero della Difesa sionista aveva dato il via libera, ma quello degli Esteri pose il veto, temendo la che Mosca reagisse vendendo altre armi a Siria e Iran. In un’intervista dopo l’incontro con Obama, il 18 settembre, Poroshenko dichiarava che Obama “ha detto no” alla sua richiesta di assegnare uno status “speciale” all’Ucraina presso la NATO. La junta di Kiev non riusciva più ad accumulare forze militari presso i confini di Novorossija, potendo solo rafforzare le unità superstiti delle operazioni precedenti, reintegrandole parzialmente. Infatti il valore operativo di tali unità era fortemente degradato riguardo personale e materiale. In sostanza, la 4.ta mobilitazione era fallita e quindi la junta non poteva portare avanti la riorganizzazione dell’attacco alla Novorossija, essendo afflitta da gravi difficoltà nel racimolare i mezzi militari necessari. La junta di Kiev, infatti, aveva perso il 70% dei mezzi militari pesanti utilizzati contro il Donbas, e di cui oltre 220 blindati e carri armati catturati venivano integrati dalle FAN.
    Il 19 settembre, veniva firmato il memorandum di Minsk, che chiedeva:
    1. Il cessate il fuoco.
    2. La sospensione dei movimenti di unità e formazioni militari.
    3. Divieto d’impiego di un qualsiasi tipo di arma e delle operazioni offensive.
    4. Ritirare entro 24ore l’artiglieria di calibro superiore a 100mm a distanze comprese tra i 9 e i 120km:
    • cannoni MT-12 da 100mm: 9km;
    • mortai da 120mm: 8km;
    • obici D-30 e 2S1 Gvozdika da 122mm: 16km;
    • obici da 152mm e sistemi d’artiglieria semoventi 2S5 Giatsint-S, 2S3 Akatsija, 2S19 Msta-S e 2S65 Msta-B: 33km;
    • MLRS 9K51 Grad: 21km;
    • MLRS 9K57 Uragan: 36km;
    • MLRS 9K58 Smerch: 70km;
    • MLRS Tornado-G: 40km;
    • MLRS Tornado-U: 70km;
    • MLRS Tornado-S: 120km;
    • sistemi missilistici tattici (Tockha): 120km.
    5. Divieto di piazzare armi pesanti e materiale militare nella zona di sicurezza tra Komsomolskoe, Kumachevo, Novoazovsk e Sakhanka, sotto il controllo dell’OSCE.
    6. Divieto di piazzare campi minati entro i confini della zona di sicurezza e obbligo di rimuovere i campi minati ivi già posizionati.
    7. Divieto dei sorvoli di aerei da combattimento e droni ad eccezione dei droni utilizzati dalla missione OSCE.
    8. Dispiegamento nell’area del cessate il fuoco, ampia 30 kam, della missione OSCE composta da gruppi di osservatori entro 24ore dall’adozione del memorandum.
    9. Ritiro dei gruppi armati, materiale militare, militanti e mercenari stranieri dal territorio dell’Ucraina.
    Il 19 settembre, il primo ministro russo Dmitrij Medvedev firmava il decreto che introduceva i dazi all’importazione di beni ucraini.
    Il 16 settembre, le unità russe delle 29.ma, 36.ma, 35.ma e 5.ta Armata dell’esercito russo, per un totale di 100000 militari, si spostavano dal Distretto Militare Orientale di Trans-Bajkal, Kamchatka, Primorskij, Sakhalin e Chukotka a quello Meridionale russo. Le truppe si spostavano via rotaia (20 convogli ferroviari) e aerea per oltre 4000 chilometri. “Circa 100 aerei da guerra ed elicotteri da combattimento si erano trasferiti a una distanza di 4000 chilometri“, dichiaravano il Comando delle Forze Aeree e delle Truppe della Difesa aerea del Distretto Militare orientale e il Comando dell’Aeronautica Militare russa. La Flotta del Baltico russa conduceva esercitazioni tattiche nella Regione di Kaliningrad, con oltre 1000 soldati della Fanteria motorizzata e della Fanteria di marina della Flotta, assieme a 250 mezzi militari tra veicoli da combattimento della fanteria BMP-2, veicoli da trasporto truppa BTR-82A, carri armati T-72, obici d’artiglieria semoventi Akatsija, Gvozdika e Nona, sistemi di artiglieria contraerea Shilka e sistemi lanciarazzi multipli Grad. “Dopo aver marciato per molti chilometri dai luoghi di schieramento permanente fino al sito, le truppe costiere hanno condotto una serie di azioni di difesa e offesa, migliorando l’abilità nell’impiego di armi ed equipaggiamenti, spostandosi sul campo di battaglia e creando fortificazioni“. Le truppe furono attivate il 16 settembre. Le esercitazioni si componevano di operazioni offensive e difensive in risposta ad attacchi e incursioni aeree e di artiglieria, ed effettuando tiri reali.
     
  19. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Majdanisti....LOL...interessante come si evolvono i nomignoli affibiati da una parte e dall'altra
     
  20. Mappo

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    Anche se resto convinto del buon diritto dei russofoni a chiedere forme di autonomia e/o indipendenza trovo fastidioso il tono propagandistico con cui vengono vergati questi messaggi. L'ossessiva necessità di insultare l'avversario (fascisti, nazisti, neonazisti, ucrofascisti, golpisti ecc. ecc.) non depone certo a favore della credibilità di questa accozzaglia di rodomontate. I filorussi sparano un colpo di fucile e uccidono cinquanta ucraini, gli ucraini sparano mille missili e le uniche vittime sono solo dei poveri civili, ma per favore. Idiozie del genere possono servire solo a far eccitare qualche ragazzotto brufoloso. Anch'io sono rimasto impressionato dalla pessima prova data fino ad ora dagli ucraini, ma da qui a fare questa propaganda di basso livello ce ne corre. Neanche il minimo sforzo di cercare di raccontare come vanno realmente le cose, solo questo tono pedante ed insopportabile. Senza contare il "lapsus froidiano" del piccolo burocrate della Novorussija che si è sentito in dovere di affibbiare un sionista al ministro della difesa israeliano, neanche fosse l'ultimo imbrattacarte di Hamas.
    Ovviamente non ce l'ho con Stciaram che fa una meritoria opera di informazione, ma con chi compila questi assurdi proclami.
     
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