Osservatorio Crisi Ucraina - Guerra nel Donbass

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Pandrea, 27 Gennaio 2014.

  1. GyJeX

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  2. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Prova di un BTR-4 catturato dal battaglione "Vostok".

     
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  3. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Altri T-64 e MLRS Uragan catturati all'Esercito Ucraino in rotta.



    In una fabbrica militare della Novorossiya vengono riparati i mezzi requisiti.

     
  4. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    "US tanks have arrived in Latvia as NATO flexes its muscles in an apparent show of strength towards Moscow. The machines are being deployed across the Baltic States and Poland over the next two weeks and will be used for training exercises.
    The 1st Cavalry Division, based at Fort Hood in Texas, was deployed in Adazi, not far from the Latvian capital of Riga. 150 soldiers used five M1A2 Abrams tanks, as well as 11 Bradley Fighting Vehicles in a training demonstration.
    The commander of the 1st Brigade of the 1st Cavalry Division, John Di Giambattista said, "This is more than just a training mission. This is more than just a trip across the Atlantic; this is more than a multinational training exercise. This is how we demonstrate our nations' commitment to reassure our NATO allies," Reuters reports."
    http://rt.com/news/196504-tanks-nato-latvia-deployed/
     
  5. Armilio

    Armilio

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    A 2:18, Umorismo russo (2)

     
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  6. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    In occasione della sua visita in Serbia, Vladimir Putin ha rilasciato una intervista al quotidiano locale Politika. Nel ribadire la disponibilità della Russia ad un dialogo equilibrato, Putin è stato molto duro con gli occidentali. La pretesa “eccezionalità” americana è stata accostata a quella della Germania Nazista. Il governo Ucraino viene definito illegittimo, frutto di un colpo di stato e gestito da “sgherri di Washington”. La Presidenza Obama, secondo Putin è “ostile” alla Russia. In conclusione il Presidente Russo mette in guardia su quanto sia folle portare alle estreme conclusioni una sfida giocata fra due potenze nucleari.
    D: Viene a Belgrado per prendere parte alle commemorazioni del settantesimo anniversario della liberazione della città dalla occupazione nazista. Per quale motivo, dal Suo punto di vista, queste commemorazioni sono un evento importante oggi?

    R. Prima di tutto vorrei ringraziare la leadership Serba per il suo invito a visitare la Serbia e a partecipare alle celebrazioni che commemorano il settantesimo anniversario della liberazione di Belgrado dalla occupazione della Germania nazista. Siamo davvero grati ai nostri amici serbi per il modo in cui conservano la memoria dei soldati sovietici che hanno combattuto con l’Esercito Nazionale di Liberazione per la Jugoslavia contro le truppe di occupazione di Hitler durante la seconda guerra mondiale. Oltre 31.000 ufficiali dell’Armata Rossa sono stati uccisi, feriti o sono rimasti dispersi sul territorio della ex Jugoslavia. Circa 6000 cittadini sovietici hanno combattuto gli invasori nei reparti dell’ Esercito di Liberazione nazionale. Il loro coraggio ha avvicinato la nostra comune vittoria sul nazismo e sarà sempre ricordato dei nostri popoli come un esempio di eroismo, determinazione ferrea e devozione alla propria patria. E’ impossibile sottovalutare l’importanza di questi eventi. Le nostre nazioni hanno unito le loro forze per sconfiggere l’ideologia criminale di odio per l’umanità che minacciava la stessa esistenza della nostra civiltà e anche oggi è importante che la gente che vive nei diversi paesi e sui vari continenti ricordi le terribili conseguenze che possono derivare quando alcune nazioni si convincono di essere eccezionali, e mettono in atto tentativi di raggiungere dubbi obiettivi geopolitici ad ogni costo nel totale disprezzo delle regole fondamentali della legge e della morale. Dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per prevenire simili tragedie nel futuro. Purtroppo in alcuni paesi europei il vaccino contro il virus nazista inoculato dal tribunale di Norimberga si sta indebolendo: ciò è chiaramente dimostrato dalle manifestazioni pubbliche di neonazismo che sono già diventate comuni in Lettonia e in altri Stati Baltici. La situazione in Ucraina, dove i nazionalisti ed altri gruppi radicali hanno provocato un colpo di Stato incostituzionale nel febbraio scorso, provoca particolare preoccupazione. In questa situazione il nostro comune dovere è oggi combattere l’apologia del nazismo. Dobbiamo opporci strenuamente ai tentativi di rivedere i risultati della seconda guerra mondiale e conseguentemente combattere ogni forma e manifestazione di razzismo, xenofobia, nazionalismo aggressivo e sciovinismo. Sono sicuro che l’anniversario che celebreremo a Belgrado si appresta a diventare l’ennesima manifestazione di sincera amicizia fra il nostre nazioni, amicizia basata su sentimenti di mutua affinità, sul rispetto, sulla vicinanza spirituale e sul cameratismo sorto negli anni della seconda guerra mondiale, e che contribuirà a far fronte a queste sfide. Speriamo che la difesa della memoria storica continuerà ad aiutarci a rinforzare la pace, la stabilità e la prosperità nel comune spazio europeo.
    D. come vede, oggi, lo stato delle relazioni Russo Serbe? Quali risultati sono stati ottenuti nei passati vent’anni e quali sono, secondo le sue previsioni, gli indirizzi futuri nei rapporti fra i due paesi?
    R. La Serbia è sempre stata ed è ancora uno dei partner chiave per la Russia nell’ Europa sud orientale. Le nostre nazioni sono unite da tradizioni di amicizia e fruttuosa collaborazione vecchie di secoli. Il loro sviluppo è favorito da interessi comuni in campo politico, economico e culturale, per fare solo alcuni esempi. Oggi le relazioni Russo Serbe sono in grande crescita. Nel 2013 con il Presidente della Serbia Tomislav Nikolic abbiamo sottoscritto una Dichiarazione Interstatale di Collaborazione Strategica intesa a riaffermare la nostra comune intenzione di promuovere intese di larga scala in tutte le aree chiave. Abbiamo mantenuto attivi contatti politici per discutere tutte le materie rilevanti sia bilaterali che internazionali nello spirito di fiducia e accordo prendendo poi decisioni pratiche comuni. Il nostro governo coopera strettamente con le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa, l’OCSE e molte altre organizzazioni. Siamo soddisfatti dei notevoli progressi nelle nostre relazioni economiche, progressi favoriti dall’esistenza di un regime di libero scambio fra i paesi. Nel 2013 l’interscambio commerciale è cresciuto del 15 % fino a raggiungere 1,97 miliardi di dollari. Nei primi sei mesi del 2014 è cresciuto di un altro 16, 5 per cento raggiungendo 1,2 miliardi di dollari. Ci aspettiamo di raggiungere i due miliardi di dollari entro l’anno. Questo andamento favorevole è riscontrabile anche nel campo degli investimenti. Il totale degli investimenti russi in Serbia supera i 3 miliardi di dollari. Molti di questi fondi sono stati investiti nell’industria energetica: un settore di grande importanza strategica. Un esempio di cooperazione di successo è il gigante energetico Industria petrolifera Serba, che è passato da uno stato di passivo di bilancio ad una attività che offre un contributo positivo all’erario del governo Serbo. Il progetto South Stream fornirà alla Serbia investimenti per più di 2 miliardi di euro e rafforzerà significativamente la sicurezza energetica del paese. La rete ferroviaria serba viene proprio in questi anni ricostruita e modernizzata con la partecipazione delle Linee Ferroviarie Russe e con il supporto del nostro governo sotto forma di prestiti. Sono molto lieto di vedere le imprese Serbe svolgere una parte attiva nel promettente mercato russo per esempio nella fornitura di prodotti agricoli e industriali di alta qualità. Mi piacerebbe vedere crescere anche un’altra parte importante della nostra cooperazione bilaterale: il Centro Umanitario Russo Serbo di Nis. Questa organizzazione ha preso parte alle operazioni di protezione civile in occasione di calamità naturali abbattutesi sui Balcani in diverse occasioni. Nello scorso maggio i soccorritori Russi hanno aiutato ad evacuare la popolazione durante una grande inondazione. Gli aerei del Ministero delle Emergenze Russo hanno effettuato diversi voli per consegnare più di 140 tonnellate di ti aiuti umanitari alla Serbia. Il crescente interesse reciproco fra Russia Serbia si è indirizzato anche alla storia ed alla cultura dei due popoli e questo è evidente anche dall’approfondimento delle relazioni umanistiche. Proprio quest’autunno la Serbia ospita con grande successo “I Giorni della Cultura Spirituale Russa”. L’evento centrale della mostra è intitolato: “Russia e Serbia: storia di una amicizia spirituale dal quattordicesima al diciannovesimo secolo”. Abbiamo in mente di espandere gli scambi culturali, educativi, scientifici e giovanili e di promuovere eventi sportivi. Sono certo che la mia visita offrirà nuovo slancio alla storica amicizia Russo Serba, che continuerà a crescere e a rafforzarsi per anni e anni.

    D. Ci sono molte speculazioni a proposito della riduzione delle forniture di gas russo all’Europa a causa del debito ucraino. E’ meglio che i consumatori europei si preparino per un freddo inverno? Crede che il futuro del progetto South Stream, di grande interesse per la Serbia, sia in pericolo?
    R. Prima di tutto vorrei sottolineare che la Russia sta adempiendo agli obblighi contrattualmente assunti, in relazione alle forniture per i nostri clienti Europei, sotto ogni profilo. E’ nostra intenzione espandere la cooperazione con l’Unione Europea nel settore energetico, settore in cui siamo partner naturali, su princuipi di trasparenza e pianificazione concordata. Dall’inizio del ventunesimo secolo abbiamo portato a termine con successo diversi progetti importanti con i nostri partner Europei. Fra questi mi piace ricordare North Stream, che è un fattore essenziale per minimizzare i rischi di transito e assicurare forniture all’Europa forniture ininterrotte di gas. Negli ultimi mesi abbiamo continuato ad aumentare gli stoccaggi sotterranei di gas europei e tutte queste misure sono finalizzate a prevenire qualsiasi possibile interruzione di somministrazione in occasione del picco di domanda invernale. Naturalmente siamo consapevoli dei rischi generati dalla crisi Ucraina. Siamo stati costretti a interrompere le forniture all’Ucraina nel giugno scorso a causa del fatto che le autorità di Kiev hanno rifiutato di pagare le forniture di gas già ricevute. Nella tarda estate e nell’autunno, poi, abbiamo intrattenuto una serie di consultazioni trilaterali con la partecipazione di Russia, Unione Europea e Ucraina, in occasione dei quali abbiamo discusso possibili soluzioni reciprocamente soddisfacenti a tre problemi: quello dell’ammortamento del debito energetico Ucraino, a quello del ripristino di fornitura di gas all’Ucraina e quello della continuazione del transito verso l’Europa. Siamo pronti a proseguire questi costruttivi colloqui. Per quanto riguarda l’immediato futuro delle esportazioni di gas all’Europa, il problema del transito attraverso il territorio ucraino permane. Una delle più ovvie soluzioni sarebbe sarebbe differenziare le linee di consegna. A questo riguardo speriamo che alla fine la Commissione Europea prenderà, nel prossimo futuro, una decisione sull’uso a pieno regime delle condutture OPAL [un gasdotto capace di estendere all'Europa Centrale la rete North Stream n.d.t.]. Oltre a questo va risolto il nodo di South Stream. Siamo persuasi che questo progetto possa contribuire significativamente alla sicurezza comune del settore energetico in Europa. Ne trarranno beneficio tutti: la Russia come i consumatori Europei, inclusi, ovviamente, quelli Serbi.
    D. Qual è il fine ultimo delle sanzioni contro la Russia imposte dell’Unione Europea e dagli Stati Uniti? Per quanto dureranno secondo lei e quanto potranno danneggiare la Russia?
    R. Questa domanda dovrebbe essere indirizzata all’Unione Europea e agli Stati Uniti, i cui ragionamenti non sono facili da seguire. Ogni persona che esamini spassionatamente la vicenda sa che non è stata la Russia ad organizzare il colpo di stato in Ucraina, colpo di stato che ha prodotto una grave crisi internazionale e che ha spaccato quella società. Una presa di potere che è stata il punto di partenza degli eventi che sono seguiti, inclusi quelli in Crimea. Il popolo della Crimea ha percepito la complessità e l’imprevedibilità della situazione e al fine di proteggere i suoi diritti e la sua lingua nativa, la sua cultura e la sua storia, ha deciso, nel pieno rispetto dei parametri previsti dalla Carta delle Nazioni Unite, di tenere un referendum in conseguenza del quale la penisola si è ricongiunta alla Russia. I nostri interlocutori dovrebbero prendere nota del fatto che i tentativi di esercitare pressioni sulla Russia con misure unilaterali e illegalmente restrittive non porteranno ad un accordo, ma costituiranno solo un ostacolo al dialogo. Come possiamo parlare di distensione in Ucraina mentre le decisioni di nuove sanzioni viene presa nello stesso esatto istante in cui si raggiunge un accordo sul processo di pace? Se l’obiettivo principale è isolare il paese, si tratta di un obiettivo assurdo ed illusorio. E’ ovviamente impossibile conseguirlo, ma il tentativo può minare seriamente la stabilità economica dell’Europa e del mondo. A proposito della durata delle misure restrittive, anche questo dipende dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Da parte nostra adotteremo un approccio equilibrato per assorbire l’impatto delle sanzioni ed i pericoli derivati e rispondere secondo logiche derivanti dal nostro interesse nazionale. E’ ovvio che il venir meno dello fiducia reciproca minaccia di avere un impatto negativo sia sul generale clima dei mercati internazionale sia sulle attività delle aziende europee ed americane in Russia, tenuto conto del fatto che queste aziende avranno grosse difficoltà a riprendersi dal danno di immagine subito. Inoltre paesi terzi potrebbero valutare attentamente se sia davvero saggio investire i loro fondi nel sistema bancario americano ed aumentare la loro dipendenza dalla collaborazione economica degli Stati Uniti.

    D. Cosa pensa il futuro abbia in serbo per le relazioni Russo Ucraine? Crede che Stati Uniti e Russia ristabiliranno una collaborazione strategica dopo tutto ciò che è successo, o imposteranno le loro relazioni su altre basi?
    R. Per quanto riguarda la Russia, le relazioni con l’Ucraina hanno sempre giocato e continueranno ancora a giocare un ruolo molto importante. Le nostre nazioni sono unite in modo indissolubile da radici spirituali e culturali che affondano in una civiltà comune. Siamo stati parte di un singolo stato per secoli, e quella grande esperienza storica, unita a milioni di singoli destini intrecciati, non può essere cancellata o dimenticata. A dispetto della difficile congiuntura nelle relazioni Russo Ucraine, siamo interessati ad una cooperazione progressiva, equa e reciprocamente conveniente con le nostre controparti ucraine. In pratica, ciò diventerà possibile solo dopo che verranno conseguite una pace sostenibile e la necessaria stabilità. Dunque bisogna mettere fine a questa profonda crisi politica ed economica. Oggi abbiamo una opportunità concreta di porre fine al confronto armato, che in realtà ha assunto i connotati di una guerra civile. Il primo passo in questa direzione è già stato compiuto. E’ assolutamente indispensabile avviare un autentico dialogo inter ucraino prima possibile, coinvolgendo i rappresentanti di tutte le regioni e di tutte le forze politiche. Questo approccio era già stato ratificato negli accordi di Ginevra del 17 aprile. Questo dialogo nazionale deve focalizzarsi sulla futura organizzazione dello stato ucraino, uno stato in cui tutti i cittadini, senza alcuna eccezione, devono vivere al sicuro e sentendosi a proprio agio. Per quanto riguarda i rapporti Russo Americani, la nostra intenzione è sempre stata quella di costruire relazioni di aperta collaborazione con gli Stati Uniti. Purtroppo abbiamo incontrato varie riserve e tentativi di interferire nelle nostre questioni interne. Tutto ciò che è successo dall’inizio di quest’anno è ancora più spiacevole. Washington ha sostenuto la protesta del Maidan, e quando i suoi scagnozzi di Kiev hanno esasperato una larga parte della popolazione con il loro rabbioso nazionalismo ed hanno precipitato il paese nella guerra civile, hanno accusato la Russia di avere provocato la crisi. Infine il Presidente Barack Obama nel suo discorso alla Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha classificato la “aggressione russa all’Europa” come uno delle tre maggiori minacce che l’umanità si trova ad affrontare, assieme alla letale Ebola e allo Stato Islamico. Se ci aggiungiamo le sanzioni intese a colpire interi settori della nostra economia, l’approccio non si può definire altrimenti che ostile. Gli Stati Uniti si sono spinti sino a dichiarare la sospensione della cooperazione nel sistema della esplorazione spaziale e della industria energetica. Hanno anche sospeso l’attività della Commissione Presidenziale Bilaterale Russia – Stati Uniti creata nel 2009, una struttura che comprende 21 gruppi di lavoro dedicati, fra l’altro, al contrasto del terrorismo e del narcotraffico.
    Ovviamente questo non è il primo irrigidimento delle relazioni fra i nostri paesi. Speriamo che i nostri interlocutori realizzino quanto sia inutile il tentativo di ricattare la Russia e ricordino quali conseguenze la discordia fra le principali potenze nucleari potrebbe produrre sulla stabilità strategica. Da parte nostra siamo pronti a sviluppare una cooperazione costruttiva basata su principi di equità e genuino rispetto per gli interessi di tutti.
    http://rt.com/politics/official-word/196284-ukraine-putin-nazi-europe/
     
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  7. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

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    I droni che la Germania offre per monitorare la tregua in Ucraina tra poche settimane non funzioneranno più. E quindi saranno inutili. Lo denuncia un parlamentare tedesco, Gernot Erler in un intervento al Bundestag. Una notizia che un portavoce del ministero della Difesa tedesco ha confermato a Zeit online: "Questo non è un malfunzionamento, questa è fisica", riferendosi al fatto che i droni non possono funzionare a una temperatura inferiore a -19 gradi.

    Troppo freddo per i droni
    I mezzi senza pilota "Luna" dovrebbero volare tra i tremila e cinquemila metri sul livello del mare: è chiaro che nell'inverno ucraino, a quell'altezza, farà molto più freddo di -19 sotto zero. "È un problema tecnico, il sistema Luna on può essere controllato in maniera affidabile a temperature al di sotto dei 19 gradi sotto zero", ha spiegato il parlamentare Erler.

    Droni, un impegno difficile
    Berlino, Parigi e Vienna hanno offerto all'Osce l'utilizzo dei loro droni per il controllo del rispetto del cessate-il-fuoco firmato il 5 settembre scorso. E hanno anche sollecitato l'organizzazione a dare una risposta. Oltre al problema tecnico, poi, ci sono altri elementi che potrebbero impedire l'impegno tedesco. "Sarà difficile - ha spiegato il parlamentare - perché sia Ucraina sia Russia dovrebbero essere d'accordo. Entrambi sono parte dell'Osce".

    http://www.rainews.it/dl/rainews/ar...ino-71d7dd70-6df6-40d8-8756-2f20fe7499a0.html
     
  8. stciaram

    stciaram

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    Milizia circondato felicità e andare al Swern confina Lugansk. Nelle vicinanze del villaggio nella zona Bahmutovka Novoaydarsky circondata LC erano circa 200 soldati APU, la metà di loro sono già morti. Militiaman Alexander Ivanov dal LC esercito ha scritto: "L'hotel è situato fuori della città già Bakhmutka Felicità E 'stato tra felicità e la città Novojdar, a nord del Donets fiume Seversky Cioè, il combattimento è già in corso nel territorio occupato dalla giunta Cercando 80esimo airmobile separata... reggimento, rinforzato con carri armati irrompono attraverso di aiutare a circondato da soldati è stato respinto. Dopo aver preso Bahmutovki raggruppare punitiva nella felicità sarà in caldaia dura. Inoltre, fuggire dalla punitiva felicità è molto difficile a causa del terreno con un sacco di zona di foresta. arriva alla caldaia la maggior parte delle truppe APU. quindi essere completamente liberato l'intero territorio della LC e la parte occidentale della regione di Kharkiv, dove al momento le forze di resistenza progettati per creare Harkovskay Repubblica. Si aprirà la possibilità teorica di rottura praticamente senza ostacoli, anche fino alla Kharkov

    PERDONATE SOLITA TRADUZIONE TRAMITE GOOGLE
     
  9. Mappo

    Mappo

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    Ciao Stciaram, può darsi che la traduzione con Google possa dare risultati migliori utilizzando l'inglese invece che l'italiano
     
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  10. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    carri T-64 e T-72 catturati e rimessi in servizio dall'Esercito della Novorossija.

     
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  11. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Soldato tedesco diserta e va a combattere con le forze Novorusse
    Un militare tedesco della "Bundeswehr" (Forze Armate Tedesche) è andato a combattere dalla parte della Novorossiya. E' quanto hanno scritto i suoi colleghi di reparto sui social network.
    In Germania è stata avviata una inchiesta nei confronti del soldato, accusato di diserzione. Il militare tedesco, un paracadutista, è della Bassa Sassonia. Inizialmente ha preso un congedo di malattia per due settimane, ma non è più rientrato in servizio.
    Insieme a lui, sono spariti anche gli equpaggiamenti che aveva in dotazione.
    Al momento alcuni reparti della Bundeswehr tedesca si stanno preparando a partire per il Donbass. Si suppone che il loro compito sia quello di garantire il monitoraggio dell'OSCE sul cessate il fuoco nella zona del conflitto. La Germania si è inoltre offerta di schierare i droni. L'OSCE non ha ancora comunicato una risposta.
    http://deutsche-wirtschafts-nachric...begeht-fahnenflucht-und-kaempft-mit-rebellen/
     
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  12. huirttps

    huirttps

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    ehi @GyJeX vuoi vedere che quel T90 mascherato da Leopard...
     
  13. GyJeX

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    qualche sera fa son capitato qui:



    fatevi due conti eheh

    ah, approposito, viste le rivelazioni sconcertanti dei servizi segreti tedeschi di oggi ??
     
  14. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Sono proprio curioso di vedere queste prove inoppugnabili..
     
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  15. stciaram

    stciaram

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    ← PUTIN A OBAMA: GLI STATI UNITI POTENZA OSTILE, SI RISCHIA UNA GUERRA NUCLEARE

    LA SITUAZIONE MILITARE 19 OTTOBRE
    Pubblicato il 20 ottobre 2014di voltideldonbass
    LA SITUAZIONE MILITARE

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    Situazione Militare 18 ottobre

    - Stefano Orsi -

    Ritorno a scrivere un aggiornamento sulla situazione militare nei territori di Novorossyia visto che la portata e la violenza degli scontri di questi giorni hanno conosciuto un sensibile incremento e superato il livello che distingue una scaramuccia da una vera e propria operazione. Sin da quando fu sottoscritta abbiamo spiegato che la tregua del 7 si basava su termini troppo aleatori per risultare durevole. La mancanza di confini definiti e rispettati ha prodotto una continua prova di forza delle parti in causa, che hanno continuato quotidianamente a saggiare l’avversario per verificarne la tenuta del morale e delle forze in campo. I continui richiami dei comandanti delle milizie Novorusse ad un imminente attacco ucraino erano palesemente finalizzati a compattare le file dei volontari, per scongiurare un calo di tensione morale che avrebbe potuto risolversi in un “tutti a casa” che avrebbe dissolto in pochi giorni un dispositivo così faticosamente creato. I recenti tumulti a Kiev da parte dei coscritti dell’esercito governativo testimoniano che anche in campo avverso la situazione non è rosea: esistono anzi solidi motivi per ritenerla peggiore. Ora stiamo passando da scontri e scaramucce locali, da bombardamenti terroristici sulla popolazione civile con l’evidente obiettivo di spargere morte e distruzione per scuotere il morale delle vittime, e tuttavia privi si significato militare ad una serie di operazioni programmate e ben sostenute, condotte da entrambi i contendenti, con utilizzo massiccio di artiglieria, missili grad e mezzi corrazzati e (per i governativi) con il supporto di elicotteri. Vediamo i fronti nel dettaglio.

    Settore sud. L’offensiva ucraina si sta concentrando sul centro del fronte sud, a metà strada tra Mariupol e Donetsk. Fino a ieri le truppe novorusse avevano il totale controllo delle miniere di Novotroits’ke e della strada che le attraversa. Oggi già metà di questa sono tornate in mano ucraina, e proseguono i bombardamenti di Kiev con artiglieria e missili grad (tutti sistemi che secondo gli accordi di Minsk dovrebbero essere stati ritirati a distanze di sicurezza): l’obbiettivo potrebbe essere prendere il controllo del sito minerario per evitarne la nazionalizzazione da parte dei novorussi e privare il Donbass di preziose risorse economiche. Anche più a sud, a Telmanovo, si fronteggiano importanti schieramenti di truppe.

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    Settore Sud Est

    Settore Donetsk Aeroporto. I continui scontri per il controllo dell’installazione aeroportuale, sebbene distrutta, proseguono senza soluzione di continuità. Le truppe delle brigate Somalia (comandante Ghivi) e Motorola (dal celebre nome di battaglia del comandante), dopo aver preso il controllo della installazione, la stanno difendendo dai continui assalti dell’esercito ucraino che cerca di rioccuparla. Finora questi tentativi sono andati a vuoto, nonostante l’utilizzo di carri T64, distrutti dai novorussi. Il valore dell’aeroporto è collegato alla possibilità per Kiev di dirigere il fuoco dell’artiglieria sulla città usando la posizione sopraelevata della struttura. Il possesso dell’installazione, con i sobborghi Peski e Avdeevka, rappresenta consentirebbe ai novorussi di riattivare un minimo di normalità nella loro capitale. I tunnel antiatomici sotterranei, un vero dedalo fortificato, offre alle truppe ucraine sia rifugio che una base da cui sferrare sempre nuovi attacchi. Visto che i sobborghi ospitano ancora artiglieria governativa, sulla città proseguono i bombardamenti e continua a crescere il numero vittime civili nella indifferenza delle potenze e dei media occidentali. Ieri sono stati segnalati due missili balistici SS 21 abbattutisi sulla città.

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    Settore Donetsk Aeroporto

    Settore Harlivka Debal’tseve Il saliente di Debal’tseve rappresenta la più pericolosa spina nel fianco delle milizie di Novorossyia. Da questa posizione, che si allunga nel cuore del territorio libero, le truppe ucraine hanno continuato a bombardare per giorni e settimane i territori limitrofi, colpendo diversi centri abitati. La presenza di questo potente gruppo combattente nel bel mezzo del territorio novorusso non è quindi compatibile con una tregua duratura. Attualmente i combattimenti si concentrano nella parte meridionale nella zona di Kiroks’ke. Sono inoltre segnalate azioni che potrebbero preludere ad un tentativo novorusso di chiudere il saliente alla base (fra Alchevsk – Pervimajsk e Harlivka) trasformandolo in una sacca dove imprigionare le brigate ucraine per logorarle a poco a poco. In passato questo è già successo, ma mai con una concentrazione tale di truppe e mezzi. Una simile operazione, ove messa seriamente in campo, richiederà senza dubbio una quantità di risorse e determinazione enorme da parte della milizia. Anche a Horlivka sono stati segnalati scontri e anche un attacco con elicotteri alle truppe Novorusse.

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    Settore Harlivka Debal’tseve

    Settore Nord Lugansk A Lugansk la calma è tornata e le truppe punitive di Kiev si sono ritirate di una ventina di chilometri verso nord. Sono settimane ormai che non vengono segnalati bombardamenti, i lavori di ripristino e preparazione in vista dell’inverno proseguono. Aspri combattimenti si susseguono da due giorni sul fronte nord, come stabilizzatosi dopo la tregua. Ad un attacco portato avanti dai governativi di Kiev, le truppe del Donbass hanno risposto con un contrattacco imponente che ha sorpreso i nemici. Nel dettaglio le operazioni si sono svolte in questo modo:

    1) In una prima fase le truppe ucraine hanno realizzato una avanzata prendendo il controllo della strada T303: si sono opposti alcuni battaglioni locali della milizia che hanno bloccato l’avanzata all’altezza del villaggio di Smile, lungo appunto la T303.

    2) Contro le aspettative ucraine le milizie, invece di arretrare come hanno sempre fatto in questo periodo di finta tregua, forti di alcuni battaglioni di Cosacchi del comandante “Bully” e di altri dell’esercito di Lugansk al comando diAlexander “Batman “ Bednova, le truppe novorusse hanno aggirato le posizioni di Kiev e, di slancio, si sono portate verso Novoaidar, altro obiettivo strategico della regione. La conquista di Novoaidar, e la conseguente presa della strada H21potrebbe aprire agli uomini di Lugansk la strada per la liberazione di gran parte dell’Oblast, obbiettivo molto ambizioso ma per la prima volta realmente alla loro portata.

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    Settore Nord Lugansk

    La reazione non si è fatta attendere. I governativi hanno realizzato che questa avanzata espone a rischio di isolamento parecchie unità del fronte nord, il che provocherebbe il tracollo dell’intero schieramento ucraino nella regione di Lugansk. Consci di ciò, i generali di Kiev hanno immediatamente aumentato la pressione sulle truppe schierate a difesa della Novorossyia nel settore di Pervjmaisk, con l’evidente intento di sottrarre all’avanzata di Lugansk delle riserve strategiche. Attendiamo le prossime ore per seguire gli sviluppi di questi importanti eventi.
     
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  16. GyJeX

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    MACCHECCAVOLO hanno centrato ?? deposito esplosivi ?? carburanti ??

     
  17. Armilio

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    Leggo di un industria chimica bombardata, o è un caso oppure è la stessa esplosione.
     
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  18. bacca

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  19. stciaram

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    ...certo che il destino é cinico e baro.... Ma a pensar male si fa peccato...
     
  20. stciaram

    stciaram

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