e se in Grecia vincesse Tsipras?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da qwetry, 9 Dicembre 2014.

  1. Tasso

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    beh del caos totale si fa anche senza. comunque sono d' accordo: i greci vicini al caos già ci sono, fanno bene a tentare un altra strada
     
  2. Tasso

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    dipende: se con l' uscita le cose in Grecia dovessero, hai visto mai, migliorare l' UE, che già agonizza, è defunta. se invece in Grecia è un disastro tutti da mamma UE.
     
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  3. Tasso

    Tasso

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    certo che lo è. Prima o poi vi accorgerete che è l' unica soluzione possibile. più a lungo si insiste a mantentere in piedi un sistema che si basa su crescita costante (matematicamente impossibile in uno spazio chiuso), petrolio non convenzionale e denaro creato dal nulla più profondo sarà il caos
     
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  4. Rio

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    Intendi lo stesso caos che si verrebbe a creare quando uno stato povero della risorsa x (possibilmente vitale) attaccherebbe un altro stato ricco della risorsa x?
    Sono circa 4000 anni che l'uomo commercia, ma sicuramente avrà sbagliato
     
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  5. TFT

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    Io sono abbastanza convinto che Cina e India possano farcela, sia perchè hanno lo spazio fisico, sia perchè hanno le risorse, sia perchè hanno una popolazione tale da poter sostituire i mercati esteri. Per esempio mettiamo che il 10% della popolazione sia considerata economicamente valida per scambi commerciali attivi, il 10% di tutta l'Europa quant'è? 60-70 milioni di persone? Il 10% della Cina? 200 milioni?
    Ma ovviamente Cina e India non fanno l'autocrazia perchè gli conviene di più stare sui mercati, soprattutto ora che stanno andando bene in Europa e Africa.
    PS: chi parla di autocrazia in Italia dicendo robe del tipo "l'Italia deve campare col turismo e l'agricoltura" mi sa che ha errato qualche meccanica
     
  6. GyJeX

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    Io spero solo che accada prima che mi caschino i denti, perchè rimarranno solo ossa da rosicchiare... Nel mentre continuo a scavare il mio bunker e a riempirlo di scorte, da buon survivalista.
     
  7. Invernomuto

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    Il problema dell'autocrazia è che non è efficiente. Vale lo stesso principio per le singole persone: è da qualche millennio che l'uomo ha specializzato il lavoro, perché è abbastanza evidente che è meglio fare una cosa bene piuttosto che farne 10 così così o 100 fatte malissimo. Mi specializzo, imparo a fare qualcosa in modo sempre più efficiente con l'esperienza che accumulo (es: costruisco case) e "scambio" la mia prestazione con altri beni o servizi, utilizzando la moneta come "bene" di scambio...
    Funziona ma devo vivere in una società che non mi costringa ad andare a caccia per procurarmi il cibo e dove non ci sia gente pronta a farmi la pelle ad ogni dove.
    Insomma, ci va una società dove il commercio sia favorito (il che non vuol dire deregolamentato...). Vale lo stesso discorso per gli Stati.

    Insomma, la teoria dei vantaggi comparati di Ricardo...
    http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_vantaggi_comparati

    PS
    E' evidente che se so fare un po' di tutto, magari male, in caso di catastrofe me la cavo MA la maggiore integrazione porta, in genere, a frenare le intenzioni bellicose dei singoli stati perché alza a dismisura il "costo" della guerra. Secondo alcuni, il fatto che questo periodo sia uno dei più pacifici della razza umana può essere anche spiegato dal fatto che le economie sono molto integrate e diminuisce molto la convenienza a mettersi contro gli altri Stati.
     
  8. Pandrea

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    Questo sistema sta dando vita ad uno dei periodi più ricchi e pacifici della storia dell'umanità, ma in effetti meglio tornare alla guerra e all'autarchia.
     
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  9. GyJeX

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    Tutto questo discorso si scontra con:
    1) le risorse sempre più scarse
    2) il non voler rinunciare ai privilegi di pochi
    3) la bomba atomica a frenato le guerre distruttive. Semplicemente le intenzioni bellicose dei singoli sono sfociate verso altri tipi di guerra.
    4) Oggi abbiamo TUTTI la capacità di fare benino un po' di tutto, basta andare su google, è la voglia che manca e la curiosità è merce sempre più scarsa.
    5) il significato di "stato" perde consistenza ogni giorno che passa, il potere di decidere la situazione economica degli "stati" è sempre più in mano ai privati e questi privati sono sempre meno e hanno sempre più potere.
     
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  10. Invernomuto

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    Non ho detto che l'integrazione fra economie è l'unica causa del "pacifismo" della nostra epoca, però è un fattore da non escludere. Sul punto 4 non sono d'accordo (né a livello di singola persona né di singolo Stato), esistono distretti industriali e aree geografiche con elevate specializzazioni produttive dove si fanno fortissime economie di scala; certo che è possibile replicarle da altra parte ma servirebbero investimenti enormi.
    E comunque non basta google, serve avere la capacità di saper usare le informazioni che google mi fornisce (un'enormità), non è così scontato.
    Sul discorso della dissoluzione degli stati sono d'accordo, ho già citato altrove che per me calza a pennello il detto che siamo passati da 196 (?) piccoli battelli che solcano il mare e che ogni tanto si scontrano fra loro a 196 cabine della stessa nave, con il problema che manca un capitano...
    Sul discorso che ci siano sempre meno privati in grado di decidere e sempre più influenti ho qualche dubbio, dipende sempre qual è il termine di paragone. Rispetto a 20-30 anni fa sì, 300 non ho sottomano evidenze empiriche ma ho fortissimi dubbi che sia vero...
    Onestamente mi pare un po' prematuro il ritorno all'autarchia e a procacciarsi il cibo sulle montagne ma vabbé, magari sono io un inguaribile ottimista...

    Saluti

    NB
    Oltretutto noi vediamo il tutto con la nostra prospettiva occidentale, che al momento è molto poco rosea. La realtà è che, se allarghiamo l'orizzonte storico a qualche millennio, l'occidente è sempre stato una parte molto marginale della produzione di ricchezza a livello mondiale rispetto all'oriente. C'è stato un breve sovvertimento di questo paradigma dalla fine del '700 a metà del 1900, da tempo è già in atto il processo di "rimarginalizzazione" del mondo occidentale (USA - UE), basta vedersi qualche grafico sui principali indicatori economici.
     
  11. GyJeX

    GyJeX

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    google fornisce anche istruzioni su come usare le informazioni che fornisce google :lol: E io mi riferivo a cose più terra terra tipo "come riparare un orologio, un cellulare, un pc, come usare un saldatore, una cnc, come costruirsi una stampante treddì, come scuoiare un animale, cacciarlo, cucinarlo, come coltivare qualsiasi cosa, come costruirsi un crogiuolo per fondere alluminio, rilegare un libro etc...".
     
  12. Carlos V

    Carlos V

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    Non credo che sia possibile fare dei paragoni con le società pre-industriali, in cui dominavano aristocrazie e codici feudali (per quanto centralizzato potesse essere uno Stato dell'epoca). Anzi, se consideriamo la situazione di 300 anni fa, vale a dire il XVIII secolo, abbiamo veramente pochi soggetti politici (i monarchi) che gestivano le sorti del mondo. E l'associazione con i moderni "privati" calza a pennello, perché, non dimentichiamo, i sovrani trattavano lo Stato e i sudditi come proprietà personali, e quindi "private". La Rivoluzione Francese e la Rivoluzione Industriale hanno stravolto società dalle usanze antiche, per cui un paragone sensato si potrebbe fare solo dal 1840-1850 in poi.

    Per evitare l'emarginazione economica del mondo occidentale bisognerebbe, a mio avviso, puntare su settori specifici ed esclusivi, come il lusso, le tecnologie avanzate e il turismo. In questo modo si lascerebbe alle emergenti potenze asiatiche la produzione di massa a basso costo, mentre l'Europa e gli Stati Uniti acquisirebbero il primato nei settori di eccellenza.
    Certo è che se devi applicare questo sistema, devi rivoluzionare un po' le basi stesse della società: al posto delle grandi aziende dovrebbero esserci piccole realtà super-specializzate, capaci di dominare settori come l'esplorazione spaziale, la robotica, le bio-tecnologie, ecc.; per quanto riguarda il settore del lusso (che non va mai in crisi) nazioni come Italia e Francia sarebbero certamente più avvantaggiate rispetto ad altri; il turismo, infine, registra influssi sempre molto elevati, dal momento che in Europa si concentrano il maggior numero di beni culturali e paesaggistici (senza nulla togliere ad altre realtà, come l'estremo Oriente).

    Se c'è stato un periodo storico in cui l'autarchia era realmente praticabile (a livello di gruppo, non del singolo, beninteso), quel periodo è la preistoria. Una piccola comunità umana del Paleolitico, mettiamo composta da 20-30 persone, può soddisfare i propri bisogni senza ricorrere alle pratiche commerciali: una caccia abbastanza buona, unita magari alla raccolta di frutti spontanei e a rudimentali pratiche agricole, può coprire la scarsa domanda di cibo; gli uomini possono fabbricarsi da sé gli utensili e le armi utilizzando legname e pietre recuperati in loco.
    Dal Neolitico cambia già tutto, perché abbiamo testimonianze di occasionali scambi commerciali (perlopiù ceramiche, artigiani itineranti che si spostavano da un villaggio all'altro per barattare la loro mercanzia), non parliamo poi di quando l'uomo ha imparato a lavorare i metalli: la necessità di procurarsi le materie prime, come il rame e lo stagno, che non erano disponibili dappertutto, ha generato i primi traffici commerciali a lunga distanza e l'autarchia (a meno che non si volesse restare indietro tecnologicamente) era impraticabile.
     
    Ultima modifica: 11 Dicembre 2014
  13. Invernomuto

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    Hai provato a riparare un orologio utilizzando google? Dico smontare e rimontare da zero un movimento di un orologio da polso senza fare danni. Conosco persone che lo fanno, ovviamente su muletti di bassa qualità: hanno comprato l'attrezzatura, i lubrificanti e sono in grado di fare piccole riparazioni, il tutto da autodidatti e sfruttando quello che c'è su internet. Il problema è che non conviene. Tra attrezzatura e tempo che perdi (che ha un costo opportunità) è molto, molto più semplice, indolore e pure conveniente andare da un professionista, pagare quello che c'è da pagare, e ritirare dopo una settimana l'oggetto funzionante... E' solo un'esempio ma vale in generale, finché si tratta di banalità viva google, ma appena aumenta la complessità è molto meglio fare qualche ora di straordinario in più e pagarsi un professionista...

    Ciao
     
  14. GyJeX

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    Il problema è tutto qui: pagare quello che c'è da pagare Hai di che pagare il professionista ? ok, paghi. Altrimenti ? Altrimenti ne compri uno nuovo da 5 euro cagati dal cineseriere di turno e il professionista da non ci mangia comunque, il tuo orologio rimane a prendere polvere finchè non arriva il giorno della differenziata dei materiali ferrosi e la tua compagna ce lo butta, tanto era lì a prendere polvere :lol: E comunque si, mi son riparato da solo un orologio, il perseo da tasca di mio padre, ferroviere, ok, mi son fatto aiutare da un amico modellista per l'attrezzatura e la cnc ma sta ancora andando, non sarà registrato/tarato ma funziona.
    Rotto per rotto, prima provo ad aggiustarlo io, se non riesco chiamo chi lo sa fare. E' così che s'impara. Peccato non funzioni col dentista...
     
  15. Rio

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    Passerebbe comunque un periodo di impratichimento, dove c'è il rischio di buttare le "prove mal riuscite". Anch'io ho provato a farmi la birra da solo: la prima volta è uscita una schifezza galattica. L'ho buttata e ne ho comprata una nuova. Ma se il kit fosse stato l'unico, sai che felicità dire agli altri che non ce l'ho fatta, quindi niente birra quest'anno?
     
  16. Dohor

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    Passavo di qua dopo tanto tempo e mi sono fermato su questa interessante discussione. Che dire, il discorso a mio avviso è semplice. Lasciamo stare le teorie riguardanti l'autarchia, inutili. L'unica cosa che, marginalmente, può dare sollievo a quella teoria è, a mio avviso un trend eccellente tra l'altro, il ritorno alla coltura di grandi appezzamenti immobiliari, secondo regole bio, per la maggiore, che sta riportando una parte consistente della produzione nazionale sul settore primario. A mio avviso, ripeto, questo è un trend eccezionale. Ma non è sinonimo di autarchia, semplicemente di un ritorno ai vecchi mestieri, ma, non secondario, applicato da menti nuove e con macchinari e servizi post-produttivi consequenziali decisamente più moderni.
    Inoltre, la situazione di stallo odierna del blocco UE-Nord America-Australia, Giappone e Corea è superabile esclusivamente senza un lotta, così come in realtà sta avvenendo, al costo della manodopera, piuttosto con investimenti a settori innovativi specificatamente selezionati (possibilità, questa, dovuta da un ancora settore marginale di progresso tecnologico-culturale che deteniamo come blocco). Ma, le politiche odierne, sono facilmente distinguibili ed analizzabili. Decrescita demografica, popolazione sempre più anziana, periodo di crisi economica=(conseguenza) aumento dell'età pensionabile, taglio dei diritti sul lavoro (perdita degli stessi) e il tutto che porta a minori entrate fiscali che porta ad un circolo che conosciamo bene ormai. Non c'è nulla da dire, se non che stiamo vivendo nel periodo di maggiore trasformazione che la storia del capitalismo abbia mai visto. E' un periodo di transizione fortissimo, che ha il suo eco più forte in una informazione di massa a cui prima non si poteva attingere. E questo porta ancora ad un eco ancora più forte. Ma la soluzione è semplice. Siamo in questo periodo, niente può dire il contrario. Le ricette le abbiamo ancora (per fortuna). Basta saperle applicare cercando di fare il meno rumore possibile.
     
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  17. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Citazione necessaria. Non è che i conflitti non ci sono più, semplicemente gli attori sono molto più ridotti e si potrebbero ridurre a due: da una parte l'Occidente della trasparenza, della tolleranza, della globalizzazione sfrenata e del capitalismo avanzato, contro tutte le forze mondiali che gli resistono e che lo affrontano con i suoi stessi mezzi spietati. La guerre in Iraq, in Libia o in Ucraina non sono altro che l'espressione disperata dei localismi che di fronte all'omologazione imperante imposta dall'Occidente si ribellano nei più svariati modi e senza un'ideologia chiara. Notare poi che più che di guerre si trattino di operazioni di polizia contro un elemento refrattario che non è disposto ad inserirsi negli organismi che regolano la vita occidentale. La violenza del terrorismo non è che una risposta estrema alla violenza stessa dell'Occidente, una risposta disperata dei popoli che sono esclusi dai vantaggi di una globalizzazione imperante e vittoriosa (nell'Occidente potremmo tranquillamente includere paesi come Cina, India, Russia e Brasile). Il fatto che non ci siano conflitti non è comunque sempre un buon segno. Vuol dire che un'unica forza sta dominando il Mondo e lo sta controllando a suo piacimento. Il fatto che ci siano ancora conflitti nel Mondo vuol dire che per fortuna questo non è ancora del tutto avvenuto.

    Guarda che ai tempi dei monarchi i soggetti politici erano tantissimi. I sovrani dovevano negoziare in continuazione l'aumento delle tasse sia con l'aristocrazia, che col clero, che con le numerosissime comunità di villaggio, che avevano ognuna i propri diritti e i propri statuti e che non disdegnavano di ribellarsi e di massacrare i nobili quando la situazione diventava insostenibile (vedi il Crudele Giovedì Grasso in Friuli). E' solo con l'Ottocento che si impone l'idea che ci sia solo un soggetto politico, cioè lo stato.
     
  18. Invernomuto

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    Un confronto fra le condizioni di vita e sulla sperequazione del reddito e della ricchezza è sempre possibile, indipendentemente dalla struttura socio politica. Se tu produci 10, te ne tieni 8 e distribuisci 2 sarai in una società dove la sperequazione di ricchezza è maggiore rispetto ad una dove produci 10, te ne tieni 4 (o meglio, 4 ti sono lasciati dalla tassazione) e c'è una ridistribuzione di 6, indipendentemente se nella prima società sei il sovrano assoluto e nella seconda un ricco imprenditore o viceversa. Ciò premesso non capisco perché limitare il confronto a 150 anni, l'obiezione di Gy era che oggi sempre più privati hanno in mano il potere e sempre meno gli Stati.
    A prescindere dal fatto che il concetto di potere è abbastanza ampio (più soldi? più potere in senso giuridico? maggiore influenza sociale?), semplificando (e di molto) il concetto e dicendo che, di solito, chi ha più potere è anche quello che detiene la maggior ricchezza, allora è abbastanza semplice provare che - esclusi gli ultimi decenni - la sperequazione della ricchezza è DIMINUITA e non aumentata...

    A mio avviso, molto banalmente, in un mondo globalizzato devi avere qualcosa da offrire che il mondo vuole.
    Il problema è che se qualche decennio fa a produrre beni e servizi "avanzati" erano prevalentemente USA, EU e Giappone, per cui pur non eccellendo campavi lo stesso, oggi hai un numero molto maggiore di concorrenti, con economie potenzialmente molto più grandi e forti (India e Cina superano i 2 mld di persone).
    Eccellere è sempre più difficile.
    E attenzione a pensarsi inattaccabili sui campi "tradizionali" come l'hi-tech (o il cibo, per l'Italia): per farti un esempio il 4° produttore al mondo di smartphone è un'azienda cinese che vende quasi solo in Cina.
    Apple sta investendo per vendere in Cina, non negli USA o nella vecchia Europa...
    Lo spostamento di ricchezza da Occidente ad Oriente è già in atto da tempo e non è destinato, per ora, a fermarsi: dovremo iniziare a ragionare sul fatto che, fra qualche decennio, gli arretrati saremo noi e non loro...
    Non ho francamente delle soluzioni, d'altronde non vedo come sia possibile arrestare questo processo, né ritengo sia etico farlo: se non saremo in grado di essere competitivi ci adatteremo a vivere con meno oppure seguiremo la ricchezza ed il benessere altrove come l'uomo ha sempre fatto...

    Quello che non capisco del tuo ragionamento è perché lo consideri un male. Per me è una sorta di naturale progresso della società, le strutture sociali si devono adattare per venire incontro ai mutati bisogni degli esseri umani, che a loro volta dipendono da vari fattori fra cui il progresso tecnologico. Un tempo il sovrano ti poteva ammazzare perché gli girava, oggi per fortuna esistono i tribunali e l'esercizio del potere è regolamentato. E' pure quella una perdita di "sovranità", ma non la vedo necessariamente come un male...
     
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  19. GyJeX

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    ciao, sei nuovo ? perchè non ti presenti nell'apposita sezione ? :lol::lol:
     
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  20. Dohor

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    ahahahah... lo farò quanto prima! (mi sei mancato anche tu) :D
     

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