Avere contratti in Libia vuol dire avere prezzi migliori per l'ENI che non fa solo da compratore e distributore in Italia ma anche da produttore di petrolio lavorato. Inoltre essendo una controllata statale una buona parte dei suoi profitti finisce nelle casse dello stato.
Certo, peccato costi di piú e che gli oleodotti non crescano spontaneamente... Se vuoi dare uno sguardo su cosa significhi tutti contro tutti leggi cosa dice il Centro Studi Internazionali http://www.cesi-italia.org/images/Sviluppi_Libia.pdf e alla Rand Corp. http://www.rand.org/content/dam/rand/pubs/research_reports/RR500/RR577/RAND_RR577.pdf Simpaticamente quest'ultima analisi termina con un paragrafo intitolato : Prepare for the Possibility of Another Intervention
Beh, non saremmo nel Medioevo, ma un conto è estrarre petrolio per conto proprio in Libia e un altro è comprarlo e trasportarlo dal Golfo persico. Anche sui vantaggi economici concordo con @huirttps: che piaccia o meno, per vivere bene in questo mondo è necessario lavorare e fare impresa, cose cui i prezzi della benzina e dell'energia sono direttamente collegati.
Non è solo una questione di prezzo dell'energia, è molto altro. A parte i flussi immigratori fuori controllo, semplicemente non possiamo permetterci, in una competizione alle risorse sempre più smodata, di perdere il rapporto che avevamo con la Libia. La fame di energia nel mondo non solo alza i prezzi (pazienza: stiamo dalla parte dei ricchi e possiamo permettercelo) ma rende le risorse sempre più scarse. Con quello che accade in Ucraina la disponibilità di gas, ad esempio, potrebbe diventare un problema. Risolvibile per ora ma alla lunga? Una linea politica intelligente avrebbe puntato ad avere la Libia (a partire agli anni '50) come stato satellite. Prospettiva irrealistica, naturalmente, ma almeno una politica di buon vicinato avrebbe avuto risultati migliori e se anche questa è impossibile almeno una attenta osservazione. Purtroppo la politica estera è in Italia la cenerentola ed è affidata a incompetenti che la giocano tutta sul piano interno e demagogico. Almeno Andreotti qualcosa ne capiva...
Brucia il maggior terminal petrolifero attaccato dai ribelli, la Libia chiede aiuto ufficialmente all'Italia. http://www.geopoliticalcenter.com/2...ia-il-maggior-terminal-petrolifero-del-paese/
Come al solito il governo italiano non si dimostra in grado di andare oltre la scelta del Presidente della Repubblica. Come ha giustamente evidenziato l'articolo, bisogna anche avere una certa attenzione alla geopolitica e l'Italia è legata in qualche modo alla Libia dai tempi del colonialismo, ma i politicanti sembrano non capirlo.
e pensare che invadendo la Libia risolveremo ogni problema... energia, migranti, energia, migranti l'ho già detto ?
L'han capito benissimo, il fatto è che non vogliono impegnarsi in un casino del genere, cercano le solite soluzioni diplomatiche e alleati che ci aiutino forse, nel caso partisse, in una missione di peacekeeping.
Un bell'articolo di Analisi Difesa sulla crisi libica http://www.analisidifesa.it/2015/01/crisi-libica-quali-prospettive/
http://tg24.sky.it/tg24/politica/2015/02/13/libia_isis_paolo_gentiloni_combattere_sirte.html Lo avrete sentito tutti, ma riporto il nostro Min. degli Esteri affermare che l'Italia e' pronta a combattere per la Libia, sotto la ovvia egida ONU
Si continua a parlare di egida ONU che non arriva, e di solito arriva a giochi finiti, per cui state tranquilli, per ora.
Sì, i contatti con la mafia, il Vaticano, la gobba, lo so... Ma chi di voi non preferirebbe avere Andreotti agli esteri in questo momento piuttosto che Gentiloni?
per voi è negativo? Io penso che si necessitava di un intervento militare già diverso tempo fa sul territorio libico
Scusate ma io ero rimasto che c'era un dittatore cattivo e che noi abbiamo aiutato i poveri libici oppressi dai fascisti che volevano la libertà e la democrazia. Com'è che adesso i poveri democratici sono diventati l'ISIS? Il Governo fa finta di niente confidando nella nostra corta memoria o ha tentato di giustificare la cosa in qualche modo? Comunque non penso proprio andremo da nessuna parte, non abbiamo i soldi
Qualcuno ha dati o fonti attendibili e ,soprattutto,precise su quanto avvenuto alla motovedetta della guardia costiera ieri? Qua' e la ,sui vari notiziari online,ho letto praticamente sempre lo stesso articolo. E' veritiero che la guardia costiera interviene in acque libiche con equipaggi ( e mezzi?) disarmati? Cioe',da una parte abbiamo due marinai sotto processo da anni perche' hanno sparato a dei pescatori (pirati?) e dall'altra ci facciamo minacciare e restituiamo un barcone agli scafisti? Siamo cosi' coglioni?
Alla fine dei conti, vuoi vedere che con Gheddafi le cose non andavano poi così male? Come personaggio non mi è mai piaciuto, ma bisogna riconoscere che era in grado di garantire una certa stabilità alla Libia. La sua prematura scomparsa (e improvvisa, tra l'altro, chi nel 2010 immaginava quello che sarebbe poi successo?) ha portato alla ribalta vecchi odi e lotte tribali; il terrorismo ne ha approfittato per guadagnare terreno, riuscendo a mettere le mani su risorse importanti come i pozzi petroliferi. Anche la politica estera del periodo berlusconiano, diciamocelo, non era poi così male. Pur non essendo un suo estimatore, bisogna ammettere che l'Italia aveva perlomeno una strategia negli affari esteri. Ora, invece, abbiamo Renzi che sembra assolutamente inerte alla questione e non sa bene cosa fare (ora aspettiamo l'ONU, ora convochiamo un vertice, ma forse è meglio fare così, ecc...) e il ministro Gentiloni che sembra capirne ancora meno, oltre ad essere piuttosto antipatico. La verità è che nel 2011 non abbiamo saputo gestire fino in fondo la situazione, ci siamo lasciati trascinare dai bombardamenti fortemente voluti dalla Francia e adesso ne paghiamo le conseguenze. Vedendo i precedenti, non ho molta fiducia in un intervento militare in Libia: non tanto per le capacità dei nostri militari, che indubbiamente faranno il loro lavoro al meglio delle loro possibilità, quanto per la volontà politica del Parlamento e le incomprensioni/rivalità all'interno della NATO.
Corriere del Mezzogiorno: Le basi militari di Gioia del Colle (Bari, missione di difesa dello spazio aereo) e Amendola (Foggia, missione di addestramento operativo) come punti strategici per la lotta al terrorismo in Libia. http://corrieredelmezzogiorno.corri...ea-fafefff8-b738-11e4-96f2-0a8a3c7b0770.shtml "l’azione militare sulle coste libiche è solo un’opzione che si è affacciata sullo scenario politico internazionale nelle ultime ore. Ma in ogni caso la Puglia, che assicura la difesa dello spazio aereo nazionale, è in prima linea e può contare su due basi dell’Aeronautica militare come Gioia del Colle (Bari) e Amendola (Foggia), che costituiscono un punto fermo della Nato in una zona divenuta ad alto rischio. Tanto che proprio da Amendola, sede del 32esimo stormo, è decollato il Predator senza pilota che ha scortato il catamarano San Gwann con gli italiani tornati in patria dalla Libia; del resto, proprio i Predator dislocati ad Amendola svolsero importanti attività di ricognizione in Libia nel corso dell’operazione Unified Protector a guida Nato contro Gheddafi nel 2011. A Gioia del Colle, 36esimo stormo dell’Aeronautica, il livello di allerta è già stato innalzato da qualche tempo."