Ma guarda che se vuoi leggere stronzàte a profusione basta aprirsi qualsiasi organo d'informazione italiano eh. Sfotti pure i grillini, poi tanto c'è Padoan che garantisce che "c'è copertura".
Ma che l'Italia non sia in pericolo è un dato di fatto dai... Non lo è stata manco quando è arrivato Monti con tutte quelle ritocchinate di manovrine da "dilettanti allo sbaraglio". Bene o male, col senno di poi, sappiamo che, nonostante un debito così gigantesco, l'Italia è in grado di garantire per un debito ancora più alto, tra riserve di liquidità, depositi in oro e pregiati, risparmio gestito etc... C'è credito ancora per centinaia di miliardi. E' per questo che padoan dice "c'è copertura", mica perchè il governo ha preso decisioni forti e tempestive per arginare il problema delle bolle speculative sul debito e la crescita continua di questo... l governo tampona, poi si vedrà, qualcuno metterà le cose apposto, c'è sempre qualcuno che mette le cose apposto.
Ma curiosità, dopo la riforma BankItalia (su cui Rob aprì un thread interessante), lo status delle nostre riserve d'oro è cambiato? Sono sempre la nostra garanzia di fondo o è cambiato qualcosa?
No, l'oro italiano è in cassaforte, per ora è solo a garanzia del debito o di una futura, inconcepibile, nuova "moneta". Nel mentre in Svezia... http://www.finanza.com/Finanza/Noti...ia_porta_a_sorpresa_tassi_a_035_per_fr-440894 Ormai la Svizzera non basta più per nascondere gli eurini - 0,35% Incredibile... cosa non si fa per proteggere una moneta extraeuro...
Mi sorge un puro, off-topic quesito: Il valore dell'euro chi lo dà? Le somme delle riserve auree europee? O la BCE ne ha una propria?
i fondamentali!! No la moneta non è più legata all'oro da quasi un secolo, ci son stati tentativi di ripristinarlo ma non hanno avuto successo. Terra-terramente parlando, chi stabilisce che 10 euro valgono 10 euro ? le banche centrali (o chi per esse). Chi stabilisce che 10 euro valgono 11 dollari ? le banche centrali + il mercato valutario (o dei cambi o divise).
Infatti in realtà la banconota in se non ha quel valore considerando che i materiali di cui è composta non valgono i 10€ per fare un esempio. Semplicemente noi accettiamo il valore stampato sopra. Questa secondo me è una delle cause del fallimento dell'economia dei nostri giorni. Ma parlo quasi da profano perché non sono un esperto di economia.
Ma allora se il valore non è dato dal materiale e neppure dalle riserve la banca centrale adesso potrebbe dire che le banconote da 10 € ne valgono 14,5? Troppo complicata per me l'economia
Le prime banconote in italia entrarono in corso nel 1746. Da allora vedo che l'economia è sempre andata male.
Inoltre le macchinette delle merendine non le accettano quindi devo sempre cambiare 20 euri in banconota in monete
Nell'età antica-medievale le monete avevano sostanzialmente due valori: - Il valore nominale, cioè quello scritto sulla moneta (1 sesterzio, 2 tetradrammi, 10 denari, ecc. ) e che veniva garantito dall'autorità politica - Il valore ponderale, cioè quello relativo al peso della moneta e ai materiali utilizzati per coniare la stessa. Questo era l'unico valore riconosciuto all'estero poiché, se un cittadino di Atene si recava a Efeso, i mercanti della città non avrebbero valutato la moneta ateniese in base al valore riportato sopra (non esistevano i tassi di cambio), ma l'avrebbero pesata sulla bilancia e avrebbero tenuto conto del materiale con cui era stata coniata (una moneta in oro vale più di una in bronzo). In sostanza, il mercante non accettava la moneta in quanto tale, ma come una piccola quantità di metallo pregiato, che aveva comunque il suo valore (ed infatti quella stessa moneta ateniese, una volta giunta in città, poteva essere riconiata senza troppi problemi dalle autorità di Efeso). Fatta questa premessa, ritengo che l'introduzione della banconota non abbia dato vita a dei fenomeni economici nuovi, poiché lo stesso problema di cui parlavate poco fa (una banconota da 10 € vale veramente 10 €? quanto costa produrla?) esisteva anche durante l'età antica! Negli anni della crisi dell'Impero Romano, per arginare l'inflazione l'autorità non poteva stampare banconote da 100.000 sesterzi (che non esistevano), ma "falsificava" le monete, utilizzando nella coniazione una lega metallica meno pregiata; il fatto è che il valore sulla moneta rimaneva sempre lo stesso! Se durante il regno di Tiberio 1 sesterzio corrispondeva ad una moneta d'argento puro, durante il regno di Valentiniano lo stesso valore nominale (1 sesterzio) sarebbe stato apposto su una moneta composta da 10% argento e 90% ferro. Era una pratica utilizzata per risparmiare sui metalli pregiati e mettere comunque in circolo più monete. Ovviamente all'estero tali monete "falsificate" erano valutate secondo il sistema ponderale, che tiene conto solo del peso e del materiale, e se prima con 1 sesterzio ci compravi 10 sacchi di farina e 2 pecore, durante la crisi potevi al massimo acquistare 2 sacchi di farina. Facendo un paragone con i giorni nostri, così come produrre una banconota da 10 € non costa effettivamente 10 €, così nell'Impero Romano del III secolo d.C. coniare una moneta da 1 sesterzio (un valore importante nel sistema monetario romano) non costava, includendo le spese per i materiali e per la manodopera (spesso gratuita perché si trattava di schiavi o prigionieri di guerra), effettivamente 1 sesterzio. Quindi, il valore nominale della moneta completamente slegato dal valore ponderale della moneta stessa e dai costi di produzione non è stata una novità introdotta contestualmente all'invenzione della banconota. L'utilizzo della carta ha semmai accentuato il divario, perché se prima avevamo almeno una piccola quantità di metallo come materiale duro e puro da "barattare" (perché in fin dei conti all'estero si barattavano quei grammi di metallo e non le monete), adesso abbiamo solo un pezzo di carta.
un semplice pezzo di carta neanche utile da usare sul WC qualcuno in passato quei pezzi di carta privi di valore li usava per giocare ecco invece come si stampa moneta
In linea di massima una qualsiasi moneta è un valore garantito dall'emittente e riconosciuto dagli utilizzatori, il valore garantito è quello scritto sul taglio della moneta sia essa metallica o cartacea, lo accettano in cambio di beni o servizi perché sanno che possono scambiarla, a loro volta, per beni o servizi. Più è ampio il bacino di utilizzatori, più è importante la moneta. Un esempio sono i buoni pasto, de facto, sono una moneta esattamente come gli Euro, con le sole differenze che il loro valore è garantito da un ente privato ed è espresso in un'altra valuta, ma il concetto di base è lo stesso. P.S. Per moneta non intendo il singolo pezzo in metallo.
Non saprei. Credo che l'emittente stabilisca solo dei tagli fissi, tutte le monete hanno gli stessi tagli, il valore di una moneta, in realtà, lo stabilisce chi la utilizza, in base a quanta ne vuole, mediamente, per fornirti un servizio od un bene.
se la giocano con noi sul chi è più coglione Ansa "crescono i neonazisti di alba dorata"..................... che paura mamam mia...........Ansa fottiti insieme a tutti i tuoi scribacchini servi degli usurai