il problema è che nella campagna la fase aerea dura un 10-15 minuti in cui tu non hai niente da fare e nessun report da guardare,
WIE arriverà dopo i vari WITW (espansioni) e WITE che usciranno (WITE 2.0 è il prossimo). Ad ogni nuovo capitolo aggiungono delle funzionalità che verranno presumibilmente riversate in WIE. A mio avviso la parte aerea (strategica) sarà quella di WITW, opportunamente modificata sulla base delle espansioni che usciranno da qui a WIE. Ciao
Quindi GG vorrà proseguire nell'idea dello user friendly? Ho notato che chi non ha idea di come funziona un Wargame può comunque giochicchiare. Fondamentalnente: click sinistro per selezionare; click destro per muovere e un ulteriore click destro per attaccare. Contro l'AI e con scenari piccolini potrebbe anche bastare l'approccio ignorante (dove per "ignorante" non intendo l'insulto...) e lasciare tutto in automatico. Va da sé che se vuoi approfondire e/o giocare in PBEM ti conviene leggere il manuale. Inviato dal mio LG-D320 utilizzando Tapatalk
A mio personalissimo avviso se non hai voglia di leggerti il manuale non ha senso giocare a WITE&Simili, come a qualunque altro wargame degno di questo nome. Anche TOAW puoi giocarlo muovendo le pedine a caso e andando ad intuizione (alla fine utilizza un'interfaccia abbastanza moderna, con menu a comparsa richiamabili con tasto dx e, in generale, soluzioni abbastanza intuitive), ma non ha molto senso: che soddisfazione c'è a spostare pedine su una mappa 2d spesso stilizzata? Passami la provocazione, ma per me è come provare a giocare agli scacchi senza sapere le regole, per me non ha senso L'interfaccia più user friendly si è resa necessaria perché quella di WITP è arcaica (già nel 2004 lo era): quando hanno sviluppato il motore nuovo (quello di WITE che sarà usato fino a WIE, con le opportune complicazioni), più semplificato e gestibile rispetto a quello di Uncommon Valor / WITP, hanno aggiornato anche l'interfaccia a standard più moderni. E per fortuna direi, visto che in WITP per accedere alle informazioni devi fare 1.000 click spesso inutili. Sul resto delle semplificazioni, quelle non relative all'UI, ne abbiamo parlato altrove: le motivazioni erano quelle di rendere le partite più gestibili e meno impegnative in termini di tempo rispetto a WITP e ovviamente aumentare la base di giocatori. Vi è anche un problema di sforzo per i programmatori: Grigsby aveva dichiarato che programmare WITP è stato uno sforzo immane, specie per l'IA, cosa che non voleva più ripetere. WITE è impegnativo, ma meno di WITP, WITP i primi turni quando non si sa giocare richiede un investimento di tempo spropositato che non tutti hanno la fortuna di potersi permettere. Ciao.
+1 : assolutamente il wargaming è un'attività "seria" , non un banale gioco Il 90% dei problemi di WitP derivano dall'interfaccia. Se ci fosse una versione con interfaccia stile WitE, l'approccio sarebbe molto più semplice e la gestione molto meno complessa. Stessa cosa ovviamente per EDtBtR
Tra l'altro, ci dimentichiamo dell'attività di STUDIO necessaria per giocare ad un gioco del genere. WITP e WITE richiedono l'acquisto di libri/materiale sul teatro e sulle operazioni oggetto della simulazione per capire come muoversi. Non basta (a mio personalissimo avviso) leggersi solo il manuale... WDtBtR ha l'interfaccia più terrificante mai vista... Purtroppo chi ha ricevuto il codice si è rivelato incapace di apportare cambiamenti signficativi.
Proprio ieri sera ho iniziato a leggere "la grande guerra patriottica dell'Armata rossa" di Glantz , House E momentaneamente sospeso la lettura di Shattered sword [/QUOTE] PS Devo solo cambiare l'avatar, col nome ci siamo già
Una cosa che adoro di questo genere di giochi, è che ti mettono sempre addosso la voglia di saperne di piú. Dopo aver giocato a WitP AE mi sono documentato sulla Guerra nel Pacifico e mi è piaciuto un sacco. Mi aspetto lo stesso, con questo WitE Inviato dal mio LG-D320 utilizzando Tapatalk
Quel libro di Glantz è ottimo ma lui non è uno scrittore e si vede. Ha uno stile piatto e soporifero IMHO. Il dramma è che a parte pochi libri c'è pochissimo altro tradotto sull'argomento, devi leggere in inglese (che per quanto conosca per me comporta un maggiore sforzo). Le nostre librerie sono piene zeppe di ennemila libri su Resistenza, partigiani e politica (viene trattato di tutto, dalle donne di Mussolini a libri su eventi particolarissimi) ma non c'è praticamente nulla rispetto al catalogo in lingua inglese che tratti di eventi prettamente militari. E' il bello di questo tipo di giochi, non sono fini a se stessi ma ti spingono ad approfondire e ad imparare.
Ho anche questo classico in inglese: Alan Clark -Barbarossa Da bambino lo sfogliavo nella libreria di mio padre, senza capirci un'acca visto che é in inglese, ma affascinato dalle foto e dalle mappe. Adesso é arrivato il momento di farmelo prestare e leggerlo PS Adesso che riossservavo la copertina a piú di trent'anni di distanza mi ricordo ancora la didascalia Il primo soldato senza mimetica bianca fa parte di un battaglione punitivo e per quello deve andare all'attacco in divisa non mimetica.
Qual'è il miglior libro (a vostro avviso) sulla Campagna di Russia? No problem per l'inglese (posso leggere anche in spagnolo o in tedesco). Anche il livello di scrittura non è un problema: che sia "romanzato" o una snocciolata di meri dati, non importa.
Sulla Campagna del 1941 : Stahel, il trittico : "Operation Barbarossa", "Operation Typhoon", "Battle for Moscow"; IMO, una spanna superiore a tutto il resto, Glantz compreso : recentissimo (fonti attuali), chiaro, molto incisivo e "provocatorio" IMO, impossibile trattare tutta la guerra sul fronte orientale (41-45) in un unica opera : diventa necessariamente superficiale. I vari Clark, Seaton, Erickson, seppur buoni storici, alla fine hanno prodotto libri ormai superati (dalle fonti russe) e piuttosto banali, pieni di luoghi comuni. Glantz lavora per "campagne" : "Barbarossa derailed" o "Stalingrado" sono in più tomi di migliaia di pagine : di difficile lettura. Sempre di Glantz, "Kursk" e "Red Storm over the Balkans". Mancano opere del livello di quelle di Stahel sul periodo 1943-45.
Ma non è che in famiglia hai qualche parente con un nome simile a Rob.bragg? [emoji1] [emoji1] [emoji1] Scherzi a parte, aggiungo solo (come consigliatomi a suo tempo dal buon Rob) la lettura di Stolfi (Hitler's Panzers East: ww2 reinterpreted) perché sostiene come possibile l'ipotesi di una vittoria nel 1941 dei tedeschi. La tesi viene smontata da Stahel & Co.
Magari sto per dire una bestialità ma a me non è dispiaciuto P. Carrel con la campagna di Russia, diviso in due volumi tratta il periodo 41-44 ( finisce con l'operazione Bagration)
Come racconto storico romanzato va benissimo, è pure avvincente. Dal punto di vista storico, vale poco o nulla...
adesso che sono arrivato a tre quarti del libro posso dirlo, hai ragione in pieno, è di una noia mortale. è uno dei piú brutti libri che abbia mai letto. non so nemmeno se lo finiró... condensare tutta la campagna di Russia in poco meno di 500 pagine è come leggere un bigino. aggiungi lo stile noioso di Glantz e la frittata è fatta! avevo letto dellerecensioni fantastiche su amazon, adesso chiederò prima a voi , prima di comprare un altro libro. PS ma anche gli altri libri che ha scritto Glantz sulle singole campagne sono così pallosi?
no, sono molto, molto peggio tieni conto che quello che hai letto e quello su Kursk li ha scritti con House (anzi forse LI ha scritti House in prima persona) che è uno scrittore leggermente più decente e sono decisamente "scorrevoli" per lo standard di Glantz. La maggior parte degli altri, a firma singola di Glantz, vanno presi per quello che sono : insiemi di dati ed informazioni ammassati senza alcun riguardo allo stile, alla fruibilità e alla "letteratura". Molte volte ho avuto l'impressione che i suoi giganteschi tomi siano delle semplici trasposizioni di documenti che ha recuperato nel suo incredibile lavoro di ricerca, senza alcun tentativo di dare una forma letteraria qualsiasi. Molte volte è difficile anche seguirne la "sequenzialità". C'è da dire però che se Glantz è soporifero, gli storici della generazione precedente sono tutta forma e nessuna sostanza. Anche Clark cerca di raccontarti l'intera campagna in qualche centinaio di pagine prive di qualsiasi analisi seria.. Eickson ha scritto 2 tomi da 1000 pagine quasi senza mappe e seguire le innumerevoli citazioni di luoghi ed unità è un atto di fede. Per quello ho scritto che mi sono "innamorato" del giovin Stahel : uno storico che finalmente ha capito che il suo mestiere non è solo quello di fare ricerca ma anche di interpretare in forma critica i risultati della stessa, e raccontarli con supporti (dati, mappe) che rendano avvenimenti ed interpretazioni chiari e comprensibili
Non sono d'accordo a ritenere inutili i libri generalisti. Per me quel libro è fatto molto bene e ti da una visione di insieme molto moderna sulla campagna di Russia. Leggersi monografie su singole operazioni o addirittura campagne senza avere una visione d'insieme che permetta di collegarle non so se faccia più male che bene... Resta lo stile molto piatto, non fa nulla per rendere la sua opera un po' più avvincente, ma a mio avviso resta un gran libro che vale lo sforzo. Ciao
non sono contrario ai libri generalisti, ad esempio il Millot mi è piaciuto molto , l'ho letto due volte è proprio questo Glantz che non mi è piaciuto Il motivo è che non scende mai nel particolare, mai un aneddoto o un esempio per rendere un po' piu partecipe il lettore. E' un elenco ininterrotto di nomi di corpi d'armata , di generali russi dai nomi impronunciabili. Alla fine non mi è rimasto nulla, non ricordo niente che mi abbia colpito. non ricordo se a Minsk ha sfondato il LI corps o il XXXI, e se a difendere era Shaposnikov o Diorkaev (per sparare nomi a caso) nel libro non esistono i soldati o i corazzati o modelli di aerei, esistono solo armate e i generali che li comandavano. sicuramente è un libro preciso, con i numeri delle perdite russe e gli effettivi di ogni campagna tratti da documenti precedentemente segretati. Ma a me purtroppo non e piaciuto